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fabryfish

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Risposte pubblicato da fabryfish

  1. Scusami Colapesce,... continuo a non capire il tuo tipo di meccanismo d'azione,... in ogni caso da quanto scrivi, leggo che non hai interesse alla contrazione dell'elastico in assenza di acqua che è il punto su cui l'idea di Stefano si fonda ed è il motivo per il quale è stata aperta questa discussione; anni fa Stefano ha pubblicato sul suo sito i test di comparazione delle velocità di contrazione di un elastico in aria e in acqua, forse dovresti andarli a vedere. Per quanto riguarda la tua curiosità su cosa accadrebbe a un sistema fusion se l'elastico fosse ripartito in parti uguali sotto e sopra i l fusto (50 e 50 come hai scritto tu),..... la risposta è che vanificheresti la riduzione di rinculo data da un sistema di masse (asta/elastico) calibrate con quello scopo, e quindi una conseguente perdita di precisione. Fermo restando che il forum è libero, credo sia opportuno, lasciare a questa discussione gli sviluppi e gli studi per cui questa discussione è stata aperta, e cioè la contrazione degli elastici in assenza di acqua. Ti invito pertanto, dato che la tua idea si discosta da questo dato, ad aprire una discussione apposita per non mischiare le due cose,............. in attesa di leggerti altrove :thumbup:

  2. Bravo igor, secondo me hai centrato il discorso,...resta da capire quanta tolleranza ci debba essere tra diametro interno del tubo e diametro dell'elastico per far si che l'elastico non faccia troppo attrito sulle pareti interne del tubo in fase di sparo,... anche perchè quando l'elastico si contrae non lo fa in maniera lineare soprattutto nella fase finale della contrazione;... inizialmente ritenevo che la tolleranza tra diametro elastico e diametro interno tubo dovesse essere parecchia, ma considerando che un elastico contratto riduce il suo diametro tanto è maggiore il fattore di allungamento, si potrebbe scendere con l'elastico a riposo (ma è da verificare) ad una differenza di 3 mm che significano 1,5 mm di spazio vuoto su tutta la circonferenza. Tra l'altro se gli diamo una pretensionatura potremmo minimizzare al minimo il problema dell'elastico che si corruga nella fase finale della contrazione.

    Per quanto riguarda il discorso del vuoto o non vuoto, l'importante è che l'elastico si contragga in assenza di acqua, quindi l'obbiettivo è assicurare la tenuta stagna tramite adeguati o-ring e guarnizioni a tazza. Ovviamente se chiuderemo il sistema tubo/elastico e lo renderemo stagno in condizioni atmosferiche normali, avremo un determinato valore di vuoto quando lo andremo a caricare. Se invece chiuderemo il sistema creando la tenuta stagna e successivamente gli applichiamo il vuoto cioè creiamo un determinato valore di vuoto tramite una pompa di svuotamento e un'opportuna valvola di ritegno,.. allora il valore di vuoto iniziale sommandosi al vuoto forzato che verrà creato durante il caricamento degli elastici, diventerà una forza vantaggiosa che si sommerà a quella di contrazione degli elastici durante lo sparo.

    Altra cosa è verificare se la velocità d'ingresso dell'acqua all'interno del tubo ad una determinata profondità e quindi pressione, è inferiore o no a quella di contrazione degli elastici,.. ovviamente questo dipenderà dal diametro interno del tubo e dalla pressione esterna dell'acqua.

    Direi che i tubi dovrebbero essere due, posti ai lati di un fusto centrale, quindi il problema del meccanismo di sgancio non si pone.

  3. giusto, non ci avevo pensato,... bisognerebbe rivestire il tubo anche per isolarlo termicamente,... ma daiii,..... prima di arrivare a queste sottigliezze preoccupiamoci prima di arrivare ad un progetto reale e concretamente realizzabile tenendo in considerazione tutte le difficoltà costruttive

  4. CIAO Colapesce, sono di Catania, io trovo tutto da

     

     

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  5. Stefano,.. io credo che il pistone contraendosi creerebbe un effetto cavitazionale solo sulle pareti del tubo,.e non su tutto il volume interno del tubo, tale da poterlo ritenere un elemento prestante, d'altronde l'effetto cavitazione classico delle pale delle eliche riguarda solo la porzione di superficie della pala e non tutta la massa d'acqua coinvolta

  6. lasciala sotto carica finchè il led rosso smette di lampeggiare, la prima volta occorono fino a 13 ore.

     

    cianoacrilato garanzia davvero poca,... silicone neanche a parlarne,.... c'è una colla apposita per plexiglass e policarbonato; se non la trovi, prova sul sito plexishop

     

    e comunque non conviene incollare faccia a faccia, ma creare uno scalino di 90° fra ogni parete in modo che le pareti si incastrino fra di loro e la tenuta così non venga garantita solo da un incollaggio chimico ma anche meccanico,.. certo che non è cosa che puoi fare senza avere l'attrezzatura idonea

    io ho usato una fresatrice da me modificata e montata su corsie, allego immagine

    fresa_n.jpg

    • ciao dardo, per la batteria ok, puoi usare quella di un cellulare con 3,7 volt , la durata dovrebbe quasi triplicare tenendo conto che sono 750 mh.apere e quella originale è da 250.,... per lo schema: è molto semplice, apri lo chassis, ci sono 4 viti, occhio, ti servirà un cacciavite a stella da orologiaio, senno rischi di non poterla aprire più; ovviamente la batteria del cellulare non ci starà all'interno, quindi ti basterà tagliare i due fili rosso e nero collegati alla batteria originale, poi fare un foro sullo chassis e portarli all'esterno, dopodichè saldarli sui contatti della batteria del cellulare, occhio alla polarità, fai una prova prima di saldare.
    • Per lo scafandro, dato che non fai domande, credo che ti sia chiaro come costruirlo.
    • Su come montarla sul fucile: io ho incollato un bulloncino con della resina bicomponente sotto lo scafandro (immagine a pagina 1 di questa discussione) e per la staffa puoi usare barrette di alluminio o di pvc da termoformare nella forma ideale e bullonare su un punto idoneo sotto al fusto. Non ho mai avuto in mano un phantom mares, quindi non so darti indicazioni precise, però tieni conto che la posizione della staffa e dello scafandro non dovrà ostacolare i tuoi movimenti durante il caricamento degli elastici.

    Se vuoi fare ulteriori modifiche, guardati questo mio video

  7. dalpho, dicevo max. 14 mm. di spessore perchè di più è superfluo; per quanto riguarda la realizzazione dei pulsanti credo di aver scritto nel dettaglio la realizzazione nel generale; ovviamente non ho scritto le varie misure perchè queste variano a secondo del materiale che riesci a procurarti, quindi se inizi a dirmi per esempio di che diametro riesci a procurarti il pistoncino inox, ti posso poi fornire le altre misure; tieni conto che in ogni caso il punto di partenza è quello di avere degli o-ring che abbiano un diametro interno di misura uguale o meglio di 2/10 di mm. inferiore al diametro del pistoncino; ovviamente il pistoncino deve essere calibrato e assolutamente esente da porosita, insomma liscio e lucido; per la lunghezza del pistoncino ovviamente devi capire quanta escursione ti serve e quindi devi considerare le seguenti cose: 1) lo spessore del plexiglass. 2) la punta del pistoncino si dovrà trovare a circa 2 mm. dal relativo pulsante su cui dovrà agire. 3) la corsa massima che dovrà fare il pistoncino per azionare il pulsante( cioè di quanti mm. deve scendere il pistoncino per azionare il pulsante) è una misura da non superare in quanto perdendo la sensibilità del pulsante, se premi di più rischi di distruggere il pulsante della macchina, quindi la corsa max. del pistoncino è importante... Poi a seconda di cosa userai come pistoncino ti fornirò le altre info, comunque guarda le immagini postate a pag.1 per farti un idea, vedrai 2 tipi di pistoncino utilizzati, uno dei quali è un seplice bulloncino con testa esagonale, se fai questa scelta avrai quindi bisogno del dado finale, se invece hai un pistoncino tutto liscio, dovrai fare una scanalatura su cui inserire una coppiglia (fermo),... per ora mi fermo qui, attendo tue domande specifiche.

    P. s. per l'attrezzatura: siccome il fondo del foro nel plexiglas su cui allogerà l'oring o gli o-ring dovrà essere perfettamente piatto, ti dovrai procurare una punta con testa piatta che abbia un diametro uguale o inferiore di 1/10 di mm. rispetto al diamtero esterno degli o-ring. Occhio che parlo sempre di decimi di millimetro e non di millimetri!!

  8. infatti gli sconsigliavo un simile rischio,... prova prima con una videocamera di basso costo, anche una cinese come la MD80,.. ti posto un video di come l'ho modificata per renderla più sicura, e di come si vede sott'acqua

  9. ciao dalpho, per il plexiglas devi rivolgerti a chi nello specifico tratta il plexiglas e materie plastiche; io da me l'ho trovato in un negozio specializzato in insegne pubblicitarie, dove ho trovato anche la colla specifica per plexiglass che diversamente non trovi in giro,... il plexiglass deve essere di spessore non inferiore ai 10 mm. e non superiore ai 14 mm. Per la quantità regolati a seconda delle dimensioni della videocamera,.. ma tu parlavi di reflex Nikon,.. non me la sento di farti fare a distanza come primo lavoro un lavoro su una macchina costosa,.. anche perchè c'è bisogno di attrezzature di precisione sia per realizzare i fori dei pulsanti sia per realizzare le varie facce dello scatolato che non devono essere semplicemente incollate faccia a faccia ma incastrate fra di loro con squadratura a 90°,... e poi per una reflex non devi fare un semplice scatolo quadrato o rettangolare ma dovresti seguire il profilo della macchina,.. diventa molto complicato e soprattutto non sicuro se non hai l'attrezzatura di precisione,... poi fai come vuoi, io ti posso seguire ma non ti garantisco nulla

  10. bravo Alfonso

     

    Mi è venuta un'idea, (ovviamente l'inspirazione viene dalle pulegge di Stefano),.. purtroppo per adesso non ho foto da allegare, quindi cercherò di essere chiaro nell'esposizione: Ho pensato a delle pulegge elicoidali, per intenderci: vite senza fine, però con una variante essenziale cioè con superficie di rotazione interna della gola con diametro proporzionalmente crescente. Il rapporto di rotazione fra ingresso e uscita è costante e dipende dal numero di spire, e dai diametri iniziale e finale della gola, quindi intervenendo su questi si può decidere quale rapporto si vuole fra cedente e traente. Niente cordini, niente sagole, niente bandelle,.. solo gomma che ruota attorno alle pulegge.....

    Ancora non mi è chiaro il comportamento dell'elastico in simili condizioni

  11. C'è qualcuno che ha mai verificato nei roller se la rotazione delle puleggie è coerente con la trazione?...... In altre parole: avete mai verificato in fase di sparo, se ogni tot. centimetri di trazione corrisponde lo stesso tot. di centimetri di rotazione delle puleggie?..... meglio ancora,..... se ad esempio abbiamo 100 cm. di trazione ed una puleggia con gola interna di diametro 4 cm., dato che lo sviluppo della sua circonferenza é cm. 12,56, e che 100/ 12,56= 7,96,..... in teoria la puleggia dovrebbe fare 7,96 rotazioni,..... chi ha verificato se è così?.... qualcuno ha mai verificato la percentuale di slittamento?

  12. allora,.. tralasciando il fatto che la comparazione e l'estrapolazione di dati assunti da metodi che già di per se contengono una variabile in ogni singolo test,.. mi riferisco alla forza di chi impugna il fucile, a meno che non lo si faccia con un braccio meccanico che riproduca le medesime condizioni in ogni singolo test,......

    veniamo al dunque,...... era fatto ovvio che il picco non poteva essere in nessun modo riconducibile allo sgancio del primo archetto e alla conseguente diminuita massa che insisteva sull'elastico ancora in trazione come se lo trascinasse dietro, a meno che l'ogiva o archetto non si incastra sulla tacca, cosa che non è;....... allora io ci vedo un'altra spiegazione.

    In figura 19, c'è la sovrapposizione tra curva teorica e sperimentale, e analogamente a quanto scritto da Davide Serra non mi spiego come le due curve possano così tanto coincidere,.. a meno che... a meno che non ci sia un dato graficamente non rappresentato che è l'unico a poter dare una spiegazione accettabile del fenomeno,... mi riferisco alla curva del rinculo. Dato che invece è presente in figura 32,,.. e su questo grafico mi voglio soffermare; pur non sapendo come Mario abbia ottenuto il dato del rinculo (mi piacerebbe sapere come è stato misurato);. è proprio su questa curva e la sua sovrapposizione temporale con le curve della velocità, che noto come nel momento del picco corrisponda l'abbassamento del valore di rinculo (a 30 mill/sec). Con questo voglio dire che cessata una delle due forze di rinculo ( a 30 mill/sec.), avviene l'accelerazione. Nella fattispecie l'asta spinta da entrambe gli elastici acquisisce una determinata quantità di moto e contemporaneamente il fucile è sottoposto alla forza sottrattiva di rinculo di entrambe gli elastici fino al momento in cui uno dei due termina la contrazione, e termina di fornire anche forza di rinculo,.. a quel punto l'elastico ancora in contrazione non dovrà più contrastare la forza di rinculo dell'altro elastico e accelererà per un brevissimo tratto. Invece nel test del Saber 100 doppio elastico doppio foro in cui gli elastici spingono allo stesso modo fino alla fine, non si notano picchi.

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