> Contenuto di Skillo - Pagina 6 - AM FORUMS Vai al contenuto

Skillo

Members
  • Numero contenuti

    229
  • Iscritto

  • Ultima visita

Risposte pubblicato da Skillo

  1. Se fosse vero che è possibile importare dalla Cina OTTIME mute a 15€ l'una SENZA INVESTIRE un euro in ricerca e progettazione, credete che nessuno le importerebbe inondando il mercato di mute a 40€ sbaragliando la concorrenza ed impossessandosi in breve del mercato?

    No, non lo farebbe perchè, anche e soprattutto in mancanza di altri elementi, il cliente finale valuta la qualità del bene che medita di acquistare a partire dal prezzo. In marketing si chiamano valutazioni "euristiche", si basano sul pregiudizio e per quanto spesso errate sono in grado di indirizzare gli acquisti molto più pesantemente di una campagna pubblicitaria mirata.

     

    Significa che puoi fare l'oggetto più bello e di qualità del mondo, ma se lo proponi a un prezzo "ridicolo" viene automaticamente degradato dal mercato al rango di paccottiglia.

     

    Senza contare che per qualche strana alchimia tutta italica, qualsiasi produttore, anche straniero e quindi teoricamente avvezzo alla concorrenza, scopre quanto sia bello il vantaggio del cartello.

     

    Gli sforzi di ricerca e progettazione che possano davvero essere considerati una voce di bilancio pesante li lascio a ben altri settori, la subacquea (ad eccezione dell'ara) non può certo permettersi voli pindarici di questo tipo. Poi mi rendo conto che faccia piacere immaginare che il nostro arbalete preferito sia stato progettato da una schiera di ingegneri, in un gigantesco centro ricerche e prove balistiche...però il bilancio è sempre tiranno.

     

    Un artigiano che si serve di tecnologie di stampa digitale attraverso cui riprodurre qualsiasi tipo di mimetismo a scelta del cliente sul neoprene (e si stanno moltiplicando) sarebbe costretto ad applicare prezzi esorbitanti per rifarsi della spesa no?!

     

    Quindi concludendo, se una muta costa tanto perchè si deve anche progettare ben venga, ma se poi dura meno della garanzia legale europea, c'è sempre qualcosa che non va...e non di poco conto.

     

    :bye:

    I 40 €, del tutto ipotetici, sarebbero al negozio, (anche perchè è noto che importare dalla Cina vuol dire parlare di certi quantitativi che non sono certo da rivendita diretta) da lì la muta uscirebbe a circa 80-100€ e quindi ad un prezzo che, stai sicuro, mi incuriosirebbe di certo. Io sono tra quelli che ogni tanto qualche prova con cose che costano poco le fa. A volte ci smeno solo dei soldi, a volte ne risparmio un bel po'. Con una muta nuova da 5mm, tagliata bene, rifinita come si deve e con un mimetico che mi piace, l'esperimento lo farei di sicuro. Come me sono sicuro che qualcun altro farebbe la stessa cosa e dopo qualche mese sui forum e nei club si parlerebbe di sicuro di queste mute ottime che non costano niente. Guarda cosa sta succedendo con le pinne in vtr: hai voglia a dire che il carbonio è, sì più caro, ma è meglio ... ma se la gente le prova e le trova ottime come fai a non fargliele comprare?

  2. Io credo di essere l'unico che invece usa legare la boa al mulinello in cintura. Accorcio e allungo il sagolino con facilità e posso aprire il mulinello per fare fronte all'impigliarsi della sagola sul fondo. All'agguato in acqua bassa posso aprire il mulinello per proseguire l'agguato inacqua bassa a filo col filo incastrato e se pesco a pedagno tengo il mulinello tra la cinta e la panza e lo incastro sul fondo oppure lo collego ad un piombo a sgancio rapido. Se mi serve spostarmi con questa configurazione, infilo piombo e mulinello in cinta. Sì, lo so: è un sistema strano. Ma il mondo è bello perchè è vario, no?

  3. Prima che chiudiate vorrei aggiungere un paio di cose circa le spese di progettazione di cui nessuno mi pare abbia parlato.

    Prendiamo il caso della muta con cui si è aperta la discussione, la Omer (ditta con la quale non ho alcun legame e della quale forse posseggo una boa e un paio di guanti) investe in agonismo, ricerca, prove e tests per provare materiali e attrezzature e per ricercare nuove soluzioni e nuovi oggetti da provare, testare e poi vendere. In poche parole fa un lavoro di ricerca e progettazione. Tale lavoro ha evidentemente dei costi pratici ed ha del valore aggiuntivo che possiamo semplicemente chiamare "idea". Le idee, quelle buone, valgono dei soldi. La muta in questione è sicuramente un qualcosa di diverso da quello che si era fino ad oggi visto in giro; un mimetico come quello non è cosa che chiunque abbia in catalogo ed è chiaro che dietro il prodotto finale non ci sono solo i 30€ (stando a quello che ho letto qui) che vengono versati alla Cina per ogni muta.

    La Omer dà ai cinesi tutte le informazioni per fare un prodotto di ottima qualità e i cinesi si limitano ad eseguire.

    Se vado da un avvocato e chiedo un parere, lo pago. Se compro un quadro non compro solo i pochi euro di tela e colori, pago l'idea.

    Se compro un paio di pale in carbonio non pago solo i 10€ di materiale: pago l'idea.

    Molti di noi lavorano fornendo idee senza produrre nulla di più concreto di un foglio di carta o di un'e-mail, perchè allora ci fissiamo su certi prezzi e cominciamo a puntare il dito? C'è una cosa che si chiama "mercato" ed è giudice spietatissimo. Chi non è contento di un prodotto non comprerà più quel prodotto e probabilmente starà alla larga da tutti i prodotti di quel marchio. Se i casi di scontentezza diventano troppi, quel marchio è segnato e muore.

    Se fosse vero che è possibile importare dalla Cina OTTIME mute a 15€ l'una SENZA INVESTIRE un euro in ricerca e progettazione, credete che nessuno le importerebbe inondando il mercato di mute a 40€ sbaragliando la concorrenza ed impossessandosi in breve del mercato?

     

  4. La puleggia si è ovviamente rotta a causa della pressione interna creata dal sagolino che si accavalla incuneandosi ftalmente tra se stesso e le pareti. La miglior soluzione mi pare quella di Oreste che ha adottato una "bandella" (fettuccia) riproducendo in miniatura il sistema delle ginghie avvolgibili delle tapparelle o quello di molti verricelli per carrelli porta gommone/barca.

    Per usare la stessa puleggia, lo stesso carico esagerato e lo stesso sagolino su Iddu credo che bisognerà cambiare materiale o modificare le misure della puleggia per ottenere un maggior diametro della gola minore (quella rotta).

    Complimenti a Stefano per la continua evoluzione della geniata iniziale che ci tiene tutti incollati al pc in attesa di nuovi sviluppi e colpi di scena degni di una delle migliori serie televisive. :D

  5. Caro Stefano sono veramente convinto dalla tua idea.

    La trovo ottima! E facilmente realizzabile.

    Non so quali possano essere le performance conseguibili ma credo che potranno essere interessanti.

    Mi diverte sapere che il prossimo inverno avrò qualcosa di nuovo da provare, perchè vedi al tuo Mach ho già aggiunto

    alcune considerazioni interessanti...Alcune già le conosci, altre sono figlie di idee precedenti mai sfociate in qualche cosa di utile come la variazione

    del raggio di rotazione in base alle necessità di forza (hamburgher system)...

     

    Yo yo roller...mi piace!

     

    Bhe! Si è aperta una nuova frontiera...bello no?

     

    Ma proprio buconero? Ho chiamato cosi uno dei principi che ho pensato.

     

    A parte tutto il sistema che proponi non è una novità, fra l'altro è una parte del brevetto volcan.

    La gomma a monte del bozzello io la chiamo gomma di recupero...

    Vedi Giuseppe, è sicuramente uno dei tanti sistemi applicabili tramite rotelle e per giunta non male...ma forse esiste di meglio.

    Non voglio scoraggiarti, costruisciti il fucile e divertiti, piano non tirerà di certo...ma ingombri, brandeggio...Hum...

     

     

    Oreste

    Non credo che lo Yo-Yo roller potrà avere brandeggio eccezionale perché lo yo-yo in punta non me lo vedo molto miniaturizzabile, però l'idea di base è ottima davvero. L'incremento di velocità verso la testata è ottenibile dall'aumento del diametro su cui si avvolge il filo dell'archetto mentre contemporaneamente diminuisce quello della rotella sul quale è avvolto il filo delle gomme.

    Ovviamente prevedo che le gomme non si fermeranno al calcio perchè sarebbero troppo corte per un buon rendimento (inverti yo-yo roller?), oppure che una bella carrucolina porti lo yo-yo roller allo stadio yo-yo vela se non addirittura allo stadio yo-yo volcan.

    Però! Che mente 'sto Soriano! I miei rispetti.

  6. Direi che hai progettato un vela...ora devi solo costruirlo!!!

     

    Non è esattamente un vela ma un sistema misto nel quale si può modulare la spinta all'asta a seconda di come configuri le gomme, la lunghezza del filo e gli eventuali blocchi per le carrucole mobili e per le gomme.

    Nel volcan c'è uno spunto enorme dato dalla trazione "diretta" delle due-tre gomme sul'asta e poi una frazione vela che ha una spinta un po' minore di un vela puro perché le gomme sono dimensionate in modo differente.

    In questo fucile di buconero l'archetto sull'asta può essere caricato con forze diverse a seconda dei fine corsa fissabili sia sulle gomme "a traz diretta", sia sulle gomme "vela" e possono essere dati valori differenti alla fraz vela che a quella diretta che, tra l'altro, potrebbe essere dovuta ad un sitema volcan applicato alla carrucola mobile anche solo per pochi cm.

    Dato che il filo deve compiere una passata in più del sistema vela credo che le carrucole e la puleggina potrebbero essere messe più indietro rispetto a dove sono nel disegno: ciò migliorerebbe il brandeggio.

    A me questo sistema pare cosa degna di messa in pratica.

     

    Sull'adozione di molle in acciaio o cose simili al posto degli elastici se ne parla da un po' ma era più un discorso che si legava ad un vela 3 che richiederebbe un fascio di gomme davvero "maschio".

    Il vela 3 sarebbe un vela che invece di avere il capo fisso della sagola vincolato in testa, ha un'altra puleggia che rimanda il filo alle carrucole cui sarebbe poi vincolato. la velocità dell'asta sarebbe tre volte quella di contrazione delle gomme ma la forza necessaria per il fascio di gomme sarebbe ovviamente tre volte quella di un elastico a trazione diretta. Quindi, se nel vela di prima gen si è visto che il tiro acquista validità dalla terza coppia di gomme in poi, vi lascio immaginare che massiccio fagotto di gomme sarebbe necessarie ad un vela 3. Perciò si parlava di molle in acciaio o cose simili.

  7. Sì, dopo la registrazione ti viene data la possibilità di stampare un attestato dell'avvenuta comunicazione da parte tua. Il problema è come gestire in pratica questo foglio. Me lo devo portare appresso? Quindi lo plastifico? Posso ritagliare il riquadro riassuntivo e plastificare solo quello? Tengo tutto a casa e poi spedisco per mail/fax alla Capitaneria che me ne trovasse sprovvisto in mare?

    Altro?

  8. Ciao,

    spero che benché io sia di Torino possa comunque rispondere, :P .

    Ho un Urukay da 120 e lo uso da questa primavera. E' armato con una 7x170 doppia aletta e tre circolari da 16 tirati tanto quanto basta per poterli caricare alla loro tacca con un solo movimento (tra parentesi quel conto che riportava 60 kg x 2 = 120 kg sull'asta mi pare un po' :eek:, ma comunque ...), il fucile non ha un brandeggio simile a quello di un fucile più corto perchè è ovvio che non possa averlo; ha il brandeggio di un fucile che spara aste come quella che ti ho detto e fino a distanze che non sto manco a riportare. A parità di potenza con fucili simili ha un ottimo brandeggio.

    Gli Alemanni sono concettualmente diversissimi e i parametri che si dovrebbero confrontare dovrebbero essere quelli che ti interessano: massa dell'asta e sua gittata (o meglio: velocità a distanza "X") tenendo fissi questi due parametri il fucile di itio dovrebbe risultare con meno rinculo e con (forse) migliore brandeggio perchè più corto, L'Urukay ha però dalla sua l'indistruttibilità e la semplicità. In quanto a euri mi sa che siamo lì.

  9. Per quel poco che ho capito, il Volcan è tanto più facile da settare quanto più si hanno a disposizione cm di corsa per le gomme ma restano alcune cose da risolvere perchè le stesse gomme che sono dimensionate per un sistema vela efficace non possono andare bene per un sistema volcan, quindi bisogna allungarle un po' perdendo qualcosa nel sitema vela. Inoltre quelle "orecchie" che spuntano ai lati della testata non sono il massimo.

    Se si risolvono con qualche genialata questi due problemi, il sistema meriterà fiducia e tempo per svilupparlo.

    Adesso aspettiamo i tiri in acqua e le prove di precisione con particolare riferimento al passaggio di trazione da diretto a vela e le sollecitazioni che esso comporta.

     

    X Itio: ho perso il tuo n di cell, puoi ridarmelo in pvt? Grazie.

  10. Complimenti per il fucile, Manu, davvero una bella realizzazione

    Io ho rimandato tuttto perchè il Catamarano non è a punto ci ho perso parecchio del poco pesce che ho avuto a tiro (padelle clamorose su tiri in movimento e qualche parrucca).

    Ho pescato tutta l'estate con un Urukay 120 e mi ci sono trovato bene ma tra poco riprenderò a catamaranare.

     

  11. Le pale in carbonio, se e quando cedono, lo fanno a fatica.

    Quindi TUTTI i crash test che si trovano in rete, ogni produttore poi sceglie i più coreografici, non sono in alcun modo garanzia reale della bontà di una pala.

     

    :bye:

    E inoltre le pinne servono per pinneggiare, non per respingere martellate, sostenere bulldozer o per essere arrotolate come delle tortillas, cose che, per inciso, nessuna pinna di pesce è in grado di fare.

    La scelta andrebbe fatta tenendo presente ESATTAMENTE quello che si cerca; se si vuole camminare sugli scogli con le pinne ai piedi è un conto, se le si vuole usare per muoversi meglio in acqua è un'alta cosa ...

    Se non hai mai posseduto pinne in carbonio o in altri compositi ( ci sono anche in fibra di vetro, e detto fra noi, la parte di pinna che "tiene ancora dopo che la pala si è spezzata" non è in carbonio perchè quello, aimè, se si spezza lo fa separandosi del tutto) prendile morbide e di una marca che dia assistenza nella tua zona.

     

    IBAL

     

    (In Bocca Al Lupo)

  12. Io tengo il pallone in cintura usando un mulinello. Il mulinello è imbobinato al contrario (non si apre sotto trazione) e lo tengo in cintura. Recupero o allungo il sagolino con grande facilità e se mi si incastra il filo sul fondo mi basta aprire il mulinello per raggiungere comunque la superficie.

    Se devo pedagnare posso sfilare il mulinello e poi incastrarlo sul fondo oppure collegarlo ad un piombo mobile e mollarlo sul fondo dopo aver regolato il filo. Se in seguito mi devo spostare e magari agguatare, infilo il piombo mobile in cintura e lascio il mulinello a "dondolare".

  13. Ciao Forchetta, complimenti per la soluzione. Hai provato a mettere tre sleeves nel calamento? Col terzo sleeves potresti "congiungere" le due asole e mantenere un doppio filo anche nello spezzone tra ldi esse guadagnando in tenuta e probabilmente anche in idrodinamica.

    Comunque se la soluzione di Pierclaudio (monofilo da 80 e guaina in dyneema) dà la stesse garanzie della tua, credo che sia ancora migliore.

    Complimenti a tutti.

  14. Invece io sono perplesso: a volte il mio Catamarano spara benissimo, a volte non capisco dove vada l'asta. Sui tiri piazzati non mi dà problemi, invece sui tiri in movimento non riesco quasi mai a fare centro.

    La potenza c'è, il tiro piazzato è abbastanza preciso, il rinculo quasi nullo ..... perchè cavolo non faccio centro quando tiro in movimento? Mah ...

     

  15. Beh, con tutto il rispetto per l'alpinismo, non ho mai sentito di rotture tra il sagolino e lo spezzone di monofilo quando essi fossero collegati da nodo; ho sentito solo di cedimento della girella (leggasi "del suo moschettone") o di apertura dello sleeves o di rottura del monofilo all'altezza del nodo o di tranciamento del monofilo nei buchi dell'asta.

    La questione è facilmente risolvibile da un nodo come la gassa di amante che garantisce tenuta e discreta facilità di scioglimento. Discreta vuol dire che difficilmente potrai scioglierlo già sott'acqua o, peggio, col filo in tensione.

    Qualche facilitazione la puoi ottenere "ganciando" la gassa ma quello che ne risulta è comunque un nodo semplice che come dice il nome è, si, semplice, ma sempre nodo ...

    Il bandiera, celebrato da Donati in un suo video, non mi dà invece molta fiducia perchè nelle legature asola-archetto delle gomme al metro funziona solo se la differenza di diametro tra filo dell'asola e filo dell'archetto è sufficiente. Con diametri simili non è "sicuro".

    Se invece fai un nodo savoia ganciato hai la possibilità di scioglierlo in qualunque condizione e frangente potendolo poi rifare in un attimo. Stupisce tutti come possa un nodo così semplice tenere tutti quei kg, eppure esso li tiene benissimo.

    Ciononostante sul mio 94 ho una girella col moschettoncino e la trovo comodissima perchè nella pesca in basso fondale non ho i metri verticali necessari a permettere al monofilo dell'asta di "distendersi" durante il recupero eliminando quei giri su se stesso che inevitabilmente si formano ad ogni tiro.

    Ma col 94 il pesce più potente che ho catturato è stato una palamita da 4 kg, forse un barracuda da 5 ... pesci che tirano molto ma pur sempre nulla confronto ad altri pinnuti più massicci.

     

  16. Ormai sono quasi 10 anni che uso plancette con alberello e bandiera rosso-bianca + siluro con bandierina "alfa" (bianco-azzurra) invertendole di posto quando vado in Francia dove è ormai ritenuto valido solo il segnale alfa (segnale che vale in tutto il mondo).

    Uso plancette rubate al bodyboard (comprate rigorosamente in saldo) e modificate con pochi euro e in grado di sostenere me, due fucili e l'attrezzatura che tengo nella classica reticella da ricci che lego alla tavoletta in modo che nulla stia in acqua se non il liscio fondo della tavoletta e il moschettone che la vincola alla mia cintura a mezzo di sagolino.

    La plancetta è velocissima, ha resistenza minima rispetto al pallone (a parità di ciò che trasportano) e mi agevola moltissimo negli eventuali lunghi spostamenti e nei rientri con prede poco maneggevoli come fu quando mi feci a pinne quasi un km con una rana pescatrice di 15 kg; un'esperienza che senza tavoletta non avrei vissuto in modo altrettanto allegro e spensierato.

    E' vero che patisce il vento più del pallone o del siluro ma è anche vero che più aumenta il vento e meno barche girano in mare, quindi si può ammainare l'alberello portabandiera e usare solo il segnale-siluro magari sgonfiandolo anche un po' se il vento diventa ancora più forte.

    Chiaramente oltre una certa forza di vento non si potrà più usare null'altro che un siluro nudo e crudo.

     

    Nonostante ciò, tavoletta con DUE bandierine e siluro sopra, spesso le barche che mi passano vicine mi dicono che il segnale non si vede bene (!).

    E' quindi lampante come da parte di molti diportisti ci sia la volontà di non vedere e quindi, di conseguenza, il nostro comportamento non deve mai essere quello di chi si sente protetto dal pallone ma, invece, quello di chi pesca senza pallone nonostante ne abbia uno anche enorme proprio sul cranio.

    Spesso pesco lontano da riva e mi immergo solo quando ho identificato tutto ciò che sento sott'acqua arrivando spesso a non immergermi se sento rumori che non mi convincono o non combaciano perfettamente con ciò che vedo all'orizzonte ma mi sono reso conto che i peggiori pericoli li ho corsi in pochi metri d'acqua distratto dall'osservazione del fondale e fiducioso nel poderoso segnale che traino.

    Molte volte ho pensato che forse sarei più tutelato se invece di un segnale da sub avessi al traino una semisfera di polistirolo nero con degli spuntoni identici a quelli delle mine antinave ....

     

×
×
  • Crea Nuovo...