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Risposte pubblicato da Skillo

  1. Da quello che ho visto e capito ci sono due fenomeni diversi che creano le bollicine durante i tiri delle aste: uno è la cavitazione, l'altro è la "degassificazione".

    Adesso rischio di fare brutte figure parlando in ignorantese ma cerco di spiegare cosa sono i due diversi fenomeni.

    La "degassificazione" (lo scrivo tra virgolette perché non sono certo che sia il suo vero nome) è il fenomeno per cui in seguito a sbalzi di pressione i gas disciolti nell'acqua tendono a ritrasformarsi in gas così come accade stappando una bottiglia di acqua gasata o, ancor meglio, sbattendo sul tavolo un bicchiere di acqua gasata.

     

    La cavitazione è il fenomeno che dipende dalla capacità dell'acqua di cambiare di stato secondo precise curve di pressione e temperatura.

    A un'atmosfera e 100°C l'acqua bolle, ossia si trasforma in vapore, le bolle sono appunto vapore. Se guardiamo con attenzione i primi istanti del fenomeno in una normale pentola di acqua sul gas, possiamo notare che le bollicine che si formano sul fondo della pentola scompaiono quasi subito dopo essersi formate, questo succede perché il fondo della pentola è a 100°C mentre l'acqua soprastante non ancora, quindi la bolla di vapore si ritrasforma subito in acqua.

    A temperatura più bassa, per esempio quella del mare, per riuscire a far evaporare l'acqua bisogna scendere decisamente di pressione. Queste pressioni basse possono essere raggiunte con particolari marchingegni o con il sufficientemente veloce movimento di un'adeguata superficie solida immersa nel liquido. Le pale delle eliche sono in grado di far evaporare per pochi istanti l'acqua a contatto con il loro dorso senza molti problemi nelle prime fasi dell'accelerazione perché la spinta sull'acqua quando lo scafo è ancora in stato di quiete è molto potente, quindi sui loro dorsi la pressione è bassissima, e perché la pressione dell'acqua superficiale è minima. Raggiunto lo stato di velocità di crociera la possibilità di cavitare sarà minore ma si possono avere cavitazioni sul bordo d'attacco dell'elica per la forte velocità con la quale la pala si avvita nell'acqua.

    Tutte queste cavitazioni sono negative ai fini della resa dell'elica e della sua durata poiché se si verifica cavitazione è perché i filetti d'acqua si "scollano" dal bordo dell'elica e provocano l'evaporazione istantanea di una certa quantità di acqua che pochissimi istanti dopo torna violentemente a liquefarsi provocando una continua "smitragliata" di bollicine che esplodono ed implodono mettendo a dura prova le superfici delle eliche interessate dal fenomeno.

    Se ne deduce che la cavitazione è un fenomeno parassita dell'avanzamento dell'elica perché ne riduce l'efficienza a causa del crearsi di uno scollamento tra i filetti fluidi e la superficie dell'elica che, PER CONTRO, SARA' FACILITATA NELLA ROTAZIONE A CAUSA DELLA MINOR RESISTENZA DELL'ACQUA "CONDITA" DI BOLLICINE.

    Ho scritto in maiuscolo perché credo che il nocciolo della questione che riguarda i nostri fucili, aste, etc, sia tutto qui: La cavitazione è un indice di cattiva idrodinamicità e/o di grande velocità perché si crea laddove i filetti di acqua sono costretti a scollarsi dal mezzo in movimento. E' lampante che questo non possa che accadere in due casi: o l'idrodinamica è mal curata (spigoli eccessivi, forme inadeguate, etc) o la velocità è tale per cui, per esempio, l'asta non può non cavitare.

    Immaginiamo per un attimo un'asta con il codolo tronco come se fosse la base di un cilindro, ora immaginiamo i filetti d'acqua che provenienti dalla punta devono fare un primo angolo di 90° e poi un altro per seguire la forma del codolo in avanzamento con il resto dell'asta. Aumentando la velocità l'acqua dietro il codolo tenderà ad essere risucchiata in avanti perché i filetti non saranno più in grado di seguire lo spigolo del codolo ma tenderanno a creare una linea di scorrimento più dolce formando una zona di bassa pressione proprio dietro l'asta. In questa zona si creerà una "goccia" d'acqua che seguirà la freccia "come se fosse il codolo idrodinamico che essa avrebbe dovuto avere". Chiaramente, dato che questo lavoro lo fa l'acqua e che l'asta si deve portare dietro una goccia d'acqua creata da depressione e tutto il resto, questo "aggiustamento" COSTA energia che ovviamente viene sottratta all'avanzamento e rientra nelle resistenze all'avanzamento o resistenze idrodinamiche.

    Ma andiamo oltre: aumentiamo la velocità. I filetti d'acqua non ce la fanno più ad abbandonare il codolo scorrendo sulla "goccia" perché la stessa goccia (formata da acqua che turbina dietro il codolo) giunge ad un livello di moto interno che porta la depressione sugli spigoli del cilindro a livelli tali che quasi l'acqua evapora. E poi succede: aumentando sufficientemente la velocità, l'acqua evapora decisamente e si forma una goccia di vapore proprio dove prima c'era la goccia d'acqua. La goccia di vapore si può espandere fino a riempire tutto lo spazio ad essa disponibile ma i suoi bordi resteranno instabili poiché a contatto con pressioni maggiori ed in grado di fare liquefare istantaneamente tutte le molecole d'acqua che vi entrano in contatto. Chiaramente tutta la superficie della bolla di vapore è instabile ed irregolare MA AUMENTA L'IDRODINAMICITA' DELL'ASTA perché l'acqua che prima doveva scorrere su se stessa creando una goccia di acqua, adesso scorre su una goccia di vapore.

    Dato che il vapore torna istantaneamente acqua appena la pressione ritorna normale è lampante che le scie di bolle che vediamo in certi tiri non possono essere dovute a cavitazione ma a degassificazione.

    TUTTE E DUE I FENOMENI devono essere presi per quello che sono: un indice della velocità, un indice della poca idrodinamicità e comunque un aiuto nell'avanzamento. Perché insisto su questa cosa dell'aiuto all'avanzamento? Perché a profondità maggiori , dove maggiore è la pressione, i due fenomeni in questione si manifestano meno o per nulla e ciò che in superficie era un buon tiro benché condito di bollicine, a profondità maggiore rischia di essere una schifezza. Per quanto mi riguarda io riconduco a questi due fenomeni la differenza di rendimento tra tiri in superficie e tiri in profondità che c'è in molti fucili ad elastico. Per mia personale sensazione, da quando ho eliminato boccole delle gomme e archetti strani, i tiri sono meno influenzati dalla quota.

    C'è poi questa "novità-non novità" dell'oscillazione dell'asta che mi pare possa rientrare nella casistica dei creatori di bolle perché mi pare possibilissimo che la medesima asta alla medesima velocità possa creare bolle di gas o meno a seconda che vibri o no.

     

    Un cenno ai siluri a cavitazione: i russi inventarono questi siluri in seguito agli studi sulla supercavitazione che descrive le velocità incredibili raggiungibili da un oggetto che invece di scorrere nell'acqua viaggi immerso in una bolla di vapore o gas. L'attrito tra acqua e vapore o gas è molto inferiore di quello tra acqua e acqua o tra acqua e vernice. Gli inventori presero dunque un qualcosa in grado di fornire gas a sufficienza, un razzo, e dirottarono parte del gas sulla punta del razzo creando le condizioni necessarie per la formazione una bolla di gas intorno al "siluro".

    I siluri a supercavitazione sono quindi dei razzi che possono raggiungere velocità straordinarie. Si parla di quasi 400 km/h!

     

  2. Giusto Fabry, influisce sicuramente, così come influisce il materiale dell'asta, il tipo di agganci, tacche, pinnette, pernetti ribassati e l'allineamento con i sistemi di propulsione. La mia curiosità verso l'enclosed track arriva dalla considerazione che specialmente con le pinnette, al momento dello sgancio il codolo dell'asta è portato a sollevarsi dando impulso alla vibrazione. Nonostante gli attriti credo sarebbe interessante fare qualche prova a parità di sistema di propulsione e asta. Specie su aste sottili.

    Itio, se il tek è l'unico legno verniciabile ma è troppo pesante credo che non dovrei essere io a suggerirti di usarlo solo per il listello centrale :-)

  3. Anche questa mattina piscina , dalle 0.8 alle 09,30 , per verificare delle impressioni . Fucile 105 doppio ,con 2 settaggi di gomme ,una coppia di 16 a 340 ,ed una coppia di 14 a 360 ,asta da 8x135 ,cortissima .Il primo tiro è stato fatto con le gomme da 16 ,l'asta esce ad una velocita impressionate ,bersaglio 6 metri punta fucile ,il solito coperchio fa da test di penetrazione .In questa configurazione l'asta si è presa tutta la sagola e si è fermata sulle ultime pinnette . Altra configurazione ,doppio 14 ,stessa distanza , il tiro sembra meno veloce ,il rinculo non è paragonabile ,molto gestibile , la cosa più strana e che l'asta ha avuto la stessa penetrazione che con i 16 .

    come mai ?

    Considerazioni spannometriche , nel primo caso ,l'asta esce talmente veloce ,che la sua resistenza di punta e tale che nel tiro lungo la rallenta ,insomma si comporta come i sottovuoto ,velocità di uscita notevoli ,ma dopo un certo numero di metri rallenta notevolmente .

    Seconda considerazione spannometrica ,gomme da 14 , in questo caso ,l'asta esce meno velocemente , il fucile rincula meno ,l'asta mantiene per un tempo maggiore la minor velocita di uscita .

    Anche qui ci sarebbe una morale della favola .........

    Questa volta sono d'accordo con Fabry, credo che la spiegazione possa rientrare nel parassitismo del serpeggiamento. E' escluso che a parità di oscillazione un'identica asta lanciata in modo da essere più veloce in uscita possa poi vedere la sua velocità diminuire fino a divenire identica a quella derivante da un lancio che le dia minor velocità in testata. Le curve non possono essere accoppiabili a meno che non ci sia qualcosa di diverso che rallenti l'asta più veloce e al momento non vedo spiegazioni al di fuori di una vibrazione parassita maggiore nell'asta lanciata con gomme più potenti.

     

    Ripeto poi che sono quasi strabiliato da quello che tre coppie da 13 (tredici) tagliate così lunghe da essere quasi caricabili con una sola mano, riescono a fare nel mio per ora imbrandeggiabile vela con asta da 8.

    Sospetto sempre più che gomme e sistemi molto progressivi uniti ad aste con rapporto lunghezza diametro molto alto (1300:8= 162,5 mentre l'asta vecchia era una 150 x 7 = 214,3) aiutino non poco il rendimento del lancio pulendo la curva di decadimento da oscillazioni e inclinazioni parassite. L'asta del test di Itio ha coeff 168,8. Mica poco.

    Quest'idea delle oscillazioni parassite mi fa vedere con occhi diversi l'enclosed track che fino ad oggi ho giudicato un'americanata. Le loro aste, benché spesse, sono molto lunghe e quindi facilmente soggette ad oscillazioni, imprigionarle in fusti molto rigidi potrebbe portare un palpabile vantaggio nella resa del tiro.

    Perché non fai qualche prova, Itio? Anche i tuoi fusti sono belli rigidi ...

  4. Non sono d'accordo, Fabry.

    la forza non si limita a girare intorno alla rotella ma si scarica sul perno della rotella in maniera significativa. Uso dei kg a caso ma cerchiamo di capirci:

    50 kg per coppia di gomme sono 100 kg sul filo che va in testa e quindi sono 100 kg che vanno sull'asta. 100+100 sono 200 kg sulle rotelle quindi 200 kg sul perno che è conficcato nella testa del fucile = fusto.

    Sganciata l'asta i 200 kg tendono a diminuire progressivamente all'avanzare dell'asta e fino al valore residuo che è dato dal pretensionamento ma il rinculo è dato dalla massa dell'asta che avanza cui bisogna sottrarre la massa delle gomme+carrucole che arretrano (lascio perdere le accelerazioni e le velocità ma sarebbero fondamentali) e la massa del fusto del fucile.

    E' chiaro che meno sono distanti dall'asse centrale i punti di applicazione delle forze e meno potranno esserci oscillazioni, rotazioni e dispersioni, però è altrettanto vero che la gran parte del rinculo su un vela o sistema simile se lo prendono le gomme lasciando il calcio e la mano del tiratore quasi senza sollecitazioni. Inoltre non ci sono trasferimenti di massa come sui roller e il fucile tende a restare all'atezza in cui stava prima del tiro (mentre nel roller c'è un tendenziale sollevamento della testata tanto maggiore quanto maggiore è il passaggio di massa dalla parte superiore a quella inferiore del fusto.

  5. Ho usato per anni elastichini in lattice per uso odontoiatrico ma la loro durata è scarsa, ho provato con gli or ma sono spesso troppo rigidi e si spezzano con l'uso, ho usato e uso normali elastici da cartoleria (del diametro minore possibile) riavvolti fino al diametro necessario, longevi ma scomodi da rimettere a posto.

    Un giorno trovai in terra un piccolo copertone di una macchinina giocattolo che andava giusto giusto bene per l'asta doppia aletta da 7. Ormai sono mesi che è lì e funziona benissimo: si afferra bene, è abbastanza elastico e quando sparo finisce in sagola, segno che si sfila via senza ostacolare l'asta.

  6. a me piacciono i morali delle favole!!... certo itio, come hai detto tu esiste un'equazione nel rapporto diametro/lunghezza asta, e questo cambia anche a secondo del tipo di acciaio dell'asta e a secondo del tipo di carico a cui viene sottoposta,.. e per "tipo di carico" intendo dire la quantità di carico, i punti di applicazione del carico, e l'impulso di carico, ovvero l'intervallo di tempo di applicazione della forza. Trovare il giusto rapporto diametro/lunghezza non è quindi facile, ma ormai la mia convinzione è quella di utilizzare l'asta più corta possibile. Determinare il giusto rapporto diametro/lunghezza rientra all'interno di un fenomeno meglio conosciuto come "instabilità a carico di punta" che descrive l'instabilità elastica dovuta ad un carico assiale di punta che agisce su un corpo snello come un asta e che genera il collasso strutturale dell'asta,.. ovviamente tale fenomeno è relativo ad uno sforzo di compressione che agisce sull'asta,... e vi starere chiedendo: ma la nostra asta non è soggetta a sforzo di compressione perchè non ha un muro davanti a se ed è libera di avanzare nell'acqua,... questo è vero!... Ma (e qui entra in gioco l'impulso di carico) la forza applicata in rapporto al tempo in cui viene applicata non fa altro che generare un instabilità di carico come se l'asta venisse soggetta a compressione e tale sollecitazione non avrà l'asse coincidente con l'asse baricentrico della sezione dell'asta e ciò introdurrà un momento flettente che sarà tanto ampio quanto più ampia sarà la differenza tra i due assi,.. quindi inesorabilmente tanto sarà più lunga l'asta tanto più ampio sarà il momento flettente che innescherà una serie di onde di ritorno elastico che faranno flettere e vibrare l'asta durante il suo tragitto finchè le forze di attrito smorzeranno tali oscillazioni, e questo ovviamente si traduce in una grandissima perdita di energia e in altrettanta perdita di precisione. Poi c'è anche da considerare il punto di applicazione della forza,.. e nella nostra asta i punti sono uno, due, tre, a secondo, e ognuno genererà un momento flettente,.. ancora vibrazioni,.. ed in ultimo c'è il tempo d'impulso, più breve sarà e più vibrazioni darà,..

    CONSIDERAZIONI FINALI:

    - ovviamente non possiamo aumentare volutamente il tempo d'impulso perchè vorrebbe dire applicare meno carico,...

    - non possiamo diminuire l'eccentricità del carico a meno che non riusciamo a portare tutta la forza sul culo dell'asta e comunque risolveremmo solo in parte

    Conclusione: possiamo intervenire su diametro e lunghezza della sezione,.. quindi asta corta e soprattutto più rigida possibile.

    Per quanto un asta lunga ci permetta di avere una linea di mira maggiore e possa darci l'impressione di essere più vicini al pesce, in realtà ci crea più svantaggi che vantaggi

    .... Buon asta corta a tutti :D

     

    In linea di massima, sulle aste la penso come te (anni fa in altra discussione in altro forum ero arrivato alle tue medesime conclusioni) ma ci sono cose che non possiamo (ancora?) comprendere/stabilire/ programmare con precisione: ci sono fucili con gomme generose e molto potenti che sparano con precisione chirurgica aste lunghe e sottili nonostante a noi sembri impossibile. La spiegazione potrebbe essere in una "oscillazione vantaggiosa" del fucile che forse vede il fusto bloccare l'oscillazione dell'asta in uscita, ma, anche se fosse così, noi non sappiamo né prevederla né riprodurla. E' quella che potremmo chiamare "la quadra" del fucile, quella dalla quale se esci anche solo cambiando il tipo di gomme vedi il fucile completamente trasformato in peggio.

    I nostri rotellati non sono diversi né immuni da questi fenomeni ma forse sono un po' più protetti per il fatto che noi preferiamo aste più generose, i nostri schioppi sono un po' meno soggetti alla flessione del fusto rispetto alla media degli arbaletes proprio per quel fenomeno del carico di punta che tu riferivi alle aste e che vede il carico sul fusto distribuito in maniera "più coassiale" ( mi si passi il termine) e anche perché normalmente sono costruiti in modo da essere più rigidi di molti fusti d'arbanormal.

     

  7. Un doppio roller con gommine da 14 che si beve praticamente tutti i suoi pari categoria! Certo che è un punto importante e, se vogliamo, un ulteriore passo lungo la mia personale sensazione che più sono lunghi i fusti e meno possono essere spessi gli elastici. Verrebbe da prendere tutti i nostri strani carrucolosi e puleggiosi fucili vela derivati e buttarli in discarica, ...... ma non lo faremo :)

    Infatti non è detto che il vela di Itio sia il meglio che si possa tirar fuori da questo ramo, quindi può darsi che un altro vela, simile, sia in grado di fare meglio anche del "Wonder Roller" Alemanni. Vedremo.

     

     

  8. Ciao rotellari, mi sfantasmizzo per comunicarvi un po' di cose che ho fatto:

    per prima cosa ho fatto un bel po' di prove sugli invertiarba, praticamente dei roller con la gomma solo nella parte inferiore del fusto, quindi gomme lunghe esattamente come le gomme di un arba della stessa lunghezza ma che si contraggono andando verso il calcio. Ho tirato fuori qualche tiro decente ma nulla che giustifichi il settaggio e i casini connessi (pulegge, gira e carica, gestione dei vari fili, etc), c'è di buono che il rinculo non esiste e che si possono utilizzare anche fusti a massa ridicola e volume minimo. Al momento ho quindi accantonato l'idea.

    Contemporaneamente ho continuato a riflettere su gomme, gommine, pulegge e rotelle lanciandomi anche in una versione Catamarano del Volcan, questa volta ho temporaneamente tolto dai piedi il mulinello spostando l'aggancio delle gomme a ridosso del paragrilletto guadagnando quasi 10 cm di corsa delle gomme che già portavano dei visibili benefici anche con l'invertiarba. Dico la verità: già mi lasciano perplesso i tanti kg su una pinnetta/pernetto/tacca e tutta la serie di accorgimenti che bisogna adottare per gestire questi kg con un sistema fatto da cuscinetti, perni, sagolini e ... me stesso, quindi, dopo aver visto la difficoltà insita nel trovare il posto giusto in cui fare il nodino ... mi sono detto: ma perché??? Ad Oreste viene facile? Beato lui. Io sono un caprone e lascio perdere.

    Per un po' ho mollato tutto, poi, col primo fresco dell'autunno, ho ripreso in mano il vecchio Catamarano e ho spolverato le idee mettendo assieme le varie cose imparate pasticciando con le rotelle. Quindi mi son detto: "Ma se Bass usa un Vela II e fa dei tiri meravigliosi, perché io non dovrei riuscire a fare lo stesso? E vadano a quel paese tutte le complicazioni e le paranoie! (già con l'aggancio avanzato del primo Catamarano avevo fatto buoni tiri in configurazione vela II ma non volevo la gommina aggiuntiva fra i piedi)".

    Quindi: tre coppie da 13 mm per il carrello e una coppia di 19 mm (al 370%!) per lo spunto iniziale. Tutto legato in modo provvisorio ma efficiente per tirare qualche volta un'asta da 8 ricavata da una vecchia 8 x 170.

    I risultati, con e senza gommina, mi sembrano molto buoni anche se la traiettoria dell'asta denunciare qualche limite della struttura del catamarano cui cercherò di porre rimedio con prossime modifiche.

    Presto farò dei lavoretti ... :bye:

     

  9. Ieri con un amico pescavo tra il gommone con la bandiera issata e un pallone con tanto di altra bandiera issata; una barca a vela, adocchiata da un po', con 5 persone a bordo passa tranquilla tra il gommone ed il pallone. Ci salutano con la manina e noi gli rispondiamo a maledizioni ed improperi vari. Dalle loro facce capiamo che non sono italiani e che anche quello che diciamo non serve a nulla ... Menomale che le barche a vela si vedono da lontano e non vanno mai troppo forte ...

     

    Spesso pesco in posti "caldi" quanto a traffico nautico e di seguito vi dico le cose che ormai ho imparato a mie spese.

     

    Bisogna avere segnalazioni adeguate ma è FONDAMENTALE pescare come se non se ne fosse provvisti.

    Si frequentano certi posti solo col mare piatto perché con soli 20 - 30 cm d'onda non c'è abbastanza visibilità per controllare l'orizzonte.

    Mi immergo solo ad orizzonte vuoto e riemergo non appena sento un motore, se lo identifico con certezza e se non c'è pericolo, mi reimmergo, sennò aspetto in sup.

    Spostarsi in superficie guardando il fondo, ventilare senza mai sollevare la testa e RECUPERARE UN PESCE dalla superficie sono i momenti più pericolosi.

    Se una barca mi viene dritta addosso non mi sposto in superficie ma, se è il caso, aspetto e vado GIÙ. A 5 metri sotto non c'è motoscafo o cabinato che mi possa beccare, in superficie basta che un idiota ruoti un po' il timone e ....

    Oltre una certa ora dall'alba, in alcuni punti e giornate, è assolutamente suicida credere di avere qualche diritto/possibilità di pescare.

     

    Adesso una considerazione:

    La CdP non interviene mai sui controlli delle distanze dalle bandiere sub (e sarebbe facilissimo invece farlo) ma potrebbe invece multare il possessore/conducente di un natante trafitto da un'asta p-sub (il natante :-)) perché "evidentemente troppo vicina al sub che avrebbe lasciato partire un colpo in seguito allo spavento provocatogli dal passaggio del natante sulla testa".

     

     

  10. E' semplicemente impossibile che il rinculo diminuisca. Tutto ciò che al momento del tiro va in direzione del bersaglio aumenta il rinculo e lo fa proporzionalmente all'accelerazione cui è sottoposto.

    Lasciando perdere bilanci energetici e reali vantaggi, ho alcune perplessità sul sagolino che vincola la molla all'asta. Hai solo due cm di escursione: come fai a caricarlo in modo da schiacciare completamente la testata contro il fusto?

  11. Se l'asta è ben fatta (e nella maggior parte dei modelli in commercio lo è) il conetto non serve, anzi, rallenta il tiro e diminuisce la penetazione nel pesce.

    Sulle bialetta il discorso è quasi sempre opposto; lì il conetto serve.

    La punta dell'aletta rialzata? Non credo serva a nulla ma ti offro il seguente ragionamento: un'asta con l'aletta aperta fa meno strada/rallenta prima di un'asta con l'aletta chiusa, quindi con la seconda puoi colpire qualche pesce in più che con la prima. ;)

  12. Bene, abbiamo il punto di vista di chi si sente interprete dell'umano e involontario errore e quello di chi si deve trincerare dietro il "E' la legge".

    Adesso allego un link di un filmato di quelli che fanno urlare "Vendetta!" e spero vivamente che noi tutti, p-sub e G.C. si possa presto brindare ad un veloce, esemplare e perfetto successo della Giustizia.

     

    http://www.youtube.com/watch?v=R17vMHy93Pg

     

    Spero che, presto, di costoro rimanga solo il ricordo di un'esemplare punizione e un paio di bacinelle di loro lacrime.

     

    Auguro a Robertolatella e ai suoi colleghi un sentitissimo "Buona caccia".

  13. Io taglio con le forbici (elettricista o sarta o quello che ho sottomano), con il cutter e con coltelli più o meno normali. Qualche volta ho usato il seghetto da ferro e un paio di volte anche il tronchesino. Molte volte ho ottenuto tagli a 90 gradi, molte volte dei fischietti quasi perfetti.

    Un tempo seguivo la D'Agnano-linea, poi ho smussato con le forbici (che quando non ho altro restano l'attrezzo principe) e ultimamente taglio, lego e poi faccio il cono con una moletta a pietra e molta cautela.

  14. Ma allora l'è tutto da rifare! :D

    Se il tuo fucile ha un buon assetto ma ha poca massa vuol dire che per aumentarne la massa senza modificarne l'assetto devi usare un qualcosa che ti consenta di mantenere lo stesso peso specifico di adesso ma con una massa più grande. Ovviamente la prima cosa che ti suggerisco è di sostituire il tubo in carbonio con un fusto in legno che sicuramente dovrà essere più voluminoso del tubo e quindi pesare di più ma mantenendo uguale peso specifico e quindi assetto del fucile (tipo il fusto del legno che hai provato e con cui tiravi bene).

    Seconda soluzione, vai da uno che sa lavorare la resina decentemente e ti fai aggiungere del materiale galleggiante attorno al tubo e poi te lo fai ricoprire di carbonio, vetro, kevlar o quello che più ti aggrada fino ad ottenere un nuovo fusto più grosso e pesante del tubo originale, che rimane l'anima portante dello schioppo, con peso specifico simile. Un lavoraccio ...

    Terza soluzione: ti fai un fusto in legno da 4 soldi (abete, per esempio, perché è leggero. Se usi legno pesante come mogano, tek, etc, non li puoi ricoprire abbastanza perchè affondano ) e poi vai a fartelo ricoprire di carbonio dal solito resinatore pazzo: rigidità del carbonio unita a massa del legno (Di questi ne ho tre). A questo punto la testata la potresti incorporare nel fusto e fare il perno solo per il calcio che hai già.

    Quarta soluzione: vai da quello che ti ha prestato il fucile in legno e gli fai un'offerta o te ne compri un'altro simile ...

  15. Il cambio dell'asta, quindi un'asta più pesante, potrebbe sì bilanciare tutto bene ma, balisticamente parlando, sarebbe un peggioramento. La soluzione dei piombini è molto più semplice del riempimento del tubo e anche molto più facilmente modificabile in caso di eccessivo appesantimento, cosa che col tubo ripieno è più difficile da controllare e poi modificare.

    Bisogna vedere quanto piombo gli serve in testata; se fosse una massa cospicua sarebbe forse davvero il caso di "impienare" il tubo.

    Mi viene anche in mente una soluzione che credo adotterei in caso di estrema positività: prima bilanci il fucile con viteria e bulloneria di fortuna e nastro adesivo, trovato il peso necessario, tagli due spezzoni d'asta vecchia di quel peso (bulloneria e aste hanno più o meno lo stesso ps) e li fissi ai lati del fusto, all'altezza che più aggrada, con della guaina termorestringente di adeguato diametro. Non serve che la guaina chiuda impermeabilmente tutto, ma che lo tenga solo ben fermo.

    Migliorerebbe anche l'idrodinamicità laterale e quindi il brandeggio.

     

    Adesso farebbe piacere sentire Andrea S per capire che cosa esattamente vuole ...

  16. Scusate ma penso che il segreto di certi fusti, il legno ad esempio, sia quello di avere una massa importante senza gravare sull'assetto ! vedi legge di Archimede

     

    Se appesantisci internamente un fusto standard tipo tubo ... unico effetto che si ottiene è quello di aumentarne la massa ma a discapito dell'assetto poichè la quantità d'acqua spostata, condizione del principio di Archimede, sarà sempre quella di prima quindi medesima la spinta positiva in kg.

    La quantità d'aria interna che serviva a controbilancire la spinta negativa verrà sostituita da altro materiale in ogni caso più pesante dell'aria.

    In sostanza ottieni lo stesso effetto che avresti ottenuto realizzando il fusto con un tubo di uguale Ø esterno ma di spessore più grosso quindi più pesante.

     

    Infatti, Andrea, riempi un tubo vuoto di carbonio con qualunque cosa più pesante dell'aria che vi era dentro e ne aumenti automaticamente massa, peso e peso specifico diminuendone di conseguenza la spinta positiva (o aumentando quella negativa). E' per questo che andrea s. chiedeva consiglio; da quanto ho capito il suo fucile è positivo a tal punto da galleggiare benchè carico. SE E' COSì, riempiendo il tubo con qualcosa (poi ognuno ci mette quello che vuole :rolleyes: ), potrebbe diminuire la galleggiabilità aumentando la massa. Distribuendo diversi materiali di riempimento potrebbe anche imbroccare un assetto perfetto. Non si sa mai ...

  17. I casi della vita ...

    Il ritrovamento del fucile è un caso rarissimo e ci fa davvero sperare in un mondo migliore di quello cui siamo abituati. Un paio di aneddoti:

    Qualche settimana fa un noto personaggio ligure perde il suo pallone con un bel Mr Carbon appeso sotto; dopo qualche tempo il fucile viene ritrovato da un milanese non meglio identificato ma il ragazzo, seppur informatissimo, non restituisce il fucile ...

    Ultimo aneddoto, più inerente al caso del ricciolone e del "che fare?": un forte p-sub (ma davvero forte) scende su una secca e già da molto in alto vede due ricciolone ferme in corrente, punta la più grossa ma questa fa per allontananarsi, lui continua la caduta sulla più piccola ma la ricciolona grossa fa un giro e comincia a risalire andandogli incontro. Arriva a tiro, ben vicina, e lui le spara iniziando subito la risalita dai quasi 30 metri. Il mulinello del fucile fischia come un treno mentre il pescione parte come un razzo in orizzontale. Il mulinello finisce e il sub attacca il moschettone del mulinello in cintura alla sagola del fucile continuando la risalita in modo deciso. Finisce anche il mulinello in cintura .... Il sub è incredulo: sono stati srotolati quasi 80 metri di filo, la superficie è ancora lontana e il mulinello in cintura è a quasi mezzo metro di distanza dal suo ventre perchè la cintura elastica è tesa dalla forza demoniaca del pescione.

    Il racconto del pescatore finisce così: "Deh! E se non mollavo la cintura, e' m'affogava!".

     

    Per quanto possa valere il mio parere a proposito, andiamo in mare per pescare proprio quei pesci lì; va bene avere l'attrezzatura giusta ma se passa il pescione che si presenta bene bisogna sparare. Preferisco perdere un fucile piuttosto che non tentare nemmeno.

  18. Da tempo penso che la soddisfazione derivante dall'uso di un modello piuttosto che di un altro dipenda spesso dall'aver imbroccato la durezza ideale piuttosto che dal modello o dalla marca.

    E' solo una mia riflessione e nasce in particolare dall'esperienza che ho avuto anni fa quando comprai il primo paio di flap di cui scelsi la versione 30. Dopo mezz'ora uscii dall'acqua perché le pinne erano esageratamente dure e quindi assolutamente sgradevoli, riuscii a farmele sostituire con un paio di pale 25 (o forse meno) e da lì fu amore profondo e duraturo.

  19. Secondo me il bilanciamento della punta è assolutamente soggettivo e dipende dal fucile (da esso, dall'asta e dagli elastici che lo costituiscono) e dal suo utilizzatore.

    Se il tuo fucile spara alto non è detto che sia un problema dovuto alla punta troppo leggera perchè normalmente è al contrario: con punta leggera il fucile spara basso per il sollevamento del codolo dell'asta in uscita da parte della punta del fucile che si solleva a causa del rinculo, effetto accentuato dalla punta leggera.

    Se ci descrivessi per bene il tuo fucile magari potremmo aiutarti meglio.

     

  20. Questo è un problema che mi sono posto anche io, quindi la tua domanda mi è molto cara.

     

    Premetto che pesco sempre e soltalto con il mio fido HF100.

    E' un arma che non cambiere con nessun altro fucile dato che feeling raggiunto è davvero elevato.

    Uno dei primi problemi che ho avuto è che cambiando l'asta di serie da 6.5 x 140 con una da 6.3 x 135 risultava parecchio positivo.

    Cosa non nuova per chi ha questo fucile.

    Una volta utilizzati tutti i pesi in dotazione e posizionati in testata la precisione migliorava nuovamente ma continuavo a sentirlo ancora parecchio posivito.

    Volevo inoltre aumentare la massa per poter rimette l'asta di serie e accorciare l'elastico ma allo stesso tempo tenere il tiro bruciante dell'asta più leggera.

    Ho provato tante soluzioni e tante strade, ed alla fine son riuscito ad aggiungere del "peso" all'arma senza condizionarne il funzionamento.

    Il peso aggiunto è di circa 230 gr, lo so con certezza perche ho pesato il tutto.

    Ho sbobbinato completamente il mulinetto il macht 50, una volta arrivato all'anima e senza eliminare la sagola originale, ho riempito la prima parte del mulinello (due spire complete) con del filo di stagno per saldadura quello più grosso che ho trovato in commercio.

    Lo stagno ha la caratteristica di non arruginire, è facile da lavorare ed ha un buon peso specifico.

    Cosi il peso risulta vicino all'impugnatura e nei brandeggi non risulta affatto fastidioso.

    Il tutto a patto che il fucile una volta sparata l'asta in superfice deve rimanere orizzontale. Ho provato ad aggiungere più peso è ciò ha solo peggiorato l'arma (cioè una volta sparato il fucile rimaneva verticale con il calcio verso il fondo). Daltronde è sempre un fucile in alluminio e non puo essere stravolto più di tanto.

     

    Ci tengo a precisare che questa è solo un mia opinione, e che lungi da me a voler dire che questo sistema sia una soluzione valdida anche per altri fucili.

     

    Spero di esserti stato di aiuto.

     

    Saluti

    Giuseppe

     

    Il tubo vuoto ha un peso specifico X che suppongo essere minore di quello dell'acqua al punto da consentire il galleggiamento del fucile carico. SE le cose stanno così non è del tutto campato in aria il voler riempire il tubo di qualcosa tipo segatura: il peso specifico del fucile aumenterebbe e magari potresti fargli raggiungere un quasi perfetto assetto miscelando segatura con palline di polistirolo o altro.

    Il trucco del mulinello ripieno è buono ma ha anche due lati negativi: primo, ovvio, toglie spazio a della sagola. Poca finchè vuoi ma pur sempre sagola che potrebbbe essere utilissima nell'occasione della vita. Secondo, crei una massa al di sotto della linea testa-calcio. Una massa staccata da quella linea può portare ad abbassamenti del tiro (se sotto ad essa) o ad innalzamenti (se sopra di essa). Un fucile che usavo da anni con soddisfazione ha cominciato a sparare "incomprensibilmente" basso (di poco ma indubbiamente basso) subito dopo la sostituzione del mulinello in plasticaccia con un bel mulinello in metallo. Scoperto l'arcano, sono tornato alla plasticaccia.

     

  21. Fucile eccezionale + apnee da record = denticioni + ricciolone + tonni = Basskiller !!!

     

    Bravissimo, il tonno te lo invidio davvero :D :D :D

     

    Usi ancora le stesse pulegge anteriori di cui mi avevi dato le dritte qualche tempo fa?

     

     

    :D:D:D

     

    Le pulegge sono ancora le solite, funzionano egregiamente dopo più di un anno e mezzo, comunque se trovi di meglio fammelo sapere!

     

    Per il tonno, non preoccuparti, andando per mare prima o poi lo incontrerai ed avrai la tua occasione, io sono già al secondo portato a casa :lol: ..... un po' di culo non guasta!!

     

    Andrea :bye:

     

    No, per quei kg e e quegli ingombri non ho trovato nulla di meglio in commercio.

    A presto con altre belle catture :bye:

     

  22. In questo periodo la Sicilia (causa lavoro...) è più lontana del Messico!

    Spero arrivino le vacanze, per ora mi devo accontentare (grazie comunque) dei video di Bass...

    Allora nessuno si azzarda a descrivere i propri gioiellini...

     

    Oreste

     

    Io non ho gioiellini ma con moooolta calma sto modificando il vecchio Catamarano. Per ora ho rancato via il mulinello e una buona parte di fusto "morto" da quella zona arrivando a creare un nuovo ancoraggio inferiore che allungherà di circa 10 cm lo spazio a disposizione delle gomme.

    Sulla base di quanto provato col vecchio aggancio voglio tentare scorciatoie minimaliste.

    Questo we danno mare brutto, chissà ...

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