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Skillo

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Risposte pubblicato da Skillo

  1. Un elastico che non ha velocità parziale, ad esempio l'ultimo settore vicino alla testata è come se fosse a velocità zero come fa ad accorciarsi?

    E se lo fa è un accorciamento infinitesimale, e se non si accorcia non aumenta di sezione.

    Nelle gomme lunghe si fa fatica a vedere il fenomeno perchè il cono è lunghissimo.

    Una gomma stirata per 2m (roller...) gestisce conico un differenziale di 2-3 mm per lato. Cioè contraendosi nei primi centimetri magari sarà 12mm

    all'archetto e 8-9 mm di diametro al vincolo.

     

    Ti ricordi Stefano il filmato del roller che facevi sparare libero a terra? Ricorda come l'onda di contrazione arrivava dopo nella parte inferiore...

    Era l'aggiustamento e la riequilibrazione delle tensioni della gomma con la gomma (o il dynema) già giunto in testata .

     

    Oreste

     

     

    Se prendi un qualunque elastico e lo allunghi di una certa percentuale per poi riportarlo alla lunghezza iniziale a BASSA velocità (tipo certi esercizi da palestra con gli elastici) la gomma non si conicizza, non ondeggia e non fa altro che riacquistare la sua sezione originale uniformemente lungo tutta la sua lunghezza. Non ho lauree ma sinceramente non vedo come ciò non possa verificarsi.

    Credo (credo) che solo oltre una certa velocità di contrazione si possano innestare tutti gli altri fenomeni (ondulazioni, pulsazioni, conicizzazioni).

    Nel caso della contrazione "libera" è evidente che questi fenomeni esistano ma non sono in grado di affermare né di supporre che essi non esistano o esistano nei casi che ci riguardano da vicino. Certo, date le velocità raggiunte dalle gomme e dati i grafici portati ad esempio da Stefano, è lecito propendere per la possibilità che essi si manifestino. Resta da capire se, come e quanto ciò possa influenzare ciò che ci interessa.

    Nel cadso della differenza tra roller e arba è ovviamente molto più semplice per me spiegare la differenza di resa di due fucili di pari corsa gomme e pari kg al grilletto con il pretensionamento e la differenza tra le aree energetiche piuttosto che con la conicità o altri fenomeni di cui non posso affermare l'esistenza. Poi, certo, se per te le cose sono di fatto sovrapponibili è chiaro che tenendo in considerazione l'una o l'altra i tuoi settaggi non potranno che funzionare. Per me resta un ragionamento tipo "cammino da A a B oppure sposto il mondo da A a B"; funziona lo stesso ma io capisco meglio "cammino da A a B".

    Per discutere un altro po' delle sezioni che si contraggono, penso che la sezione di gomma più prossima al vincolo recuperi la sua sezione originale (quella legata alla tensione zero) a seconda dei due casi che ho fin qui (e ripetutamente) portato: se la gomma si contrae abbastanza lentamente essa recupererà la sua sezione originale in modo identico e contemporaneo agli altri settori. Se invece la gomma verrà liberata di colpo la sezione vicina al vincolo aumenterà di sezione in modo più lento dei settori liberati. Suppongo (suppongo) sia dovuto al fatto che mentre la gomma vicina al vincolo è ancora tesa tra il vincolo e tutta la gomma che, seppur liberata, comunque "tira" ancora, la gomma appena liberata abbia soltanto la tensione della gomma che la trascina verso il vincolo e che quindi sia di fatto sottoposta (nel momento iniziale della liberazione) a molta meno tensione di quella che invece interessa la sua sorella "vincolata". (Ho fatto la sagra del "che". Scusatemi ..)

    A mia logica pare quindi normale che aumentando carico e resistenza all'avanzamento dello stesso si possano innescare tutti i comportamenti misti tra i due casi, probabilmente solo dei filmati potranno dirci quali siano le reali condizioni delle "nostre" gomme durante i tiri subacquei.

     

  2. Ma scusa, se c'è un pretensionamento nel roller vuol dire che c'è una tensione finale anche là dove le gomme "uguali" dell'arba non hanno più kg a disposizione, no? Parimenti vuol dire che se prendo il più semplificato diagramma di scarico dell'una e dell'altra gomma e li confronto, là dove per l'arba esiste un'area triangolare, per il roller ne esiterà una trapezoidale. Dato che il carico iniziale (allungamento uguale) è identico e data l'identica corsa delle gomme, ne risulta che l'area del trapezio è più grossa di quella del triangolo tanto quanto maggiore sarà il pretensionamento. A me pare che questo semplice ragionamento, dato l'ordine di kg che mette a disposizione un sistema rispetto all'altro, bypassi qualsiasi altra considerazione e di conseguenza infici le certificazioni sulla conicità. Poi è possibilissimo che essa, la conicità, si manifesti comunque ma non credo che la tua prova certifichi alcunché.

  3. Invece io, Oreste, non ho ben chiaro se a fine corsa le gomme del roller erano al loro punto di fine accorciamento come quelle dell'arba o se mantenessero una certa percentuale di pretensionamento. Se fosse vera la prima ipotesi (no pretensionamento) non vedo come a parità di corsa possano avere pari percentuale di allungamento.

    Se invece esiste un pretensionamento questo è in grado di spiegare la differenza di prestazione al di là di conicità, sezioni e altro, no?

     

    Sulla conicità, non avendo che labili ipotesi in merito, mi chiedo se esistano filmati di tiro sub che ne attestino il manifestarsi e in che condizioni.

  4. Stefano, ho letto il papello che hai scritto, graficini etc.

     

    Non hai capito per nulla quello che ho scritto! E sai bene che quando qualcuno mi mette in bocca concetti che non ho espresso... :rifle:

     

    Fortuna che so che non hai secondi fini...

     

    Ma mi servirà un po' di tempo per descrivere bene con dei grafichetti la situazione. Intanto ripeto (ed è la cosa principale su cui non ci capiamo, anzi che state proprio sbagliando): le resistenze idrodinamiche non possono MAI essere superiori a quelle di richiamo elastico. MAI, è impossibile fisicamente!!!

     

    ... e adesso spunta Skillo che dice che è sicuro del contrario... :lol::lol: scherzo! scherzo!

     

    a dopo

     

    Accipicchia, Mario; ho sempre messo "parere" da tutte le parti perché non so "che è così" ma sono dell'idea che lo sia.

    Quello che ho detto è ancora lì pronto ad essere smentito e i filmati di Stefano non fanno che rafforzare le mie idee. Infatti nel primo filmato è (quasi) vero che i markers vicini al vincolo stanno fermi (ma se usi la freccina del mouse vedi che non è proprio vero) ed è vero che essi si muovano tutti più sensibilmente quando gli attacchi un carico resistente (telecomando).

    Se invece del telecomando faccio lentamente avanzare la mano che trattiene l'elastico markerato verso il suo punto di fine contrazione potrò sicuramente notare come tutti i riferimenti si contrarranno della stessa misura e nello stesso tempo.

    Quindi ho due casi limite: nel primo ho l'elastico "liberato" da ogni carico e vincolato solo ad un estremo, nel secondo ho l'elastico che traina un carico talmente pesante che non ha modo di contrarsi non uniformemente.

    Nel primo caso i markers (intesi come le bande nere prese nella loro larghezza, quindi come aree di gomma e non come linee verticali) si contrarranno a partire dall'estremità "liberata" e ad onda come si è visto in tutti i filmati.

    Nel secondo caso vedremo tutti i markers contrarsi uniformemente perché l'elastico non avrà modo di pulsare, ondulare o far altro se non contrarsi in quel modo.

    E nel mezzo c'è tutto il resto. Sempre secondo il mio modesto e 'gnorantissimo parere.

    Quindi, con un carico sufficientemente leggero e, nel nostro caso, abbastanza idrodinamico, potrò avere comportamenti con caratteristiche simili al caso dell'elastico "liberato", mentre con carichi abbastanza pesanti e/o poco idrodinamici potrò ottenere contrazioni simili a quelle dell'elastico "costretto".

    Credo che questi fenomeni, Mario correggimi se sbaglio, siano ampiamente trattati a livello scientifico perché mi paiono cose di uso comune e non strettamente settoriali come altre cose che riguardino la p-sub e mi pare strano che noi ci si debba mettere a markerare gomme e lanciare telecomandi per studiarle rischiando di tirar fuori la scienza "de noaltri" :D

    Io insisterò a seguirvi ma, scusatemi, continuo a non vedere la luce.

  5. ................................................................................

    ............

    Sul punto di sgancio resto dello stesso parere di prima: se l'elastico è sovradimensionato al sistema ("sistema" e non solo "asta" poiché il rinculo è giustamente componente importante del fenomeno in esame), l'asta raggiungerà il punto di Vmax prima del punto finale della contrazione delle gomme e sarà possibile (non inevitabile) lo sgancio dell'archetto. Se gli elastici saranno invece sottodimensionati accadrà l'esatto contrario e il grafico sarà una curva in continua crescita nella quale non si raggiungerà mai la V max "teorica".

    Sul punto di sgancio esiste, penso, la possibilità che le gomme raggiungano il punto di V max abbastanza in anticipo sul punto di fine contrazione e che la loro idrodinamicità, la loro velocità terminale di contrazione e tutto quello che in questo momento potrrebbe sfuggirmi, determinino una forza residua insufficiente a fargli mantenere almeno l'inevitabile decelerazione dell'asta.

    In poche parole, dopo il punto di sgancio è possibile che le gomme decelerino in maniera più accentuata dell'asta e che questo continui fino al punto di termine contrazione. Ma è anche possibile che le due decelerazioni coincidano abbastanza da far risultare non rilevabile la loro differenza; in questo caso credo sia possibile vedere un grafico in lieve discesa senza che ci sia un distacco tra le parti in causa.

     

    Io continuo a rimanere di questo semplicistico parere.

    Resto anche dell'idea che le gomme assumano sezione conica solo se prive di carico da trascinare o se esso è troppo leggero.

    Ho capito quello che volete dire sullo sgancio-aggancio dell'archetto sulle gomme e lo riallaccio alla descrizione della fase finale di contrazione di un elastico libero (senza carico) poiché nell'ultima fase della contrazione è possibile che la gomma, dopo aver accelerato a sufficienza l'asta, "ricada" in una sua curva di decelerazione e cominci a pulsare mentre l'asta non la ostacola in questo.

    Aggancio questo nuovo aspetto al mio ragionamento iniziale e implemento quindi il tutto con queste considerazioni:

    -Se il carico è sufficientemente grande NON ci sarà alcuno sgancio prematuro né decelerazione nella parte finale del tiro (provate ad immaginare di lanciare un'asta da un kg con una gommina da 14 stirata al 100% e con un arbanormal da 60 cm privo di rinculo).

    -Se il carico è leggerissimo, la potenza enorme e il rinculo esagerato, avremo tutti i fenomeni possibili e immaginabili e suppongo anche con gli elastici che ballano la polka nella parte finale.

    Noi usiamo e settiamo fucili ben lontani da questi due estremi e sono certo che i nostri empirici sistemi (sostituire gomme e cambiare asta) giungano già a risultati soddisfacenti e in grado di gestire invecchiamenti iniziali delle gomme, partite di mescole diverse, leggere deformazioni dell'asta, del monofilo, etc, etc. Mi chiedo ( o continuo a chiedermelo): ma tutta 'sta discussione, nella quale l'unica novità (che potrebbe anche non essere poco) è che in certe condizioni le gomme pulsano nella parte finale della contrazione, dove vuole andare a parare?

     

  6. Stefano scrive:

    ................................................

    Risposta: gli elastici possono spingere fino a fine corsa, ma è plausibile pensare che per vari fattori ( diversi dal distacco accidentale dell'ogiva) la loro spinta sull'asta si possa esaurire qualche cm prima della fine contrazione.

    Quantificare tale fenomeno non è semplice, così come non è semplice conoscere in quali circostanze si verifica e che conseguenze può avere sull'efficacia di un tiro.

     

    Tutti d'accordo ?

     

    A Stè, e questo era strachiaro fin da anni fa! :D

     

    Una cosa: ma questo distacco accidentale, lo ritenete davvero usuale, frequente, .... normale?

    Io stento proprio a figurarmelo. Cioè; posso immaginare, quasi senza sforzo, un archetto male agganciato che, per un caso più unico che raro non faccia prendere un colpo al suo utilizzatore sganciandosi in un momento qualunque ma, incredibilmente, si sganci solo poco dopo aver trainato per qualche decina di cm l'asta. Ammesso che tutto sia dimensionato, e quindi si comporti, in modo normale, se l'elastico si sgancia perchè mal agganciato è ovvio che supererà l'asta. Ma se l'elastico è agganciato bene non credo assolutamente che possa sganciarsi e poi superare in velocità ciò che si muove solo grazie al suo lavoro. "Sganciarsi e poi superare", in un normale arbanormal, vuol dire che l'elastico si è prima contratto ad accelerazione x, poi abbia rallentato con decelerazione y con y minore della decelerazione dell'asta in quel tratto, e poi riacceleri di sua magica sponte ad una velocità superiore a quella dell'asta.

     

    Sul punto di sgancio resto dello stesso parere di prima: se l'elastico è sovradimensionato al sistema ("sistema" e non solo "asta" poiché il rinculo è giustamente componente importante del fenomeno in esame), l'asta raggiungerà il punto di Vmax prima del punto finale della contrazione delle gomme e sarà possibile (non inevitabile) lo sgancio dell'archetto. Se gli elastici saranno invece sottodimensionati accadrà l'esatto contrario e il grafico sarà una curva in continua crescita nella quale non si raggiungerà mai la V max "teorica".

    Sul punto di sgancio esiste, penso, la possibilità che le gomme raggiungano il punto di V max abbastanza in anticipo sul punto di fine contrazione e che la loro idrodinamicità, la loro velocità terminale di contrazione e tutto quello che in questo momento potrrebbe sfuggirmi, determinino una forza residua insufficiente a fargli mantenere almeno l'inevitabile decelerazione dell'asta.

    In poche parole, dopo il punto di sgancio è possibile che le gomme decelerino in maniera più accentuata dell'asta e che questo continui fino al punto di termine contrazione. Ma è anche possibile che le due decelerazioni coincidano abbastanza da far risultare non rilevabile la loro differenza; in questo caso credo sia possibile vedere un grafico in lieve discesa senza che ci sia un distacco tra le parti in causa.

     

     

  7. Io sono d'accordo con tutti quelli che ritengono il fenomeno del distacco prematuro figlio di caratteristiche precise del sistema. Tanto per buttarne lì un paio credo che aste molto leggere rispetto alla potenza delle gomme e insiemi gomme/archetti poco idrodinamici possano accentuare il fenomeno.

    Non sto lì a lanciarmi in descrizioni particolareggiate ma parto dal presupposto che con aste molto pesanti e gomme poco potenti il fenomeno non si possa verificare.

  8. Sì, mi ricordo perfettamente di quella discussione e della nota di Itio che denunciava come le aste dei suoi fucili spesso abbandonassero le gomme anzitempo. Gli suggerimmo di spostare indietro il punto di ancoraggio delle gomme ma lui si impuntò e preferì mettere gomme più sottili indovinando la soluzione e aprendo la strada delle gommine.

    Tanto per dire, dato che oggi stanno nascendo discussioni che cominciano ad affermare le stesse cose, ricordo che in quella stessa discussione si inquadrarono alcuni altri problemi. Tra questi vi fu tutto il "capitolo" dedicato allo spin, ai rapporti tra lunghezza e spessore nelle aste, a quali tipi di spinta fosse meglio fornire al variare di questi fattori, che un'asta che sporge molto dal fucile è dannosa al fine del raggiungimento della max V, che a parità di allungamento iniziale le gomme spesse raggiungono velocità massime superiori a quelle delle gomme sottili, e altre cosette del genere.

    Tutto questo circa 3 anni fa.

     

    Stefano Soriano scrive:

    a ) Elastico a vuoto con fattore iniziale del 400%

    b ) Elastico a vuoto con fattore iniziale del 300 %

    c ) Elastico al 400% che spinge una massa

     

    Sappiamo che l'elastico (a) si contrarrà a VMax_a per tutta la sua corsa e che l'elastico ( b ) si contrarrà a Vmax_b per tutta la sua corsa.

    Il problema è : come si comporterà l'elastico © ?

    La mia ipotesi dice che esso inizierà a contrarsi con una capacità potenziale di raggiungere la velocità di (a), ma man mano che si contrae ( a causa di un riarrangiamento molecolare dell'elastomero dovuto al fatto che lo stesso si trova praticamento semivincolato tra il punto di aggancio "in testata" e le resistenze idrodinamiche sviluppate dalla massa in movimento) perderà parte di questa potenzialità. Quando arriverà nel punto ( b ) non avrà più una capacità potenziale di sviluppare una Vmax_a, ma potrà sviluppare una Vmax_c compresa tra (a) e (b ).

    Tale VMax_c non sarà un dato sempre fisso, ma cambierà in funzione della configurazione asta/elastici/resistenze etc.

     

    Magari mi sfugge qualcosa ma non capisco perché l'elastico ©, gravato da una massa, dovrebbe raggiungere velocità max comprese tra quelle di (a) e quelle di (bi). (scusate se scrivo "bi" invece di "b" ma se non lo faccio vengono fuori faccine occhialute invece di quello che voglio io)

    Mi pare invece molto facile che la quantità di massa da trainare sia determinante e in grado di cambiare di molto le cose.

    Se gli attacchiamo un granellino di piombo, può darsi benissimo che le cose stiano come dici, ma se gli attacchiamo un incudine .... come farà ad arrivare alle V di (bi)?

    Inoltre parli anche di resistenze idrodinamiche e quindi vedo veramente difficilmente la possibilità che questo esempio stia in piedi se non dai un valore ragionevole e ben definito alla massa da trainare.

    Poi, sinceramente, non ho ancora capito dove vuoi andare a parare perché se il tutto sta nell'affermare che con certe potenze si raggiunge prima una v max massima e poi non si può far altro che mantenerla, mi pare cosa già sentita.

    Se è questo il nocciolo della discussione (perdonami se magari sbaglio direzione ma brancolo un po') è proprio da lì che erano nati il vela 2G ed il roller con la gommina aggiuntiva: perché si era visto che i due sistemi rotellati raggiungono v max con molta più calma (accelerazioni inferiori), ma con l'aggiunta di una trazione diretta nella prima fase il grafico risultante avrebbe unito le parti migliori dei grafici separati dei due sistemi.

    Ribaltando quindi il ragionamento e riferendoci al tuo grafico qui postato, una volta che con Iddu "traccia rossa" hai raggiunto la v max nel punto segnato con la freccia, basta fornirgli da lì in poi una trazione "diversa" (tipo vela o altro) per vedere la v max aumentare ancora e magari superare il limite della trazione diretta.

    Se non ho capito dove vuoi arrivare, ti prego, spiegami tutto come se fossi un bimbo di otto anni :D

  9. Qualche anno fa, saranno già 4-5, visitai in Francia una mostra di vecchie attrezzature sub, quindi tutta roba usate dall'epoca pionieristica fino al periodo degli anni 80'. Tra i vari sistemi c'era esattamente quello proposto nel video del roller "a pompa" e mi pare fosse datato anni '70-'80.

    Il secondo fucile è un potente roller totalmente pretensionato e con un sistema che sarà anche affidabilissimo ma che prevede un sacco di roba e orpelli oltre che un'asta con lo scorrisagola.

     

  10. Io uso un monoscocca 115 da circa 6 anni: ottimo brandeggio, buonissima precisione e manutenzione inesistente. Indistruttibile.

    Ho avuto qualche problema all'inizio col monofilo che si "tagliava" e/o intortellava ma poi ho risolto con una precisa sequenza di passaggio sagola.

    Da quasi due anni ho un Urukay 120 che dopo molti esperimenti più o meno balisticamente soddisfacenti oggi spara secondo me bene una 7 x160 usando tre circolari da 14 made in C4 che carico senza spaccarmi in due.

    Al momento è il fucile più potente (e lo è davvero molto) che io abbia mai avuto ma è difficile fare una classifica col 115 che ha un'altra fascia di utilizzo. Al contrario d'altri ho però la convinzione che la migliore destinazione d'uso dei c4 non sia nelle fasce corte di misura ma in quelle medio lunghe (dal 90 in su) dove il brandeggio si fa davvero importante mentre la rigidità e le geometrie dei fucili made in Bonfanti riescono a fare differenze notevoli rispetto a fucili simili armati con gli stessi kg al grilletto.

    In quelle corte penso che sia possibile usare fucili meno costosi ma similmente efficaci.

    Posso rispondere simpaticamente alla domanda sugli spessori interni in punta o in qualunque altra sezione di fusto? "Secondo me è quello che serve. Né più né meno". B)

  11. I video degli illeciti marini...non è brutta l'idea se non si sventolano a dx e a manca

    fare le vittime di fatto non è nelle corde dei molti pescasub che conosco, in linea di massima si preferisce il cllassico e diretto vaffan**lo al pirla di turno

    quel che ha sempre brillato in effetti è l'immagine forte, di uomini votati alla natura con polmoni d'acciaio

    fare le vittime non ci piace in fondo, accettiamo i mille rischi del mare ma l'elica dei motori ci fà proprio cacare sotto?...non si incastra dai...non regge

    i video per me servirebbero nella ristretta cerchia della pia ad informare i giovani o vecchi che si cimentano in questa attività per le prime volte, come testimonianza reale dei rischi che si và ad affrontare in acqua, insieme ai video di sincopi, taravana, ricciolone e dentici che ti arroccano il mulinello, preparazione fisica e mentale alla pesca in apnea

    l'informazione di fatto per non essere ignoranti può salvarti la vita ma in acqua quando si vá ad ammazzare si entra nel gioco crudele della natura e nulla può salvarci dai nostri istinti predatori, la realtá è che il discorso vittimismo andrebbe bene per gli apneisti puri ma non per i predatori

    ciao

    Ma di che parli??? Che cavolo c'entra "l'andare a pesca" con "l'essere dei superuomini con polmoni d'acciaio"??? Ti assicuro che vedersi passare un motoscafo vicino alla testa o immergersi di colpo per evitare di essere travolti o, peggio, essere beccati da una barca, sono cose che se non sei un incosciente fanno realmente strizzare le budella. E non ti è mai capitato di essere sott'acqua, quasi sotto al pallone e sentire quel rumore crescente proprio quando devi risalire? E risalire ruotando la testa e il corpo nella disperata ricerca di una scia o di un segno che ci faccia individuare la fonte di quel rumore? E uscire dall'acqua col braccio teso e il fucile puntato verso l'alto sperando che il motoscafo lo veda prima di passare da lì? E saltare fuori dall'acqua per respirare come un mantice con gli occhi fuori dalla testa che ruota all'impazzata cercando la fonte del rumore: la barca che potrebbe ucciderti??? Non hai mai passato niente di tutto ciò? Allora puoi continuare a sognare di impavidi uomini dai polmoni d'acciaio ... ma la realtà è ben diversa da come te la sogni e ti assicuro che fa paura a tutti noi.

  12. Infatti, Davide, non ho mai detto che si useranno o non useranno vie legali perché non lo so e non so manco se ci potrebbero essere limitazioni in termine di privacy, penso solo che a filmare le barche che rischiano di affettarci non ci voglia nulla e possa tornare molto utile alla nostra causa. Credo che sia comunque sempre possibile pubblicare solo una copia con i numeri di serie e/o i volti editati conservando invece l'originale per eventuali evenienze.

    L'importante è accumularli, poi vedremo.

     

  13. bisognerebbe anche fare una campagna di informazione,dove in ogni attracco anche piccolo(perche in alcuni porti gia vi è riportato),ci siano dei cartelli di distanza da tenere dalla boa,da una imbarcazione che espone un abandiera rossa con l astriscia bianca,e sopratutto che quella bandiera indica che nelle immediate vicinanze c'è un sub,e la velocita obbligatoria da tenere al di sotto del km dalla costa

     

    se non è il comune a fare questa informazione dovremmo farla noi con qualche volontario che si prenda la briga di raccimolare pochi euro per appendere questi cartelli,forse se tutti ci mettiamo un po del nostro possiamo far qualcosa

     

    C'è stato un tentativo qualche anno fa, io sono proprio quello che riuscì a far realizzare disegno ed adesivi (quel simbolo col cartello di divieto, il sub e il motoscafo che molti usano anche nei loro avatar sui vari forums o anche su F.B.), raccolse i soldi e poi distribuì gli adesivi a vari responsabili regionali per l'affissione nei porti, nei negozi di nautica, etc.

    Io non raccoglierò più un centesimo da nessuno perché allora fui più o meno apertamente accusato di avere dietro chissà chi o di intascarmi i soldi e quindi abbandonai qualunque velleità di lanciare una seconda campagna, una terza, etc, con la quale, forse/chissà, a quest'ora i porti traboccherebbero di adesivi.

    Questa cosa della raccolta video invece funzionerebbe in maniera diversa: nessuno sborsa soldi e nessuno li raccoglie e inoltre non chiediamo più ai naviganti di fare attenzione a noi; chiediamo (chiederanno, chiederete, forse, chissà) un giro di vite a chi dà le direttive alle forze dell'ordine preposte. Cioè chiederemo a chi di dovere di fare il suo lavoro.

    E' innegabile che ci sia in tutta Italia una enorme tolleranza verso le infrazioni dei natanti; bene, è ora che la tolleranza verso chi mette le nostre vite in pericolo venga assolutamente ridotta se non annullata. Raccogliere dei video non costa nulla, quando ne avremo a sufficienza vedremo se qualche associazione si prenderà o meno la briga di provare ad usarli a nostro vantaggio.

     

    Mi rivolgo a tutti ma in particolare a chi é abituato a pescare con mezzi di ripresa tipo cam, cellulari o altro e mi rivolgo anche alla dirigenza del forum: sarebbe probabilmente cosa molto utile filmare tutte le imbarcazioni che passano troppo vicino ai nostri segnali per poi raccogliere , possibilmente in un'apposita sezione, tutti questi video per poi poterli mettere a disposizione di federazioni, organizzazioni o movimenti a nostra difesa che li possano sfruttare sui tavoli deputati a dare maggior peso alle nostre ragioni.

    Sto cercando di coinvolgere anche gli altri forum in modo rendere piú facilmente raggiungibile una buona massa di questi video in tempi spero non troppo lunghi. Ogni forum, naturalmente, sarà libero di mettere o meno a disposizione i "suoi" filmati.

    Spero che l'iniziativa sia abbracciata da tutti e che serva a raggiungere lo scopo che né gli adesivi né altre campagne di sensibilizzazione hanno raggiunto.

     

    seeee...così becchi il deputato con la aspirante soubrette di turno a sbocciare sul suo yacht con bandiera panamense, ci spacca le ossa ex art. 10 c.c. e similari (immagine) e ci smantellano il forum.... :devil:

    Quindi tu pensi che sia meglio continuare a non fare nulla limitandoci a stracciarci le vesti ad ogni sub affettato? E se il prossimo fossi tu?

    Non so perché ma credo che in quei momenti da incubo precedenti la fine, le tue prospettive sarebbero diverse ...

     

  14. E' una bella idea. :thumbup:

    Ma i filmati (se la cam è separata dal fucile e non si insulta o minaccia il cafonauta) potrebbero essere utilizzati anche per denunce alle autorità competenti! ;)

     

    Infatti, ma questo è un passo che per ora è riservato alla volontà del proprietario del filmato.

    Approfitto per sottolineare che "sostituire" i filmati di catture con quelli di pericolo corso potrebbe cambiare radicalmente la nostra immagine. ;)

  15. Mi rivolgo a tutti ma in particolare a chi é abituato a pescare con mezzi di ripresa tipo cam, cellulari o altro e mi rivolgo anche alla dirigenza del forum: sarebbe probabilmente cosa molto utile filmare tutte le imbarcazioni che passano troppo vicino ai nostri segnali per poi raccogliere , possibilmente in un'apposita sezione, tutti questi video per poi poterli mettere a disposizione di federazioni, organizzazioni o movimenti a nostra difesa che li possano sfruttare sui tavoli deputati a dare maggior peso alle nostre ragioni.

    Sto cercando di coinvolgere anche gli altri forum in modo rendere piú facilmente raggiungibile una buona massa di questi video in tempi spero non troppo lunghi. Ogni forum, naturalmente, sarà libero di mettere o meno a disposizione i "suoi" filmati.

    Spero che l'iniziativa sia abbracciata da tutti e che serva a raggiungere lo scopo che né gli adesivi né altre campagne di sensibilizzazione hanno raggiunto.

  16. non dimentichiamo l attrito.... la massa di un 20 anche se è potente io dico che è sottoposto a più attrito. Mentre le 14 nonostante lo stesso carico lavorano più veloci vista la massa minore e quindi il meno attrito durante il ritorno. Insomma la 20 quando torna sposta certamente più acqua da sola che 2 x 14 messe assieme che essendo magre e separate smaltiscono meglio la pressione idrica rientrando meno nervose e più veloci. Stesso discorso la sagola suppongo... più magra è, meno attrito ha.

    Se metto gomme di calibro diverso lo farei solo per motivi di comodità...

     

    nel mio caso carico in questo modo con 3 fasi: 1:DM2x18/1:1x16/1:1x16, potrei anche cambiare con 1:DM2x18/1:1x18/1:1x18 e aggiungerci anche il 14 sopra ed arrivare a 4 fasi. Sono tante... già così.

     

    Se dovrei cambiare configurazione e creare una o due fasi di carica in più per comodità, allora ne deve valere la pena non solo in Kg ma anche in termini di velocità e prestazioni... ora mi avete messo un pallino in testa :sub::subh:

     

    L'attrito è una costante. Nel caso delle gomme in movimento nell'acqua la resistenza dipende dalla forma e dalla superficie di scorrimento. A parità di area (sezione) di gomma, che nel nostro caso, essendo cilindrica, vuol dire cerchio, abbiamo in un caso un solo cerchio e nell'altro due cerchi la cui somma delle aree è uguale all'area del primo cerchio. E' intuitivo e dimostrabile che la circonferenza del cerchio grande sia ben minore della somma delle circonferenze dei cerchi più piccoli. Riportato ai fatti nostri vuol dire che confrontando un'unica gomma da 20 mm con 2 da 14 mm di identica lunghezza e mescola avremo che pur essendo all'incirca medesimi i volumi di gomma interessati e quindi anche i kg forniti, la gomma singola genera meno resistenza durante la contrazione.

    Nel caso di un'unica gomma da 20 contro un'identica 14 (sempre stessa mescola e lunghezza) il discorso non cambia poiché essendo diverse le aree ed essendo esse proporzionali alla forza che la gomma può generare (più è grossa e più kg ci vogliono per allungarla della medesima percentuale) è anche qui intuitivo che una gomma grossa ha a disposizione più kg per cm di circonferenza e quindi potrà sviluppare maggior potenza e velocità di punta rispetto ad una gomma più sottile.

    Il vero e unico vantaggio delle gomme sottili è che, a parità di mescola, possiamo stirarle a percentuali maggiori raggiungendo i kg iniziali di una gomma più spessa fornendo la spinta all'asta per maggior spazio e con accelerazione più dolce.

    Le carrucole dei vela e i verricelli a manovella "Soriano style" sono l'unico mezzo che mi venga in mente per far raggiungere (e superare) a gomme spesse le percentuali d'allungamento che con gli arbanormal e roller (e anche col Volcan) non possono che essere appannaggio di gomme sottili o di energumeni sovradimensionati.

     

  17. Sì, tutte le gomme tese sono caricate per un totale di 240 kg e questo vuol dire che sulle carrucole ne hai 210 (i 30 del gommino sono sull'asta) e 210:2+30 del gommino= 135 kg sul grilletto. Non sei al livello del trivolcan di Oreste ma per un vela è sicuramente 'na bella botta di kg!

    Comunque non sono sicuro che il vela risponda così direttamente all'aumento dei kg ma il tuo fucilone ci dirà sicuramente qualcosa in più.

    Okkio alle mattonelle! :-)))

  18. Io magari sarò un po' in controtendenza ma dato che l'elastichino aggiuntivo serve a dare più accelerazione nella fase iniziale mi pare logico che possa essere anche un po' più grosso. Ho usato tre coppie da 14,5 e un aggiuntivo da 19 al 370 (e il caricarlo non mi è lieve); mi sembra che funga bene.

    Adesso sto (finalmente) sfinando un po' il mio imbrandeggiabile e poi proverò ad aumentare anche le sez. delle gomme del pacchetto carrucola.

  19. Da come si sono rotte, direi che i nodi non sono stati i punti deboli.

     

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    Resta solo da vedere come ti ci sei appeso, per il resto trovo comunque molto interessante l'esperimento. Se tu lo ripetessi con dolcezza e una bilancia sotto ai piedi potresti scoprire a quanto si spezzano davvero.

     

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