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Skillo

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Risposte pubblicato da Skillo

  1. Io penso che gli arbanormal resteranno maggioritari solo nella fascia d'utilizzo dei tre metri di tiro, nel torbido e nel mosso. Sinceramente non trovo che le indubbie qualità balistiche dei roller e dei vela possano giustificare le difficoltà costruttive e i maggiori costi di manutenzione in quelle fasce di utilizzo. Ma questo è un mio parere personale e apertissimo a cambiare idea in un futuro che per ora, però, non vedo troppo vicino.

    Oltre i tre metri, invece, ... beh, lì c'è poco da fare già oggi. Roller, vela & Co. sono assolutamente superiori a tutti i mega cannoni tradizionali oggi utilizzati.

    Quindi, cari contendenti e colleghi p-sub, non c'è da chiedersi altro se non: "A me che fucile serve?".

    Pesco in schiuma? Nel torbido? I pesci mi arrivano sempre a tiro nei 3 metri? Mi basta un arbalete (e nemmeno esasperato).

     

    Pesco nel limpido? Non pesco tra le rocce? I pesci stanno sempre lontani? (a parte verificare se so pescare ;) ) forse mi serve un fucile che spari lontano e preciso. A quel punto non c'è molto da discutere: gli arbanormal hanno limiti di potenza, brandeggio e rinculo che altri fucili sono in grado di superare.

    Personalmente sono molto affezionato ad un monoscocca 115 che fino a 4,0-4,5 m buca qualunque cosa ed ho un Urukay 120 che a 6 metri e rotti prende le palamite (d'accordo: tiri in orizzontale o in caduta, ma le prende), però sparare con un fucile dall'eguale brandeggio e potenza che non ha rinculo è davvero incredibile.

    Il prezzo è un problema? Basskiller e Orvac hanno dimostrato, Youtube docet, che si possono costruire in casa.

    Penso che la verifica delle proprie capacità piscatorie, più che un discorso a parte, dovrebbe essere quello principale, cioè dire occorrerebbe chiedersi perchè non si riesce ad avvicinare un pesce a meno di 3m.

    Ogni tanto, a tal proposito, riguardo l'ultimo dvd di Bellani e mi viene da sorridere nel constatare che quella persona, con apnee raramente superiori ai 2 minuti e con dei semplicissimi Comanche, prende dentici e riccioloni di 40 e passa chili, con una frequenza ed una naturalezza assolutamente sbalorditivi :P

    Qualcuno mi potrebbe dire che quelle cose le fa perchè Bellani è Bellani, ma io risponderei che si può quantomeno lavorare per tendere verso quell'ideale così che pur non prendendo con frequenza e naturalezza sbalorditiva gli stessi pesci del fuoriclasse, ci si potrebbe comunque togliere enormi soddisfazioni.

    Ciò implica un grande lavoro fatto di sacrifici, autocritica e umiltà, in cui il fucile assume un ruolo quasi secondario.

    E' inutile che mi si dica "smettiamola con le menate che anche con le stecche di ombrello si prende se si è bravi" perchè a mio giudizio l'evoluzione tecnica dei fucili (ossia, in pratica, l'oggetto del 3d) nasce ANCHE (non voglio dire soprattutto) per sopperire alle difficoltà che molti trovano in pesca (e considerato che altri, con fucili analoghi, quelle difficoltà non le hanno, qui si parla di lacune tecniche), con fucili "normali".

    E' un po' ciò che è accaduto, ad esempio, con le pinne in carbonio...

    Sapete che prima di rompermi malamente una gamba, io stesso, ho appreso che non sapevo pinneggiare veramente nonostante prima pensassi l'esatto contrario ed avessi usato per anni pinne in carbonio di una nota marca italiana?

    L'infortunio mi costrinse ad usare una pinna "super soft" (con una pala in vetroresina che se ci soffiavi quasi si piegava a 180°) per la gamba "zoppa", che "compensai" con una vecchia rondine gara per la gamba sana...e col tempo riuscii a fare cose analoghe e anche migliori rispetto a quelle che facevo prima dell'incidente con le "super pinne" (ci vinsi pure una selettiva), "semplicemente" lavorando sulla tecnica di pinneggiata (che affinai tantissimo).

    A guarigione ultimata, non mi passò nemmeno per l'anticamera del cervello di tornare alle mie precedenti pinne in carbonio di durezza "hard" (le 40), perchè la tecnica acquisita mi permise di ottenere risultati di gran lunga migliori con delle pale, in carbonio si, ma molto molto più morbide.

    Ma torniamo ai fucili: è molto vero quello che ha scritto qualcuno di voi, e cioè che certi fucili molto potenti danno assuefazione e si rischia di sbagliare l'impossibile appena ce li si toglie dalle mani.

    Ciò vale per me che da un paio di settimane ho dovuto affidare il mio "semplicissimo" Tahiti ad un "addetto al restauro", fuguriamoci per chi invece è abituato a qualcosa di più "evoluto".

    Certe difficoltà, però, mi hanno permesso di fare un po' di sana autocritica e capire che "abusando" di quel fucile, col tempo, mi stavo abituando a sparare da più lontano, con apnee più corte e curando meno quei particolari tecnici che mi permettevano di far avvicinare, o avvicinarmi a certi pesci, fino a portarli ad 1,5-2m dalla punta dell'asta.

    S'era innescato, in pratica, un meccanismo di regresso tecnico dovuto, appunto, ad un "abuso" del fucile in questione che, come ho scritto altre volte, avevo acquistato soltanto per avere una maggiore penetrazione (non gittata) in certe tecniche, con certi pesci, in certi luoghi e certe condizioni d'acqua, ma che mi sono ritrovato ad usare nelle più disparate situazioni (tane e gare, a parte).

    Il modello di pescatore subacqueo a cui ho sempre cercato di tendere (anche se magari con scarsi risultati), è quello duttile, poliedrico, capace di adattarsi ad ogni tecnica e fucile, quindi per quanto mi riguarda certi attrezzi sono "al limite della gestibilità", da "maneggiare con cautela e da usare con parsimonia"...

    Mi pare evidente, comunque, che non tutti tendano allo stesso "ideale" ed è ai "cannonedipendenti" che mi rivolgo con una semplice domanda: se "domani" qualcuno ideasse un fucile subacqueo capace di sparare con precisione e senza rinculo fino a 10-15m dalla punta dell'asta, lo usereste?

     

    Il discorso su Bellani e campioni simili è un po' particolare, stiamo parlando di p-sub che vanno in acqua per prendere pesci comunque e che ci vanno più di 150 giorni l'anno arrivando dal mondo delle competizioni dove, tu mi insegni, avere fucili semplici, affidabili e veloci da ricaricare è cosa importantissima. Quegli atleti hanno spesso molti fucili dello stesso tipo e di diverse lunghezze ma che sparano tutti allo stesso modo perché se si presenta l'occasione di dover cambiare di corsa il fucile devono avere a disposizione un qualcosa che spari con brandeggio e potenza diversa ma con la stessa precisione e gli stessi "riferimenti" del precedente. La maggior parte di noi, invece, se cambia il fucile corto col fucile lungo ha spesso difficoltà a fare centro immediatamente.

    Poi, tornando ai 150 e passa giorni all'anno in acqua, è chiaro che intorno alla loro solita base di partenza costoro avranno conoscenza di ogni sasso e di ogni ciuffo d'alga nel raggio di svariate miglia, conosceranno le condizioni e i periodi migliori per ogni specie di pesce e per la tecnica da adottare, insomma, stiamo parlando di persone che hanno tante di quelle ore d'acqua, di esperienza, di fiuto, di tecnica e di tutto quello che un p-normal come me non può che avere in parte o per nulla. E poi c'è la discriminante maggiore: loro vanno in acqua per prendere pesce, io e altri andiamo in acqua per il trofeo. Loro hanno le capacità di prendere un sacco di pesci e di prendere anche qualche pesce eccezionale, io cerco (a pinne, con due soli fucili e se va bene, una volta la settimana) QUEL pesce eccezionale. Quindi preferisco avere tra le mani un fucile che non mi consenta di sparare ad un sarago da 6 hg davanti alle rocce ma che mi permetta un tiro alla ricciolona di passaggio a 5 metri. Pesce che, con tutta la tecnica del mondo, se ha deciso di passare a 5 metri non viene a 2.

    Ma adesso è inverno; ora vado a pesca con arbaleti normalissimi e pesco entro i 3-4 metri senza preoccuparmi troppo di dover rifare una punta ogni tanto.

  2. Io penso che gli arbanormal resteranno maggioritari solo nella fascia d'utilizzo dei tre metri di tiro, nel torbido e nel mosso. Sinceramente non trovo che le indubbie qualità balistiche dei roller e dei vela possano giustificare le difficoltà costruttive e i maggiori costi di manutenzione in quelle fasce di utilizzo. Ma questo è un mio parere personale e apertissimo a cambiare idea in un futuro che per ora, però, non vedo troppo vicino.

    Oltre i tre metri, invece, ... beh, lì c'è poco da fare già oggi. Roller, vela & Co. sono assolutamente superiori a tutti i mega cannoni tradizionali oggi utilizzati.

    Quindi, cari contendenti e colleghi p-sub, non c'è da chiedersi altro se non: "A me che fucile serve?".

    Pesco in schiuma? Nel torbido? I pesci mi arrivano sempre a tiro nei 3 metri? Mi basta un arbalete (e nemmeno esasperato).

     

    Pesco nel limpido? Non pesco tra le rocce? I pesci stanno sempre lontani? (a parte verificare se so pescare ;) ) forse mi serve un fucile che spari lontano e preciso. A quel punto non c'è molto da discutere: gli arbanormal hanno limiti di potenza, brandeggio e rinculo che altri fucili sono in grado di superare.

    Personalmente sono molto affezionato ad un monoscocca 115 che fino a 4,0-4,5 m buca qualunque cosa ed ho un Urukay 120 che a 6 metri e rotti prende le palamite (d'accordo: tiri in orizzontale o in caduta, ma le prende), però sparare con un fucile dall'eguale brandeggio e potenza che non ha rinculo è davvero incredibile.

    Il prezzo è un problema? Basskiller e Orvac hanno dimostrato, Youtube docet, che si possono costruire in casa.

  3. Merci pour les compliments, Jojolemerou, mais sans le traducteur ne serais pas possible. Une salutation aussi a mon ami Fonzis "le suisse" :bye:

    Donc, sour le vela n'est pas obbligatoire charger deux couple de sandows (mon vela vas etre chargee avec une couple pour fois parce que la premiere couple est deja partiallement chargée et l'effort est deja lourd), mais avec le volcan ce n'est pas absolument possible charger deux couples pour fois. En effet le couples du Volcan doit etre tres bien chargee (3,7 - 4,0 fois leur longueur initiale) pour pouvoir en outiliser seulement deux couples, donc tu vois que c'est impossible le fair.

  4. Ciao,

    je n'ecris pas trop bien francais mai je peux essaier a toi decrire le systeme en question.

    Si tu connais le systeme vela, tu sais que les poulies sont libres dans tous leur course et l'acceleration est donc "doux".

    Pour avoire une acceleration meilleur dans la premiere phase on ajoute un sandows direct sur la fleche: ca c'est le vela II.

    Oreste as vue que on peut directement obtenir la plus forte acceleration oussie bloquant le poulies dan la premiere partie de leur course.

    Dans cet premiere phase ce sont tous les sandows des poulies qui pussez la fleche directement grace a les noeuds qui bloquent le roulement des poulies .

    Ces noeuds sont construites sour le fil liee a l'arme et avec une bague qui embrasse l'autre morceau de fil, le morceau qui roule dans les poulies. Lorsque la poulie attaint le noeud, ca la bloque et la traction devient directe e non plus divisé. Quand on tire la fleche on obtiendrà une traction directe jusque les poulies seront prisonnier des noeuds, apres il y aurait une normale phase vela.

    Cet systeme est tres performant mais necessite d'un gros effort parce que les sandows sont chargez "direct" et non plus fractionnée.

  5. Secondo me con tre circolari da 14 ci spari benissimo le aste da 7- 7,5 e forse anche da 8

    Domenica scorsa ho proprio fatto qualche tiro con un 120 in carbonio + 3 circolari da 14 su bersaglio (tavoletta da nuoto morbida) a 5,6 m dalla punta dell'asta e ho sempre infilato l'asta (torsion 2 160x7,5) fino a metà lunghezza nonostante l'or fermo sulla prima pinnetta anteriore. Senza or l'asta si è infilata fino alla prima pinnetta anteriore.

    Quella delle percentuali di carico è un'indicazione e nulla più, io preferisco caricare le gomme ragionando in kg.

    Se lo sforzo che voglio fare per caricare le gomme è, per esempio, di 30 kg, credo che essi siano la sola discriminante nella scelta delle gomme, quindi scelgo gomme il più corte possibile (e quindi il più sottile possibile) in modo da avere maggior corsa possibile. Ovviamente se uso gomme troppo sottili rischio di allungarle troppo e quindi le mie scelte, al momento, cadono spesso sui 14-14,5.

    Se fossi una ragazza o uno particolarmente poco forte non disdegnerei la carta dei 4 circolari da 13 quasi certo che i tiri sarebbero comunque ottimi.

    Ho provato anche configurazioni da guerra con circolari da 18 ma il rinculo è bestiale e le prestazioni inferiori. Buona invece la soluzione dei 3 sedici e tutte le miste 16+14+14 o 16+16+14 e anche 16+16+13. Con 14+14+13 rincula meno, è preciso, ma la penetrazione scende.

    Con un 127 in legno e tre circolari da 16 ho pescato per anni con asta da 170x7 che ha portato a casa pesci colpiti davvero lunghi, però il rinculo ... te lo raccomando.

  6. Oreste ma ....dove devi andare con quel forchettone.. ma spari pure con le posate adesso :D

     

    Si è stato un po moscio il post, sbirciavo dal cellulare. Ho avuto molto da fare e sono stato in francia a trovare alcuni amici ;)

    qualcosina si sta muovendo anche di qua.... ho fatto un paio di prove con le gomme truccate... provate su un back di legno e carbonio che monta un track come questo che vedrete.... il test ha provato che è davvero un track fantastico il maxtrack e con le gomme truccate davvero tiri incredibili.... con asta da 7.5 e gomme da 16 (quelle rosse) truccate.... con quel fusto li.... :siiiii: :siiiii:

    Ho provato 5 tuning diversi e scoperto una cosa molto importante.... la gomma jolly per il tuning...per i miei gusti e l ho provata su 4 gomme da 16 diverse.... la "Garbolino" quella piena da 2.3mm verde mela, è stata la migliore, ne ho preso 5 pacchi, fra poco la metto anche sul mio sito. Ce ne sono tanti che fanno quelle gommette ma come quelle non ce n erano fra le almeno 5 che ho provato.... non servono più le 18mm... se metti quella roba li in una megatex o una rossa di quelle che ho io.... sparano come di quelle 18 che non riesci a caricare normalmente...

    Cmq eccovi l'anteprima del track che in futuro sarà d obbligo sui tutti i miei fucili, la versione "luminor_teflon track". Teflonato e luminoso (pigmenti al tritio) con i cuscinetti d acqua alla maxtrack.

    L asta sfluppa via come se il guidaasta non esiste...presto anche altre foto di alcuni mostri finiti, incredibilmente fini e allo stesso tempo potenti come nessuno monoroller che ho visto fin ora... la luce mi piace perchè sott acqua si vede sotto all asta ;) e nonostante la luce è poca, durante la mira raccorda la fonte luminosa del track a quella sul ponticello e va a fare come un mirino naturale.... molto "spacy" ma utile all occhio sia prima che dopo il tiro... come dire... una cosa che rende l arma più viva hhiihihihiih insomma una volta provato in acqua capirete di cosa parlo :D :D ...

     

    http://img84.imagesh...6/img0713sq.jpg

    http://img5.imagesha...4/img0719yr.jpg

    http://img88.imagesh...54/img0714q.jpg

     

     

    PS: l Hurricane a chi è interessato sta in vendita su ebay a 300€... alla submarine cowboy..forse skillo gli interessa ;) . l impugnatura mi fa pensare a un western subaqueo... un duello a suon de roler :lol:

     

    A.

     

    No grazie, niente Hurricane :-)))

    Il link di 007 è fantastico, grazie :-)

    Ho dato un'occhiata ai tuoi progressi in fatto di componentistica e devo dire che ti sei dato un sacco da fare! :-)

    Sono quasi certo che non sarà il tuo caso ma credo che tra un po' succederà coi Roller&Co quello che sta succedendo con gli arba: i fanatici del "mi piace più farlo che usarlo" cominceranno a tirare fuori ogni sorta di configurazione usando soluzioni e componenti incredibili per realizzare fucili pazzeschi da destinare .... ... alla vetrinetta :-)))

  7. Mettiamola così: tra gli arbalete e tra chi ci si trova bene, il Mr Carbon è considerato il miglior fucile esistente. Tra chi non ci si trova bene è considerato il peggiore. :rolleyes:

    Dati i numeri che questi fucili fanno (sia come prestazioni che come vendite, che da tempi notevoli) è francamente difficile sostenere che possano essere una bufala ma, come puoi vedere anche tu in questa discussione, non è cosa impossibile.

    Se ti capita, provalo; così poi sarai tu a decidere che cosa ti piace o meno.

  8. Il confronto tra armi di vario tipo, costruzione, concezione e tecnologia si può fare benissimo se si decide prima qual'è l'obiettivo.

    Se devo colpire un bersaglio lontanissimo servono fuciloni. Nel confronto invocato da Ciconat non sono contemplati tuna gun solo perché per noi "mediterranei" sarebbe ridicolo andare a pescare con fucili da 2 metri e 6 coppie di gomme, ma il confronto sul tiro "no limits" potrebbe starci benissimo. Ovviamente se bersaglio e distanze sono quelle del video è inutile andare al confronto con un ministen, però i nuovi pneumatici customizzati di cui ogni tanto si legge qui e là potrebbero partecipare senza troppi timori, no?

    Idem per carrucolati, idropneumatici e arbanormal mediterranei di taglia XL.

     

    Di brandeggio non ne parla mai nessuno ma sarebbe davvero semplice fare una macchinetta con un braccio, un perno, un peso fisso e un pezzo di filo per cronometrare in quanto tempo il fucile "XY" copre un angolo prestabilito. Se la si costruisce con sbraccio orizzontale è più complicata (una puleggia), se la si costruisce con sbraccio verticale bisognerà poi fare due misure (salita e discesa) per eliminare la componente data dal bilanciamento del fucile.

    Si possono anche fare prove di ricarica a cronometro e prove di resa guardando a parità di asta lanciata quanti kg e/o secondi impiego per ottenere lo stesso risultato di un altro fucile.

    Avendo tempo, denaro e capacità per fare tutte queste cose si potrebbero compilare delle "pagelle" su dati misurabili, ma stiamo parlando di cose lunghissime da realizzare. E quindi ...

  9. Ciao, io ho "inventato" quel sistema circa 6-7 anni fa e lo chiamai "semicircolare", lo usai per un paio di anni su un fucile in legno ricoperto carbonio ma poi preferii usare il semicircolare direttamente dentro il foro del circolare per guadagnare un po'di corsa delle gomme senza dover allargare il foro per farci stare due gomme.

    A me il sistema piace perché si possono ottenere testate molto snelle pur con piú gomme oppure avere piú circolari dove magari il fucile é progettato per una sola gomma. La cosa negativa é che rispetto al circolare devi realizzare 4 legature invece di due e che a parità di tensione il circolare ha corsa piú lunga.

    Nel fusto avevo annegato un tubicino in rilsan per aria compressa diametro 3x5 e usavo il dyneema foderato da 1,4 che uso ancor oggi per occhielli, archetti e molti mulinelli. Mai avuto problemi.

  10. Il lavoro mi sta uccidendo....

    mi ero perso questa discussione.

     

    Sono un po' stanco di leggere che per il proprio tipo di pesca questi fucili non servono...

    Mi pare ovvio che sono fucili dedicati, e non servono certo per pescare triglie!

     

    Sulla precisione mi pare un po' strumentale discutere visto che stiamo parlando di tiri a 6-7,5m dalla punta dell'asta...

    Considero sostanzialmente miracoloso colpire la plancetta...pretendere di colpire poi il centro è sicuramente voler a tutti costi

    affermare che non sono buoni...Ma raga'! Che ognuno si tenga il suo...

     

    Una "tiratina d'orecchi" ad Itio però la devo fare...devi smetterla di paragonare i fucili solo relativamente al numero di gomme...

    Un doppio 100 ha più o meno la stessa quantità di gomma di un vela a tre coppie + gommina.

    Il paragone si deve fare sul metraggio totale di gomma e volendo sulla loro sezione perchè indica la quantità di energia immagazzinata.

     

    Non concordo nemmeno sul fatto che il rendimento del vela sia inferiore di un doppio-roller, anzi caso mai è vero il contrario,

    basti pensare che meno rinculo c'è più trasferimento di energia all'asta abbiamo.

     

    Riguardo al volcan sono d'accordo con itio...fucile difficilino da settare ma credo che in attesa dell yo-yo sia attualmente il meglio che si possa fare.

    Purtroppo sono (pare...) il solo che sia riuscito a farlo sparare decentemente( qualcosina più che decentemente...) poi è vero quello che scrive Itio

    sui limiti dell'asta...Ma dissento sul fatto una un'asta che viaggi a 50m/sec a 6m abbia meno energia di una che esce a 30...

    Manca un parametro che itio non ha specificato, che a 30 l'asta esce e non inbanana, mentre a 50 forse "balla la rumba"!

    Appunto questo risiede il problema del volcan...ma un bel "enclosed-track" potrebbe essere la soluzione.

     

    Anche se mi state facendo venire la voglia di montare sul volcan tre coppie di super-elax da 16mm al 400% per migliorare la fase vela e vedere cosa succede...Ma non devo farmi prendere la mano, quello che ho funziona egregiamente.

     

    Oreste

    Quanto ad efficienza sono d'accordo con Itio: nonostante la mia incondizionata maggior simpatia verso il vela, su di esso devi mettere più kg per ottenere quello che il roller ottiene con meno kg. Non si scappa. Il discorso di Oreste sulla minore dispersione di energia ha senso ma alla resa dei fatti io devo faticare di più a caricare un vela che un roller pari prestazioni. E la fatica è la mia ... Ma il vela è un fucile appena nato e veramente funzionanti e operativi ce ne sono in giro meno delle dita di una mano. Non siamo nemmeno all'alba.

  11. @Skillo. Siccome avevi scritto capo libero avevo interpretato che ti riferissi ad una contrazione libera. Per il resto faccio fatica a capire il concetto che vuoi estrimere. Se ci manteniamo prossimi a quello che avviene in un fucile, forse ci intendiamo meglio.

     

    ...................................................................................

     

    Hai ragione ma se mi limito a quello ho bell'e chiuso la questione perché continua a parermi aria fritta. Ma in fondo ... perché no?

  12. ..........................................................

    L'elastico potrebbe essere lungo quanto vuoi. per farla facile ipotizziamo sempre un allungamento non eccessivo e quindi che non si formino fenomeni di dispersione etc...

    L'estremo libero raggiunge immediatamente la sua velocità limite appena lo rilasci (a meno di un breve transitorio dovuto essenzialmente alla sua inerzia) e si divide in una porzione rilassata e una no... da subito! Non confondere la "individuabilità" della conicizzazione in relazione alla lunghezza dell'elastico con il fenomeno corretto di conicizzazione localizzata che rappresenta lo spostamento del fronte d'onda di deformazione.

     

    Scusa Mario, ma credo che facendo riferimento all'elastico che accelera piano noi si pensi a due casi differenti: tu ad un elastico poco allungato e io (e forse anche Fabry) ad un elastico allungato convenientemente ma con un carico che gli impedisca di accelerare a sufficienza e che lo faccia ricadere nel caso delle gomme da palestra. Magari questo caso non è fisicamente possibile ma a me riesce di immaginarmelo, quindi "vedo" la gomma arrivare a velocità altissime, perché figlie di bastante allungamento e abbondante corsa, ma con un accorciamento così uniforme da escludere deformazioni non uniformi. Una specie di "combustione controllata", tanto per continuare ad usare terminologia poco consona :)

    E' sempre il mio solito ragionamento: se ad un estremo puoi ottenere accorciamento "da palestra", quindi senza conicizzazione, e all'altro estremo puoi "liberare" un capo ottenendo il massimo della conicizzazione, viene logico pensare che ci siano tutti i casi intermedi e quindi che la conicizzazione possa manifestarsi solo da una certa accelerazione in poi.

  13. La conicizzazione è diretta conseguenza dell'onda di pressione perché l'onda di pressione rappresenta proprio il ritorno elastico di forma. Inoltre non è in relazione con l'accelerazione ma la sua velocità di propagazione è, invece, in relazione con il fattore di allungamento e con la velocità di propagazione del suono nell'elastomero.

    Ma la conicizzazione non si manifesta solo al di sopra di certe accelerazioni?

    Dici che se ho un elastico sufficientemente lungo posso veder manifestare la conicità semplicemente aspettando che la velocità dell'estremo libero raggiunga un certo valore? E' questo che intendi? Mi lascia perplesso ...

    Mi sembrerebbe (....erebbe) più logico immaginare che sia proprio l'accelerazione la discriminante principale perché col solito elastico chilometrico potrei non vederla manifestarsi nemmeno a velocità elevatissime perché raggiunte ad accelerazioni che non danno modo alla gomma di contrarsi in modo abbastanza difforme da essere individuabile.

  14. Quindi, se ho capito bene, il presupposto che l'elastico spinge fino a fine corsa va messo in relazione al fatto che durante la contrazione degli elastici sotto carico vi sono parti di elastico che mantengono il fattore di allungamento iniziale ( o comunque un fattore molto simile a quello iniziale).

    Credo che si potrebbe buttar giù così: "L'elastico spinge fino a fine corsa se vi sono sufficienti sezioni di elastico con sufficiente allungamento residuo". Il che, ovviamente, equivale a non dire nulla ...

    Molto centrata l'osservazione di Fabry che sposta la causa della conicizzazione dalla velocità all'accelerazione. Sembra la stessa cosa ma non lo è.

    Sulle onde, dato che stiamo praticamente filosofeggiando, posso ipotizzare che nel "famoso" caso C (elastico liberato senza carico), la prima sezione libera si contragga per prima e si vada a schiacciare contro la sez confinante. Da questo schiacciamento, se immagino l'elastico come un fluido o come un qualcosa di molto simile, posso supporre un "rimbalzo" in direzione opposta.

    La seconda sezione, appena "colpita" dalla sez 1, andrà a cozzare contro la sez 3 con probabilmente velocità maggiore di quanta ne avesse la sez 1 ma decurtata di un qualcosina dovuto al rimbalzo. La somma di tutto ciò andrà a cozzare contro la sez 4 mentre la gomma dentro alle loro stesse sezioni ondulerà avanti ed indietro (se vista da un punto di osservazione solidale all'elastico interessato.

    Posso immaginare che queste onde si sommino o si annullino e che quindi possano formare onde risultanti. Tali risultanti potrebbero essere pari a zero o anche molto grandi. Grandi fino a consentire che un archetto possa staccarsi e poi riafferrare un'asta? Secondo me, a meno di strani settaggi e /o colpi di fortuna incredibili, no.

    Resta che, molto terra-terra, a noi non interessa poi molto l'esistenza di onde di questo tipo e nemmeno della loro risultante poiché non mi pare che noi si possa per ora determinare dove, come e quando esse possano manifestarsi e nemmeno cosa fare esattamente per sfruttarle o eliminarle.

    Per il punto di velocità massima, dove desiderare che esso stia e come farlo avvicinare il più possibile al valore di Vmax teorica ..... questo è un altro paio di maniche. Questo ci interessa e volendo possiamo vedere dove esso si trovi .. o almeno ... Stefano e pochi altri, possono vederlo.

    Sappiamo che per ogni percentuale di allungamento esiste una curva di scarico precisa e che essa varia a seconda del carico che applichiamo alle gomme.

    Consideriamo che il punto di vincolo non sia soggetto a rinculo e supponiamo di variare la posizione del punto di sgancio senza cambiare le gomme in oggetto e nemmeno il carico.

    Otterremo varie curve di scarico e presumibilmente vedrò il punto di Vmax spostarsi avanti e indietro lungo l'asse delle ascisse e in alto/basso lungo quello delle ordinate.

    Dato che per allungamenti minimi Vmax non potrà che essere coincidente con il punto di fine corsa e se ne allontanerà solo cominciando ad aumentare considerevolmente l'allungamento iniziale, è lecito supporre che si possa determinare una curva di punti "Vmax", caratteristici di quella gomma con quel carico. Il punto in cui tale linea "Vmax" si staccherà dall'asse delle ordinate discriminerà l'insieme delle curve con V sempre crescente da quelle con V crescente fino a Vmax e poi calante o uguale fino al punto di fine accorciamento.

    A questo punto la questione si fa complessa: sarà meglio una Vmax più alta benché lontana dal punto di fine corsa, o una Vmax minore ma a ridosso di tale asse?

    (a) Possiamo avere Vmax elevatissime che determinano velocità finali ottime nonostante Vmax sia lontano dall'asse delle ordinate e la velocità seguente tenda addirittura a calare.

    (bi) Possiamo avere Vmax non elevatissime ma tanto a ridosso del punto di fine corsa da determinare velocità terminali elevate.

    © Possiamo avere Vmax troppo poco elevate (vicine o lontane, poco ci importa)

    Suppongo che il dimensionamento ideale tra gomme, asta, allungamento e corsa venga avvicinato o raggiunto solo nei casi (a) e (bi).

    In ogni caso ad ogni punto di sgancio (il quale avrà quindi diversa corsa di contrazione e diverso allungamento di partenza) corrisponderà una precisa curva che, tenendo fisso il carico, non potrà coincidere con nessun'altra.

    Prendiamo una normale coppia di gomme che spara un'asta di dimensioni adeguate e su un fucile dimensionato con buonsenso. Immaginiamo quindi la curva di scarico: essa avrà il punto di tangenza (Vmax) esattamente a ridosso della fine corsa delle gomme?

    In teoria sì, ma in pratica?

    E' possibile perché per carico leggermente maggiore otterremmo V max inferiori e per carico leggermente minore otterremmo, o dovremmo ottenere, V max anticipate (il "casus belli" proposto da Stefano all'inizio, ma è altrettanto possibile che aggiungendo qualche millimetro di gomma (= minore allungamento) si possa ottenere la stessa cosa.

    In teoria potremmo quindi dimensionare le gomme di Stefano di qualche mm in più per avvicinare il punto di Vmax al punto di fine corsa ma è altrettanto vero che con qualche mm in più (= kg in meno) potremmo non riuscire a raggiungere la Vmax che raggiungevamo prima.

    E torniamo a bomba a quello che dicevo pagine fa: dato che stiamo parlando di mm di allungamento e di kg (uno-due) in più o in meno SENZA considerare le altre mille variabili (isteresi in primis), siamo sicuri di non friggere aria e basta? Cioè: diciamo cose diverse da quelle sino ad oggi dette o diciamo cose che non abbiamo modo di verificare e sulle quali in ultima analisi non abbiamo modo di intervenire?

  15. Una considerazione che forse è passata sotto traccia, ma che credevo di aver già evidenziato, è che credo che la "geometria" della gomma in contrazione dipenda, sì, dal carico, ma solo perché esso ne muta la velocità di contrazione. Il caso D è quello che evidenzia una contrazione dovuta ad un grosso carico ... la cui maggior prerogativa è quella di costringere la gomma ad una bassa velocità di contrazione.

    Diminuendo il carico, aumenta la velocità di contrazione e diventano evidenti conizzazione e, mi dite, pulsazione.

    Quindi credo che la gomma si deformi a seconda della sua velocità di contrazione e a seconda delle sue caratteristiche fisiche (mescola, isteresi, reattività, geometria, etc)

     

     

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