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Dalla Russia con furore… nel segno del nuoto pinnato


La squadra maschile della 4×3000 (foto: M.Mangino)

Nonostante quello passato sia appena terminato, e di fatto gli allenamenti non si siano mai interrotti, un nuovo, lungo e duro anno agonistico sta per iniziare. Vogliamo qui puntare tutta la nostra attenzione sul settore giovanile della nazionale, le promesse del nuoto pinnato italiano.
Il 2006 è stato un anno un po’ particolare per questi ragazzi: tutti gli occhi erano puntati sui Mondiali Assoluti di Torino e com’era anche giusto aspettarsi le imprese di Stefano Figini e compagni hanno un po’ offuscato i risultati della Nazionale giovanile che ha partecipato a Mosca ai Mondiali juniores (24/07 ‘ 02/08). Certamente sono mancati risultati eclatanti, ma non è solo dagli ori che si giudica il valore di una squadra. Nella nostra analisi dobbiamo però partire da un po’ più lontano, almeno dalla Mediterranean Cup che si è svolta a Lignano Sabbiadoro tra il 27 e il 30 Aprile. La formula della manifestazione giunta quest’anno alla terza edizione dopo quelle di Torino nel 2004 e San Marino l’anno scorso, permette alle Nazionali di iscrivere solo due atleti per gara ma lascia la possibilità di presentare più squadre. Di conseguenza è un banco di prova importante per tutti gli atleti, test interessante per verificare la propria forma in un momento delicato della stagione e occasione per fare esperienza, specie per i più giovani, confrontandosi con rappresentative da tutta Europa e non solo. Per entrambi i settori, maschile e femminile, le prestazioni sono state positive: da ricordare in particolare l’ottima staffetta 4×100 uomini formata da Di Fede, Camilli, Musarra e Fuga che con il tempo di 2’43’94 sarebbe valsa la finale a Mosca e in virtù dei fantastici miglioramenti fatti registrare ai Campionati Italiani Assoluti, sicuramente una medaglia di bronzo. Le convocazioni per i Mondiali sono però state fatte in un ottica differente, si è preferito portare a Mosca le ragazze, a discapito dei maschi almeno per quanto riguarda la velocità in piscina. Una scelta che può essere o meno condivisa, sicuramente dettata dalla volontà di far crescere un gruppo di giovani promesse che infatti hanno ben figurato inserendosi in moltissime finali. Caso a parte quello di Rosario Aiello, lasciato a casa per motivi disciplinari in seguito al collegiale di Torino, che svoltosi durante il Mondiale Assoluto, ha visto riunita quasi tutta la nazionale giovanile, cui si sono aggiunti Yaele Bechis (Euro Team TO), Gianluca Testoni (Sub Bologna), Alberto Rota (Nord Padania Sub Varedo) e Marina Casadio (GS Blu Atlantis Ravenna). Il collegiale è stato un momento importante, anche in prospettiva futura, in cui si è voluto creare un gruppo folto e coeso approfittando dei mondiali in casa in cui i ragazzi oltre ad allenarsi hanno potuto ammirare gli atleti più forti del panorama mondiale. Una sorta di ricompensa per tutti i sacrifici fatti durante l’anno da questi campioni, molti dei quali, per motivi tecnici ed economici non sono stati portati a Mosca.
Ma torniamo appunto ai Mondiali juniores.

Il podio della 4×3000 ( foto: M.Mangino)

Le gare di velocità si sono disputate nella piscina delle Olimpiadi moscovite, in cui grazie ad un ottimo abbellimento, anche se un po’ affrettato, il clima era assai piacevole per uno spettacolo appassionante. Un po’ meno confortevole l’albergo (un ex ministero riadattato a hotel!) con camere piuttosto anguste e il cibo russo.
La formazione italiana, eccezionalmente tutta al femminile come detto, non ha potuto esprimersi al pieno delle proprie possibilità per colpa dello stato di salute di Francesca Ferraresi che ha dovuto dare forfait in tutte le gare dopo il terzo giorno di competizione. Le staffette hanno risentito fortemente dell’assenza della campionessa torinese, quindi le speranze si sono rivolte verso Alessia Taghetti, atleta della Nord Padania Sub Varedo che ha dato gran prova di sé nel mezzofondo, ottenendo la finale e il record italiano di categoria negli 800 e 1500 con un ottima prova anche nei 400. Record, questa volta assoluto e perciò ancora più importante, anche per Gaia Carosi (ADS Belle Arti) nei 100 velosub, mentre Alexia Tosco (Euro Team TO) ha conseguito discreti risultati in tutte le proprie gare ed è riuscita a conquistare la medaglia d’argento nei 50 pinne della Luigi Ferraro Cup, la manifestazione dedicata allo stile pinne parallela alla competizione che diversamente dai Mondiali torinesi contava quattro batterie per distanza.
Non meno travagliata, ma coronata con un ottimo risultato, l’esperienza della squadra di fondo. Il settore maschile era composto da Francesco Camilli, Marco Mangino, Davide De Ceglie e Simone Musarra cui si sono aggregate le ragazze che avevano gareggiato nella velocità integrate da Alessia Donato.
Le gare si sono svolte a Dmitrov, cittadina a nord di Mosca dall’atmosfera piacevole e dai pasti a base di cetriolo e panna acida! Il soggiorno è stato piuttosto movimentato dalla scarsa organizzazione e da due valigie arrivate in ritardo a destinazione. Ovviamente ciò non ha fermato i ragazzi (che previdenti avevano preferito portarsi le monopinne sull’aereo, causando non pochi disguidi con le hostess!). Il campo gara era dentro una riserva di caccia, tale Foxland, diviso in giri da 900 metri, con una temperatura attorno ai 16-18 gradi, in cui tutti sono riusciti a dare il meglio il sé, dalla staffetta al 6000, dove però Francesco Camilli e Alessandra Donato si sono dovuti ritirare per noie ai tendini. Peccato in particolare per l’atleta romano appena passato al gruppo sportivo Fiamme Oro che a metà gara, prima del ritiro, era al terzo posto. Le soddisfazioni e la medaglia sono arrivate dalla 4×3000 maschile che ha chiuso il secondo posto dietro all’imbattibile Russia e davanti ai francesi.
E ora il 2007. L’obiettivo finale sono sicuramente i Campionati Europei Giovanili CMAS che vedranno i protagonisti nuotare nella bella piscina di Ostrowiec (Polonia) dove recentemente si sono svolte le finali di World Cup di nuoto pinnato. Ma sarà un percorso lungo e la ‘lotta ‘ per la convocazione sarà serrata dato che diversi atleti sono passati di categoria (Camilli, Aiello e Di Fede, classe ’89) e alle loro spalle è trepidante un plotone di promesse di questo sport pronte a darsi battaglia, fin dalle categorie più giovani, da cui stanno venendo fuori con prepotenza Simone Roncarolo, Davide Gino, Federica Longo Vaschetti (tutti Euro Team TO) per la monopinna e Traversaro Francesco (SNP Padova) per le bipinne che da quest’anno saranno parte integrante del programma di tutte le competizioni internazionali. Cercheranno di riconfermarsi ai vertici anche Emanuele Gennusa, che ha dato gran dote di sé nei 200 np, abbassando per ben tre volte il record nazionale di 2a categoria, Alberto Rota, ottimo fondista e tutti i ragazzi che quest’anno faranno ancora parte della terza categoria. Mai come quest’anno le convocazioni sembrano aperte ed è lecito aspettarsi anche alcune sorprese. Si tratta infatti di atleti in piena crescita e non sono rari in questi casi esplosioni e miglioramenti anche importanti nel breve periodo. La circolare normativa del settore nuoto pinnato che uscirà a breve conterrà i tempi limite per l’ingresso in Nazionale e le competizioni in cui dovranno essere conseguiti, non ci resta quindi che augurare a tutti buona fortuna!

La squadra femminile ritratta insieme al coach Tonelli (foto: M.Mangino)

Category: Articoli, Nuoto Pinnato

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