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Convegno di Cittaducale 2002 – Pesca subacquea

| 10 Novembre 2002 | 0 Comments

Il Convegno di Rieti è giunto alla seconda edizione. 
Grazie all’impegno di Egidio Capalbo -e dei suoi collaboratori- ed alla disponibilità della Scuola della Guardia Forestale di Cittaducale, abbiamo avuto ancora una volta la possibilità di trascorrere una giornata in compagnia di amici, appassionati, campioni e personaggi dell’apnea e della pesca in apnea. In molti si sono alternati al microfono per parlare dei vari aspetti di queste splendide discipline e per segnalare novità ed iniziative in un settore che non esiterei a definire in fermento.
L’incontro si è aperto di buon mattino, con il saluto del Generale Landi, direttore della Scuola Forestale. E’ con vero piacere che apprezziamo la sensibilità e la disponibilità del Generale, che ha messo nuovamente a disposizione dell’organizzazione la splendida Sala Convegni della scuola, una struttura capace di contenere 600 persone. 
Ma è con il pimpante Alessandro Rignani Lolli che si è cominciato a parlare di apnea. Alessandro ha illustrato ai presenti il percorso che lo ha portato ad effettuare la bella perfomance di Maratea dello scorso Settembre, quando ha raggiunto la profondità di 88 metri in assetto costante, ed ha risposto con grande simpatia alle domande ed alle curiosità dei presenti, affascinati dalla semplicità e dalla schiettezza di questo campione. 
A seguire, Nicola Brischigiaro ha parlato del suo particolare approccio all’apnea, commentando due filmati relativi agli esperimenti di comunicazione uomo-delfino del CNR di cui è da tempo protagonista e alle spettacolari imprese di record scientifico di apnea lineare sotto i ghiacci, stabiliti da lui e Silvia Dal Bon il 23 Aprile scorso.

malpieriMolto interessanti le autorevoli spiegazioni fornite dal dott. Massimo Malpieri in merito agli adattamenti fisiologici all’immersione: attualmente Malpieri è uno dei pochi ricercatori veramente attivo in questo settore, non a caso era presente – tanto per fare un esempio – sia all’impresa di Rignani Lolli che a quella della coppia Brischigiaro-Dal Bon.
Le sue recenti acquisizioni stanno dimostrando quanto ci sia ancora da apprendere sull’apnea e risultano cruciali per l’elaborazione su base scientifica di nuovi standard di sicurezza. Con l’evoluzione delle attrezzature e l’aumento delle quote raggiunte, infatti, diventa sempre più importante capire cosa accada esattamente al nostro organismo quando ci immergiamo e quali siano le dinamiche fisiologiche alla base di certi incidenti. 
Ad esempio, Malpieri ha chiarito che la velocità di risalita raggiunta da un apneista con la monopinna è estremamente elevata (150 metri/minuto nel caso di Rignani Lolli) ed espone il sub al rischio di una sovradistensione polmonare, con conseguente rottura degli alveoli e passaggio di bolle d’aria nel circolo sanguigno (EGA, embolia gassosa arteriosa in apnea). Malpieri ha spiegato che per evitare questo tipo di incidenti sarebbe sufficiente risalire a glottide aperta, in modo da consentire ai volumi gassosi in eccesso di trovare una via d’uscita. 

 

Il Presidente del Settore Attività Subacquee della FIPSAS Alberto Azzal

Il Presidente del Settore Attività Subacquee della FIPSAS Alberto Azzal

Tra le novità della seconda edizione del Convegno, c’è stata la presenza della FIPSAS, rappresentata del Presidente del settore attività subacquee Prof. Alberto Azzali e dal responsabile del settore Apnea Agonistica Dott. Stefano Floris. Azzali ha ripercorso le tappe storiche della pesca in apnea, illustrando ragioni e modalità del “restyling” d’immagine di questo sport, ad oggi in atto. Il programma della FIPSAS in questo senso è molto chiaro: restituire dignità ad una disciplina passata dagli applausi di ammirazione nelle piazze centrali delle città alle premiazioni furtive in luoghi appartati. Per far questo, la Federazione si sta muovendo in due direzioni: evoluzione dei regolamenti delle competizioni per rendere le gare di pesca in apnea più sicure, credibili e moderne da una parte; risposta alle accuse più o meno infondate di alcune associazioni ambientaliste dall’altra. In particolare, la risposta della Federazione alle iniziative volte alla soppressione delle competizioni di pesca in apnea si è concretizzata nel Libro Bianco, un documento che illustra la reale natura, i veri valori e la portata del nostro sport. Realizzato con il contributo di personaggi di spicco del nostro ambiente come Antonino Vella e Luciano Cottu, il Libro Bianco affronta il tema dell’impatto ambientale avvalendosi di ricerche scientifiche del CNR e del WWF Italia, ed è disponibile per la consultazione a questo indirizzo.
Interessante la parentesi aperta da Giorgio Dapiran quando Azzali, parlando di cernie, ha accennato ai problemi causati dall’inversione di sesso che si registra nelle cernie di una certa stazza: da giovani i serranidi sarebbero tutti di sesso femminile e solo una volta superati i 10 Kg di peso diventerebbero maschi. 

Secondo le acquisizioni scientifiche ufficiali, prendendo di mira le cernie più grandi, il pescatore in apnea contribuirebbe ad un processo di “femminilizzazione” della specie (per maggiori informazioni, vedi questo articolo). Secondo le osservazioni di Dapiran, invece, questo assunto non corrisponderebbe a verità, in quanto non sarebbe il solo ad aver osservato cernie di grosse dimensioni con le uova. Anche se un principio di cautela impone comunque una grande attenzione alla salute di questa specie, ci si chiede se non ci sia ancora molto da scoprire sul ciclo riproduttivo di questi animali; ciò che è certo è che le osservazioni dei pescatori in apnea potrebbero offrire un valido contributo alla ricerca scientifica. Chi come noi ama il mare, dovrebbe avere interesse a conoscere e capire, perché senza conoscenza e senza cultura non può esserci rispetto consapevole, ma solo un atteggiamento di facciata che non aiuta né alla comprensione dei problemi né tanto meno alla loro soluzione. Credo che ogni pescatore in apnea sia disposto a rinunciare a pescare le cernie, ma di certo non per vederle elemosinare cibo da turisti che, bombole in spalla, alimentano il mercato della subacquea “prêt-à-porter”, pronta ad accettare qualsiasi carneficina che avvenga almeno a qualche centinaio di metri dai luoghi d’ immersione dei “clienti” e che non tocchi gli animali da circo, ammaestrati e privati anche dell’ultimo briciolo di dignità, necessari a soddisfare le loro esigenze ludiche. Bel modo di fare cultura e proteggere l’ambiente…..

Il dott. Floris ha chiuso la prima parte del Convegno con un intervento sull’apnea agonistica, che attualmente sta vivendo una fase di forte sviluppo e che ha appena visto celebrare due Campionati Italiani FIPSAS: indoor (statica e dinamica) e assetto costante.

Rodolfo Betti con Egidio Capalbo

Rodolfo Betti con Egidio Capalbo

Per l’apnea bollono grandi cose in pentola: la CMAS ha recentemente firmato un accordo con le autorità governative Tunisine per l’organizzazione del primo campionato mondiale di Jump Blu, una disciplina innovativa e dalle grandi potenzialità che illustreremo compiutamente in un servizio apposito nelle prossime settimane. 
Dopo la pausa pranzo i lavori del convegno sono ripresi con l’intervento di Stefano Cigada, che dopo aver ripercorso la storia della pesca subacquea ha illustrato ai presenti caratteristiche e finalità dell’IBSRC (International Bluewater Spearfishing Records Committee), associazione la cui finalità principale è la promozione di una pesca subacquea sportiva e soprattutto “etica”, fondata cioè su un prelievo realmente selettivo.

Subito dopo ho avuto l’onore ed il piacere di illustrare ai presenti due tra i principali problemi relativi alla tutela dei pescatori in apnea: le boe segnasub e le distanze da costa. Cuore della relazione: la via da seguire per una soluzione a breve e medio termine dei problemi legati a questi due importanti aspetti della sicurezza passa attraverso il coinvolgimento del Comando Generale delle Capitanerie di Porto. A dimostrazione di questa tesi, ho illustrato le risultanze di un’iniziativa portata avanti da Apnea Magazine con il sostegno di numerosi siti e associazioni durante la scorsa stagione estiva: i risultati conseguiti, più che incoraggianti, fanno pensare che in attesa del necessario intervento legislativo molto possa e debba essere fatto con l’aiuto delle Capitanerie, che si sono dimostrate sensibili ai nostri problemi e disponibili a fare quanto in loro potere per migliorare la situazione.

gruppoIl pomeriggio è poi continuato con altri interventi, tutti molto interessanti. Al microfono si sono alternati Giorgio Dapiran, che ha parlato di agguato, Rodolfo Betti (Marò), che ha esortato tutti i pescatori ad abbandonare la FIPSAS per costituirsi in un’associazione tutta per loro, ed altri ancora. Tra questi, ricordiamo Fabrizio D’Agnano, titolare della ditta Totemsub, che ha affrontato un argomento molto attuale con una relazione intitolata “Pesca mirata e pesca indiscriminata”, dimostrando ancora una volta una grande attenzione all’aspetto “etico” della nostra disciplina.

D’Agnano ha spiegato come la pesca sportiva praticata in modo corretto risulti praticamente ininfluente tanto sulla consistenza degli stock ittici quanto sul comportamento delle prede. Pratiche antisportive come la trainetta o tecniche particolari come la pesca in tana praticate in modo sistematico e continuo, viceversa, possono disturbare le prede ed influire sul loro comportamento, allontanandole dalle batimetriche a portata di apneista ed in generale alterando il loro atteggiamento nei confronti dell’uomo immerso. Concetti semplici e lineari, ma che purtroppo continuano a risultare di difficile comprensione per alcuni “ostinati”. Chi continua a praticare la trainetta nelle sue varie forme, probabilmente non riesce a (o non vuole?) rendersi conto del fatto che solo affrancandosi da certi atteggiamenti la pesca in apnea potrà tornare a godere del rispetto e della considerazione che merita.

Molto atteso l’intervento della rappresentanza di PescApnea. L’Onorevole Cavallaro, Massimo Profeti e Stefano Bianchi hanno illustrato nel dettaglio il nuovo progetto di legge sulla pesca in apnea promosso dall’ associazione. Questo progetto di legge si propone di sostituire le varie norme che riguardano la pesca in apnea e che si trovano sparse in atti normativi diversi con una disciplina organica e molto meno restrittiva. Il corpo normativo presentato da PescApnea offre spunti senz’altro apprezzabili, anche se mi chiedo quante possibilità abbia di trasformarsi in legge. A fronte di norme che finalmente identificano e stigmatizzano pratiche antisportive come la trainetta o che eliminano previsioni inette, come quella contenuta nell’articolo 130 del Regolamento (visibilità a 300 metri della bandiera, per ulteriori informazioni clicca qui), il progetto di legge reintroduce la possibilità di cattura dei crostacei, rende non operativi tutti i divieti di pesca laddove non risultino adeguatamente segnalati e, cosa assai discutibile, elimina l’obbligo di dotarsi di boa segnasub in circostanze praticamente indeterminabili a priori in modo oggettivo, scelta – a mio parere- estremamente pericolosa (art. 6 comma 2). La tecnica legislativa ci pare perfettibile, ma in ogni caso va apprezzato l’impegno di chi preferisce i fatti alle chiacchiere. Sul progetto di legge di PescApnea torneremo in futuro con un commento analitico delle singole norme e, se possibile, con un’intervista ai suoi ispiratori/redattori.

Un vero peccato che gli ultimi interventi di Roberto Tiveron e Gherardo Zei siano arrivati quando ormai il pubblico era visibilmente stanco, forse per il futuro sarebbe meglio programmare un minor numero di relatori o, al limite, distribuirli nell’arco di due giornate. In ogni caso, il Convegno di Rieti ha senz’altro mantenuto le promesse e si è riconfermato come momento di aggregazione importante per l’apnea e la pesca.

Personalmente, vorrei ringraziare tutti gli amici che ho avuto il piacere di incontrare di nuovo o di conoscere dopo una lunga frequentazione virtuale: per quanto internet ci permetta di fare amicizia e di comunicare, stringersi la mano guardandosi negli occhi è tutta un’altra cosa.
Ho ritrovato amici vecchi e nuovi e forse, al di là degli interventi dei relatori, è questo il vero punto di forza del Convegno di Rieti: saper riunire in una splendida cornice amici di tutta Italia, uniti dall’amore per il mare e l’apnea.

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