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UN ACCESSORIO IMPORTANTE: IL MULINELLO

| 9 Febbraio 2005 | 0 Comments

VITA VISSUTA:
….i gabbiani e i marangoni sempre più scatenati e vicini che si tuffano freneticamente sull’acqua. Consapevole che è un segnale ben preciso che indica la presenza di mangianza mi porta a verificare se c’è presenza di qualche predatore del mare.

Più volte sono riuscito nell’intendo di catturare delle ricciole in analoghe circostanze. Mi dirigo verso di loro impugnando il mio arbalete da 90 e quando sono a circa una ventina di metri vengo letteralmente coperto dai gabbiani impazziti. Davanti e un pò in lontanaza intravedo un’enorme massa di piccoli pesci uniti a palla. Ma non faccio in tempo a identificarli che sotto di me sfilano sei grossi tonni penso di circa ottanta chili ognuno. L’istinto mi porta a puntarne uno ed andare giù a tentare il tiro ma da dietro e quasi di fianco di me ne sopraggiunge un’altro completamente a galla. Il grosso Tonno punta i piccoli pesci e con uno scatto velocissimo si tuffa a bocca aperta dentro il branco della mangianza. Anch’io scatto di pinne e mi porto di fianco al branco quando mi trovo davanti il Tonno che calmo e senza vedermi punta verso il basso. Immediatamente faccio la capovolta e mi faccio cadere su di Lui. Riesco a raggiungerlo penso ad una decina o più di metri di profondità e lui mi offre la tre quarti posteriore fin quasi toccarlo. Quando lo porto a circa un metro e mezzo dalla tahitiana faccio scoccare il tiro in corrispondenza dell’occhio destro. L’asta lo passa letteralmente e per un attimo vedo il tonno immobile tanto da credere di averlo fulminato. Una grande nuvola di sangue copre il suo capo, m’immobilizzo anch’io per un attimo materializzando, rivivendo l’azione e valutando il da farsi che il tonno si mette a testa in giù e con una possente reazione punta dritto verso il fondo. Vedo in un attimo la sua sagoma sparire nel blu che mi sento tirare, il tonno aveva sbobinato tutti i 50 metri di sagolino disponibili. Punto verso l’alto per prendere fiato ma l’operazione risulta impossibile, era più forte di me. Tento di assecondare il suo tirare nuotando obliquamente in avanti verso l’alto sperando di riguadagnare la superficie , ma risulta impossibile vincere la trazione e riguadagnare superficie. Non mi resta altro che tagliare il sagolino, la cattura eccezionale era venuta meno…

Omersub: Il New Reel 100 è stato progettato con l’intento di garantire una grande scorta di sagolino, indispensabile in tutti quei tipi di pesca estrema in cui la gestione d’ una preda di grosse dimensioni diventa determinante ai fini del successo.

ATTREZZATURA
Quando il mulinello fu introdotto nel nostro paese, i primi appassionati si trovarono in difficoltà per quanto riguardava l’acquisto del fucile necessario. Tutti si fecero condizionare dall’accessorio e il sognare grandi prede condizionò ad acquistare i fucili più potenti tralasciando le armi più leggere, versatili ed adatte alla maggior parte dei pesci del nostro mediterraneo.

Quindi fin da subito i primi mulinelli hanno iniziato a far parte dell’armamentario del pescasub. Solo con l’evento degli arbalete e con lo scorrere del tempo ci si è resi conto che i mulinelli dovevano essere leggeri con una capienza di sagolino adatta alle prede più comuni e non solo per i grossi calibri.
Questo avvenne grazie alle continue richieste da parte degli utilizzatori di armi più agili e leggere adatte alla realtà vera mediterranea.
Oggi è possibile trovare mulinelli pensati per tutti i tipi di fucili, capaci di resistere a qualsiasi logorio dato dalla salsedine ed essere completi di frizioni adeguate alle esigenze dei più.
Vediamo cosa serve al neofita per iniziare a praticare questo bellissimo sport ed accessoriare il fucile di un adeguato mulinello:

Con le tecnologie attuali qualsiasi mulinello va bene, perché ognuno e’ dotato di un buon rapporto di recupero Per recupero s’intende la quantità di sagolino o monofilo recuperato per ogni giro di manovella.

COME SCEGLIERE UN MULINELLO:
La valutazione principale deve essere quella della capienza della bobina e deve essere fatta in base al tipo di pesca alla quale si rivolge il nostro fucile subacqueo.
Un buon mulinello deve avere il manettino che regola la frizione facilmente accessibile in modo di poterla azionare anche durante un recupero di un eventuale pesce.
Non deve essere ingombrante e neanche pesante, e per fortuna oggi si può valutare anche il prezzo grazie alla numerosa presenza sul mercato. Infatti non è detto che un mulinello sia più buono se costa di più. La capacità e il peso deve essere proporzionato alla lunghezza del fucile che si vuole utilizzare, in modo da non compromettere un ottimo bilanciamento dell’attrezzo.

Totemsub: Mulinelli di realizzazione artigianale, con caratteristiche di grande funzionalità e robustezza. Il telaio è interamente in acciaio inox, così come tutti i perni, ottenuti con tornitura dal pieno, e fissati con viti filettate.

CAPACITA’ DELLE BOBINE:

un buon mulinello ‘medio’ deve offrire una capacità di almeno 50 mt. di filo del diametro 140 per il monofilo e 1,50-1,70 per il sagolino in nylon intrecciato. Sia chiaro che si possono montare fili di maggior sezione ma la misura totale del filo risulterà inferiore malgrado la capienza offerta dalla bobina sia la medesima.

Un buon mulinello non deve mai serrare a morte la bobina ma deve sempre rilasciare un po’ di filo. Sebbene in alcuni modelli di fascia economica avviene il serraggio totale è bene regolare la frizione in modo tale che se messa sotto sforzo rilasci sempre.
Ciò eviterà di rompere il filo una volta che il pesce colpito effettua la sua reazione se non colpito mortalmente.
Sia chiaro che a maggior diametro della bobina maggiore sarà la capacità di contenere maggiori metri di filo.

Mulinelli Seatec: BASIC MUL35 = mt. 50

MODELLI:
Senza il mulinello non esisterebbe la pescasub ai grossi calibri. esistono numerosi modelli, in materiale plastico, in nylon caricato, in alluminio, in acciao inox ed anche in titanio. Dobbiamo essere consapevoli da subito che tutti i modelli hanno dei loro limiti e la scelta deve cadere su quei modelli che garantiscono un rilascio del filo senza che questo s’ingarbugli, o come si dice in gergo, che non abbia imparruccamenti.
Il mulinello deve essere di qualità, anche nei dettagli, ed avere delle ben precise caratteristiche.
Come detto deve soddisfare a precisi requisiti primo fra tutti la qualita’ costruttiva. Il continuo stress a fatica a cui potrebbe esssere sottoposto ci costringe a spendere qualche ‘uro in piu’ ma evitera’ le usure e le rotture classiche della frizione e del guida sagola dei modelli più economici.

LA MANUTENZIONE PREVENTIVA:
non dimentichiamoci una cosa essenziale, la manutenzione del mulinello. Pochi interventi faranno si che il nostro mulinello possa divenire eterno. Come per esempio riporre sempre ben asciutto il nostro mulinello dopo ogni uscita magari dopo averlo lavato abbondantemente con acqua corrente.
Oppure periodicamente smontare, verificare e ingrassare le parti interne.
Anche la sostituzione periodica del filo e’ una operazione da tenere in considerazione in quella che si definisce manutenzione preventiva. In fase d’acquisto è importante accertarsi che vi sia la disponibilita’ di eventuali pezzi di ricambio.
I nuovi mulinelli sono forniti di una vite solitamente posta sul manettino che permette di smontare e accedere ai componenti interni con facilità. Bisogna ungere con del grasso marino il fulcro e la parte interna della bobina.
Questa caratteristica ormai è comune nella maggior parte dei modelli presenti sul mercato ed é, in confronto al passato, una grande innovazione per una adeguata e necessaria manutenzione. In generale bisogna curare le parti interne al mulinello verificando che non si siano create delle incrostazioni o che il sale si sia solidificato. Ecco perchè con un’adeguata lubrificazione si eviteranno eventuali attriti sulla bobina. Il consglio rimane sempre valido anche se ormai nei mulinelli di ultima generazione le parti interne vengono realizzate con tecnopolimeri autolubrificanti e guarnizioni o-ring di tenuta. Qualora si trascuri un adeguato lavaggio e controllo la miglior cosa è provvedere immediatamente, in quanto il rischio reale è uno solo… la perdita del pesce.

La lega di alluminio ha permesso la realizzazione di una struttura tecnologica d’avanguardia anche su un semplice articolo come il mulinello.

LE SAGOLE E I MONOFILI:
I sagolini e monofili moderni possono essere definiti eccezionali tali da soddisfare le esigenze di qualunque pescasub. Oggi sono facilmente reperibili dei fili sottili in grado di trattenere qualunque pesce.

Al mondo sono pochissime le aziende specializzate nella produzione di sagole e monofili che vengono distribuiti dalle differenti aziende del settore. Più volte si sente un profano citare un filo di una ditta e criticarne un’altra senza sapere che magari sta parlando dello stesso identico prodotto.
Molto spesso si trovano gli stessi fili di differenti marche cui è stato cambiato nome, colore ma che presentano lo stesso carico di rottura e stesssa qualità. Altra malizia commerciale è il prezzo elevato cui il pescasub inconsciamente gli attribuisce una maggior qualità. Se questo è vero per i mulinelli, non lo è, affatto, per i monofili e per i sagolini.

Ma a parte il discorso commerciale, oggi è facile reperire degli ottimi fili. Le aziende e gli artigiani sono soliti mettere a disposizione i mulinelli già imbobinati di ottimi sagolini. MA ATTENZIONE: sebbene siano tutti con carichi di rottura elevati bisogna sempre verificare come il filo sia stato legato alla bobina. Gli operai che caricano i mulinelli NON SONO PESCATORI e per quanto addetti ai lavori non conoscono ne i nodi ne gli stratagemmi utili che garantiscono la tenuta del filo alla bobina stessa. Solitamente i fili vengono fissati al fulcro della bobina con un nodino non adatto a garantire la tenuta in caso di trazione. Bisogna sbobinare l’intero mulinello ed assicurare il filo intorno al fulcro facendolo passare per il forellino apposito. Qualora manchi il forellino un nodo scorsoio garantisce la tenuta. Una gassa d’amante o un nodo scorsoio garantiscono la tenuta dei sagolini, mentre i monofili è preferibile serrarli con uno sleeve chiuso con pinza specifica.
La bontà da ricercare nei fili deve essere l’assenza di memoria ossia il vizio di forma che sopratutto i monofili prendono dalla bobina. Bisogna valutare anche che non si presenti memoria alla torsione del filo stesso che porterebbe lo stesso a cedere.

In generale è importante valutare la resistenza all’abrasione e un’attenzione particolare va rivolta alla resistenza dei monofili allo schiacciamento degli sleeve.
L’elasticità e la rigidità sono le caratteristiche fondamentali che rispettivamente distinguono i buoni fili da mulinello da quelli usati per altri generi di applicazioni.

L’obietto principale delle aziende produttrici è quello di mirare ad ottenere dei nylon di diametri intorno a 1,5/1,7mm , con un sempre più elevato carico di rottura e sufficiente ma non esagerata elasticità.

Non vi è pescasub che non ambisca alla cattura dei grossi predoni del mare.

I MULTI INTRECCIATI:
Sono l’ultima invenzione industriale nel campo dei sagolini.
Sono di derivazione tessile e vengono realizzati con impianti ad alta tecnologia capaci di intrecciare fra loro le microfibre del nylon.
Rispetto ai monofili di pari diametro, hanno un carico di rottura triplo. L’elasticità in alcuni modelli è addirittura nulla tanto da essere paragonati agli intrecciati inox offrendo una elevatissima resistenza all’abrasione. Morbidissimi, indifferenti ai raggi UV, agli sbalzi di temperatura e all’acqua, hanno un solo difetto costano tanto.
I pregi di questi fili trecciati comunque, rispetto ai monofili di nylon, sono davvero superiori sopratutto perchè risentono meno alle involontarie abrasioni.

COME IMBOBINARE IL MULINELLO
Come descritto sopra, una volta assicurato il filo al fulcro, la bobina del mulinello non va mai riempita fino all’orlo per evitare che s’imparrucchi fin dal primo rilascio.

UN PICCOLO STRATAGEMMA:
Qualora si preferisca del sagolino intrecciato al monofilo personalmente uso da sempre un semplice stratagemma, sono solito bagnarlo in acqua dolce fredda prima di avvolgerlo alla bobina, questo permette di avere un corretto posizionamento e chiusura delle spire.

Gimansub: Un elemento di estrema importanza, da non sottovalutare, nella pesca subacquea in apnea, è il mulinello, gioia e dolore di ogni pescatore subacqueo.

SERIETA’ DEI COSTRUTTORI:
Il motivo fondamentale perchè una casa produttrice si possa distinguere da un’altra, è la serietà nel proporsi, ma soprattutto è la continuità nella ricerca di nuove soluzioni altamente innovative e la ricerca di nuovi materiali.
Oggi godiamo della grande fortuna di vedere i costruttori impegnati verso questo ,ormai, indispensabile accessorio L’impegno è quello di produrre mulinelli sempre più evoluti e in grado di soddisfare le varie esigenze dei pescasub, sia che utilizzino gli arbalete o gli oleopneumatici. La maggior parte delle ditte hanno indirizzato le loro attenzioni a tre modelli di base destinati ad applicazioni e tecniche di pesca differenti e in grado di essere ospitati su tutti i tipi di fucili, anche i più corti. In genere nei cataloghi si trovano mulinelli con capienze di 30, 50 e 100 metri.

I MULINELLI DI ULTIMA GENERAZIONE:
sono rivolti a diverse metodologie di utilizzo. Anche se il mulinello nasce in origine per i grossi pelagici viene utilizzato anche per tecniche miste con la funzione di permettere un’agevole brandeggio dell’arma e avere la possibilità di recuperare un pesce qualora venga colpito male. Il mulinello si usa anche nella tecnica pura della pesca in tana. Infatti può svolgere altre funzioni rispetto alla pesca al libero. Si usa nella pesca profonda come pedagno nelle acque un pò torbide per evitare di perderlo di vista come avverrebbe abbandonandolo sul fondo. Si usa anche per mettere in trazione le cernie una volta arroccate all’inerno delle tane.

La pesca in apnea non deve essere considerata solo uno sport ma è anche un’arte.

IL MULINELLO E LE SUE PREDE:
Le grandi emozioni che crea il momento della cattura non sono facilmente spiegabili.
Solamente nei momenti inerenti una grossa cattura si può capire e vivere la forte dose d’adrenalina che scorre nelle vene. La lotta avviene alla pari, l’uomo deve essere abile fuori dal suo elemento e deve riuscire a prendere il sopravvento del grande predone.

La preda principale per cui si dota un fucile di mulinello è senza dubbio la Ricciola.
Gli esemplari di peso si possono catturare da giugno a tutto novembre, mentre quelli adulti arrivano principalmente a fine agosto, per poi scomparire improvvisamente, per acque più profonde e con temperatura più costante. La pesca alla ricciola si effettua su fondali superiori ai 20 metri e risultano più proficue le ore centrali con il sole alto ed il primo pomeriggio. In genere si riesce a insidiarle sotto le cigliate, dove si posiziona in agguato, ma può essere trovata anche a mezz’acqua.

Insieme alla ricciola, si può insidiare il dentice, che frequenta le stesse aree a parte qualche puntata dei grossi esemplari solitari in acqua più bassa nel periodo invernale. Il dentice può essere pescato durante tutto l’arco dell’anno, predilige i fondali tra i 18 ed i 28 metri in tarda primavera quando si forrma il termoclino e in estate. È più attivo nelle prime ore della mattina.

Un altra preda classica da mulinello è la forte, possente e combattiva Leccia. Si pesca in modo analogo alla cugina Ricciola, ma a differenza di questa predilige le aree al di sopra delle secche anziché le cigliate. Nel periodo autunnale non sono rari gli incontri nel bassofondo in caccia di cefali. In confronto alla Ricciola sembra essere più attiva con il sole basso del tramonto o dell’alba.

Oltre a queste prede classiche, ci sono tutta una serie di altri predatori dove il mulinello si rivela indispensabile. Il sollevamento della temperatura dell’acqua marina ha portato una grande presenza di nuove specie, come i voraci Barracuda, le cosidette voraci tigri del mare ossia i Pesci Serra. Il mulinello svolge egregiamente la sua funzione anche con altre prede nobili e di valore venatorio come le grosse Orate e le Spigole.

IN CONCLUSIONE:
Malgrado si disponga di un buon fucile e di un ottimo mulinello bisogna sempre sparare i pesci di peso col tentativo di fulminarli, se questo avviene il mulinello diventa superfluo, ma se il pescione reagisce il mulinello diventa indispensabile.

N.B.
(Le immagini dei mulinelli e le didascalie sono tratte dalle aziende sponsor della e-zine)

Category: Pesca in Apnea

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