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Tonno rosso: aumentano del 20% le quote di pesca

| 18 Novembre 2014 | 0 Comments

L’Iccat ha dato il via libera alla proposta della Commissione Europea, sostenuta fortemente dall’Italia, di aumentare il contingente di pesca del Tonno Rosso a partire dalla stagione di pesca 2015 e per i successivi due anni.

Secondo i primi calcoli, entro il 2017 le quote dovrebbero aumentare del 72% e, per quanto riguarda l’Italia, si passerà dalle attuali 1.950 tonnellate alle oltre 2.300 tonnellate nel 2015, per crescere ulteriormente nel 2016. L’ aumento sarà di quasi il 20% per ogni anno, e le quote totali passeranno dalle 13.500 tonnellate assegnate nel 2014 alle 16.200 tonnellate del 2015 e alle 19.296 tonnellate nel 2016. Le quote per il 2017 – inizialmente fissate a 23.155 tonnellate – saranno riviste sulla base dei risultati della valutazione degli stock, già programmata per il 2016.

tonno-pescasub3Ovviamente critico il parere di diverse organizzazioni ambientaliste, prima fra tutte il WWF, che nel mese di ottobre avevano caldamente raccomandato di non oltrepassare un incremento annuo del 10%. Voce fuori dal coro quella di Oceana che ha invece accolto favorevolmente questa decisione, che a suo giudizio risulta in linea con i limiti fissati dagli scienziati ed appare coerente con le evidenze scientifiche attestanti il miglioramento dello stato di conservazione dello stock, ma non ha mancato di esprimere disappunto per il fallimento dell’ICCAT rispetto alla gestione di altre specie quali pesce spada e squalo, specie a rischio che sono state oggetto di compromesso.

Nel corso del meeting annuale quest’anno tenuto a Genova, la proposta di abolizione del finning – la pratica di asportare le pinne degli squali, cui alcune culture orientali attribuiscono particolari proprietà e che vengono utilizzate per la preparazione di zuppe – è stata messa in discussione per la sesta volta, ma nonostante il numero di adesioni maggiore rispetto agli anni passati non è passata per il veto di una minoranza guidata da Giappone e Cina. Inazione totale, invece, sul fronte del pesce spada, specie in decisa sofferenza: a fronte di una significativa diminuzione delle catture, si rileva che fino al 75% degli esemplari catturati è allo stadio giovanile.

Fin qui la battaglia della pesca professionale. Ora inizierà quella della pesca sportiva, le cui organizzazioni di rappresentanza si adopereranno da subito per cercare di ottenere un incremento proporzionale della quota parte di spettanza, saugurandoci di non bissare o addirittura peggiorare il record negativo del 2014 che ha visto i dilettanti doversi accontentare di un misero 0,5% del totale, pari a sole 10 tonnellate per oltre 5000 licenze di pesca del tonno rosso regolarmente rilasciate.

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