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Semifinale centro-sud2010: interviste ai protagonisti (1/3)

| 21 Luglio 2010 | 0 Comments

Una corrente tanto inattesa quanto inconsueta ha caratterizzato la Semifinale B, disputata a Torre S. Giovanni (LE), condizionando pesantemente soprattutto la parte iniziale della prima giornata.
Determinante per raggiungere la qualificazione è risultata la capacità di interpretare il grotto pugliese, individuando le zone “buone” per poi perlustrarle palmo a palmo alla ricerca delle prede.

Ecco il racconto delle due giornate nelle parole dei nove atleti che hanno staccato il biglietto per Bosa Marina.

Il vincitore con il carniere della seconda giornata (Foto A. Ascione)

Raffaele Lo Prete, ASD Alta Marea Sub, 1° Classificato

Prima della partenza per Torre S. Giovanni in molti mi avevano detto che avrei vinto, da mia moglie a Marco Bardi ma, pur essendo convinto che avrei potuto fare un’ottima gara, il mio primo obiettivo era quello di centrare la qualificazione.
Certo che, dopo diversi anni in cui nei vari campionati nazionali a cui ho partecipato avevo sempre fatto una giornata ottima e una pessima, speravo che fosse arrivato il momento di disputare due giornate regolari.
E finalmente è andata così.

Ovviamente tutti pensano al poker di saraghi fatto al primo tuffo della seconda giornata, in cui certamente la fortuna ha avuto il suo ruolo, ma io quella tana me la sono studiata davvero bene nei giorni precedenti e il tuffo l’ho preparato alla perfezione.
Ho dedicato tempo a capire come si sarebbero potuti comportare i pesci disturbati dalle prime fucilate, a guardare come si disponevano all’interno della tana, sono sceso con due fucili proprio per mettere in pratica la tattica che avevo in mente: fiocinare il pesce più grosso all’imboccatura e poi affacciarmi con il secondo fucile con la tahitiana per tirare a qualche altro pesce.
Ho sparato il secondo colpo quando ho visto due saraghi allinearsi per una coppiola e il trambusto che si è scatenato subito dopo ha sorpreso anche me: cinque pesci, tutti grossi, al primo tuffo sono stati una bella iniezione di fiducia e soprattutto, dopo il secondo posto della prima giornata, la conferma che questa volta le cose sarebbero andate per il verso giusto.

Degli otto pesci che c’erano in quella tana ne ho tirati fuori sette, malgrado nel frattempo fossero arrivati altri concorrenti, e l’ultimo è riuscito a scappare.
Poi è arrivato il barracuda, che per poco non è risultato anche la preda più grande della giornata, e insieme alle notizie che gli altri concorrenti che avevano fatto bene nella prima giornata non erano riusciti a ripetersi, la certezza di una vittoria che mi riempie di gioia.

Riolo, puntuale ad ogni appuntamento importante (Foto A. Ascione)

Riolo, Cammarata Mare Sub, 2° Classificato

Dopo aver dovuto rinunciare allo stage per il Mondiale a causa dei problemi di salute dei miei genitori, grazie all’aiuto della mia famiglia sono riuscito a rubare quattro giorni per tentare di non perdere un intero anno agonistico.
La mia preparazione si è ridotta al mercoledì pomeriggio e alla mezza giornata del giovedì, per altro su due campi di gara su cui non avevo mai ottenuto buone prestazioni.
Un po’ per esperienza, un po’ da qualche notizia avuta da qualche amico presente alla semifinale, ho capito subito che il pesce era concentrato in acqua bassa anche se avevo trovato qualcosa di interessante anche tra i 23 e i 27 metri.
Vista la situazione di corrente ho scartato subito le batimetriche più impegnative anche se i pesci che ci avevo visto erano veramente grossi.
Ho cercato di interpretare il grotto guardando con attenzione e seguendo un po’ l’istinto e sono riuscito a catture pesci in mezzo ad altri concorrenti.

Nella seconda giornata sono partito in ritardo, avendo un motore di potenza superiore ai 40 CV, e quando sono arrivato sulla lastra che era vicinissima al centro del campo gara Mortellaro e Congedo stavano già pescando.
Ho visto il primo prendere due corvine e il secondo un sarago.
Da un buco ho visto una grossa corvina ma siccome non era possibile infilare sia la testa che il fucile ho sparato senza guardare.
Il pesce, che non era passato, ha cominciato a sbattere e quindi ho infilato la mano riuscendo ad afferrarlo prima che si sfiocinasse, a quel punto ho infilato anche l’altra mano e sono riuscito a tirarlo fuori.
Ho sganciato uno dei miei piombi mobili da due chili e sono risalito con la preoccupazione che il pesce, di quasi due chili, mi sarebbe sfuggito dalle mani al momento di passarlo in gommone, per fortuna è andato tutto bene.
Con un pizzico di fortuna in più nelle due giornate avrei forse potuto vincere ma questa volta l’obiettivo era entrare tra i qualificati.
Ho pescato esclusivamente con un 50 ad elastico e fiocinetta.
In attesa dell’assoluto, durante il mese di agosto, girerò un nuovo video, con Stefano Tovaglieri, sulla pesca subacquea di superficie sui banchi del Canale di Sicilia.

Prima giornata da incorniciare per Bisulli (Foto A. Ascione)

Bisulli, Circolo Subacqueo A. Ghisleri, 3° Classificato

Chi guarda la classifica delle due giornate può pensare che la mie prestazioni siano state molto diverse mentre non è davvero così.
In tutte e due le giornate di gara non ho trovato nessuno dei pesci che avevo segnato in preparazione.
Nella prima giornata spostandomi da un segnale all’altro su tane dove avevo segnato anche 5/6 pesci o fermandomi nelle zone dove in preparazione avevo visto tanto di quel pesce da poter prendere dieci saraghi in mezz’ora ed invece non ho trovato quasi nulla: solo due saraghi e un’occhiata presa mentre stava ferma tra due pietre.
Poi spostandomi mi sono ritrovato su una zona di grotto molto vasta ma in cui la parte veramente interessante era limitata, il posto mi ha convinto e ci sono rimasto fino alla fine della giornata ispezionandolo minuziosamente e tirando fuori 5 o 6 saraghi e un tordo.

Nella seconda giornata sono partito su una tana dove in preparazione c’erano sempre tanti saraghi, ci siamo arrivati in tre ma dentro c’erano solo pesci sottopeso, forse a causa delle condizioni con acqua un po’ più fredda.
Questo mi ha fatto cambiare strategia, ho pensato che avrei rischiato di trovare la stessa situazione sugli altri segnali su cui avevo pensato di fare la gara e ho deciso di spostarmi su una zona di grotto che mi sembrava interessante e su cui stavano già pescando altri concorrenti tra cui Riolo e Mortellaro.
Invece di buttarmi nella mischia ho preferito tenermi un po’ più distante ma la zona su cui mi sono ritrovato era poco interessante; nel frattempo la corrente mi ha spostato e sono finito nel nulla.
Ho seguito un percorso tra vari segnali su cui avevo solo pesci singoli ma non ne ho trovato nemmeno uno.
Mi ha salvato una lastra trovata in 20 metri d’acqua: tutta fessurata, in mezzo all’alga, un posto incredibile che molti anni fa sarebbe sicuramente stato strapieno di pesce ma ci ho trovato solo alcune occhiate catturandone solo quella che sarebbe stata la mia unica preda valida della giornata.
Nel tempo rimasto ho razzolato altri tre saraghi ma sono risultati sotto peso.

Leggi la seconda parte

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