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Raduno Team Omer-Sporasub 2015

| 23 Luglio 2015 | 0 Comments

Come di consueto, anche quest’anno si è tenuto il raduno annuale del team agonistico OMER. Anche in questa occasione l’evento ha avuto luogo all’Isola d’Elba, nella splendida cornice logistica dell’Agriturismo Golfo Stella, gestito da un veterano del team Nilo Mazzarri e da sua moglie Fiorenza. Gli atleti, provenienti da tutto lo Stivale, si sono dati appuntamento direttamente  presso la struttura agrituristica, dove sono stati accolti dal Team Manager Marco Bardi e dal Dott. Luca Bartoli.

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Foto di gruppo per il Team Omer

Lunedì 19 Maggio

Occupato con la scuola fino alle 11 del lunedì, ho appuntamento con Marco Bardi verso mezzogiorno. Non appena ci ha raggiunti anche Luca Bartoli, siamo partiti da Grosseto in auto con destinazione Piombino per l’imbarco. All’ingresso del paese ci siamo ritrovati con gli altri partecipanti del team, segnato da diverse assenze per i numerosi impegni agonistici in corso. Il primo approccio è stato tutto per il nuovo acquisto del Team, Roberto Poggioli.

Siamo abbastanza in anticipo, così c’è tempo per un pasto veloce, quindi ci imbarchiamo per l’Elba. Tutto fila liscio e così siamo a destinazione in perfetto orario, dove già ci attendono, per la prima riunione del team, i componenti elbani Nilo Mazzarri, Gaio Trambusti e Sacha Orsi.

Alla riunione il team manager Marco Bardi ci illustra il programma di dettaglio e gli obiettivi del raduno, e ci consegna alcune attrezzature da testare il giorno successivo in mare.

Si formano poi gli equipaggi per il giorno successivo: sarò a bordo del gommone di Nilo Mazzarri, in compagnia di Giuseppe Meduri, campione di tiro al bersaglio sub che non disdegna affatto la pesca. Alla fine della riunione, durante la quale vengono consegnati a ciascun atleta i nuovi capi di abbigliamento, ci avviamo verso le autovetture per recarci al vicino ristorante Il Giardino di Porto Azzurro. Qui la serata ha un degno epilogo gastronomico a base di ottimo pesce e si protrae fino a tardi per la voglia di tutti i membri del team di scambiare quattro parole e una battuta con amici, spesso di vecchia data ma anche nuovi come Roberto Poggioli, subito inserito e a suo agio nel nostro team. Poi quando si parla di pesca gli argomenti non mancano mai!

Martedì 20 maggio

L’appuntamento è per le sette in punto nella sala colazioni dell’agriturismo, dove Marco ci riepiloga il programma della giornata: subito dopo mangiato ci recheremo in auto al vicinissimo porticciolo di Margidore. Poi ciascun equipaggio sarà libero di andare a pescare dove vorrà, con lo scopo principale di catturare qualche bella preda degna di essere immortalata dagli obiettivi di Marco e Mariano.

Guidati da Nilo, fine conoscitore di questi fondali, partiamo subito su Capo Stella, dove Nilo avvista subito un discreto tonno in caccia, ma purtroppo non sembra girare altro e siamo costretti a desistere. Recuperato Pepu, che ha tentato la carta del sottocosta, ripieghiamo sullo scoglio della Triglia. Ci buttiamo tutti e tre scaglionati lungo la dorsale della secca che dallo scoglio arriva fino a terra, ma anche qui di pesce neanche l’ombra. Preso dallo sconforto arpiono un grosso tordo marvizzo, buono soprattutto per il carpaccio di stasera. Dopo nemmeno un’ora ci spostiamo su Capo Poro, dove pescando all’aspetto in poca acqua riesco ad arpionare uno dei pochi pesci che riusciremo a mettere a pagliolo oggi: un bel barracuda.

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Foto: M. Bardi

Alla fine, sconsolati per la scarsità di prede, io e Nilo tentiamo un ultimo tuffo su Capo Stella, posto dove avevamo avvistato almeno una grande concentrazione di mangianza: purtroppo nulla è cambiato da stamattina e non riusciamo ad incrementare il nostro carniere.

Verso le 14 e 30, quando ci ritroviamo con il resto degli equipaggi in una caletta riparata dal vento per fare qualche foto, ci rendiamo conto che anche agli altri non è andata molto meglio: pochi altri pesci sono stati messi a pagliolo oggi, tra cui una palamita di un paio di chili presa da Gaio Trambusti, a ulteriore conferma delle condizioni non favorevoli. Neppure l’equipaggio composto da Sacha Orsi, Diego Mazzocchi e Raffaele Lo Prete, che si è recato sul banco di Mezzo Canale, è riuscito a catturare prede degne di nota.

Terminata la sessione di fotografie, rientriamo tutti in agriturismo per una doccia calda ristoratrice e un po’ di relax. Più tardi è programmata la riunione serale, durante la quale il team manager fa il punto della situazione, ci chiede le impressioni sulle condizioni di pesca e sulle attrezzature testate, quindi ci illustra il programma per il giorno successivo, anche alla luce delle previsioni meteo che per domani indicano un aumento dello scirocco fresco di oggi e della nuvolosità.

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Il Team in relax al termine di una giornata intensa

Mercoledì 21 maggio

La giornata è un po’ strana con cielo coperto, nuvole minacciose e vento fresco di scirocco. Il mare è già grosso per l’onda di libeccio proveniente dal largo ma decidiamo di uscire ugualmente. Perciò, formati gli equipaggi al porticciolo di Margidore, che vedono la defezione di Sacha per motivi di lavoro ma l’arrivo di Marco Pisello, che ci ha raggiunti la sera precedente, ci dirigiamo come da programma su Punta Calamita, dove Raffele e Pepu si buttano a corrente lungo la frana costiera, a tentare la carta della pesca nella schiuma.

Io, Diego e Nilo proseguiamo verso lo scoglio del Remaiolo, poco distante, per provare qualche aspetto. Lasciato Diego su di una bella frana costiera a terra dello scoglio, ci buttiamo in acqua notando subito la presenza di molta mangianza. Nilo, al primo tuffo per rompere il fiato, avvista subito un branchetto di dentici perlopiù piccoli, ma con qualche esemplare di pezzatura apprezzabile, sui 2 chili. Purtroppo sperando di portare a tiro uno di quelli più grossi, pur avendo sulla punta del fucile esemplari di 7-8 etti rimane col colpo in canna.

Non vedendo altre prede interessanti, tentiamo la carta di due belle risalite poste nei pressi di Punta Ripalti: come mi era già accaduto lo scorso anno, avvisto un grosso dentice solitario, che però schizza via nervoso, e un branco di barracuda non grossi. Recuperato Diego, che ha avvistato solo un bel volo di corvine nelle alghe – subito eclissatesi – mi faccio portare su di una puntina posta tra Remaiolo e Punta Calamita, mentre Diego e Nilo proseguono oltre Calamita per visionare un’altra bella frana.

L’acqua qui è molto torbida per via del moto ondoso, ma non vedo molta vita, nemmeno la solita mangianza. Avvisto solo un’orata piccola ed una cerniotta, anch’essa piccola. Finalmente Nilo torna a prendermi, anche perchè avevo già esaurito da tempo la zonetta migliore ed ero finito in un tratto di costa insignificante. Oggi l’unico che è riuscito a mettere insieme un bel carniere è Raffaele, un artista della pesca in schiuma, che ha arpionato, tra gli altri pesci, un paio di bei barracuda, un paio di cefali ed un serra, mentre marco Pisello ha catturato la sua solita orata, preda immancabile nel suo carniere tipo.

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Foto: M. Bardi

Verso le 14, dato che il mare mosso non ci dà tregua e non è facile trovare un posto riparato, ci rechiamo all’agriturismo per un po’ di riposo.

In serata il Dott. Bartoli provvede a rilevare, come di consueto, le nostre misure corporee per il suo data-base. Poi tutti a cena presto per poter poi andarci a coricare prima del solito. Domattina torneremo a pescare nelle zone di oggi, ma cercando di essere in acqua un po’ prima del solito.

Giovedì 22 maggio

Dopo una rapida colazione usciamo in mare e ci rechiamo, con il solito fastidioso scirocco che spira anche oggi, su Punta Calamita. Raffaele vuole provare a fare il bis e si fa lasciare nell’esatto tratto di frana di ieri. In zona si buttano anche Pepu e Diego, mentre io e Nilo andiamo di nuovo al Remaiolo, l’unico spot in cui abbiamo almeno avvistato qualche dentice. Io però mi faccio lasciare in costa e provo a razzolare tutta la frana da lì fin quasi a Punta dei Ripalti, mentre Nilo tenta la carta dell’aspetto sul Remaiolo e su i sommi di ieri. Avvisto solo pesce piccolo, saraghi, aluzzi, corvine, denticiotti ma nulla di interessante fin quasi alla fine del percorso, dove all’ennesima planata scorgo una bella cernia appoggiata su di un sasso della franata, un pesce che stimo sugli 8 chili. Purtroppo si tratta di pesce molto smaliziato, che non regge la planata e si insinua nella franata lentamente, ben prima che io riesca a giungerle a tiro. Peccato, è stata comunque una bella esperienza.

Dopo un paio d’ore tornano a prendermi Nilo e gli altri ragazzi: oggi le condizioni sono totalmente cambiate e a Punta Calamita non hanno visto una pinna! Nilo ha arpionato solo un dentice non grosso al primo tuffo nello stesso punto di ieri, allo scoglio del Remaiolo. Anche l’equipaggio di Gaio, composto da Poggioli, Loi e Pisello non ha avuto miglior fortuna, raggranellando solo qualche corvina e un barracuda. Siamo abbastanza stanchi, quindi raggiungiamo gli altri per l’ultima sessione fotografica di questo raduno.

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Foto: M. Bardi

Rientrati all’agriturismo ci rilassiamo un po’ e ci rifocilliamo. Domani è giorno di partenza per tutti i componenti del team.

Nonostante le condizioni meteomarine poco favorevoli, ed il periodo non proprio ottimale, l’Elba ci ha comunque regalato ancora una volta emozioni indimenticabili e l’opportunità di maturare nuove esperienze, ma anche di trascorrere qualche giorno in compagnia di vecchi amici, lontano dagli impegni di lavoro quotidiani.

 

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