L’action cam subacquea fa parte, già da alcuni anni, della dotazione “standard” del pescatore subacqueo. Oltre a permettere di immortalare tante belle catture però, ha finito anche per indurre e mostrare dei comportamenti inutilmente pericolosi su cui, specie i meno esperti, dovrebbero soffermarsi a riflettere.
Le videocamere sono quasi sempre fissate vicino all’impugnatura del fucile subacqueo, è quindi normale che, per immortalarsi, il fucile vada impugnato per la testata e rivolto verso se stessi. Ma se questo non è certo un problema dopo una bella cattura, cioè quando l’attrezzo è scarico, lo può diventare nel momento in cui invece si ha la bella idea di farsi un selfie con il fucile carico.
Può sembrare una trovata assolutamente stupida ma, a giudicare da quello che si vede in rete, è molto più diffusa di quanto si potrebbe pensare e non solo tra i cosiddetti “pincipianti”. Qualcuno si difende affermando di essere comunque lontano dalla linea di mira e che si tratta solo di un effetto prospettico, ad ogni modo, maneggiare per la testata un fucile carico, non è mai una buona idea, elastici e archetti in movimento ad alta velocità possono ugualmente essere pericolosi.
Non lo è soprattutto perchè la sicura, di cui però non tutti i fucili sono dotati, è comunque un congegno che agisce bloccando SOLO il movimento del grilletto, nulla può sul dente di sgancio, per cui, nonostante sia inserita, un urto su uno scoglio o una torsione dell’asta, possono far si che il colpo parta ugulmente. In Italia non sembrano essere ancora successi incidenti tali da avere risalto sulle cronache, ma all’estero qualche tragedia si è già sfiorata, tanto che si è sentita l’esigenza di far partire dellle campagne informative per spiegare, soprattutto ai neofiti, quelle che dovrebbero essere le norme più elementari nel maneggio di un attrezzo capace di ferire a distanza.
A molti (speriamo) questo richiamo sembrerà tanto inutile quanto ovvio, ma è sempre meglio non dimenticare che: “del buonsenso, tutto il mondo ne ha bisogno, pochi ne hanno, e tutti pensano d’averlo. (Benjamin Franklin)”