Home » Pesca in Apnea » Medicina e biologia » Pescasub e Apnea: Come Prevenire l’Otite in 2 Semplici Mosse

Pescasub e Apnea: Come Prevenire l’Otite in 2 Semplici Mosse

| 15 Febbraio 2017 | 0 Comments

Le otiti sono probabilmente le patologie più diffuse in assoluto tra i subacquei e possono essere causate da funghi e batteri, come anche essere la complicazione di raffreddori e infezioni del cavo orale sottovalutati. Esistono però alcune semplici pratiche che è bene mettere in atto preventivamente e alle prime avvisaglie del problema, per cercare di ridurre al minimo i problemi.

Un Aiuto dall’Acqua Termale

spray nasaleLe confezioni di spray a base di acqua termale, vendute ormai anche al supermercato, svolgono un’eccellente azione decongestionante e fluidificante delle secrezioni nasali, ne facilitano l’espulsione ed evitano il ristagno con il conseguente rischio di otiti medie, tonsilliti e faringiti.

In caso di raffreddori ostinati può essere utile avere in casa anche delle fiale di acqua termale per nebulizzazione tramite aerosol, danno ottimi risultati perfino con le bronchiti nelle prime fasi della malattia.

Per tutti coloro che vanno soggetti a questi malanni è opportuno ricordare che l’attività subacquea non rappresenta un fattore scatenante nè in grado di aumentarne la frequenza.

Le Orecchie all’Asciutto

L’umidità che ristagna all’interno del condotto uditivo crea un ambiente di facile proliferazione per funghi e batteri. L’otite generata da questo tipo di organismi è in genere “esterna”, proprio perchè interessa la porzione di condotto a monte del timpano e, vista la frequenza con cui si verifica nei frequentatori delle piscine, è conosciuta da tanti anche con il nome di “otite del nuotatore”.

In estate sono poi frequenti gli episodi riconducibili al contatto con microorganismi patogeni provenienti dall’accidentale sversamento in mare di reflui fognari a seguito di intasamenti della rete, provocati dall’eccessiva presenza turistica nelle piccole località costiere.

orecchioIn entrambi i casi, l’otite esterna si manifesta generalmente con prurito, rigonfiamento e restringimento del condotto uditivo, nonchè dolore avvertibile particolarmente alla trazione del padiglione auricolare. Ovviamente se trascurata può evolvere in forme gravi di otite profonda, con anche interessamento del timpano.

Per ridurre l’insorgenza delle otiti esterne in maniera drastica è sufficiente, dopo l’immersione, risciacquare l’orecchio con un po’ di acqua dolce tiepida, asciugarlo accuratamente ma senza l’uso dei bastoncini di cotton fioc, e mettere un paio di gocce di soluzione borica al 3% che disinfetta e asciuga perfettamente la mucosa. Si può scegliere se farsela preparare in farmacia (soluzione al 3 per cento di acido borico in alcol etilico a 60 volumi) o acquistare dei prodotti già pronti all’uso.

E Quando la “Frittata” è già Fatta?

Se ci accorgiamo che le misure preventive non sono state sufficienti o magari non siamo stati così scrupolosi nell’applicarle, e adesso ci ritroviamo con una maledetta otite o un brutto raffreddore che ha portato tosse e mal di gola, l’unica cosa da fare è ricorrere tempestivamente alle cure dell’otorino. Potrebbe essere infatti necessaria una terapia antibiotica, sistemica o topica a seconda del tipo di otite e della sua natura, che dovrà appunto essere prescritta dallo specialista.

otite

Una Leggenda Metropolitana

Sfatando una credenza dura a morire, la poliuria insipida del subacqueo, non può in alcun modo essere causa dell’insorgenza di un’otite sia perchè il ristagno dell’urina si verifica (oggi meno vista la diffusione di becco d’anatra e cateteri esterni) solo all’interno dei pantaloni, e soprattutto perchè la poliuria, ma anche l’urina in generale, sono composti quasi sterili a meno che nell’organismo non sia in corso un’infezione.

 

Tags: , , , , ,

Category: Articoli, Medicina e biologia, Pesca in Apnea

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *