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Pesca un Apnea N° 25 – Marzo 2005

| 28 Febbraio 2005 | 0 Comments

La copertina del n° 25 di Pesca in Apnea

In questo numero di Pesca in Apnea (Marzo 2005), fra i tanti servizi pubblicati, uno ci sembra di piu’ stretta attualita’, quello di Marco Bardi sul negoziante di fiducia, naturalmente il negoziante di attrezzature per la pesca in apnea.
Oggi si parla continuamente di soldi (non ce ne sono mai abbastanza), quelli che lavorando si guadagnano e che subito dopo si spendono per acquistare qualcosa. Del resto, questa e’ la vera funzione del denaro. Naturalmente abbiamo semplificato molto le cose. In questo incastro di dare e avere, il negoziante, il commerciante, (piccolo o grande distributore), e’ un anello fondamentale di cui l’acquirente e’ il terminale. Per il negoziante il momento magico del meccanismo e’ quando l’acquirente diventa cliente fisso, e cioe’ quando il negoziante non si limita a vendere un prodotto ma per l’acquirente diventa il consulente tecnico, il consigliere, la persona di fiducia, l’amico.
L’elemento portante di questo rapporto sono indubiamente l’affidabilita’ e l’onesta’. Si va da un negoziante e se ne scarta un altro perché si e’ certi che quando si esce dal negozio per quella data attrezzatura si e’ pagato il giusto prezzo e non un soldo di piu’.
Nel nostro settore, piu’ che in altri, questo non basta, perché la differenza e’ anche determinata da un valore aggiunto inestimabile: la competenza. Se il vostro interlocutore commerciale e’ un pescatore in apnea, si realizzera’ un incontro fatto da linguaggio comune, scambio di esperienze, dialettica tecnica, fattori che cementeranno il rapporto e che trasformeranno l’acquirente in cliente fisso. E’ per questo che molti negozianti (stiamo parlando dei migliori) non si fermano alla vendita dei prodotti, ma realizzano eventi, promuovono incontri, organizzano uscite in mare e cosi’ via, allo scopo di creare un solido gruppo di amici con i quali fare un buon lavoro, ma anche divertirsi e alimentare la propria passione sportiva.
Sul numero di marzo di Pesca in Apnea, ora in edicola, oltre che di questo argomento parliamo di mille altre cose: una serie di notizie e informazioni che interessano tutti gli appassionati pescatori in apnea. Buona lettura agli amici di Apnea Magazine.

1) Pag. 26: VARIETA’ / IL MIO NEGOZIO DI FIDUCIA di Marco Bardi

Ci siamo mai domandati se consideriamo il nostro negoziante veramente “di fiducia”? Se ha i requisiti necessari per essere definito “affidabile”? Molto spesso la nostra e’ una scelta istintiva, ma quali sono i requisiti che deve avere un buon negozio specializzato? Valutiamo un insieme di fattori che possono portare a interessanti riflessioni sul settore della pesca in apnea.

‘ Spesso basta un colpo d’occhio per capire quanta importanza ha la pesca in apnea dentro una attivita’ commerciale. Se i prodotti specifici da pesca sono in primo piano e in quantita’ e assortimento molto ampio, sicuramente si ha a che fare con un negozio che punta molto su questo settore, altrimenti si rischia di entrare in un bazaar di attrezzature dove vengono mescolati prodotti diversi in modo confuso e dove molto spesso non si trova cio’ che si cerca’
… Nel settore subacqueo non e’ facile per un negoziante trovare degli equilibri anche commerciali. Chi gestisce un’attivita’ deve tenere conto anche dei propri affari, perché non si vive di sola passione e le scelte commerciali possono condizionare tutta l’attivita’ e, di conseguenza, la soddisfazione dell’utente finale…
… Oltre ai ricambi, c’e’ bisogno del tecnico specializzato che sappia gestire in modo opportuno le attrezzature vendute dal negozio. Un laboratorio tecnico con una figura professionale e’ sinonimo di volonta’ di assistere al meglio i propri clienti, perché non ci sono solo le garanzie di prodotti difettosi, ma spesso si materializzano necessita’ di collaudo, di manutenzione o di modifiche atte a risolvere alcuni problemi strettamente personali. Chi, meglio del tecnico, puo’ gestire tutte queste situazioni? Se, poi, il tecnico e’ anche un pescatore in apnea, meglio ancora, perché riuscira’ a comprendere in un attimo le necessita’ del cliente…

Pag. 34: TECNICA / QUEL MOMENTO MAGICO di Pietro Milano

Quando si preme il grilletto, quando si scarica tutta la tensione di un lungo agguato o di un insostenibile aspetto, quando, finalmente, tutto quadra perché il pesce inarrivabile diventi una preda. Ma questo momento di felice conclusione bisogna saperlo creare. Vediamo come.

‘ se in un carniere di belle prede ci mettessimo a esaminare le ferite prodotte dall’arpione sui pesci, ci potremmo immediatamente rendere conto del livello di precisione (a volte chirurgica) e di mira di cui e’ capace il nostro pescatore. Anche l’arma utilizzata ha pero’ una sua importanza (sempre molto meno della mano di chi la impugna) e i fattori che vanno considerati e che possono far perdere di precisione sono abbastanza elevati: mancanza di un buon bilanciamento (il peso eccessivo in punta tende ad affaticare la mano e ad abbassare il tiro), asta leggermente storta (qui c’e’ poco da spiegare), aletta con becco finale molto rialzato (in questo caso agisce da spoiler, modificando la traiettoria), impiombatura mal fatta o troppo grande (passa male nel foro della testata), elastici troppo tesi o troppo potenti rispetto alla sezione della freccia (creano un movimento ondulatorio della stessa), grilletto duro o con corsa troppo lunga (premendo senza dolcezza si tende ad alzare il tiro)’
… Non facciamoci prendere dal nervosismo e prendiamo la mira con cautela, tenendo a mente quanto segue: un pesce che si allontana attutisce in parte la forza di penetrazione della freccia (si capisce abbastanza facilmente) e quando il tiro e’ lungo a volte giova desistere e ritentare…
… Qualcuno, proprio perché lo sballottamento e’ una condizione non ottimale, preferisce montare sulla propria arma la fiocina a tre denti, con gli arpioncini: si perde sicuramente qualcosa in velocita’ e assetto, ma si puo’ guadagnare in facilita’ di mira…

Pag. 40: TECNICA / TORTORELLA: NON SOLO PESCI di Stefano Navarrini

Pescatore con alle spalle un buon palmare’s agonistico, che lo ha portato fino alla nazionale, Giuseppe Tortorella si e’ guadagnato buona fama anche come progettista di attrezzature subacquee.

‘ Saper pescare bene in acqua bassa, peraltro, consente di avere risultati in qualunque stagione, visto che in inverno e’ proprio questa la tecnica che piu’ si pratica. Ma cosa vuol dire esattamente pescare in acqua bassa? “Una mia caratteristica”, tiene a sottolineare, “che mi differenzia rispetto ad altri pescatori, e’ che anche in acqua bassa, a meno che la torbidita’ non sia veramente penalizzante, utilizzo sempre fucili lunghi, anche se i miei “lunghi” sono un po’ particolari”‘
… Per quanto possa sembrare strano, nella pesca in acqua bassa occorre dedicare molta attenzione alla zavorra. Proprio per la particolarita’ dell’ambiente in cui svolge l’azione di pesca, e’ infatti necessario inserirsi facendosi notare il meno possibile. Il che vuol dire essere il piu’ possibile neutri, o al massimo minimamente negativi, sul fondo…
… Ma a dare notorieta’ a Tortorella, in anni ormai lontani, fu l’ormai tante volte raccontata cattura di un tonno di 125 kg, indubbiamente la sua cattura piu’ spettacolare, anche se le diverse ricciole oltre i 50 kg catturate nelle sue acque, quelle del Cilento, non sono certo da buttar via…

Pag. 46: IL RACCONTO / UNA CATTURA IMPREVISTA di Marco Bardi

Il muso copriva il resto del corpo, ma non lasciava dubbi: era un maestoso dentice in avvicinamento. La storia di un’avventura di pesca farcita di utili dettagli per conoscere meglio il mare e le tecniche.

‘ Era come stare nascosti dentro a un grosso tubo e aspettare che qualcosa si materializzasse davanti. Per via della fatica fatta in superficie, il tempo di apnea era ridotto rispetto al solito e quindi dopo poco arrivo’ gia’ il momento di risalire. Continuai ad avanzare di altri 50 metri controcorrente per scegliere un secondo punto strategico della secca, dove sopra la cigliata c’erano due protuberanze che offrivano un ottimo nascondiglio’
… Dalla superficie prosegui’ il recupero del sarago, mentre la corrente mi spostava verso il punto di ancoraggio. Decisi di non contrastare la corrente perché ero gia’ stanco, poi risalii sul gommone per bere e posare il sarago, e infine volli controllare l’azione di Claudio, che da dieci minuti avevo perso di vista…
… All’improvviso un “sommergibile” si materializzo’ all’orizzonte, lento e apparentemente immobile mentre avanzava verso di me. Il muso copriva il resto del corpo, ma non lasciava dubbi: era un maestoso dentice in avvicinamento. Subito pensai che non sarebbe mai arrivato a tiro perché era isolato, e i dentici isolati di solito sono piu’ diffidenti. Da quella postazione rimanevo leggermente scoperto e mi ero abituato all’idea che in quel giorno non ci sarebbero state catture…

Pag. 51: AGONISMO / PREPARIAMOCI ALLE SELETTIVE di Alessandro Martorana

Avete deciso di partecipare alle gare selettive? Bene, e’ il momento di rimboccarsi le maniche e cominciare a lavorare per non farsi trovare impreparati né dal regolamento né dai campi di gara e tantomeno dal nostro fisico’

‘ Siamo in marzo e chi ha deciso di affrontare con entusiasmo l’avventura delle gare selettive dovrebbe seriamente cominciare a pensare a dedicare parte delle prossime uscite in mare a ricercare la giusta forma, sia fisica che mentale, per arrivare alla gara vera e propria con lo spirito giusto e la necessaria carica di “cattiveria” agonistica se e’ convinto di poter ambire ai primi posti in classifica’
… Ma torniamo al regolamento. Ho gia’ detto che dovremo conoscerlo a menadito. In particolare dovremo ben interpretare la parte relativa ai pesi minimi della nostre prede e al contingentamento del loro numero. Da qualche anno, infatti, al numero di prede catturabili e’ stato posto un tetto per ogni classe di specie…
… Il “normale” pescatore in apnea sceglie dove recarsi per svolgere la propria attivita’ nella maniera che giudica piu’ proficua e piu’ congeniale alla tecnica di pesca che piu’ lo diverte. L’agonista deve invece usare la tecnica piu’ “utile” a raggiungere il massimo di catture nel fazzoletto di mare delimitato dai confini del campo di gara in cui e’ costretto a operare…
… Difficilmente riusciremo ad attingere informazioni dallo studio del comportamento dei nostri avversari nel giorno precedente la gara. Sicuramente i favoriti si guarderanno bene dal farsi trovare nel giorno di preparazione sopra le zone migliori…

Pag. 56: EQUIPAGGIAMENTI / PROTEGGERE LE ESTREMITA’ di Stefano Navarrini

Sono le prime parti del nostro corpo ad accusare il freddo, ma non e’ questo il solo nemico di mani e piedi. Guanti e calzari, in una produzione tecnologicamente sempre piu’ avanzata, sono ormai divenuti dotazione standard di ogni pescatore in apnea.

‘ L’evoluzione tecnologica, che in questi ultimi anni ha segnato il settore della pesca in apnea, soprattutto inserendo un criterio di specializzazione spinta prima sconosciuto, ha ovviamente toccato anche il settore delle mute, cui guanti e calzari in un certo senso appartengono. La’ dove prima ci si adattava con modelli molto uniformati, o a volte addirittura translati dal mondo delle bombole, oggi esiste una vasta gamma di mercato in cui spaziare mettendo a fuoco le proprie esigenze su uno o piu’ modelli’
… Le qualita’ da ricercare in un guanto si fanno piu’ impegnative con l’arrivo dei primi freddi, che in mare, va ricordato, non coincidono con l’inverno terrestre, ma raggiungono il top nei primi mesi primaverili. A contare e’ sempre la sensibilita’ della mano, ma in questo caso, oltre ai problemi di materiale e di struttura, a comprometterne l’efficienza sono proprio le basse temperature…
… Quando il freddo aumenta, e deve necessariamente aumentare lo spessore del neoprene, non resta che fare buon viso a cattiva sorte. Chi cerca di mantenere una certa sensibilita’ indossando guanti di spessore differente, ad esempio un 5 mm sulla sinistra e un 3.5 mm sulla destra (il contrario, ovviamente, per i mancini), deve comunque tenere conto che e’ proprio la mano che impugna il fucile quella che soffrira’ di piu’…

Pag. 61: DOVE E PERCHE’ / PESCARE NELLA SCHIUMA di Stefano Navarrini

Un ambiente solo apparentemente facile, comunque accessibile a tutti, e comunque una valida alternativa quando il meteo non consente di allontanarsi dalla costa. Senza contare che con un po’ di esperienza e’ anche facile metter su bei carnieri.

‘ La prima cosa per praticare la pesca nella schiuma e’… la schiuma, ovvero il mare mosso, ma non troppo, o comunque da interpretare a seconda dei propri mezzi e della propria acquaticita’. In realta’, parlare di questa tecnica come una libera scelta sembrerebbe un po’ eccessivo, ma in omaggio al detto che suggerisce di fare di necessita’ virtu’, quando le condizioni meteo non sono ideali non c’e’ da abbattersi, ma solo da organizzarsi per pescare proprio la’ dove frangono le onde’
… Che i pesci stiano volentieri dove le onde frangono, e’ tanto vero che nella pesca con la canna su queste basi e’ nata una vera e propria tecnica, peraltro oggi fra le piu’ popolari: il surfcasting. Qui si insidiano pero’ prede, anche importanti, che seguono i frangenti lungo le spiagge, ovvero in una situazione in cui un sub sarebbe operativamente assai limitato…
… Su un fondale che degrada leggermente verso il fondo, consentendoci di pescare in linea su una profondita’ di pochi metri, si possono fare percorsi anche lunghi, dove appena scesi sul fondo si puo’ tentare un aspetto per “capire” un po’ la situazione o per stimolare la curiosita’ di qualche bella preda di passaggio. Se nulla si muove possiamo proseguire esibendo il meglio delle nostre tecniche di agguato e considerando di essere in una situazione di eccitazione generale, dov’e’ facile sorprendere le nostre prede intente a mangiare, e quindi comprensibilmente distratte…

Pag. 66: I SEGRETI DEL MARE / UNA GIORNATA DI PESCA INVERNALE di Nino Piras

I pescatori subacquei sono un po’ come i cercatori d’oro: se scoprono una miniera, non diranno mai dov’e’, neanche ai piu’ fedeli compagni. Ma a volte si possono fare carnieri importanti anche solo girando intorno a quel luogo misterioso…

‘ “Ho giurato a Maurizio di non dirti il posto… Te l’ho gia’ detto, ci siamo buttati a pinne e Maurizio in un pomeriggio ha preso sette spigole una piu’ bella dell’altra”.
Che rabbia, ma, riflettendoci, lo avevo istruito decisamente molto bene… Quante volte, prima delle gare, gli avevo imposto di non dire niente riguardo ai luoghi di pesca, neanche agli amici piu’ cari. Poi anche lui e’ un pescatore, siamo fatti cosi’, sembriamo dei cercatori d’oro che, una volta trovata la loro miniera, la custodiscono gelosamente: a loro l’oro, a noi il pesce!’
… Lungo costa si alternano dei fondali leggermente frastagliati, con zone piu’ ricche di massi che formano dei perfetti nascondigli. Arrivato a meta’ del tragitto, dopo circa un’ora e mezzo, noto molta presenza di pesciolini e qualche esemplare anche di misura “porzione” e questo mi mette di buonumore, anche per il fatto che in quel tratto di mare l’acqua e’ diventata piu’ torba…

Pag. 70: TATTICA / IN TANA D’INVERNO di Alessandro Martorana

Un fucile corto e tanta voglia di tornare a casa con un bel carniere. Questi i due ingredienti principali per affrontare una battuta in tana anche nel periodo piu’ freddo dell’anno.

‘ Il momento migliore per provare ad affrontare questa tecnica di pesca si ha con le seguenti condizioni meteomarine. Innanzitutto il mare deve essere calmo gia’ da un giorno o due. L’acqua deve essere il piu’ possibile immobile da un certo tempo e l’unico vento tollerato (e consigliato) e’ quello che spira da terra lisciando la superficie dello specchio acqueo nelle vicinanze del sottocosta.’
… Andiamo ora ad analizzare le zone di mare piu’ indicate a questo tipo di pesca. Il tipo di fondale che piu’ si anima in questo periodo dell’anno, con le caratteristiche meteo gia’ descritte, e’ forse quello che, nella bella stagione, paga il piu’ alto tributo in termini di disturbo arrecato dall’uomo: le basse franate costiere…
… Oltre ai bassi tavolati e alle franate immediatamente prospicienti le coste rocciose, un altro territorio d’elezione dove sperare di praticare con successo la pesca in tana invernale e’ quello costituito dagli incredibili labirinti rocciosi creati dal grotto. Anche in questo fondale, infatti, specie nelle zone in cui la profondita’ non supera i sette o otto metri e dove il grotto si avvicenda a zone di substrato calcareo, tufaceo o, addirittura, granitico, la fauna ittica ama “svernare” quando il mare e’ calmo e il sole splende nel cielo…
… Per la pratica della pesca in tana invernale servono comunque buone caratteristiche fisiche, non tanto in termini di apnee tiratissime, quanto in merito al recupero tra un’apnea e l’altra, che dovra’ essere il piu’ ridotto possibile. Piu’ tempo staremo sul fondo e piu’ alta sara’ la possibilita’ di incontrare pesce…

Pag. 76: APNEA / CHE COSA NE PENSA CARLOS COSTE di Roberto Tiveron

Abbiamo intervistato una stella del firmamento dell’apnea. Carlos Coste, venezuelano, classe 1976, ha stabilito il nuovo record mondiale d’immersione in assetto variabile con 135 metri.

‘ Umberto Pelizzari crede che attualmente tu sia il profondista piu’ forte a livello mondiale.
Che impressione ti fa ricevere questa gratifica da uno che di apnea se ne intende?
Mi sento molto onorato che un pioniere dell’apnea come Umberto Pelizzari dica queste cose sul mio conto. Ricevere complimenti del genere da un idolo dell’apnea mondiale fa sempre molto piacere. In ogni caso, credo che sara’ la storia a confermare e a dare il verdetto finale. Per il momento, ho raggiunto un grande obiettivo. Spero che in futuro potro’ riuscire a rimanere ai vertici mondiali per molto tempo e, soprattutto, che nel prossimo anno possa riuscire a centrare un altro grande obiettivo, quello di riuscire a stabilire il nuovo record mondiale nella specialita’ di immersione “no limits”. Amo il mare infinitamente e amo raggiungere le grandi profondita’: il mio istinto e il mio obiettivo principale mi spingono a migliorarmi ancora di piu’ per poter raggiungere profondita’ maggiori’
… Ti piacerebbe tentare un nuovo record qui in Italia? Magari sfidando Gianluca Genoni, che ha raggiunto, nell’assetto variabile, i -133 metri, prima che tu lo battessi di nuovo, recentemente, con -135 metri?
Sto cercando uno sponsor che finanzi il mio tentativo di battere il record del mondo nella specialita’ “no limits” nel 2005. Spero di ottenere un grande risultato per entrare nella storia dell’apnea, ma, come sappiamo, questa e’ una specialita’ molto dura, dov’e’ fondamentale disporre di un’assistenza diretta che non lasci nulla al caso. Se in Italia mi daranno appoggio, sara’ per me un grandissimo piacere e un onore tentare questo record tra i miei amici italiani, nella culla dell’apnea.
Quali sono le tue abituali occupazioni nella vita?
Sono uno studente universitario d’ingegneria meccanica, mi piace molto fare dei documentari subacquei e, soprattutto, viaggiare.

Pag. 79/89: PARLIAMO DI TECNICA

EFFESUB: PINNE VITREX
Sorella “minore” della X Carbon, di cui mantiene la buona scarpetta, introduce una pala mimetica che riprende i colori dominanti del mare, con materiali meno nobili ma efficaci e alla portata di tutti. E’ gia’ allo studio una versione con pala allungata.

CRESSI SUB: COLTELLO LAMA
Nasce dai suggerimenti di professionisti dell’apnea pura e della pesca questo piccolo coltello dai contenuti innovativi, sicuro nello sgancio e dalle molteplici possibilita’ di posizionamento.

GIMANSUB: ARBALETE DENTEX 110
Un arbale’te realizzato in legno con cura artigianale e soluzioni tecniche d’avanguardia. Possibilita’ di utilizzo con singolo o doppio elastico e opportunita’ di intervenire facilmente sull’assetto dell’arma.

ELIOS SUB: MUTA LISCIA REVERSIBILE
Una muta di buon taglio con doppia possibilita’ di utilizzo. La particolare fodera e l’elasticita’ del neoprene usato consente infatti l’uso double-face di questo capo.

NEOS SUB: SACCA BORZAINO
Una borsa-zaino di grande capacita’, con buone soluzioni tecniche, per stivare con ordine e in piena sicurezza tutta la nostra attrezzatura, dalle lunghe pinne da apnea ai fucili.

MAT MAS: PINNA DYNAMICA
Nasce dall’esperienza dell’azienda nella produzione della monopinna e presenta doti di grande stabilita’ unite alla flessibilita’. E’ disponibile con pale in carbonio o vetroresina.

OMER: GUIDA ASTA INTEGRALE
Interessante la novita’ del guida asta applicabile a numerosi modelli di fucili arbale’te. La Omer ne ha realizzato uno integrale in pvc che puo’ essere sistemato in modo adesivo a qualsiasi tubo in carbonio, alluminio o legno.

Pag. 90: CAMPIONI & CAMPIONATI / I MONDIALI IN CILE: COM’E’ ANDATA di Marco Bardi

Si e’ parlato molto dell’ultimo Mondiale in Cile e, come al solito, ci sono state diverse polemiche. Analizziamo alcuni retroscena che possono far comprendere meglio certe situazioni che si verificano durante le competizioni.

Pag. 96: DOVE ANDARE / LIGURIA – DA MONEGLIA A DEIVA MARINA di Gianni Risso

Un itinerario ligure, fra pareti, franate, calette appartate, dove impera la spigola, regina del freddo inverno, insieme con i saraghi e i cefali dorati. Vi accompagnamo lungo un tratto di costa che e’ importante conoscere se si vogliono fare carnieri interessanti. Tutte le informazioni utili.

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