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Pesca in Apnea n° 73 Marzo 2009

La copertina del numero 73 di Pesca in Apnea

Parlare delle donne che fanno cose destinate, o addirittura, inventate per gli uomini e’ ormai alla portata di tutti. Siamo certi, dunque, di non sbalordire nessuno se pubblichiamo sul numero di Marzo di Pesca in Apnea, ora in edicola, un’intervista di Antonio Mancuso a Laura Quitadamo, pescatrice in apnea. Ma Laura, che e’ una bella ragazza bionda e sorridente, ha qualcosina in piu’ e per noi e’ davvero un soggetto particolare, perche’ e’ la prima donna italiana ad avere conseguito il brevetto di istruttore di questa disciplina.
Nel leggere il testo dell’intervista, abbiamo avuto subito una sensazione di calore e di saggezza un po’ diversa da quelle che ci procurano i servizi a questo assimilabili, una sensazione che in qualche modo va spiegata. Per capire, siamo ritornati fra le righe e ci siamo soffermati a pagina 46, su una domanda di Mancuso e sulla conseguente risposta di Laura. Eccole:
«Sei la prima istruttrice di pesca in apnea. Cosa ti ha spinto a diventarlo?». E Laura risponde: «Caratterialmente, sono una persona che ama approfondire sempre quello che fa. Avvertivo l’esigenza di crescere, imparare ad allargare le mie conoscenze, e quale migliore occasione di un corso federale organizzato dalla Fipsas? In piu, spesso, quando vado in mare, vedo intorno a me situazioni potenzialmente pericolose, in particolare nei mesi estivi (i peggiori per pescare!). Non di rado mi imbatto in ragazzini giovanissimi con tanto di fucile, ma completamente inesperti e spesso a digiuno delle piu banali norme di sicurezza. Una delle prime regole che mi e stata insegnata e’ questa: quando si va a pescare si entra in acqua armati, e come tali, siamo potenzialmente pericolosi per noi stessi e per chi ci sta vicino. La spinta a diventare istruttrice e’ venuta perche’ vorrei, cosi’ come sta facendo il mio circolo, diffondere quante piu’ notizie e informazioni possibili sulla sicurezza in mare, in modo che tutti, dai pescatori agli apneisti e fino ai semplici nuotatori, possano entrare in acqua con tranquillita’ e nel pieno rispetto degli uni e degli altri”.
I duri e puri di questo «mondo che cambia», i sostenitori della “parita’ ad ogni costo”, vorranno perdonarci, ma in questa risposta fanno capolino (e noi lo sottolineamo con piacere) alcuni particolari, di cui due ci hanno colpito particolarmente: il calore e la prudenza. Queste attribuzioni ci hanno indotto a valutare i contenuti assimilandoli a una tipologia al femminile, con un’impronta materna, protettrice e lungimirante tendente alla conoscenza come istinto per la sopravvivenza, alla prevalenza dell’affettivita’ positiva sulla conflittualita’, al calore avvolgente come materia di relazioni e rapporti. Diciamo queste cose con gioia perche’ siamo convinti che questi indirizzi non fanno altro che dare completezza al nostro sport, qualche volta sostenuto da illazioni di antico sapore maschilista. Benvenute, dunque, le ragazze che intendono intraprendere questa attivita’, per la gioia che ce ne viene di saperle a noi vicine e ‘complici’. Certamente, meglio che ritrovarle a casa imbronciate, nell’annoiata attesa che il marito ritorni da una pescata con una bell’ombrina da cucinare per la cena
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1) Pag. 18: LE PREDE / CHE CURIOSA QUESTA SPIGOLA!di Marco Bardi

Dieci consigli, a partire dal suo punto debole, per insidiare con successo la spigola, regina dell’inverno.

‘ Ha una carne magra e consistente, ricca di proteine nobili, ma la sua fama e’ quella di carne bianca, saporita e tenera, adatta a qualsiasi tipo di ricetta…
‘ La spigola e’ un pesce molto furbo, che attua precise strategie di caccia.
In genere naviga vicino alla superficie tra la schiuma bianca del mare mosso, pronta a lanciarsi verso il fondo, forte del mimetismo dovuto alla colorazione bianca della sua pancia’
‘ La marea e’ molto influente nel determinare la presenza di questo pesce nel basso fondale, dove si reca spesso per cibarsi. Il momento che preferisce e’ l’alta marea, in cui riesce a trovare piu’ cibo. Infatti, nel culmine di alta marea e’ molto piu’ probabile avvistare una o piu’ spigole in caccia’

2) Pag. 26: ATTREZZATURE / LA DUREZZA DELLE PINNEdi Alessandro Martorana

Vediamo perche’, ai fini di una corretta pinneggiata, sono molto importanti la resistenza alla flessione e l’elasticita’ della pala, e lo facciamo andando a scomporre il movimento ed esaminando le differenze tra i diversi tipi di pesca.

‘ Nel secondo momento della pinneggiata, quando siamo arrivati al culmine della ‘sgambata’, la pala ritorna allo stato di forma originale, grazie alla sua elasticita’ intrinseca. Con questo movimento la pala restituisce l’energia accumulata nella fase precedente di ‘caricamento’, fornendo un’ulteriore spinta in avanti’
‘ Non esiste una pinna veramente ‘buona’ per tutti gli usi, ma esistono pinne che sono in grado di comportarsi egregiamente per un utilizzo medio, senza grandi problemi per la maggior parte degli utilizzi’
‘ L’agguato, a parte qualche rarissimo (e pericolosissimo) caso, viene effettuato sempre a profondita’ relativamente ridotta. La maggior parte delle immersioni prevede lunghi tratti di nuoto orizzontale raso fondo (con frequenti piccole variazioni di quota per seguire il fondale) e adeguate pause in superficie per prepararsi al tuffo successivo’
‘ Parliamo, pero’, di prede relativamente comuni nel bassofondo, che non presentano alcuna difficolta’ di tiro (salvo quella di regolare al minimo la potenza del fucile per evitare di spuntare l’asta) e dove il difficile sta solo nell’individuazione, dato che abbiamo a che fare con un principe del mimetismo’

3) Pag. 35: LE BELLE IMMAGINI / QUELLO STRANO PESCE ROSSOdi Alberto Balbi

Un’avventura nell’oceano alla ricerca di uno strano pesce rosso, in compagnia di Luca Limongi, personaggio di riferimento per la pesca e l’apnea.

‘ Dalle prime informazioni, la cattura sarebbe stata abbastanza semplice (il comportamento e’ quello tipico del tordo mediterraneo), mentre la difficolta’ sarebbe stata nel trovare un esemplare di taglia interessante. I locali proprio non riuscivano a capire perche’, con tutte le splendide prede di quel mare, c’eravamo fissati con quel pesce per loro insignificante.’
‘ Era un esemplare bello grosso, pronto per essere fotografato in tutti i modi.
Immaginate lo stupore del barcaiolo alla nostra felicita’ per quella cattura che loro reputavano di secondo piano. In verita’, una volta a terra, siamo stati costretti a mangiarcelo tutto, ma, a differenza di quello che si possa pensare, le sue carni sono risultate ottime sia al carpaccio sia al forno’

4) Pag. 40: PESCA SICURA / COSA FARE QUANDO SIAMO IN DIFFICOLTA’di Marco Bardi

Ecco alcuni consigli per superare i problemi piu’ comuni che si incontrano nella pesca in apnea.

‘ Il fucile potente e’ migliore solo quando si hanno le dovute competenze, ma prima di arrivare a quel momento rimane un fatto negativo. Prima di tutto, si deve cercare la comodita’ e la praticita’ del prodotto, per avere la sicurezza di non incontrare sorprese’
‘ Questo argomento e’ molto ampio, ma per semplificare si puo’ dire che cambiare spesso la zona di pesca aiuta ad aumentare il livello delle conoscenze, garantisce un apprendimento piu’ rapido e insegna a capire le reali differenze tra un fondale e un altro’
‘ La profondita’ si raggiunge molto gradualmente in tutti i sensi. Ognuno ha un concetto diverso di profondita’: se la valutiamo in metri, si avranno quote diverse per ogni apneista. Qualunque sia la nostra profondita’ operativa, bisogna avere chiaro in mente che andra’ raggiunta molto gradualmente durante la battuta di pesca’

5) Pag. 46: PESCA IN APNEA AL FEMMINILE / LAURA QUITADAMO: UNA PASSIONE NATA QUASI PER CASOdi Antonio Mancuso

Abbiamo intervistato la prima donna italiana ad aver conseguito il brevetto di istruttore di pesca in apnea. Laura dedica al mare tutto il suo tempo libero.

‘ Avvertivo l’esigenza di crescere, imparare, allargare le mie conoscenze, e quale migliore occasione di un corso federale organizzato dalla Fipsas?…

6) Pag. 49: TECNICA DI PESCA / ASPETTO: I DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZAdi Pietro Milano

Parliamo di pesca all’aspetto con annessi e connessi, un tipo di pratica venatoria non strettamente riservato a grandi profondisti. Ad esempio, sapevate che si puo’ adottare l’aspetto anche con i pesci di tana?

‘ Occupandoci, adesso, delle attrezzature, i dettagli che fanno la differenza e che possono colmare qualche ‘errore di gioventu” sono molti e spaziano dalla muta fino al particolare piu’ minuto del fucile. L’aspetto, tecnica semplice e allo stesso tempo complessa, richiede attrezzature pensate e calibrate a seconda della stagione’
‘ Tutto questo, ovviamente, e’ possibile farlo nella stagione invernale e nella pesca ai branzini, per il loro peso contenuto (in media 2 kg, a essere ottimisti). Con i dentici e le ricciole il problema va affrontato diversamente e con diametri maggiori (di asta, elastici e sagola)’

7) Pag. 54: STAGIONI / MARZO MESE DI TRANSIZIONEdi Alessandro Martorana

La primavera del mare ha tempi piu’ lenti rispetto a quella di superficie e, in questo periodo, la pesca assume sapori molto particolari.

‘ Abbiamo detto che l’acqua e’ ancora gelata e spesso molto torbida. E’ quindi giocoforza rivolgere la nostra attenzione a profondita’ operative relativamente modeste, senza intestardirci a volere pescare in tana a profondita’ ‘importanti’ con una muta di spessore ancora invernale e con una conseguente sostanziosa zavorra’
‘ Incominciamo a vedere, quindi, quello che possiamo incontrare setacciando le tane del sottocosta senza superare mai i 10 o 12 metri di profondita”
‘ Attenzione, pero’, in un comportamento di questo tipo (naturalmente se lontano da ogni eccesso e nei limiti del consentito, primo tra tutti il superamento del peso delle prede consentito dalla legge) non c’e’ nulla di antisportivo o innaturale’

8) Pag. 60: OBIETTIVO PESCA / ATTREZZATURE MIRATEdi Stefano Navarrini

La specializzazione della pesca in apnea impone oggi delle attrezzature, che debbono soddisfare lo stile di pesca personale e adattarsi soprattutto ai fondali su cui si opera.

‘ Tanto che a uscire dall’acqua con in vita una collana di saraghi, cefali e spigole presi in meno di 10 metri d’acqua, viene da pensare, ci sarebbe stato quasi da vergognarsi’
‘ Questo potrebbe gia’ determinare le caratteristiche del fucile, spingendo verso un’arma di misura ridotta, indifferentemente a elastici o ad aria compressa. Le prede saranno soprattutto saraghetti, tordi, qualche cefalo intanato, polpi e murene, comunque tutte prede che non necessitano ne’ di grande potenza ne’ di estrema precisione’
‘ il che, se in fase di discesa ci facilitera’ la planata sul bersaglio, in risalita’ ci fara’ pagare amaramente i primi metri in cui verra’ chiesto il massimo alle nostre gambe… e alle nostre pinne’

9) Pag. 65: ANDARE PER MARE / IL PRESCATORE IN APNEA E IL SUO GOMMONEdi Alberto Balbi

Da questo numero, una serie di articoli riguardante l’arte della navigazione. Iniziamo con la preparazione del gommone in funzione della pesca in apnea e con le regole base per un comportamento corretto nelle manovre in porto.

‘ Le leggi vigenti prevedono che chiunque possa utilizzare un gommone con motorizzazione fino
a 40 cavalli senza sostenere alcun tipo di esame e senza alcuna conoscenza accertata delle norme elementari di navigazione’
‘ Partiamo dal presupposto che il gommone migliore per i pescatori subacquei sia quello compreso tra 4.50 e 5.50 metri, motorizzato con almeno 40 cavalli. Se il gommone fosse piu’ piccolo, ci sacrificherebbe troppo e risulterebbe pericoloso in caso di mare formato’

10) Pag. 70: FUCILI SUBACQUEI / ARBALETE E PNEUMATICOdi Roberto Tiveron

Esaminiamo nei dettagli due tipi di fucili completamente diversi, ma molto simili nelle prestazioni. Vediamo come usarli al meglio e quali sono le differenze sostanziali di cui tenere conto.

‘ Con il fucile pneumatico si puo’ anche evitare di fare troppa attenzione alla scelta delle alette, nel senso che non sara’ cosi’ determinante scegliere una doppia aletta ben resistente e di peso maggiore piuttosto che un arpione con una singola aletta’
‘ Il brandeggio in acqua e’ sempre e comunque piu’ agevole con un fucile pneumatico rispetto ad un arbale’te, ovviamente riferendoci a fucili di pari lunghezza’
‘ In merito alla capacita’ e alla facilita’ di puntamento, l’ago della bilancia torna a favorire l’arbale’te, specialmente quando si parla di puntamento istintivo’
‘ Anche in quanto a robustezza, darei un piccolo vantaggio all’arbale’te, perche’, essendo un po’ piu’ semplice come concezione e struttura, offre anche meno punti deboli a improvvisi cedimenti meccanici o causati da agenti esterni’

11) Pag. 74: AMARCORD / L’EUROAFRICANO DEL 2003di Roberto Borra

Una gara difficile quella di Lagos, a tu per tu con l’oceano, un mare tanto diverso dal nostro Mediterraneo, forse il piu’ temibile avversario della nostra nazionale, che, in ogni caso, si comporto’ in maniera piu’ che onorevole.

‘ Dopo l’ultima vittoria di Mazzarri al Mondiale di Porto Cristo del 1992, la terza consecutiva ottenuta in un campionato disputato nel Mediterraneo, l’Italia era tornata a scontrarsi con le difficolta’ dell’oceano con una nuova classe di atleti, necessariamente a digiuno di esperienza ‘
‘ Ma torniamo alla storia.
Nel 2003 c’era di nuovo il Campionato Euroafricano, in programma nelle acque di Lagos, sull’estrema punta meridionale della costa oceanica del Portogallo. Per quanto riguarda le convocazioni, quella di Stefano Bellani era praticamente scontata, visto che doveva difendere il titolo conquistato ad Arbatax nel 2001′
‘ La seconda giornata si disputava sul campo che avevamo avuto modo di ispezionare con maggiore cura, nella zona in cui Petrollini e Paggini avevano effettuato le loro pescate’

12) Pag. 78: INSIEME PER IL NOSTRO CLUB / ANDREA ZANI A’ BOLOGNA di Giorgio Volpe

Prima di andare a pescare si costruisce il fucile.

‘ Andrea Zani, classe 1965, e’ nato e vive a Bologna, dove lavora come imprenditore del settore siderurgico. Grande appassionato di mare e pesca sin dalla tenera eta’, forse a causa della distanza che lo separa dal blu, Andrea ha sviluppato una passione particolare per il ‘fai da te’ e si dedica con soddisfazione all’autocostruzione di arbalete in legno e alla elaborazione di nuove soluzioni per la personalizzazione delle attrezzature. Senza trascurare la pratica, ovviamente’

13) Pag. 84: DIDATTICA / L’AMICO ISTRUTTOREdi Roberto Tiveron

Spesso si e’ portati a credere che le prestazioni del pescatore in apnea maturino da sole, grazie a una invisibile bacchetta magica. A monte, invece, c’e’ un preciso schema di lavoro
che l’istruttore adatta costantemente a ogni caso e a ogni situazione.

‘ Questo ragionamento va un po’ contro la didattica prettamente commerciale,
ma anche contro quella ‘militaresca’ e troppo schematica, dove non viene lasciato spazio alla creativita”
‘ Ripeto ancora che e’ assolutamente necessaria, da parte dell’allievo, una corretta predisposizione mentale nell’affrontare un corso di apnea e di pesca in apnea
e, soprattutto, e’ importante che si tenga presente sin dall’inizio che non si partecipera’ a delle sedute di magia, quindi non si deve pensare di poter ottenere la luna in un batter d’occhi’
‘ Ritornando al discorso sulla pesca in apnea e ai risultati che si raggiungono tramite un corso, accade che l’obiettivo primario dell’allievo che vuole partecipare sia quello di conquistare immediatamente grandi profondita’ operative e capacita’ di trattenere il respiro degne di un delfino’

14) Pag. 88: A ROMA / EUDISHOW 2009

L’estate 2009 dei subacquei comincia con l’Eudishow, una grande manifestazione che sa di mare e d’estate. Grande spazio e’ dedicato all’apnea e alla pesca in apnea. L’appuntamento e’ dal 27 febbraio al 2 marzo.

14) Pag. 90/97: PRESENTAZIONE TECNICA

SPORASUB/MUTA GREEN CAMOUFLAGE: Una muta di alto livello, realizzata in neoprene microcellulare, che pone le basi sulla qualita’.

CRESSI SUB/MASCHERA BIH EYES EVO: Un’importante innovazione, grazie allo spessore differenziato del facciale e alle lenti piu’ vicine agli occhi di 1 cm.

BEST DIVERS/ASTE BEUCHAT: Scegliendo con attenzione nel vasto catalogo di quest’azienda, e’ possibile incrementare sensibilmente le prestazioni del proprio arbale’te.

MAT MAS/MONOPINNA GLIDER: Un nuovo prodotto destinato a un pubblico esigente, che cerca nella monopinna comodita’ e praticita’ senza rinunciare a prestazioni di livello.

OMER/OLIO PER MUTE: Dalla linea accessori Omer by Marco Bardi, un olio neutro
che facilita la vestizione della muta ed evita le irritazioni cutanee.

SIGALSUB/CONGEGNO DI SCATTO PER ARBALETE REVERSE: Una meccanica di sgancio realizzata per chi desidera costruirsi un arbale’te senza rinunciare all’affidabilita’ di un congegno fatto ‘a mestiere’.

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