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Pesca in apnea n° 61 – Marzo 2008

La copertina del n° 61 di Pesca in Apnea

C’e’ un bel servizio di Stefano Navarrini sul numero di marzo di Pesca in Apnea con il titolo ‘Pesca in Apnea: ieri, oggi, domani’. I punti da segnalare sono, a nostro parere, due: 1) la premessa di Navarrini; 2) l’intervista a Marco Bardi (quale Direttore Sportivo della Nazionale di Pesca in Apnea). La passione che Navarrini e Bardi mettono nella materia trattata quando descrivono quello che accade nel tempo presente indirizza il tiro su una analisi della nostra attivita’ che appare critica e dunque difficile da gestire, ma cio’ nonostante capace di un forte riscatto positivo perche’ impregnato di energie, passioni e curiosita’ che fanno ben sperare per il futuro.
Chi si e’ avvicinato recentemente alla pesca in apnea e ne vuole comprendere lo spirito ‘deve’ leggere questo pezzo e si rendera’ conto di quali tesori di umanita’ e di vera cultura la nostra disciplina contiene.
Per fare una sintesi dell’articolo, riportiamo qui’ di seguito un’affermazione tratta dall’intervento di Bardi che dice: ´…voglio approfittare dell’occasione per lanciare un appello a tutti gli atleti: siamo una piccola famiglia che vive un periodo difficile, abbiamo solo un arma disponibile, la collaborazione fra di noi. Fuori sono tutti contro di noi e la strada e’ difficile, ma se restiamo uniti ce la possiamo fare. Cerchiamo di essere ottimisti e collaboriamo per la nostra piu’ difficile competizione, quella di entrare nel futuro tutti uniti e vincitori… ª. Piu’ chiari di cosi’…!
Ora, come sempre, dei piccoli estratti dai servizi che appaiono sul numero di marzo del mensile Pesca in Apnea ora in edicola.
Buona lettura agli amici di Apnea Magazine.

1) Pag. 20: CONSIGLI / MAI BRAVI ABBASTANZAdi Marco Bardi

Sei un bravo pescatore in apnea? Ritieni di potere migliorare le tue tattiche e strategie? Da questo numero iniziamo un percorso dedicato a chi vuole superare se stesso e andare oltre. Il servizio che pubblichiamo e’ solo una premessa di una serie di approfondimenti che appariranno a partire dal prossimo numero.

‘ Conoscere l’ambiente dove si pratica l’attivita’ di pesca e’ necessario per ottenere i migliori risultati con il minimo sforzo. Questo significa che si deve studiare con attenzione la morfologia dei fondali per capire quali sono quelli piu’ adatti, ovvero quelli che hanno caratteristiche tali da ospitare piu’ prede’
‘ Le condizioni del mare in relazione agli eventi climatici e ai diversi periodi spesso determinano le differenze e le potenzialita’ di una cattura. La temperatura dell’acqua diventa importante soprattutto quando cambia, nel senso che ad ogni cambiamento di temperatura c’e’ una diversa presenza di prede.
Con il cambio delle stagioni si ha dunque anche il cambio di temperatura, ed e’ accertato che alcune prede vivono lungo i fondali accessibili solo in certe condizioni’
‘ Le attrezzature sono importanti, ma si deve fare attenzione a non stravolgere le regole. Finche’ non si ha la dovuta esperienza, certe attrezzature che sono rinomate tra
i professionisti potrebbero dimostrarsi controproducenti per chi non ha l’esperienza necessaria per saperle utilizzare. Sarebbe come andare in pista con la moto di Valentino Rossi per uno che ha sulle spalle poche ore di guida anche se ha tanta passione’

2) Pag. 28: NUOVI SCENARI / PESCA IN APNEA: IERI, OGGI, DOMANI di Stefano Navarrini

Disciplina giovane e in costante evoluzione, la pesca in apnea oggi e’ stretta tra le difficolta’ ambientali e quelle di un’immagine travisata da un’opinione pubblica disinformata. Ma cos’e’ cambiato negli anni? Quale trend ha guidato lo sviluppo del nostro sport? Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?

‘ E anche se i cambiamenti avvenuti sono strutturalmente negativi, e conseguentemente negative dovrebbero essere le ripercussioni sul settore, e’ un fatto che la pesca in apnea e’ ancora oggi un’attivita’ vitale, ampiamente praticata, molto seguita anche dai giovani nonostante le soddisfazioni siano dure da ottenere e, soprattutto all’inizio, i cappotti siano molto piu’ frequenti delle pescate almeno un po’ soddisfacenti’
‘ Cosi’, poco a poco discipline come l’aspetto e l’agguato hanno preso il sopravvento sulla pesca in tana, dominatrice assoluta dei vecchi tempi, e il tiro al libero in generale ha imposto nuove esigenze. Servivano precisione, leggerezza, rapidita’ di tiro, silenziosita’, affidabilita’: tutte doti specifiche del fucile a elastici, che per sfondare sul nostro mercato ha pero’ avuto bisogno di un profeta come Valerio Grassi, ieri e oggi indiscusso vate dell’arbale’te’
‘ E l’arbale’te, la piu’ primitiva delle armi subacquee, e’ cosi’ diventato un fucile potente e sofisticato, capace di affrontare i grandi pelagici, ma anche di intrufolarsi in tane e spaccature’

3) Pag. 34: I PROTAGONISTI / MARES: IL GRANDE RITORNOdi Alberto Balbi

Dal fondatore Ludwig Mares ai giorni nostri: piu’ di mezzo secolo di storia dell’azienda che ha scritto capitoli importanti dell’avventura subacquea. Oggi Mares propone una collezione di attrezzature all’avanguardia, in cui spicca anche una linea per l’apnea e la pesca in apnea. Abbiamo intervistato i dirigenti di questa importante realta’ industriale

‘ Nel catalogo si notano molti prodotti interessanti e di nuova concezione affiancati da altri che facevano parte della collezione Spora Sub, marchio che fino al 2006 ha fatto parte della grande famiglia Mares. Il nuovo logo rappresenta la fusione tra un antico istinto e la tecnologia avanzata, cosi’ come deve essere concepita la nuova pesca in apnea: un pesce stilizzato su fondo arancio, accanto al marchio con lo slogan diretto e intuitivo di tutta la linea: ‘pure instinct’ o, come amano definirla in Mares, ‘pura tecnologia a servizio dell’istinto”
‘ Nella nuova produzione e’ stata conservata una parte della linea Spora Sub, con gli Instinct, che sono stati rivisti e migliorati nei meccanismi e negli accessori rispetto alle precedenti versioni. Una gamma completa di lunghezze (dal 55 al 110 per gli arbale’te e dal 42 al 110 per gli pneumatici) permette a chiunque di trovare il suo fucile ideale’

4) Pag. 40: IL CIRCOLO / A PESCA CON LNI SUB MONOPOLI

La Puglia e’ una terra ricca di tradizioni, con un mare generoso e affascinante, dove sta emergendo una nuova societa’ sportiva.

‘ La Puglia, nel 2007, e’ stata teatro del pescoso campionato per societa’, nel quale ha conquistato il podio la Lega Navale di Monopoli, una societa’ giovane nel campo delle attivita’ subacquee, ma molto promettente. Abbiamo intervistato il consiglio direttivo della Lni Monopoli, da cui sono emersi anche interessanti consigli per chi vuole sapere qualcosa di piu’ sui fondali pugliesi’
‘ Quali sono i fucili piu’ utilizzati dai vostri soci?
Tutti usiamo solo l’arbale’te in alluminio, in carbonio oppure in legno. Per l’aspetto sul grotto, in medio e alto fondale, usiamo armi dal metro in su, con asta doppia, aletta da 6.5 mm e gomme potenti, anche con doppio elastico. Nella pesca all’agguato o all’aspetto, nel medio e basso fondale, il fucile piu’ usato e’ sicuramente un modello da 82 cm, la ‘via di mezzo’, arma micidiale con risacca e acqua velata: si brandeggia come un 75 e spara come un 90. Per la pesca in tana si usa il fedele arbale’te corto (da 50 e 60 cm), armato di fiocina a quattro punte…
‘ Come sara’ l’atleta ideale del futuro?
Con le regole introdotte da qualche anno, abbiamo visto nomi nuovi nelle parti alte delle classifiche. Crediamo che l’atleta del futuro debba essere eclettico, intelligente e scaltro, pronto a cambiare modo di pescare in base alle condizioni esterne mutevoli. Le lunghe preparazioni e la pianificazione di tattiche a tavolino potrebbero diventare inutili, oltre che controproducenti, se rapportate al mare che cambia continuamente, e ai campi di gara, sempre piu’ piccoli e difficili. Il campione deve sapersi adattare, improvvisare e raggiungere lo scopo prefissatosi con la minore fatica possibile. Forse sara’ meno atletico ma certamente piu’ strategico e conoscitore del mare’

5) Pag. 45: LE BELLE IMMAGINI / LA PESCA CINEMATICAdi Alberto Balbi

Qualche mese fa, per la prima volta, ho sentito parlare di ‘pesca cinematica’. Dapprima pensavo a qualcosa di goliardico, poi, con serieta’ e competenza, il suo ideatore, Massimo Quattrone, me ne ha spiegate le caratteristiche.

‘ Il termine ‘cinematica’ mi incuriosisce e Massimo prosegue: ´Il termine ‘cinematica’ e’ particolare: letteralmente, e’ quel ramo della fisica che descrive il moto dei corpi e, infatti, e’ una pesca che si svolge in movimento, fisico e mentale. Durante il movimento dobbiamo avere la velocita’ e la capacita’ di riuscire a filmare nella nostra testa il fondale e sfruttarlo il piu’ possibile a nostro vantaggio’
‘ Il cronometro scandisce secondi interminabili, che terminano con lo schiocco dell’arbale’te e una preda a cavetto. E’ un sarago: discreto per la cena e catturato con un’apnea di oltre tre minuti (altro che assetto invernale! Massimo e Armando hanno apnee lunghissime e a me non resta che risalire). Finira’ a carniere anche un grosso cappone dal rosso sgargiante, che non ha richiesto una grande tecnica di cattura, ma che, cotto al forno, ha allietato i racconti serali’

6) Pag. 50: IMPREVISTI / PICCOLI INFORTUNI/1di Roberto Tiveron

C’e’ sempre da mettere in conto qualche piccolo inconveniente fisico che puo’ manifestarsi durante la nostra attivita’. Alcuni sono accidentali e imprevedibili, altri si possono prevenire. Esaminiamo i piu’ comuni.

‘ Riassumendo, dovremo sempre analizzare qualsiasi attivita’ fisica praticheremo e, in funzione di essa, delle sue caratteristiche principali e, quindi, degli stimoli che essa produce sull’apparato
muscolo-scheletrico e cardiovascolare, cercare di programmare un allenamento fisico adeguato. In pratica, si dovra’ preparare il proprio fisico con un allenamento ideale per stimolare quelle caratteristiche necessarie allo svolgimento dell’attivita’ in questione’
‘ Quello che accadde quando smisi di allenarmi seriamente fu che, insieme con un allenamento aerobico generale, continuai a effettuare regolarmente, quasi quotidianamente, sedute di piegamenti sulle braccia anche se in numero minore. Pero’ trascuravo quasi completamente il lavoro di contrapposizione e bilanciamento della muscolatura posteriore del tronco e questo provoco’, in breve, una differenza di tensioni muscolari tra la parte anteriore e quella posteriore del tronco’
‘ Comunque, oggi uso senza problemi qualsiasi fucile subacqueo, sia pneumatico sia arbale’te, anche con gomme molto tirate. Ho solo cambiato un po’ la tecnica di caricamento, rendendola meno traumatica per l’articolazione ed evitando spesso di scaricare il fucile sganciando gli elastici a mano’

7) Pag. 55: LE NOSTRE PREDE / UN BERSAGLIO MOBILEdi Stefano Navarrini

Dalle impossibili acque dei porti alle incontaminate trasparenze delle secche in mezzo al mare. Il cefalo e’ onnipresente, o almeno lo era, perche’ in molte zone si e’ fatto piu’ raro. Pesce a volte facile, altre volte quasi impossibile, e’ per il pescatore in apnea una preda comunque divertente, con risvolti gastronomici legati alla zona di pesca.

‘ Naturalmente si puo’ anche affermare che il cefalo sia una preda di ripiego, di quelle di cui ci si accontenta magari nelle fredde giornate invernali quando non gira una coda, ma va anche detto che per la gran parte dei pescatori in apnea che circolano per i nostri mari, a essere onesti, le prede di ‘ripiego’ oggi non esistono piu’ o se vogliamo dirla in modo un po’ piu’ prosaico, diciamo pure che tutto fa brodo, e quindi’ benvenuti cefali!’
‘ Ma andiamo con ordine. Il fatto che il cefalo sia una preda onnipresente non ne fa necessariamente una preda facile, perche’ soprattutto nelle zone piu’ battute e nel periodo estivo questi pesci, come i saraghi, possono diventare quasi inavvicinabili. Le cose migliorano nel fuori stagione, nelle invitanti calme di fine estate-autunno, che corrispondono alla stagione degli amori, o nelle fredde giornate invernali. Nel primo caso puo’ capitare di sopraggiungere nel momento clou di un vero e proprio amplesso amoroso, sorprendendo una grossa femmina gravida di uova circondata da una nuvola di maschi, generalmente di minori dimensioni’

8) Pag. 60: FUCILI / APOLOGIA DEL LEGNOdi Stefano Navarrini

Forse non e’ per tutti, ne’ dal punto di vista tecnico ne’ da quello economico, ma e’ indubbio che appena un pescatore in apnea raggiunge un buon grado di esperienza, nei suoi sogni compare lui, il mitico arbale’te in legno. Perche’ il piu’ antico e conosciuto dei materiali utilizzati dall’uomo ha ancora oggi qualita’ tecniche difficilmente uguagliabili.

‘ Che il legno sia oggi di moda fra i pescatori in apnea, quasi fosse un’improvvisa scoperta, non deve farci dimenticare che questo tipo di arbale’te ha gia’ una sua storia. Il suo prototipo nasce infatti un bel po’ di anni fa in oceano, per essere piu’ precisi in Polinesia, dove la facilita’ di avere bei pesci a disposizione su fondali di pochi metri porto’ presto i piu’ intraprendenti pescatori locali a sostituire la rete con un attrezzo piu’ efficiente: un lungo bastone di legno rozzamente modellato, che un calcio ricurvo e curvato a vapore rendeva simile a una spropositata pistola’
‘ La qualita’ primaria richiesta al fusto di un fucile subacqueo e’ la massima rigidita’ strutturale, e per ottenere questa caratteristica e’ importante che il legno utilizzato sia di primissima scelta. Inoltre, per ottimizzare la compensazione fra le varie forze a cui viene sottoposto il manufatto, piu’ che alla selezione di una singola essenza utilizzata in massello, si ricorre ad una struttura lamellare formata da strati di essenze diverse, incollati con resina epossidica e poi sagomati secondo l’uso specifico. Secondo alcune tendenze dell’ultim’ora, poi, alcuni costruttori fai-da-te stanno sperimentando l’inserimento di uno strato in fibra di carbonio nel lamellare allo scopo di rafforzare la gia’ notevole rigidita’ del manufatto’

9) Pag. 66: TATTICA / PESCARE AL TRAMONTOdi Alessandro Martorana

Praticare la pesca in apnea nelle ultime ore di luce della giornata e’ un’esperienza bella e ricca di possibilita’ per il nostro carniere.

‘ Durante il tramonto, a meno che non si sia in piena perturbazione atmosferica, solitamente il vento cala d’intensita’ e la superficie del mare tende a spianarsi come una tavola. Se siamo muniti di un’imbarcazione, in questo modo e’ possibile, raggiungere senza problemi di navigazione anche localita’ abbastanza lontane dal luogo di varo del mezzo nautico’
‘ Non e’ raro trovare bei branchi di corvine che si librano dal fondo poco prima del tramonto, specie in zone poste a una certa profondita’. Quando il sole comincia ad abbassarsi all’orizzonte, le corvine escono dai loro inespugnabili rifugi per raggrupparsi a ‘pigna’ sulla verticale della tana: le piu’ piccole in alto e la piu’ grosse quasi appoggiate sul fondo. Questo accade spesso sulle secche al largo, dove i fondali franosi e tormentati, ricchi di ‘camere’ irraggiungibili dall’esterno e di passaggi intricati e labirintici, garantiscono a potenziali battaglioni di corvine l’assoluta invisibilita’ quando decidono (come spesso avviene) di rimanere accuratamente occultate per gran parte della giornata’

10) Pag. 72: METEO / CHE TEMPO FARA’?di Pietro Milano

Bello e cattivo tempo: pregi e difetti per il pescatore in apnea. Gli strumenti per fare delle previsioni attendibili.

‘ Con il mare calmo e tempo stabile ci potremo dedicare alla pesca nel blu e a quella in caduta: due tecniche che possono portare in carniere anche pesci considerevoli, come cernie, tonni (con attrezzature appropriate), ricciole e quant’altro puo’ capitare. Il periodo sostanzialmente bello non mette del tutto a riparo dalla possibilita’ di essere interessati da alcune perturbazioni e agosto e’ il mese che ne risente maggiormente. Con il mare in crescita o in scaduta, riprendere l’aspetto in acqua bassa puo’ rivelarsi la mossa giusta: la ricciola a caccia di cefali, il serra isolato e la leccia sono incontri tutt’altro che remoti, soprattutto se siamo sul finire del mese o all’inizio di settembre. Questo periodo e’ anche il migliore per pescare sulle secche: la temperatura del mare, che ha raggiunto il massimo termico (se e’ stata un’estate normale), e la limpidezza favoriscono le discese ardite, purche’ in compagnia di un fidato compagno di pesca’
‘ Le ultime notizie in fatto di previsioni ci dicono che, grazie a un nuovo satellite, l’orizzonte temporale ha raggiunto il limite di sei giorni di quasi certezza meteorologica: un fatto importante se si fa una programmazione di pesca su secche o isole lontane e per piu’ giorni. Per elaborare una sufficientemente esatta previsione meteorologica, il punto di partenza e’ l’osservazione dei dati atmosferici dell’intero pianeta e cio’ avviene grazie alle stazioni installate sulla terraferma e in mare (circa quindicimila su tutto il globo)’

11) Pag. 76: AMARCORD / EUROPEO DI MINORCA 1999di Roberto Borra

Una prova difficile per la squadra azzurra, proiettata nelle acque di casa dei supercampioni spagnoli Pedro Carbonell e Alberto March, rivissuta nel ricordo dell’allora capitano della nazionale Roberto Borra.

‘ Per prima cosa, fu definito il gruppo di atleti della spedizione: Stefano Bellani, Marco Bardi, Fabio Antonini, Giorgio Sirchia, Bruno De Silvestri, Gabriele Delbene e Fabio della Spora. Nell’affrontare la trasferta, decidemmo di portare i nostri gommoni al seguito secondo uno schema gia’ sperimentato, che ci garantiva indipendenza e ci liberava da restrizioni e problemi legati al sorteggio delle imbarcazioni messe a disposizione dall’organizzazione’
‘ La prima giornata termino’ piuttosto male: l’unico a tenere testa alla concorrenza fu Antonini, con un terzo posto alle spalle dello spagnolo Carbonell e del francese Bardoux, mentre Delbene e Bardi non riuscirono ad andare oltre, rispettivamente, il diciassettesimo e venticinquesimo posto. Nella classifica per nazioni ci ritrovammo al quarto posto dietro Spagna, Francia e Croazia. Il morale non era dei migliori, ma restava la speranza di recuperare terreno nella seconda giornata. Se il vento fosse calato, la seconda frazione avrebbe avuto luogo sul campo gara piu’ adatto ai profondisti e, quindi, piu’ congeniale agli atleti francesi, spagnoli e italiani. Il mattino seguente il vento era calato e la gara prese il via sul campo gara settentrionale, quello piu’ gradito anche ai nostri atleti. Sin dalle prime fasi, fu chiaro che gli spagnoli avrebbero dominato la gara, ma i nostri si comportarono bene’

12) Pag. 80: APNEA / PICCOLE COSE GRANDI RISULTATIdi Roberto Tiveron

Nella pesca in apnea, chi ha buona esperienza sa che spesso bastano piccoli accorgimenti per migliorare prestazioni, sicurezza e risultati di un’uscita in mare.

… Gli consigliai di sfruttarne le capacita’ di concentrazione, ma doveva assolutamente dimenticare la rapidita’ del movimento: infatti, quando s’immergeva, sebbene si muovesse in modo fluido e tecnicamente impeccabile, lo faceva con troppa potenza e rapidita’…
‘ Piccoli accorgimenti possono influire notevolmente anche sulle prestazioni finali delle nostre attrezzature, al punto di trasformarle completamente. Tempo fa fui ospite di amici per un’uscita in mare con la loro barca e andammo a Palmarola, una delle isole piu’ belle dell’Arcipelago Pontino. Capitammo in un periodo in cui c’era una discreta presenza di saraghi e riuscimmo a prenderne alcuni di dimensioni notevoli. Tra i pescatori che erano con me, uno aveva un arbale’te nuovo, davvero molto bello e di ottima qualita’, ma era disperato perche’ diceva che il fucile era notevolmente impreciso anche sparando a bersagli molto vicini’

13) Pag. 84: PERSONAGGI / ALEANDRI PESCAPNEISTA TOTALEdi Alessandro Martorana

Si e’ avvicinato alla pesca in apnea a ventisei anni e per motivi professionali si e’ avvicinato all’agonismo. Per Fabio Massimo, la pesca in apnea e’ piu’ di un hobby e piu’ di una semplice ‘disciplina’.

… Fabio Massimo Aleandri e’ noto a molti lettori della nostra rivista per essere il titolare di uno dei piu’ conosciuti e affermati negozi di attrezzature per la pesca in apnea di Roma: l’Emporio del Pescatore. Proprio il mese scorso e’ stata pubblicata sulle pagine di ‘Pesca in Apnea’ una scheda relativa al suo negozio che, oltre a rappresentare un punto di riferimento per i pescapneisti di Roma e del Lazio per l’acquisto del loro equipaggiamento, costituisce anche un grande polo d’aggregazione per tutti coloro che desiderano trovare competenza e professionalita’ nel servizio. Intorno all’Emporio del Pescatore, infatti, gravitano molti agonisti laziali e non e’ difficile ricevere preziosi consigli e delucidazioni su tecniche e siti di pesca, oltre che sulle attrezzature’
‘ Qual e’ la tecnica di pesca che preferisci e qual e’ la tua ‘pescata’ ideale?
Senza dubbio, la tecnica che piu’ mi piace e mi appassiona e’ la pesca all’aspetto. Sono dotato di un bel fiato, costruito anche con un costante allenamento, e mi piace molto starmene appostato sul fondo, scrutando il mare intorno a me e aspettando che la preda si avvicini. In quei momenti mi sento in comunione con il mare e la natura e i miei sensi sono in uno stato di allerta tale che, quando una bella preda entra nel mio campo visivo, mi immedesimo totalmente nel ruolo di predatore implacabile’

14) Pag. 88/93: GUIDA TECNICA

CRESSI SUB/COMPUTER EDY 2: Ha le dimensioni di un orologio il nuovo computer Cressi specializzato per l’apnea. Offre un programma completo di facile intuizione, diventando un valido compagno di immersioni a un costo contenuto.

AMPSUB/MULINELLO MAGNUM 80: Un mulinello realizzato con buoni materiali e procedimenti produttivi d’avanguardia. A parte i rulli guidafilo e l’anima interna in teflon, per l’intero attrezzo sono stati utilizzati acciaio e lega d’alluminio.

POLOSUB/MUTA MIMETICA FODERATA SPACCATA 5.5 MM: Una muta monofoderata mimetica, adatta per un utilizzo senza tanti riguardi. Robustezza e durata sono infatti i suoi principali punti a favore, con il comfort e l’elasticita’ classici dello standard Polo Sub.

SEACSUB/SCHIENALINO VEST CACCIA NERO: Un gilet portapiombi in neoprene che consente un surplus di zavorra per la pesca invernale nella risacca, senza pero’ ostacolare i movimenti. La quantita’ di zavorra e’ modificabile agendo sulle piastrine in piombo ospitate nelle tasche.

BEUCHAT/ASTE A PUNTA SFACCETTATA: Una gamma di aste tahitiane realizzate per migliorare l’efficienza dell’arbale’te. La punta e’ piramidale a tre facce e, davanti all’aletta, e’ applicato un deflettore che migliora la penetrazione e la precisione.

15) Pag. 100: DOVE ANDARE / CALABRIA: NELLO JONIO CATANZARESEdi Antonio Mancuso

L’atleta calabrese Bernardo Anania, presidente e responsabile del settore agonistico del circolo subacqueo Jonio Sub di Catanzaro, ci guida nell’esplorazione dei fondali di questa porzione di Jonio calabrese.

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