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Pesca in Apnea n° 11 – Gennaio 2004

| 25 Dicembre 2003 | 0 Comments

La copertina del n° 11 di Pesca in Apnea

Ecco il primo numero di PESCA IN APNEA del 2004. Buon anno a tutti gli amici di Apnea Magazine che seguono questa presentazione mensile della rivista. Quello che riteniamo piu’ interessante sui contenuti di PESCA IN APNEA potrete leggerlo dopo questa breve introduzione. Ora, pero’, vogliamo mettere in evidenza una piccola notizia, per noi importantissima, che appare a pagina 13 in un riquadrino in basso. Il nostro giornale non solo potra’ essere acquistato in edicola o ricevuto per abbonamento, ma si trovera’ anche in alcuni negozi di attrezzature subacquee. Per adesso questi negozi sono cinque: ACQUASPORT a Grosseto, EMPORIO DELLA PESCA a Civitavecchia, TALASSA SPORT e PELLICANO MARE a Roma DONNO MASSIMO a Lecce. Stiamo lavorando per allargare il ventaglio e le localizzazioni territoriali e cosi’ servire meglio i nostri amici lettori. Cosa vuol dire tutto questo? Intendiamo ampliare il concetto di editoria (nel senso di produzione di notizie) e assimilarlo a quello di chi produce attrezzature per la pesca in apnea. Speriamo, cioe’, che con lo stesso spirito con il quale si va in un punto vendita per fare un acquisto o quattro chiacchere con l’amico negoziante, si possa andare anche per acquistare PESCA IN APNEA che e’ un corredo indispensabile dell’attivita’. Con questo non vogliamo affatto ridimensionare la distribuzione in edicola e tanto meno quella in abbonamento. Il senso e’ tutt’altro: vogliamo semplicemente coagulare nel punto vendita un sodalizio di interessi e di cultura che con la presenza della rivista chiude il cerchio e rinforza conoscenza e passione. Buona lettura a tutti, dunque, da PESCA IN APNEA e ancora auguri per un felice 2004!

FUORI STAGIONE / FREDDO, GELIDO, MERAVIGLIOSO MARE D’INVERNO di Marco Bardi

Nonostante le basse temperature esterne e marine, andare a pesca durante i mesi piu’ freddi ha un fascino tutto particolare. Basta proteggersi con cura, conoscere i mutamenti della natura e certamente qualche bella sorpresa ci fara’ l’occhiolino sotto il mare…. E’ sorprendente il cambio di interesse verso quei fondali che in estate sono snobbati da tutti, ma d’inverno sembrano la meta di ogni pescatore in apnea. Sono quei litorali rocciosi con basso fondale formato prevalentemente da ciottoli e qualche masso affiorante che finiscono subito a sabbia e alghe in soli 4-5 metri di profondita’. In estate, su questi fondali, e’ quasi impossibile trovare prede di rispetto, ma d’inverno diventano ottimi posti per la pesca, regalando branchi di cefali, salpe, saraghi e qualche diffidente spigola…… Per chi desidera provare il brivido della pesca invernale e non ne conosce le caratteristiche, e’ bene seguire tutta una serie di suggerimenti che ci apprestiamo ad elencare…… A livello tecnico, l’inverno obbliga a operare con apnee brevi e frequenti, specialmente pescando all’aspetto in pochi metri di fondale. L’acqua meno limpida nasconde il sub alla visione del pesce, e questo fatto porta i suoi frutti con le immersioni brevi ma ripetute…… Non appena appostati sul fondo, conviene sempre nascondersi il meglio possibile al riparo di una roccia o all’ombra di un masso piu’ grande e puntare il fucile davanti alla propria visuale, guardando solo oltre la punta del fucile stesso…

ATTREZZATURE / TANISTA? AGGUATISTA? ASPETTISTA? A OGNUNO IL SUO di Alessandro Martorana

La taratura delle attrezzature subacquee a seconda della tecnica di pesca che piu’ vi si addice…. Ogni tipo di pescatore ha bisogno di “calibrare” la propria attrezzatura per riuscire a ottenerne i migliori risultati e spesso lo stesso fucile, ad esempio, ha bisogno di aggiustamenti diversi a seconda dell’utilizzo che se ne vuole fare. Vediamo adesso la scelta e la taratura da apportare all’equipaggiamento in funzione del tipo di pesca praticato…… Il tanista ha bisogno di attrezzature robuste, semplici e affidabili, per frugare con successo negli anfratti, e di incredibile spirito d’osservazione, per percepire i piccoli segnali che identificano il sasso giusto in mezzo a migliaia d’altri. Vediamo quali sono le sue attrezzature ideali…… L’aspettista agguatista ha bisogno di un’attrezzatura per certi versi piu’ raffinata, che lo aiuti a non spaventare il pesce che, con queste tecniche, va insidiato in acqua libera. Una preda catturata all’agguato o all’aspetto e’ la summa di un processo mentale che tende a farci entrare ancora di piu’ della pesca in tana, nella psicologia e nell’etologia del pesce. Il tipo di fondale in cui egli opera e’ il mare in assoluto: dalla pesca in risacca in 20 centimetri di acqua all’aspetto a mezz’acqua nel blu degli altissimi fondali, dalle pareti a picco alle secche al largo, dalla roccia alle praterie di posidonia e alle distese di sabbia. Analizziamo le sue attrezzature…

STAR / LA TRADIZIONE DEL GOLFO di Stefano Navarrini

Massimo Fauci e’ una delle promesse del vivaio napoletano, che da anni non esprimeva personaggi di rilievo agonistico. Mentre ci auguriamo che riesca presto ad affermarsi nel gotha della pesca in apnea, Massimo resta un validissimo e polivalente pescatore con una grande passione per il mare…. E’ nel mondo delle gare da pochi anni, ma anche se non e’ proprio giovanissimo, data la longevita’ del nostro sport ha sicuramente ancora tempo per affermarsi. Non conosciamo Massimo a sufficienza per poterne descrivere lo stile di pesca, ma le poche uscite fatte insieme sono state sufficienti per apprezzarne il carattere calmo e riflessivo, quasi in contrasto con la determinazione che invece esprime sia in gara, sia quando c’e’ comunque da prendere un pesce per cena o per le foto di rito. Lo abbiamo visto pescare senza problemi fino a oltre 25 metri, muoversi nel bassofondo con uno stile fluido e progressivo, gattonando all’agguato proprio come un felino, ma ci e’ piaciuto anche a terra, con quel suo atteggiamento da napoletano di buona famiglia, un po’ pigro e scanzonato, ma sempre pronto a dividere con gli amici i momenti belli e quelli meno belli. In sostanza, un buon compagno di pesca, il che, considerando il carattere individualista dei pescatori in apnea, suona proprio come un gran complimento…

IN BARCA / PRENDIAMO LA MIRA di Pietro Milano

Come ritrovare una tana sul fondo piena di pesce, oppure un ciglio interessante dove, di solito si aggirano i dentici? Si puo’ acquistare il Gps, ma gia’ anni fa c’era un sistema che consentiva di perseguire lo scopo “a occhio”. Vediamo come si fa…. Gia’ a 5 o 6 miglia dalla costa, la risoluzione dei nostri occhi, unita alla probabile foschia, ci puo’ far commettere errori dell’ordine di decine di metri. Ma quando ci troviamo a poche centinaia di metri dalla linea costiera, i nostri organi visivi, supportati dalla mente e da una tecnica semplice, sono il migliore elaboratore di dati possibile. Pensate, per esempio, a una battuta di pesca in tana in luoghi noti, che si svolge in un ampio golfo o in un posto in cui le linee batimetriche sono molto distanti tra loro (fondali che degradano molto lievemente) o, ancora, a una gara di pesca in cui, per regolamento, sono vietati gli aiuti elettronici. Nel primo e nel secondo caso, saper ritrovare gli spacchi e le tane pieni di pesce (senza alcuno di quegli aiuti), che hanno gia’ alimentato i nostri carnieri, ci agevola (si perde molto meno tempo) e ci conferisce una marcia in piu’ rispetto ai nostri compagni di pesca, oltre che a far aumentare il nostro prestigio ai loro occhi. Nel caso di una gara, diventa invece indispensabile poter raggiungere i punti che avevamo trovato in precedenza, durante la preparazione, e portare a termine la nostra azione. Anzi, alcune volte diventa determinante la qualita’ dei segnali che abbiamo rilevato e la loro facilita’ di memorizzazione….

PRODOTTI / CINQUE PUNTE INSOSTITUIBILI di Stefano Navarrini

Fra le tante situazioni che si presentano nel corso di una pescata, alcune possono essere risolte solo disponendo di una fiocina. Qualcosa piu’ di un accessorio il cinque punte, o i suoi simili a tre, quattro o sei denti, e’ presente nel corredo di ogni pescatore in apnea, che puo’ pero’ scegliere fra diversi modelli…. E’ la regina della distanza breve, e spesso e’ l’unico accessorio che ci consente di risolvere catture altrimenti impossibili. Parliamo della fiocina, insostituibile complemento del nostro fucile quando si affrontano condizioni particolari come l’acqua torbida, il grotto o certe tane e spaccature in cui il pesce, e i saraghi in particolare, si presentano di taglio. Adatta piu’ ai corti fucili ad aria che alle aste sottili degli arbale’te, la fiocina si e’ assestata in questi ultimi anni su una struttura apparentemente omogenea, anche se poi, a ben guardare, presenta alcune sostanziali differenze qualitative…… La pesca nell’acqua torbida e turbolenta, tipica dei mesi invernali, e’ ad esempio un classico campo d’azione della fiocina. Quando gli spazi di manovra sono limitati, quando il pesce appare e scompare all’improvviso, e si spara per lo piu’ all’imbracciata perche’ manca il tempo materiale di mirare, ma anche quando in bali’a della risacca difficilmente si riesce a trovare un punto fermo per poter orientare il fucile. In tutti questi casi l’ampio ventaglio d’offesa garantito dalla fiocina vale almeno un cinquanta per cento di catture in piu’. Pesci presi per la coda, di taglio, con un solo dente, comunque presi, in situazioni in cui la punta unica avrebbe difficilmente avuto successo…… Le prestazioni ottimali di una fiocina si ottengono, come gia’ detto, con fucili corti, meglio se pneumatici, e su particolari tipi di fondale. Non e’ pero’ detto che questo particolare accessorio non possa tornare utile in altre circostanze. Il problema principale, volendo montare la fiocina su fucili medio-lunghi, e quindi puntando a una pesca in acqua libera, e’ che il tiro rischi di perdere notevole precisione…

ACQUE INTERNE / PARLIAMO DI ACQUE DOLCI di Stefano Marenco

Esiste una categoria meno numerosa di pescatori in apnea che si immerge in acque dolci. Vi sono, in Italia, alcuni laghi dov’e’ consentito pescare. Vediamo quali sono le caratteristiche e le prede tipiche di questo habitat…. Le attrezzature sono uguali a quelle che usiamo in mare, con la sola eccezione del portapesci, che sara’ costituito da un anello in ferro. Questo tipo di portapesci e’ nato specificamente per le anguille che, infilzate in un normale cavetto, si aggroviglierebbero in una matassa indissolubile…… Come detto, le anguille sono la preda principale del subacqueo lacustre, sia per il fatto che sono molto numerose che per le loro qualita’ gastronomiche. Questo pesce serpentiforme, simile a un grongo, si riproduce in mare per poi risalire i fiumi da cui era sceso spinto dall’istinto riproduttivo, sempre che l’uomo non glielo impedisca costruendo dighe senza scale di rimonta per i pesci, come nel caso del fiume Mincio, emissario del lago di Garda…… Non e’ facile, soprattutto per un occhio non allenato, distinguere in una distesa infinita di fango le crepe. Innanzitutto, all’inizio si deve seguire un subacqueo esperto che ci faccia vedere le prime crepe per visualizzare bene un concetto solo astrattamente chiaro. Poi, iniziando a muoversi da soli, ci si deve abituare a concentrare la nostra attenzione su una porzione ristretta di fondale, sorvolandolo a una distanza di 2-2.5 m al massimo, in funzione della limpidezza dell’acqua. Ovviamente all’inizio sembrera’ tutto uguale, ma, dopo aver visto la prima crepa senza l’aiuto di nessuno, avremo cominciato a costruirci quel bagaglio di esperienza che col tempo ci consentira’ di individuare le anguille quasi a colpo d’occhio…

PICCOLE MANIE / LA MIA ATTREZZATURA di Nino Piras

Per un pescatore appassionato e’ quasi impossibile resistere alla tentazione di intervenire sull’equipaggiamento.Se non di vere e proprie modifiche, parliamo di quei piccoli accorgimenti che sono comunque importanti dal punto di vista psicologico, aumentando la fiducia nei propri mezzi…. Contrariamente a quanto a volte poteva accadere nel passato, oggi, gia’ dalle prime fasi di progettazione, alcune aziende si avvalgono dei consigli e dell’esperienza degli stessi atleti, che testano prototipi in mare, correggendo eventuali difetti e mancanze, in modo tale che il prodotto finale sia il piu’ vicino possibile alle esigenze degli sportivi. In qualche occasione accade che siano gli stessi pescatori apneisti di un team a suggerire la produzione di articoli altamente professionali. In definitiva, prima di “mettere le mani” sull’attrezzatura, rischiando di rovinare un prodotto appena acquistato o, peggio ancora, di apportargli un danno anziche’ una modifica in positivo, e’ sempre necessario disporre di una certa dose di esperienza. In caso contrario, se si e’ alle prime armi, ma si vuole cambiare qualcosa, si puo’ chiedere consiglio al negoziante specializzato o direttamente alla casa produttrice. Anch’io, come tutti i subacquei che si rispettano, ho le mie piccole manie, alle quali non so resistere. Cosa c’e’ di piu’ gratificante che modificare i colori della maschera, rendendola mimetica come tutto il resto dell’equipaggiamento?…

GUIDA TECNICA / OMERSUB: LAMPADA MICRA

Una piccola torcia che rispetta tre precise caratteristiche volute dal progetto: buona autonomia, luce bianca e ingombro minimo.

GUIDA TECNICA / CRESSI SUB: MUTA PESCA TEAM 5 MM E 7 MM

Pesca Team utilizza nuovi materiali altamente elastici e un’esclusiva spalmatura trasparente, elementi che conferiscono un elevato comfort. Per aumentare la termicita’, sono stati inseriti sul facciale, sui polsi e sulle caviglie acqua-stop di neoprene liscio. L’innovativa fascia applicata in vita garantisce una tenuta perfetta.

GUIDA TECNICA / effesub: muta champion 7+5

Una muta di buon taglio per affrontare senza problemi le gelide acque invernali. La configurazione prevede neoprene liscio fuori e foderato dentro per privilegiare la robustezza, la durata e la facilita’ d’indossamento. Giacca da 7 mm e pantaloni da 5; questo e’ il giusto mix per la pesca in apnea nella cattiva stagione.

PRESENTAZIONE tecnica / TOTEM SUB: ELASTICI E OGIVE di Alessandro Martorana

Gli elastici e le ogive Totem Sub sono quanto di meglio c’e’ per chi voglia costruirsi un elastico circolare per il proprio fucile.

PRESENTAZIONE tecnica / SEAC SUB: COLTELLO RIP-FISH di Alessandro Martorana

Un coltello di alta tecnologia costruttiva. Buona scelta dei materiali e progettazione d’avanguardia, cosi’ come taglio e robustezza.

PRESENTAZIONE tecnica / GIMANSUB: ARBALE’TE DENTEX 100 di Alessandro Martorana

Un arbale’te realizzato in legno con soluzioni di alta ebanisteria. Un fucile subacqueo dalle ottime caratteristiche meccaniche ed estetiche.

MEDICINA / IL MAL DI DENTI DEL SUBACQUEO di Massimo Malpieri

Nella sua semplicita’, il mal di denti e’ un inconveniente invalidante sopra e sott’acqua. Il mal di denti del subacqueo, comunque, puo’ essere causato da motivi diversi da quelli di un comune mal di denti “terrestre”. Vediamo quali sono e che cosa possiamo fare per evitare di cadere vittime di questa dolorosa patologia…. La comparsa del “mal di denti” e’ generalmente legata a delle lesioni preesistenti e che tendono ad aggravarsi in concomitanza con la pratica dell’apnea. Le cause scatenanti possono essere diverse e tra queste distinguiamo: patologia ipotermica o da freddo, patologia da boccaglio, odontobaropatie. Esiste anche un’altra entita’ patologica di recente osservazione e sempre piu’ frequente, definita “denti da piscina”, dovuta dell’azione erosiva che l’acqua clorata esercita sugli elementi dentari…

FILO DIRETTO CON MARCO di Marco Bardi

Impiombature, scelta del fucile, tabelle delle maree. E poi, ancora, qualche consiglio sulla scelta dello schienalino portazavorra e sui segreti per pescare qualche bella preda. Queste le curiosita’ alle quali diamo risposta questo mese. Impiombature sui fucili a elastico / Quale fucile? / Il fattore marea / Lo schienalino portazavorra / Perche’ non pesco / La potenza delle gomme.

LE GRANDI SCUOLE / CALABRIA, NEL MARE DEGLI DEI di Antonio Mancuso

Uomini e luoghi che hanno fatto la storia della pesca in apnea in uno dei mari piu’ belli d’Italia. Ecco i nomi di cui si parla…… In questi ultimi anni, c’e’ stato un notevole incremento di circoli subacquei che operano lungo i litorali calabresi. Solo in alcuni di questi, pero’, si continua a praticare la pesca in apnea. In Calabria, ogni anno vengono organizzate gare selettive, generiche o semplici trofei, che permettono ai numerosi appassionati di incontrarsi con una certa regolarita’. Iniziamo, adesso, un “itinerario” tra circoli e pescatori calabresi, descrivendo per sommi capi le caratteristiche delle varie zone. Ci sembra comunque doveroso dare il giusto riconoscimento a due figure che hanno contribuito a scrivere la storia di questa nostra affascinate disciplina sportiva. L’atleta piu’ rappresentativo a cui la Calabria ha dato i natali e’ stato Ruggero Iannuzzi, “Gege'” per gli amici. Erano i tempi in cui la caccia subacquea (cosi’ come veniva chiamata) muoveva i primi passi e costringeva quegli uomini desiderosi di acquisire nuove esperienze, ma ancora estranei al mondo subacqueo, ad affrontare enormi rischi per superare le insidie rappresentate dai misteri della vita sottomarina. “Gege'” era uno di loro e, come molti di quei pionieri, ha dedicato la sua esistenza al mare e alla caccia subacquea…

VITA VISSUTA / STORIA DI UNA CERNIA di Pietro Milano

A volte accadono delle cose strane che non si dimenticano piu’, che ci fanno riflettere e che ci piace raccontare. E’ quanto e’ avvenuto con una cernia: il desiderio di catturarla, lo studio di una strategia, un primo tentativo andato a vuoto e poiS… Qualche anno fa, non molti, stavo pescando sul promontorio di Baratti (tra San Vincenzo e Piombino) e le acque erano cristalline e invitanti: un fenomeno che accade raramente. In casi del genere, la voglia di tuffarsi con queste condizioni marine sale in maniera esponenziale: oltre ad ampliare il raggio d’azione, invogliandoci a battere batimetriche maggiori, l’acqua limpida ci porta a gustare l’immersione indipendentemente dal raggiungimento dei normali obiettivi di un pescatore in apnea. Quando si decide di tuffarsi per esplorare una zona nota, alla ricerca di nuovi pesci o per insidiare quelli abitualmente presenti, il punto di partenza e’ quasi sempre un po’ distante dalla zona “eletta”. Le ragioni sono essenzialmente di ordine pratico: arrivando sulla verticale di una tana o di uno scoglio, in particolare con il mezzo nautico, si disturbano le probabili prede; in secondo luogo, queste potrebbero trovarsi a una certa distanza dalle loro tane abituali e indurrebbero in errore il pescatore…

IN PRATICA / UN BOCCAGLIO A REAZIONE di Stefano Navarrini

Negli anni, poco o nulla e’ cambiato nella piu’ antica delle attrezzature subacquee. Qualcosa di nuovo si potrebbe invece fare nel modo di utilizzare l’aeratore, ai fini di una maggiore sicurezza ed efficienza…. Prendiamo lo spunto da quanto ci scrive un lettore per tornare su un passo dell’articolo gia’ citato, in cui si faceva accenno a una particolare tecnica sullo svuotamento del boccaglio, “scoperta” casualmente dal sottoscritto una ventina e passa di anni fa, e quindi largamente sperimentata. Tale tecnica faceva riferimento a un momento cruciale nella risalita del subacqueo, che e’ quello in cui, appena riemersi in superficie, prima di poter riprendere a respirare, occorre espellere l’acqua contenuta nel boccaglio. Come si ebbe occasione di dire, questo sforzo, che agisce su una colonnina d’acqua che nel suo piccolo ha un volume di circa 110 c.c., richiede comunque una certa energia. Se, come spesso capita, si riemerge al limite della propria apnea, ovvero in pesante debito d’ossigeno, quest’ultimo sforzo puo’ costare caro. Da qui l’esigenza di semplificarci la vita (e’ il caso di dirlo), con una tecnica alternativa di svuotamento, sicuramente piu’ pratica di quanto normalmente eseguito in caso di apnee spinte, ovvero il togliersi l’aeratore di bocca per respirare a pieni polmoni…

CAMPIONI & CAMPIONATI / IL NUOVO AGONISMO di Marco Bardi

Le nuove norme che regolano le gare di pesca in apnea migliorano o penalizzano il nostro sport e lo spirito di competizione? Ecco due differenti opinioni…. Partendo dal presupposto che l’ambiente agonistico e’ forte di una serie di personaggi che, di fatto, non sono numerosi ma che al loro seguito trascinano decine e decine di altri appassionati, tra i quali i nuovi arrivi, non si puo’ scartare l’ipotesi di dare voce proprio a queste persone che, a loro volta, rappresentano spesso la struttura portante di societa’ sportive. Questi agonisti sono, di solito, i partecipanti ai circuiti di selezione nazionale fino ai campionati di seconda categoria. Forse, sulla bilancia dei risultati puramente tecnici, hanno qualcosa da cedere ai rivali di prima categoria, ma a livello d’importanza strategica per questo settore sono proprio loro i piu’ importanti. Sono quelli che, quasi sempre nell’ombra, si occupano del settore agonistico della propria societa’ sportiva. Sono quelli che con umilta’ si dedicano ai piu’ giovani per aiutarli a crescere. Sono quelli che organizzano le gare sociali, gli incontri ricreativi, l’attivita’ interna di una societa’…

INCONTRI / RIETI: TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE di Stefano Navarrini

Si e’ svolto di recente, a Rieti, un convegno dedicato all’apnea e alla pesca in apnea, per fare il punto della situazione e studiare strategie future finalizzate a uno sviluppo sempre maggiore di queste attivita’ subacquee…. Se le occasioni di incontrarsi per discutere insieme problemi e iniziative del nostro settore fossero piu’ frequenti, le cose andrebbero probabilmente meglio. Per questo applaudiamo ancora una volta l’entusiasmo e la capacita’ organizzativa di Egidio Capalbo, anima di quel convegno di apnea e pesca in apnea che, giunto alla sua terza edizione, si e’ ormai affermato come uno dei piu’ importanti punti di riferimento del nostro settore. Le cose potrebbero andar meglio, dicevamo, ma comunque male non vanno, come testimonia la crescita costante dell’apnea e il significativo recupero della pesca in apnea. E il fatto stesso che al convegno di Rieti fossero presenti tanti relatori di spicco sta a significare che il settore e’ in fermento positivo, che ha voglia di fare, e forse sta solo cercando il modo piu’ giusto per fare: cioe’ fare bene…

NEL CARNIERE / UN GRONGO DI 18 CHILI di Leonardo Cagnolati

Lungo quasi 2 metri, ben saldo nella sua tana, quella volta fu un grongo a regalarci un’avventura da batticuore…. Alzai immediatamente la testa e vidi Massimo che agitava il braccio; segno inequivocabile di sbrigarmi ad andare da lui. Appena arrivato, mi riferi’ tutto eccitato di avere scovato una grossa coda, ma di non essere riuscito a vedere altro. Il fondale era basso, ma lui aveva segnalato con la propria boa la tana dove aveva visto la coda. Scesi e andai insieme a lui a visionare la coda in oggetto. Si trattava di una spacchetta orizzontale molto stretta, da dove sbucava chiaramente la grossa coda di un altrettanto enorme grongo. Di solito, quando i gronghi sono cosi’ grandi, trovano spazio in tane molto articolate e lunghe, posti dove possono adagiarsi comodamente, ma in ogni caso il grongo e’ un pesce che ha sempre bisogno di guardare fuori da qualche altra parte, magari anche da un buchetto grande solo come la sua testa. Mi venne spontaneo dire: «Massimo, da qualche parte dobbiamo trovare la testa, altrimenti non riusciremo mai a tirarlo fuori se lo spariamo in coda!» Massimo mi guardo’ perplesso e mi confesso’ di non averla trovata. Per prima cosa afferrai l’Excalibur 75 e la torcia che avevo appesi alla boa, poi iniziai la ricerca. L’esperienza mi aiuto’ velocemente a capire dove avrebbe potuto essere la testa…

RIABILITAZIONE / UN GINOCCHIO INSTABILE di Luca Bartoli, Centro Mediasport

Per un subacqueo, le articolazioni delle gambe sono importantissime. Le ginocchia intervengono in maniera determinante nel pinneggiamento. Come e perche’ si deve fare immediatamente fronte ad eventuali inconvenienti…. Il caso di Dario. Dario, quarant’anni, fisico atletico, appassionato di immersioni in apnea, che pratica alternando l’apnea pura (alla ricerca dei suoi nuovi limiti, ma senza partecipare a competizioni) alla pesca in apnea, che lo impegnano praticamente durante tutto l’anno. Si rivolge a noi per un consiglio su un problema che lo affligge ormai da diverso tempo. Circa sei anni fa, Dario si ruppe il legamento crociato anteriore in seguito a un trauma distorsivo, durante un incontro di calcetto. All’epoca, decise di non sottoporsi a intervento chirurgico di ricostruzione perche’, a suo dire, passata la fase acuta, il ginocchio non gli faceva piu’ male e il buon tono muscolare gli permetteva di sopperire in parte alla mancanza del “fine corsa” articolare. Dario interruppe completamente il calcetto, dedicandosi sempre piu’ all’attivita’ subacquea, che gia’ praticava, ma in modo saltuario. Per alcuni anni tutto procedette senza problemi, anche perche’ l’azione di pinneggiata preserva abbastanza l’articolazione del ginocchio, evitando sovraccarichi e forti sollecitazioni. Da qualche tempo, Dario accusa un fastidioso “clik clak” al ginocchio traumatizzato durante la pinneggiata, specialmente quando spinge forte durante le risalite dai tuffi piu’ profondi. «Ultimamente», aggiunge Dario durante il suo racconto, «il problema si verifica anche pinneggiando in superficie». Il quesito di Dario e’ capire se il problema e’ riconducibile al suo legamento crociato anteriore rotto e, in questo caso, che cosa sia meglio fare per risolvere il problema…

APNEA / COSE DA EVITARE E REGOLE DA RISPETTARE di Roberto Tiveron

Per praticare l’apnea in condizioni di massima sicurezza, e’ fondamentale seguire regole ben precise e non commettere errori che possano causare situazioni di rischio. Vediamo, in particolare, quali sono i comportamenti da evitare…. La maturita’ di un apneista si vede anche e soprattutto da come riesce a esaminarsi con sincerita’ e riconoscere il proprio limite, rinunciando all’immersione o riducendo la propria quota operativa se non si trova in condizioni ottimali. Queste scelte sono subordinate alla preparazione atletica e alla salute dell’apneista. Spesso ci troviamo ad affrontare situazioni o ci ritroviamo in luoghi che ci erano abituali, ma dobbiamo chiederci se siamo sempre gli stessi, sempre ben allenati e con la giusta preparazione psicofisica. Forse sono passati alcuni anni e anche il nostro tenore di vita e’ cambiato, il tempo dedicato all’allenamento e’ molto ridotto o addirittura nullo e, magari, anche qualche anno in piu’ puo’ avere la sua incidenza. Saper rinunciare, in questi casi, o ripiegare, e’ segno di grande maturita’: evitare di affrontare alcune situazioni piu’ impegnative del solito sara’ segno di una grande autoconoscenza, fondamentale per qualsiasi apneista, che sapra’ giudicare con consapevolezza quando sara’ il momento giusto per affrontare alcuni ostacoli…

DOVE ANDARE / LAZIO: DA PORTO A PORTO di Alessandro Martorana

Siamo nel Lazio, lungo quel tratto di costa compreso fra il porto di Santa Marinella e quello di Riva di Traiano. Il litorale, vario e interessante nella sua morfologia, con acque basse verso riva e piu’ profonde al largo, offre ottime soddisfazioni agli esperti, ma non mancano le zone adatte ai neofiti…. In queste grosse tane spesso si riuniscono folti branchi di cefaloni dorati di ottime caratteristiche gastronomiche. Purtoppo, dopo il primo tiro, spesso il branco si da’ a una fuga precipitosa e, a meno di non incocciare in giornate particolarmente felici, faremo bene a continuare la battuta pescando all’aspetto. Qui non e’ infrequente incontrare qualche branchetto di dentici e spesso, grazie al numero delle prede e alla copertura della scarsa visibilita’, riusciremo a metterne uno nel cavetto portapesci. Una parola sui venti: il ponente e il maestrale leggero sono i migliori “motori” per pulire le acque di tutta la zona. Soprattutto nella zona di Baia di Ponente, con questi venti e’ abbastanza facile trovare acque calme e pulite. Il libeccio inizialmente pulisce molto le zone piu’ esterne e porta molto pesce, ma si parla solo delle prime ore: dopo sporca irrimediabilmente. Anche lo scirocco, se non e’ forte, all’inizio e’ foriero di pesce, soprattutto nel sottocosta. Nelle giornate di tramontana invernale e’ meglio munirsi di fucile corto e torcia e battere le limpide acque del sottocosta, frugando in tutte le crepe possibili. Tutto il nostro itinerario, che abbiamo seguito “passo passo”, si snoda lungo zone molto selettive e destinate a un pescatore tecnicamente preparato: non a caso, e’ la palestra ideale dell’agonismo laziale…

Coppapnea / PRESTAZIONI MONDIALI… CON SORPRESA! di Alberto Balbi

Presso il Centro Sportivo Samuele di via Trani, a Milano, si e’ svolta la seconda edizione di Coppapnea, durante la quale i migliori atleti si sono confrontati nelle specialita’ di apnea statica e dinamica indoor…. Quest’anno, la seconda edizione della Coppapnea, organizzata da Clubapnea in collaborazione con Apnea Academy e con il patrocinio del comune di Milano e della Regione Lombardia, ha confermato e consolidato la leadership nella “top ten” delle manifestazioni al coperto, che dopo la positiva esperienza del 2002 e’ diventata una competizione del circuito “Trofeo Apnea Academy” e molte squadre con i loro campioni si sono presentate piu’ agguerrite che mai all’appuntamento…… Raggiungo la struttura milanese al mattino di buon’ora e subito mi saltano all’occhio le prime sorprese: la squadra Cressi-France e’ presente al completo, con il suo capitano Ste’phane Misfud fresco detentore del record di apnea statica con ben 8’24”! Ma ci sono anche altri nomi nuovi come il forte atleta finlandese Bill Stomberg e il francese Guillame Nery, poi Battaglia, Tovaglieri, Manuela Acco, Aurore Asso con gli emergenti Consuelo Valoppi, Paola Parenti, Salvatore Pacifico Massimiliano Zappettino ecc…

SAPORE DI MARE / NOVEMBRES L’estate continua di Stefano Navarrini

Solo la Sicilia puo’ regalare in pieno autunno parentesi estive in cui, arrostendo un pesce sulla brace, si rivive l’atmosfera della stagione appena conclusa…. Il primo ingrediente necessario sara’ quindi un bel cefalo pescato in un mare di acqua limpida e non inquinata. Il pesce va ovviamente pulito delle interiora, ma considerando che andra’ poi messo su una griglia, meglio non squamarlo. A questo punto va aperto a libro con un coltello molto affilato, ma senza togliere la lisca, ottenendo due parti… allinguate, cioe’ simili a una lingua. A parte avremo preparato un composto di pangrattato, origano, pepe, sale e aglio tritato, con cui cospargeremo le nostre lingue di cefalo mettendole poi a cuocere su una griglia alimentata da una brace consistente ma priva di fiamma. Qui, volendo, c’e’ una raffinatezza di casa Riolo, che tiene a dire: «La cosa migliore e’ ricavare la brace da legna raccolta sulla spiaggia, perche’ si tratta di legno ben secco e privo di odori, che brucia bene e senza fumo». La cottura si valuta ovviamente a occhio, e il sapore premia un modo semplice ma saporito di cucinare il pesce, come ben si conviene a un pescatore…….Ma finalmente ci siamo. Sono le quattro passate, a tirare il collo con noi sono rimasti anche dei vecchi amici di Nicola, e finalmente assaggiamo questi cefali “allinguati” che, come detto, non nascondono nessun particolare segreto, salvo la loro freschezza, le acque pulite in cui sono stati pescati, una brace ben regolata e qualche furbizia gastronomica che pero’ fa la differenza. Sara’ la fame, sara’ la semplicita’ e il fascino di certi momenti in cui si concentrano tante componenti favorevoli, fatto e’ che di fronte allo splendido scenario del mare di Porticello, in quel pomeriggio di novembre rimasto ancorato all’estate, quei cefali “allinguati” sembrano uscire dal cilindro di un grande chef….

INTERNET / CRONACHE DIGITALI di Giorgio Volpe

… Su Internet non ci si annoia mai, non se ne ha il tempo. La gran quantita’ di notizie messe a disposizione dalla rete e’ in grado di soddisfare ogni tipo d’interesse, compreso quello di apneisti e pescatori. Fatti e notizie possono essere commentati sugli spazi di discussione virtuale, che, a loro volta, diventano luoghi di diffusione d’opinioni e notizie. L’insieme di queste realta’ consente a chiunque di affacciarsi quotidianamente sul mondo dell’apnea e della pesca in apnea e di vivere in diretta il susseguirsi dei vari avvenimenti. Dato che Internet e’, in assoluto, il mezzo di comunicazione di massa piu’ veloce ed economico, accade anche che molte delle vicende riguardanti il nostro sport finiscano per nascere e svilupparsi proprio sul web, che diventa, cosi’, una parte importante dell’ambiente dell’apnea, con la sua cronaca, le sue polemiche, le sue iniziative. Proviamo a vedere insieme alcuni esempi di fatti e notizie del web per capire meglio di che cosa stiamo parlando…

RACCONTI / RICCIOLA CON SORPRESA di Gualtiero Princiotta

L’incontro con una superba ricciola e’ sempre un avvenimento emozionante, anche per il piu’ navigato pescatore in apnea. Ma questa volta l’avventura ha avuto un epilogo inatteso…… Gioiosa Marea, 5 luglio 2003: sono le 4 e 40 del mattino ed e’ ora di alzarsi, l’alba e’ vicina. Disattivo la suoneria per non disturbare la famiglia e mi vesto in punta di piedi. Vento di terra, mare calmo, bel tempo: sara’ una giornata magnifica. Mi dirigo verso la spiaggia, preparo il gommone, indosso la muta e parto…

Un caro saluto a tutti!

PESCA IN APNEA

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