Dopo mesi di confronto e ancora una volta grazie all’ostinazione delle associazioni della pesca ricreativa francesi e inglesi, oltrechè della sempre presente IFSUA, si è riusciti limitare i danni facendo in modo che la limitazione per i pescatori sportivi, per il 2015, fosse alzata a tre pezzi al giorno di misura superioe a 42 cm, dal soltanto uno previsto inizialmente.
E’ fondamentale che sia stata riconosciuta l’importanza dell’indotto che la passione di circa 1,3 milioni di pescatori francesi e 800 mila inglesi genera per le economie locali, una limitazione come quella inizialmente paventata sarebbe stata un vero disastro. Purtroppo però ancora molto rimane da fare: le catture pelagiche rappresentano circa 1/4 del prelievo totale della pesca professionale e il freno imposto alle sole reti da traino appare decisamente poco incisivo laddove lo strascico, le reti da circuizione e i palangari sono ancora liberi fare mattanze molto prima che le spigole si avvicinino alla costa e ai pescatori amatoriali. La pesca sportiva accetta di fare la sua parte ma reclama a gran voce che anche i professionisti facciano la propria, almeno durante il periodo riproduttivo e senza necessariamente aspettare che l’Europa imponga qualcosa.