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Pathos presenta le nuove aste

| 17 Luglio 2012 | 0 Comments

L’asta può sembrare a prima vista un dettaglio della nostra attrezzatura da pescasub, ma in realtà è una delle componenti fondamentali; possiamo difatti concludere alla perfezione un’azione di pesca con un ottimo tiro su un bel pesce, ma avere poi problemi con le alette che non si aprono o che si rompono, oppure ritrovarci con l’asta che non fa il suo lavoro partendo male e sprecando molta energia può compromettere in modo irrimediabile la cattura.

Pathos, dopo lunghi test in laboratorio e prove in mare svolte dal proprio team di atleti, ha scelto di produrre le sue aste con il miglior acciao in commercio: il Sandvik da 1800N/mm2, dotato di caratteristiche di rigidità e memoria fuori dal comune, che offrono un tiro bruciante e senza effetto spine dell’asta.

Inoltre tutte le tacche sono lucidate per non tagliare l’eventuale ogiva in dyneema, mentre le pinnette shark fins, realizzate in tre misure (small-medium-large), sono saldate con una particolare tecnica che le rende un corpo unico con il dardo, e l’ultima è arretrata per recuperare il massimo di elongazione possibile della gomma. Su una delle pinnette c’è anche un foro per legare la sagola o il monofilo, in caso si peschi con roller gun o fucili dotati di enclose-track.

 

Le pinnette shark fins con il foro per il monofilo (foto Pathos)

Anche le alette,  come i rivetti, sono di acciaio trattato con additivi a temperatura, estremamente rigide e a prova di pesci di mole. Vengono successivamente lucidate e lavorate per conferirgli uno speciale profilo che, al momento del recupero dell’asta con il pesce colpito, ne permette l’apertura automatica grazie alla forza che esercita l’acqua incanalandosi tra di esse. Non essendo incassate non presentano alcuna fresatura che indebolirebbe molto il corpo dell’asta in un punto critico per la tenuta.

La punta delle aste Pathos è tricuspide, molto tagliente e capace di attraversare senza problemi anche le strutture cartilaginee dei pesci più coriacei. Numerosi test ci hanno portato alla conclusione che la punta a geometria tricuspide sia quella che garantisce la massima penetrazione. Il trattamento termico superficiale garantisce inoltre una grande resistenza agli urti accidentali contro gli scogli.

 

Alette rinforzate e punta tricuspide (foto Pathos)

Le aste Pathos non sono fornite di conetto esterno perché, sempre dai nostri studi, si evince che aumentando il diametro totale del dardo diminuisce esponenzialmente la velocità e quindi anche la sua capacità d’offesa. La lucidatura finale dell’’asta viene effettuata solo sulle estremità, in prossimità di tacche, pinnette e del meccanismo di sgancio da un lato e punta e alette dall’altro, lasciando volutamente la parte centrale più scura in modo che risalti meno all’occhio al pesce

Sono disponibili nei diametri da 6 – 6,25 – 6,50 – 6,75 – 7 – 7,25 – 7,50 e 8 millimetri e in tutte le lunghezze da 60 fino a 170 centimetri con un prezzo che parte dai 20 euro circa per una mono aletta con tacche in acciao sandvik da 6mm, fino ai 70 euro per una 8mm con pinnette shark fins big, tutte realizzate con punta tricuspide.

 

Grande assortimento di diametri e lunghezze (foto Pathos)

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Category: Articoli, Pesca in apnea: Tecniche e attrezzature

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