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Licenza di Pesca in Mare a Pagamento: La FIPSAS Continua a Lottare

Recentemente la FIPSAS ha pubblicato un comunicato, firmato dal Presidente Prof. Ugo Claudio Matteoli, riguardo la battaglia contro la licenza onerosa di pesca in mare. Vi riportiamo di seguito il testo completo, i nostri commenti seguono in calce.

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COMUNICATO STAMPA – La FIPSAS continua con motivata energia la sua, la NOSTRA battaglia contro chiunque vorrebbe usarci come BANCOMAT per sovvenzionare la pesca professionale.

È infatti di questi ultimi giorni la notizia che il vecchio testo unificato, sepolto per molti mesi in qualche cassetto dopo la pesante bocciatura della Commissione Bilancio della Camera, sia stato riesumato e modificato (principalmente per venire incontro alle pressanti e animate proteste delle Marinerie d’Italia) da parte di alcuni parlamentari della XXIIIa Commissione Agricoltura.

Diciamo subito, e con grande forza, che se il vecchio testo era un obbrobrio, questo è ancora peggio. In altre parole si è riusciti nel difficile intento di rendere peggiore una cosa che, a nostro avviso, era già da rigettare. Una cosa vorremmo però che fosse a tutti chiara: non abbiamo niente da dire o da eccepire su gran parte della proposta, cioè sugli articoli che riguardano la pesca professionale. Pensiamo che siano sacrosanti e che vadano incontro alle giuste esigenze di quella categoria.

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Invece, dove proprio non siamo d’accordo è che ci abbiano inseriti in una proposta di legge che non ci riguarda per niente, che non si occupa dei nostri problemi, che non parla di noi (vedi ad esempio l’articolo 11 del nuovo testo dove si stabilisce di inserire nelle commissioni di riserva delle aree marine protette uno stuolo di rappresentanti delle associazioni di pescatori professionisti e neanche uno dei pescatori ricreativi. Una follia!). Guarda caso di noi però ci si ricorda in un paio di articoli (12 e 13) dove si cita l’istituzione della licenza di pesca in mare onerosa (che per cercare di raccattare un po’ più di soldi, nell’ultima stesura della proposta di legge è diventata non più di 10 e 20 euro, ma oscillante tra 10 a 100 euro) e la destinazione ai professionisti di gran parte dei fondi che ne deriverebbero e la revisione degli attrezzi utilizzabili dalla pesca ricreativa (tradotto: eliminazione di palangari e nasse). Per il resto zero.

Come dicevamo, ci hanno preso per un BANCOMAT. E non può essere certo il proposto 20% del ricavato dai proventi della licenza dedicato alla PROMOZIONE DELLA PESCA SPORTIVA a farci stare tranquilli. Che si vuol dire con questo termine generico di promozione? Chi gestisce questi fondi? Vanno nel calderone e vengono gestiti dal Ministero per cui alla pesca ricreativa alla fine non ritorna niente? Quali sono i progetti, le finalità, gli scopi?

NON E’ QUESTA LA STRADA! La FIPSAS chiede, con tutta la forza che 2 milioni di pescatori in Italia possono darle, di stralciare dal testo unificato tutti i riferimenti alla pesca sportivo-ricreativa trasformandolo in una legge soltanto per i professionisti che metta a posto il loro comparto e soddisfi le loro giuste esigenze. Per quanto ci riguarda VOGLIAMO una legge per la sola pesca sportivo-ricreativa in mare. Siamo pronti a discutere di tutto, anche della licenza di pesca onerosa, ma avendo la DIGNITA’ di essere attori e non solo comprimari paganti!

Per questo negli ultimi giorni abbiamo incontrato il Sottosegretario del Ministero delle Politiche Agricole, On. Giuseppe Castiglione, e il Direttore della DG Pesca, Dott. Riccardo Rigillo. Per questo mercoledì 12 aprile parteciperemo ad un audizione presso la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati dove sosterremo in maniera energica le nostre posizioni e il nostro punto di vista sulla questione. Per questo chiediamo a tutti Voi di sostenerci in questa battaglia difficilissima e dagli esiti incerti. Non sappiamo se alla fine saremo in grado di raggiungere un risultato positivo, l’unica cosa di cui siamo certi è che ci stiamo impegnando con tutte le nostre forze per ottenere il massimo possibile e che non abbiamo alcuna intenzione di mollare di un centimetro e di indietreggiare.

Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti Voi. Ora più di sempre.

Il Presidente federale
Prof. Ugo Claudio Matteoli

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Non possiamo che condividere ogni singola parola del discorso del presidente Matteoli, ma vogliamo sperare che gli smacchi già subiti dalla pesca ricreativa nel recente passato, abbiano spinto i vertici federali a cercare una strategia che punti a coagulare il frammentato disappunto che il nuovo testo riformato ha generato. Perchè i 2 milioni di tesserati, fino ad oggi, non sono ahinoi serviti a nulla se non a sentirsi sbattere la porta in faccia. Viceversa, a qualcunaltro, ne sono bastati molti meno per farsi ricompensare dell’appoggio alla licenza onerosa con eliminazione della destinazione di parte dei proventi al CONI, a favore di una più generica “promozione della pesca sportiva”, dicitura che permetterà a questo qualcuno di battere facilmente cassa.

Inoltre non possiamo non pensare che la naturale propensione del pescatore medio a disinteressarsi o a delegare, abbia fatto pensare al legislatore che tutto sommato si poteva alzare considerevolmente la posta, forse più di quanto possa sembrare perchè il testo resta troppo generico su diversi aspetti e la “rapina” potrebbe essere più consistente dei paventati 100 euro. Ecco che presentarsi a battere i pugni sul tavolo in rappresentanza di 2 milioni di pescatori che si sono lasciati sfuggire poco più che un borbottio, a fronte di quattro gatti di professionisti che però hanno messo a ferro e fuoco la piazza di Montecitorio, potrebbe essere un argomento buono solo per strappare l’ennesima promessa da marinaio della politica.

Inteso che qualsiasi tentativo di tutelare il sacrosanto diritto di passare qualche ora di relax e tentare la cattura di un pesce per la cena verrà da noi sempre sostenuto e diffuso, ci auguriamo che questa volta, che pare davvero l’ultima chance di salvarci da una gabella iniqua e ingiusta, veda la collaborazione di tutti i portatori d’interesse, dalla piccola nautica da diporto, alla filiera commerciale, passando per tutti gli appassionati praticanti.

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