La zona dell’incidente si trova circa due migli al largo dalla spiaggia di “La Savina”. I soccorsi sono scattati immediamente e proseguono da allora incessantemente dalle prime luci dell’alba a sera inoltrata, scandagliando quel tratto di mare sia con imbarcazioni private, che delle autorità marine, che con elicotteri, anche se le operazioni in profondità sono state limitate dalle autorità a ricerche fino a 60 metri per motivi tecnici e di sicurezza.
I familiari della Molchanova hanno deciso di avvalersi dell’aiuto di un’azienda specializzata per ricerche in profondità con mezzi e robot in grado di esplorare profondità maggiori per un raggio molto ampio. Il figlio Alexey, anche lui pluriprimatista di apnea e che non si trovava sul posto, è in viaggio per raggiungere la località e assistere alle ricerche.
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