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La forza del gruppo: il raduno Effesub


Il gruppo dei partecipanti al gran completo (Foto A. Balbi)
Malgrado le avverse condizioni le belle catture non sono mancate (Foto A. Balbi)

Dal 25 al 29 Settembre, come è ormai consuetudine, la nota ditta lombarda ha organizzato un prestigioso incontro tra il team agonistico e i vertici dell’azienda, un’occasione unica per confrontarsi, testare le nuove attrezzature e conoscersi da parte di un gruppo di atleti che si appresta ad iniziare una nuova stagione agonistica.

Veterani e nomi nuovi fanno parte di questo gruppo; ci sono alcune defezioni importanti, per altro giustificate, come quella di Homar Leuci, impegnato nella preparazione del suo primato italiano, Ilaria Molinari, Moreno Matijasic, reduce da un infortunio al campionato mondiale di pesca in apnea in Portogallo, Mancia, anche lui reduce dal mondiale, e il team manager Beniamino Cascone.
Tra i presenti invece: Quattrone, Calcagno, Gospic, Castorina, Barteloni, Milano, Petrollini, Ghini e i nuovi entrati Rosalba, Loprete e Colangeli.

Purtroppo alcuni ostacoli hanno impedito di svolgere per intero il programma stabilito, innanzitutto le condizioni meteorologiche, proibitive per i primi giorni, ci hanno costretto a ridossi di ripiego; poi il fermo biologico della Sardegna che ha obbligato l’intero team a trasferte estenuanti per raggiungere la zona libera prospiciente l’isola della Maddalena; trasferimenti effettuati con mare formato che ha messo a dura prova le nostre attrezzature e il gommone di 11 metri messo a disposizione dall’East Coast diving di Puntaldia.
Ma veniamo alla cronaca.

La nuova muta Camu (Foto A. Balbi)

Lunedi 25
E’ la giornata dedicata agli arrivi ed alla presentazione delle novità; tutti i partecipanti sono impegnati ad assemblare le attrezzature, scegliere le pinne e armare i fucili per il giorno successivo.
Ad ora di cena, con l’arrivo di Colangeli, si completa il nucleo degli atleti; unico assente Petrollini che si unirà al gruppo solo nella giornata di giovedì.
La prima cena conviviale è uno dei momenti topici del raduno; dopo l’illustrazione del programma fatta dall’Architetto Ferrari, titolare dell’azienda, i discorsi iniziano a spaziare a 360 gradi tra pesca e’ donne.

Martedi 26
La giornata inizia sotto una pioggia insistente e il vento in aumento, auspici negativi per il nostro lavoro; il mare formato non ci permette di affrontare la lunga navigazione per uscire dalla zona soggetta al fermo.
Per non perdere un’intera giornata ci armiamo di pazienza, carichiamo tutte le attrezzature sui furgoni della Effesub e ci dirigiamo verso Porto Pozzo, prospicente Santa Teresa, primo posto utile per raggiungere i luoghi di pesca; il gommone di un vicino diving ci accompagna sul posto, destinazione Punta Marmorata.

Poco pesce utile per le nostre fotografie ma il bello, anche per noi giornalisti, è sapersi adattare alle situazioni e, scegliendo con cura obiettivi e inquadrature, qualcosa di buono portiamo a casa anche oggi.

Tutta la squadra festeggia la splendida cattura di Petrollini (Foto A. Balbi)

Mercoledi 27
Anche questa giornata è caratterizzata da mare mosso e tempo incerto, onda lunga e acqua torbida, la situazione peggiore per le nostre finalità.
Decidiamo comunque di partire con il gommone ma ci accorgiamo ben presto della difficioltà di affrontare le oltre 20 miglia di mare per uscire dalla zona vietata; desistiamo e decidiamo di effettuare un po’ di scatti per il catalogo (senza pesci) e di fare qualche test alle attrezzature in una caletta riparata.
La giornata si conclude con le foto a terra della squadra completa, in perfetta tenuta rossa.

Giovedì 28
L’ultima giornata da dedicare interamente al lavoro inizia finalmente con sole e mare in scaduta, presupposti ottimi per affrontare la lunga trasferta che, via mare, ci porta da Puntaldia fino alla secca dei Monaci percorrendo le oltre 25 miglia.
Un’attenta valutazione della situazione, con oltre 14 persone in acqua, ci fa cambiare programma optando per la secca delle Bisce con un po’ di disappunto da parte di Aldo Calcagno che strappa la promessa di essere accompagnato alla secca dei Monaci alla fine della giornata per qualche tuffo.
Cio che è successo in questa giornata potete leggerlo nel resoconto di Petrollini, pubblicato sulle nostre pagine, e nell’esperienza vissuta al raduno da Daniele Colangeli al quale ho chiesto di raccontarci qualcosa.

Anche nuovi fucili sono stati provati durante il raduno (Foto A. Balbi)

Le principali novità

Dopo il successo nella produzione della muta mimetica Camu, non poteva mancare in catalogo una maschera dedicata. Gli studi fatti dalla Effesub e la successiva produzione hanno dimostrato di essere all’altezza dei prodotti precedenti, con un’innovazione a livello mondiale, la verniciatura mimetica del silicone, che rende unica la maschera ‘Camu’; il tutto riprende la colorazione delle mute con sfumatura crema chiaro verso il viso.
Un prodotto sicuramente all’avanguardia in grado di resistere, come dimostrato dai vari tests, a qualsiasi azione deleteria (sole, sale, ecc…) e che ben si accompagna al boccaglio Air Plus mimetic.

Durante lo stage l’architetto Ferrari ha illustrato con orgoglio l’apertura della nuova sede di Genova, con oltre 1500 metri quadri coperti, interamente dedicata alla lavorazione delle mute, dal taglio computerizzato, all’incollaggio fino alla cucitura secondo alti standard qualitativi e con l’utilizzo di neoprene di qualità superiore.

Gli atleti hanno avuto modo di provare anche la nuova linea di fucili, disponibili con la testata classica ultralight o quella aperta tipo open, ed un nuovo modello con fusto da 120 cm.

Tra le prede di Colangeli anche questo bel tordo. (Foto A. Balbi)

Le impressioni di Daniele Colangeli

Dal mio punto di vista è stata un’esperienza bellissima.
Uno stage con gli amici della Effesub è proprio quello che ci voleva a conclusione di un anno che mi ha dato grandi soddisfazioni, sia dal punto di vista sportivo che da quello professionale.
All’arrivo l’accoglienza dell’Architetto Ferrari e del resto del Team è stata davvero calorosa; divido l’alloggio con il mio compagno di circolo Petrollini, che ci raggiungerà solo giovedì, con Calcagno e Castorina; a loro ho fatto mille domande, avendo da entrambi risposte esaustive e di utile confronto.

Per la prima uscita, effettuata a ridosso della Marmorata dopo un trasferimento fino a S. Teresa di Gallura effettuato con le automobili e con il pulmino, scendiamo in acqua con l’obiettivo di prendere qualche pesce e testare alcune delle nuove attrezzature.
Decido, vista la forte risacca, di provare la carta della schiuma armato con un Blak Blaze 90 con elastici da 16 e asta da 6,5mm. Dopo un’ora senza vedere nulla cambio tattica e mi lascio portare dalla corrente verso lo scoglio del Paganetto; su un fondale di alga, disperato continuo con aspetti infruttuosi. Decido di andare verso terra, dove immagino di trovare qualche pietra in prossimità di una punta. Cambio arma e con un Blake Blaze 60 armato di fiocina setaccio le tane catturando un bel tordo, un sarago fasciato e uno scorfano. Purtroppo arriva il gommone carico di atleti, stanchi delle tre ore trascorse nel mare mosso.

La giornata si conclude con la parte dedicata alle foto; ci sono due bei saraghi, un barracuda e qualche tordo, il materiale non manca.

Il secondo giorno, purtroppo, il mare è impossibile; a ridosso di Capo Figari dedichiamo l’intera giornata a fare qualche foto e provare la nuova maschera mimetica.

Un’orata finisce nel carniere. (Foto A. Balbi)

Il giovedì Petrollini sbarca dalla nave e ci raggiunge in porto, da dove partiamo in direzione della secca delle Bisce, che sarà il teatro del “fattaccio” che caratterizzerà questo raduno; visto il mare finalmente accettabile c’è una gara a chi entra in acqua per prima.
Milano si dirige verso una zona di sua conoscenza seguito da una schiera di persone, io parto come un treno verso il largo alla ricerca di qualche dentice, confidando su un fondale che mi sembra ideale.

Daniele (Petrollini, n.d.r), con la sua solita flemma studiata, entra in acqua per ultimo e fa il suo dovere alla grande, catturando una splendida ricciola di quaranta chili; l’animale lo ha puntato deciso al termine di un lungo aspetto e solo dopo un rocambolesco tira e molla è riuscito ad avere la meglio sul pesce.
Per rientrare al punto dove era ancorato il gommone ha dovuto fare l’autostop! Raccolto da un gozzo di trainisti, ci raggiunge con un sorriso a trentasei denti, mostrando la splendida cattura.
A bordo la gioia è tanta e, come spesso accade in occasioni simili, scatta il totopeso con Ferrari in veste di bookmaker a raccogliere le scommesse; il range di peso va dai 27 a 38 kili ma è la mia previsione a rivelarsi più vicina al reale peso del pesce.

Per venerdì era previsto il maggior numero di partenze, compresa la mia, ma preso dall’entusiasmo non mi accorgo della data sul biglietto e così con la truppa rimasta, Ghini, Milano, Petrollini e Navarrini prendiamo la direzione di S. Teresa per proseguire il lavoro di test e di foto; la giornata si chiude con poche catture ma va bene lo stesso.
Il sabato mattina riesco ad imbarcarmi per un pelo a conclusione di una bella avventura.

Grazie Effesub!

Revisione e impaginazione: Salvatore Rubera
Foto subacquee eseguite con custodia NIMAR

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Category: Articoli, The Box

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