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Il CT della Nazionale Roberto Chiozzotto

| 25 Settembre 2001 | 0 Comments

Il CT Roberto Chiozzotto

Roberto Chiozzotto, classe 1962, è l’attuale direttore tecnico della Nazionale di Apnea.

Vanta trascorsi agonistici sia nella Pesca subacquea che nel Tiro al bersaglio subacqueo, ma è nell’apnea pura e nella didattica che Roberto riesce ad esprimersi al meglio.

Alle sue grandi doti di apneista, infatti, Roberto Chiozzotto unisce spiccate doti organizzative che gli hanno valso responsabilità di primo piano tanto in Federazione quanto in Apnea Academy.

Salvatore Rovella lo ha incontrato per Apnea Magazine alla vigilia del Campionato del Mondo di Ibiza. Ecco le sue impressioni!

AM: Prima di tutto, potresti spiegarci in cosa consiste la gara e come si svolge?

Roberto Chiozzotto: La gara è strutturata in modo molto seplice e si articola in due prove distinte da disputarsi in due giornate consecutive.

Nella prima giornata gli atleti si confronteranno nella disciplina dell’ assetto costante, mentre il giorno seguente dovranno affrontare la prova di apnea statica.

Puoi darci qualche ragguaglio sul regolamento?

Direi che le note salienti del regolamento per le due discipline sono le seguenti: nella prova di assetto costante, in cui il sub effettua discesa e risalita con la medesima zavorra potendo contare unicamente sulle proprie forze, è assolutamente vietato toccare il cavo guida, pena la squalifica dell’atleta.

Nella prova di apnea statica, invece, bisogna sempre rispondere in modo tempestivo ai segnali dei giudici, che in pratica toccano l’atleta nel corso della prova.

In entrambe le specialità, ogni segno di mancamento anche lieve alla riemersione comporta la squalifica dell’atleta.

Che tipo di attrezzatura viene usata? Ci sono limitazioni sull’uso di attrezzature particolari?

Durante la gara si possono utilizzare esclusivamente attrezzature di serie; infatti, accorgimenti particolari come per esempio il riempire la maschera di materiale che ne riduca il volume interno o l’utilizzo delle più sofisticate lenti a contatto, sono assolutamente vietati.

Puoi dirci qualcosa sull’assistenza agli atleti durante la gara?

Ovviamente, questo è un aspetto di primo piano in una competizione di apnea.

La macchina dell’assistenza è in moto ormai da diversi mesi: basti pensare che, per i soli assistenti di superficie, già a gennaio l’AIDA aveva inviato alle varie Nazioni i moduli di adesione per gli eventuali interessati a fornire assistenza durante la competizione.

Riguardo alle altre nazionali, quali sono le squadre da temere o quali sono gli atleti piu’

forti?

Come Nazioni metto nell’ordine Francia, Germania, Belgio e Venezuela, la sorpresa dell’ultima prova di Coppa dell’anno scorso.

Come atleti ci sarebbe da attingere dalle squadre precedentemente menzionate con

l’eccezione dell’austriaco Nitsch, forte in entrambe le specialità, e dell’outsider di turno,

sempre presente in ogni competizione.

Foto: Charlie Patriarca

Credi che nei prossimi anni l’agonismo nell’apnea si sviluppera’ in modo consistente?

Lo spero molto, perché è proprio dall’agonismo che parte la diffusione di qualunque sport. In ambito internazionale, il passaggio dalle sette nazioni partecipanti al primo campionato del mondo del 1996 alle 26 dell’edizione dell’anno passato indica un trend nettamente positivo.

Parlando per assurdo, pensi che l’apnea possa essere inserita in manifestazioni importanti, insieme ad altri sport? Non voglio dire Olimpiadi, ma ……

I presupposti ci sono tutti, gli atleti anche….quello che sembra mancare è un concreto interesse delle Federazioni ed una maggiore attenzione da parte di sponsor e media. Insomma, vedo ancora una serie di problemi che non mi sembra giusto affrontare in questa sede, anche perché sarebbe impossibile parlarne senza tirare in ballo competenze e responsabilità specifiche di Associazioni, Federazioni etc…

Una domanda un po’ delicata: il doping. Vengono effettuati test anti-doping agli atleti?

Ma il doping, dal punto di vista puramente scientifico e non sportivo, potrebbe servire in uno sport come l’apnea, che e’ cosi’ strettamente legato alla preparazione mentale?

Al termine di ogni tentativo di record, l’atleta viene sottoposto ai test che lui stesso paga.

La stessa cosa non accade però nelle competizioni Internazionali credo per un’unica motivazione: all’organizzazione mancano sempre i soldi per l’effettuazione dei test, peraltro molto costosi.

Su un piano puramente scientifico, i medici che seguono la specialità, sulla base degli elementi in loro possesso, sono concordi nell’affermare che i farmaci che potrebbero risultare “utili” per l’apneista sono i betabloccanti e l’emoglobina sintetica.

E’ chiaro che per un’atleta già al suo massimo, poter attingere qualcosina dai farmaci potrebbe rappresentare – in teoria – una prospettiva allettante…..

Foto: Charlie Patriarca

L’apnea e’ uno sport “nuovo”; l’organizzazione che si occupa delle gare internazionali

funziona bene, oppure ha bisogno di qualche messa a punto, o di maggiore esperienza? Mi riferisco a fatti come quelli accaduti nella gara dello scorso anno a Nizza, con i cartellini posizionati ad una quota più profonda di quella segnata….

Consapevole dell’enorme lavoro che è stato fatto e che si continua a fare da parte di tutti noi semplici appassionati di apnea, e senza alcuna vena polemica, premetto che l’AIDA è l’unica associazione che organizza gare di apnea e che dobbiamo tenercela stretta!

Ciò detto, a Nizza è successo che i nostri atleti Carrera, Mazzi e Rignani, che avevano dichiarato una profondità di 57mt., si sono trovati i cartellini rispettivamente e rigorosamente nell’ordine a -60, -58 e -60, con il risultato che Rignani, uscito in leggera difficoltà, è stato squalificato.

A nulla sono valsi i reclami e il ricorso presentato ai giudici, ma d’altro canto se si pensa

che la Francia che organizzava la prova e che ha vinto, battendoci per la prima volta….

Una domanda piu’ personale: come sono i rapporti tra gli altri atleti della nazionale?

Vi frequentate, siete amici, siete insomma una squadra affiatata o ognuno si prepara da solo e poi partecipa alla selezione?

Mancando da quest’anno la serie di stage di allenamento che la Federazione organizzava, ognuno di noi si è dovuto arrangiare per proprio conto, anche se tutti gli atleti della rosa ad eccezione di Genoni e Del Bene, essendo della famiglia di Apnea Academy e quindi grandi amici di

Umberto Pelizzari, hanno potuto fruire delle sue immense conoscenze e contatti per allenarsi nei mari di tutto il Mondo.

E questo a dimostrazione che prima di tutto siamo un meraviglioso gruppo di amici del quale mi sento orgogliosamente componente e un po’ artefice!

Un pronostico per la competizione?

No comment;-)

Grazie Roberto, in bocca al Lupo!!!!

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