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Parliamo Di Attrezzature: La Maschera


Ospite Mariano Satta

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PARLIAMO DI ATTREZZATURE: LA MASCHERA

 

Autore: Mariano Satta

 

Data di pubblicazione: 16-02-2005

 

Se vuoi leggere l'aricolo pubblicato nella e-zine clicca qui sopra

 

 

http://www.apneamagazine.com/store/5_9565.jpg

 

VITA VISSUTA

 

Ricordo perfettamente la mia prima vera maschera da pesca, era una "gran facciale", se non erro, della Spirotecnique.

Quel gran vetro ovale si appannava di continuo.

Non sapendo come evitare l'inconveniente, ero costretto ad intervallare l'esplorazione del fondale a frequenti incursioni sugli scogli, dove tentavo di pulire la grande lente sfregandola con un ciuffo d'alga.

Ogni volta che si appannava provavo un grande fastidio che finiva col mettermi sempre di cattivo umore.

Se solo avessi saputo che con un po' di saliva avrei risolto tutti i miei problemi...

 

Quel gran facciale mi permetteva di ammirare i meravigliosi fondali della mia isola, allora un vero Paradiso.

La voglia di scendere in profondità veniva smorzata da un apparente effetto collaterale dell'attrezzo: quando la pressione iniziava a schiacciare la maschera sul mio viso, ecco che sopraggiungeva un terribile dolore alle orecchie.

 

Ricordo che una volta vidi un bel pescione, forse una cernia, che mi spinse ad una picchiata più profonda. Fui costretto a desistere, perché, ad un certo punto, provai una bruttissima sensazione. Era come se gli occhi volessero uscire dalle orbite...

Rientrai subito a terra, e quando mi tolsi la maschera di fronte ai miei amici capii dalla loro espressione terrorizzata che c'era qualcosa che non andava: i miei occhi erano completamente iniettati di sangue.

Mi spaventai moltissimo, pensavo di essermi fatto male seriamente.

 

 

http://www.apneamagazine.com/store/5_3476.jpg

M. Satta

 

FUNZIONE DELLA MASCHERA

 

Chiunque abbia messo il viso in acqua almeno una volta, sa che i nostri occhi non funzionano al meglio in immersione.

Questo avviene perché l'acqua conduce la luce in maniera nettamente differente rispetto all'aria, a causa della sua diversa densità.

Il nostro occhio, nella sua complessità, è concepito per mettere a fuoco gli oggetti nell'aria. Per questo motivo, per vedere sott'acqua occorre necessariamente utilizzare una maschera, che ha la funzione di ristabilire lo spazio aereo tra il nostro occhio e l'acqua.

 

Le prime volte che s'indossa una maschera, si resta stupiti da come gli oggetti appaiano più grandi, di circa un terzo.

L'effetto di ingrandimento è dovuto al fenomeno della rifrazione, ossia la deviazione subita dalla luce nel passaggio fra elementi dal diverso grado di densità, aria e acqua.

 

Un altro fenomeno che riguarda la visione subacquea è quello dell'assorbimento. In pratica, la luce viene filtrata dall'acqua del mare, che assorbe i vari colori.

Tra i colori primari, il primo ad essere completamente assorbito è il rosso, poi tocca al giallo e infine al blu.

 

Per chi non lo sapesse, è la combinazione di questi colori primari che crea la policromia, cioè l'insieme di tutti i colori esistenti.

Per i motivi appena esposti, durante l'immersione la nostra percezione del colore verrà falsata in modo sempre più evidente man mano che aumenta la profondità.

 

 

http://www.apneamagazine.com/store/5_7787.jpg

 

LA COMPENSAZIONE DELLA MASCHERA E IL COLPO DI VENTOSA

 

Chi si accosta all'apnea rimane subito affascinato dalla profondità, ma fin dal primo tuffo, si accorgerà che nella discesa la maschera si schiaccia letteralmente sul viso facendo insorgere delle difficoltà che, se sottovalutate, possono portare a seri pericoli per la salute e la sicurezza.

E' fondamentale per i principianti comprendere come mai la maschera si schiaccia sul viso man mano che aumenta la profondità. Nella discesa del sub, l'aria contenuta nella maschera subisce l'effetto della pressione e si riduce di volume all'aumentare della profondità.

 

Se non si compensa la pressione interna della maschera si va incontro ad un incidente banale ma potenzialmente pericoloso, il cosidetto "colpo di ventosa".

La compressione dell'aria contenuta nella maschera a causa dell'aumentata pressione, crea una depressione che "risucchia" letteralmente il viso verso il vetro della maschera. Questo causa la rottura dei capillari all'interno dell'occhio ed anche della cute, con conseguente travaso o piccola emorragia.

 

La compensazione della maschera è molto semplice da eseguire e serve a ristabilire all’interno della maschera le giuste condizioni di pressione.

 

La manovra è banale, consiste nell'insufflare un filo d'aria nella maschera dal naso, preferibilmente sempre dopo ogni manovra di compensazione dell'orecchio.

Dopo avere mollato la presa delle dita dalle narici bisogna continuare per un pochino a soffiare aria dal naso.

L'operazione di compensazione è sempre la stessa, ed il ripetersi ci porterà col tempo a farlo in modo istintivo e naturale, senza pensarci.

 

Soffiando leggermente aria dal naso si riesce a ripristinare la corretta pressione della maschera, evitando così lo schiacciamento contro il viso. Omettendo la manovra o effettuandola in modo scorretto si va incontro alla spiacevole sensazione di avere gli occhi che sembrano voler uscire dalle orbite.

Nel caso in cui ci si renda conto che la manovra non è stata eseguita correttamente, per evitare un brutto colpo di ventosa bisogna desistere e riguadagnare immediatamente la superficie.

Per fortuna il colpo di ventosa non è un incidente tra i più gravi e solitamente non causa conseguenze, ma nel caso doveste subirne uno è sempre meglio ricorrere al controllo di un medico, per scongiurare problemi più seri.

 

http://www.apneamagazine.com/store/5_170.jpg

 

GLI EFFETTI DELLA PRESSIONE

 

La pressione influenza in modo determinante l'azione di pesca, in ogni singolo tuffo il nostro organismo necessita di una o più manovre di compensazione, necessarie a riequilibrare timpani e cavità craniche ed anche l'aria contenuta nella maschera.

 

Quando eseguiamo un tuffo, la pressione esercitata sul nostro corpo aumenta in ragione di una atmosfera ogni dieci metri di profondità.

Tutti i corpi comprimibili variano di volume a seconda della pressione. Ipotizzando che un pescatore in apnea stia sommozzando ad una quota d'esercizio di 30 metri, la pressione esercitata sul suo corpo sarà di quattro atmosfere!

Purtroppo, i rischi diventano elevati anche a quote nettamente inferiori.

Basti pensare che anche in pochi metri di profondità si può andare incontro alla rottura del timpano o al già citato colpo di ventosa.

Per questo motivo, quando non si è in perfette condizioni fisiche è meglio non immergersi: è sufficiente un banale raffreddore per aumentare notevolmente il rischio di un incidente.

 

http://www.apneamagazine.com/store/5_3894.jpg

 

I MATERIALI

 

Possiamo affermare che oggi la maggior parte delle maschere è prodotta in silicone. Rispetto alla gomma utilizzata nel passato recente, il silicone garantisce una maggiore aderenza, risulta più morbido, più leggero e sopratutto più resistente al logorio causato dagli agenti atmosferici e salini.

Le maschere più adatte alla pesca in apnea sono quelle nere, in quanto il silicone trasparente fa passare più luce risultando molto fastidioso, a meno che non si peschi in profondità dove la luce solare si attenua.

Anche per gli appassionati del mimetismo, il mercato offre vari modelli prodotti ormai da diverse aziende.

Le maschere in silicone hanno anche il gran pregio di essere totalmente anallergiche: non producono nessun tipo di reazione o disturbo cutaneo neanche dopo l'uso prolungato e reiterato.

 

http://www.apneamagazine.com/store/5_5025.jpg

 

CARATTERISTICHE DI UNA BUONA MASCHERA

 

Un componente molto importante della maschera è il cinghiolo. Deve essere elastico e largo nella parte posteriore per non scivolare dal cappuccio della muta e deve essere facilmente regolabile -quando siamo a pesca abbiamo anche i guanti!.

La sua vera funzione non è quella di serrare la maschera per farla aderire al viso, ma semplicemente di sorreggerla.

Ricordatevi che se una maschera fa acqua non dipende affatto dalla regolazione del cinghiolo, ma da una scelta errata del modello, che evidentemente non si adatta alla forma del vostro viso.

 

Una buona maschera per la pesca deve avere le lenti in vetro temperato. Le maschere con lenti in policarbonato sono poco adatte, in quanto sono facilmente soggette a graffi ed abrasioni.

Solo il vetro temperato ha un'elevata resistenza ai graffi ed in caso di rottura si frammenta in tanti pezzettini che rimangono uniti tra di loro, risultando meno pericolosi del materiale plastico, che rompendosi si scheggia pericolosamente.

 

Nella scelta di una maschera, oltre all'aderenza è importantissimo controllare gli spazi tra naso e telaio, che devono consentire alle dita di trovare comodamente il naso per le fondamentali manovre di compensazione per i timpani (anche qui si tenga presente il fatto che in acqua opereremo con i guanti).

 

 

COME SCEGLIERE

 

La prima cosa che dobbiamo valutare nella scelta di una buona e confortevole maschera è la sua tenuta, il volume interno dell'aria -che non deve essere eccessivo- la leggerezza e, soprattutto, il campo visivo, che deve essere ampio.

Bisogna appoggiare la maschera sul viso lasciando il cinghiolo fuori dalla maschera stessa.

Chiudendo la bocca e trattenendo il fiato verificheremo il grado di aderenza: la maschera ideale per il nostro viso non si staccherà neanche scuotendo leggermente la testa.

Il modello che non aderisce adeguatamente, per quanto possa piacerci esteticamente, non farà al caso nostro.

La definitiva verifica di efficienza della maschera avverrà in mare. Un consiglio valido per evitare un acquisto errato è di provare prima qualche modello di maschere usate dagli amici pescatori, consiglio sempre valido anche per altri accessori come le pinne, i fucili eccetera.

 

http://www.apneamagazine.com/store/86_267.jpg

 

APPANNAMENTO, CHE RABBIA:

 

Tutte le maschere, sia in silicone che in gomma, necessitano di una fase di sgrassaggio e disappannamento.

Infatti, quando una maschera è nuova risulta cosparsa di silicone liquido che viene usato come distaccante per le fasi di stampaggio. Essendo un lubrificante altamente infiammabile, è possibile eliminarlo in grande percentuale con la fiamma di un normale accendino. Ovviamente, l'operazione richiede grande attenzione e cautela. La fiamma va tenuta in movimento e si deve passare in tutte le parti della maschera, lenti temperate comprese.

Chi ha poca manualità e teme di danneggiare la maschera utilizzando la fiamma, può avvalersi di detersivi liquidi sgrassanti per piatti.

L'operazione di lavaggio e sgrassaggio richiede alcune applicazioni del detersivo e va combinato con dell'acqua calda.

Lasciare almeno una notte in ammollo la maschera con acqua e detersivo aiuta molto l'operazione. Esistono altre soluzioni correntemente utilizzate come, per esempio, mettere la maschera in lavatrice in mezzo ai panni, oppure in lavastoviglie in mezzo a piatti e bicchieri.

 

Sono tutte soluzioni valide e spetta ad ognuno seguire la strada che reputa più efficace.

Una volta indossata in acqua, le prime volte la nostra nuova maschera ci sembrerà "strana" e verificati il comfort e la tenuta, bisognerà anche abituarsi a tenerla sul viso.

Questa sensazione si presenterà sempre, anche negli anni, qualora dovessimo sostituire il modello.

Per evitare l'appannamento della maschera è sufficiente strofinare della saliva sui vetri, un'operazione che in caso di bisogno può essere ripetuta durante la pescata.

L'appannamento si può verificare anche con maschere usate da tempo, soprattutto in caso di assenza di manutenzione.

 

Una valida operazione da ripetere ogni volta che si sta per entrare in acqua è lavare la maschera con l'acqua e lo shampoo che si usa per indossare la muta in spaccato.

 

Questa azione di lavaggio prima di entrare in acqua evita sempre l'eventuale appannamento.

 

http://www.apneamagazine.com/store/86_770.jpg

 

MANUTENZIONE

 

Per quanto possa sembrare strano ad alcuni di voi, la maschera necessita di grandi attenzioni e di attenta manutenzione.

Quando si finisce di pescare è bene risciacquarla sempre, magari utilizzando un pò della stessa acqua e shampoo utilizzata per indossare la muta.

A fine pescata è sempre meglio riporla in una custodia per evitare che si rompano le lenti o che vada a contatto con la sabbia, soprattutto per scongiurare il rischio che la sabbia possa finire tra telaio e parte in silicone, compromettendone la tenuta stagna.

Infine bisogna evitare di lasciarla esposta al sole, consiglio valido per l'intera attrezzatura da pesca.

 

Mauro Meloni

 

BARBA E BAFFI

 

Qua le cose si complicano, ed il nostro amico pescatore dotato di un bel paio di baffi potrà trovare un modello adatto solo provando e riprovando maschere su maschere, sperando in qualcosa che si adatti... ma sia ben chiaro che non esiste niente di specifico.

Uno stratagemma sufficientemente valido è quello di ungere i baffi con della crema idratante per la pelle (per es: crema nivea, leocrema) ma, sebbene si tratti di un rimedio funzionale, c'è il rischio di ungere le lenti. Se questo dovesse avvenire... la pescata potrebbe essere compromessa.

 

Per avere la massima aderenza della maschera non rimane che radersi, in quanto anche una barba di qualche giorno ci può creare fastidiose infiltrazioni.

Attenti anche ai capelli che rimangono all'intenro della maschera, perchè anch'essi ne compromettono la tenuta stagna.

 

 

 

PROBLEMI DI VISTA

 

Per fortuna esistono dei modelli di maschera che offrono la possibilità di inserire delle lenti ottiche graduate.

Qualcuno indossa le lenti a contatto, ma mi sento di sconsigliarlo vivamente. Il rischio è quello di perderle qualora entri inavvertitamente dell'acqua nella maschera o quando, durante la pescata, è necessario toglierla, per esempio, per soffiarsi il naso. Per chi soffre di astigmatismo esiste la possibilità di rivolgersi a degli ottici specializzati per l'applicazione di lenti ottiche su qualunque tipo di modello, intervenendo direttamente in modo specifico.

Le lenti graduate sono la miglior soluzione benchè non l'unica.

 

ARTICOLO IN PERENNE EVOLUZIONE

 

Oggi come ieri, nella pescasub non esistono articoli che hanno raggiunto la perfezione assoluta.

Tutti gli articoli, maschere comprese, sono in perenne evoluzione. La tendenza è quella di offrire sempre un maggiore comfort, un ampio campo visivo ed un ridotto volume interno.

Le maschere dell'ultima generazione hanno questi requisiti, impensabili fino a pochi anni addietro. La strada intrapresa dalle aziende è quella di arricchire i propri cataloghi con modelli con caratteristiche differenti, in grado di soddisfare anche i pescatori più esigenti.

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Miglior contributo in questa discussione

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ciao Mariano, grazie sempre per le tue schede.

la domanda è questa: mi è capitato + di una volta di provare la maschera e reputarla fuori dall'acqua buona in quanto a tenuta, per poi ritrovarmi in mare con la maschera che fa acqua in modo inspiegabile, anche dopo aver controllato capelli cappuccio etc... . come mai? è possibile che in qualche modo il cappuccio della muta "deformi" il volto falsando la prova? :blink:

ciao

:bye:

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Ospite Mariano Satta
ciao Mariano, grazie sempre per le tue schede.

la domanda è questa: mi è capitato + di una volta di provare la maschera e reputarla fuori dall'acqua buona in quanto a tenuta, per poi ritrovarmi in mare con la maschera che fa acqua in modo inspiegabile, anche dopo aver controllato capelli cappuccio etc... . come mai? è possibile che in qualche modo il cappuccio della muta "deformi" il volto falsando la prova? :blink:

ciao

:bye:

 

 

X VITO 71

 

Una buona maschera si ritiene tale se tiene tanto in terra quanto in acqua.

 

Una buona maschera si regge sul viso da sola senza cinghietta.

 

Chi è convinto che la tenuta è data dalla cinghietta "sbaglia"...

 

La cinghietta serve soltanto per non perderla dal viso.

 

Detto questo:

se vengono meno queste caratteristiche essenziali la maschera che "non si adatta perfettamente al viso" non è una buona maschera per Te..

 

Personalmente uso al momento le maschere della Omer mod. ALIEN ed ABYSS è ho la fortuna che si adattano perfettamente al volto tanto è vero che quando indosso la Alien questa si regge da sola sul viso permettendomi di uscire dall'acqua privo di segni sul viso.

 

Sia chiaro x tutti che: quello che va bene a Me può non andare bene agli altri.

 

CONSIGLI UTILI:

Trovare una maschera che si adatti perfettamente al viso non è facile ma se siete un pò furbi ogni volta che vi recate a pesca con amici diversi chiedete sempre di farvi provare le loro maschere...vorrei farete altrettanto mettendo a disposizione le vostre.

Modificato da Mariano Satta
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grazie delle tue schede mariano! sempre ottime :thumbup::thumbup::thumbup:

vorrei chiederti un particolare a livello produttivo che riguarda l'appannamento: tutte le maschere sono costruite allo stesso modo (intendo a livello generale)? Perchè ho notato che le maschere di una certa marca continuano ad appannarsi nonostante tutti gli sforzi fatti finora, mentre con altre maschere non ho avuto un appannamento così insistente e dopo una pulizia con lo sgrassatore ho risolto tutto.

 

p.s. posso fare i nomi?

Modificato da vare
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Ospite Mariano Satta
grazie delle tue schede mariano! sempre ottime  :thumbup:  :thumbup:  :thumbup:

vorrei chiederti un particolare a livello produttivo che riguarda l'appannamento: tutte le maschere sono costruite allo stesso modo (intendo a livello generale)? Perchè ho notato che le maschere di una certa marca continuano ad appannarsi nonostante tutti gli sforzi fatti finora, mentre con altre maschere non ho avuto un appannamento così insistente e dopo una pulizia con lo sgrassatore ho risolto tutto.

 

p.s. posso fare i nomi?

 

 

X VARE:

non è necessario fare i nomi in quanto è un problema presente in tutte le maschere in silicone di tutte le aziende indistintamente.

 

Segnalo anche che: più è grande il facciale della maschera maggiore sarà l'appannamento.

 

IL PROBLEMA E' DATO: dai "distaccanti che vengono applicati sugli stampi".

Senza applicare i distaccanti sugli stampi sarebbe impossibile produrre le maschere...il silicone s'incollerebbe agli stampi stessi.

 

CONSIGLI:

Vi allego dei grandi consigli per evcitare l'appannemento sulle maschere messo a disposizione dal Campione Marco Bardi.

 

********************************************************************

 

L'APPANNAMENTO DELLA MASCHERA

 

Autore: Marco Bardi

 

Data di pubblicazione: 16-05-2002

 

Se vuoi leggere la pubblicazione cicca qui sopra

 

L'appannamento della maschera, è un problema che da anni affligge molti subacquei, specialmente subito dopo l'acquisto di una nuova maschera in silicone.

La metodologia di stampo delle parti in silicone, prevede che lo stampo stesso - che lavora ad alte temperature - sia lubrificato con del silicone liquido, che permette una più facile estrazione del facciale in materiale siliconico, che successivamente viene assemblato con il telaio.

 

Senza l'apporto del silicone liquido in fase di stampo, il facciale delle maschere non sarebbe di facile realizzazione e le superfici non risulterebbero perfettamente lisce e omogenee e, quindi, aderenti al viso.

 

Purtroppo, l'inconveniente è dovuto proprio a questa ragione.

 

Il silicone liquido sporca tutta la maschera, vetri e lacciolo compresi, inserendosi spesso anche tra facciale e telaio. Alcune maschere, fin dai primi giorni di utilizzo, mostrano sui vetri la classica situazione di appannamento persistente.

 

In alcuni casi, basta un comune antiappannante per maschere a risolvere almeno parzialmente il problema.

 

Esistono anche altri metodi abbastanza comuni ma poco efficaci, come il dentifricio, la patata sbucciata e altri trucchi e trucchetti famosi da decenni.

 

In pratica, per essere sicuri, se non basta la pulizia con un buon antiappannante o qualcosa di simile, per risolvere definitivamente il problema conviene compiere subito alcune manovre più efficaci.

 

La prima sarà quella di passare una fiamma di accendino su tutta la maschera, specialmente sui vetri.

 

La manovra dovrà essere effettuata rapidamente e senza soffermarsi a lungo su un punto, in modo da non rovinare la maschera. La fiamma brucerà le particelle eccedenti di silicone, che è un materiale infiammabile. Il risultato sarà il verificarsi di microscopiche scintille, dovute appunto al silicone in eccesso che si brucia. Il verificarsi delle scintille, che non sono pericolose, dimostrerà che la maschera era effettivamente sporca di silicone, presente in abbondanza.

 

Le lenti di vetro, come il facciale della maschera, potrebbero annerirsi leggermente, ma non sarà un problema. Dopo un lavaggio tornerà perfetta. La fiamma dovrà interessare tutte le superfici della maschera, interne ed esterne, dedicando maggiori attenzioni alle lenti, dove si verifica il fastidioso appannamento.

 

Anche il lacciolo deve essere trattato internamente ed esternamente, altrimenti i residui di silicone potrebbero raggiungere di nuovo il facciale o le dita della mano, che una volta toccato il lacciolo, toccheranno inevitabilmente la maschera o le lenti, sporcando di nuovo con il silicone.

 

Successivamente al trattamento con la fiamma, si potrà effettuare un lavaggio particolare molto efficace.

In primo luogo, occorre preparare un recipiente con acqua calda (50° circa), facendo attenzione a non esagerare e non ustionarsi nell'operazione,per poi inserirvi una buona dose di sapone al limone per i piatti e bicarbonato, mescolando bene il tutto.

 

Successivamente, si immerge la maschera a bagno nella soluzione per almeno 3-4 ore effettuando, di tanto in tanto, un lavaggio delle superfici gommose, dei vetri e del lacciolo.

 

La soluzione di acqua calda, sapone sgrassante e bicarbonato, tende a distaccare e dissolvere i residui di silicone liquido anche nei punti difficili da raggiungere con una pulizia tradizionale. Questa operazione in abbinamento alla precedente, darà maggiori garanzie di risultato. Di solito, il trattamento descritto è sufficiente a risolvere definitivamente i problemi con le maschere più ostinate.

 

Se non bastasse, prima del lavaggio potrebbe rivelarsi utile sgrassare i vetri e le parti in silicone (dentro e fuori) con della comune trielina imbevuta in uno straccetto, per poi effettuare il lavaggio sopra descritto - che oltretutto toglierà anche il puzzo fastidioso della trielina. Attenzione a non abbondare con la trielina, che tende a squagliare gomma e silicone. Sarà indispensabile un lavaggio accurato, in quanto potrebbe restare un forte odore di trielina difficile da sopportare.

 

Se ancora non bastasse, in ultima analisi, converrà effettuare un ulteriore e accurato lavaggio con acqua calda e sapone al limone sgrassante.

 

Dopo che la maschera si è asciugata bene, potremo cospargere il tutto di borotalco, il quale assorbe meglio l'eventuale silicone liquido residuo, che esala dalla parte plastica.

 

Infine, occorrerà lasciare la maschera per un giorno vicino ad un termosifone o al sole (o ad altra fonte di calore), perché il calore aiuta a far fuoriuscire le esalazioni di silicone liquido residuo. Ripetere il lavaggio e l'asciugatura in modo accurato e cospargere nuovamente il borotalco per almeno una o due volte ancora.Se la maschera si presta ad essere smontata (lenti e facciale), allora converrà smontarla accuratamente pezzo per pezzo per poter raggiungere anche gli spazi morti dove il silicone liquido si è insinuato nella fase di montaggio e da dove potrebbe di nuovo fuoriuscire con l'uso, anche dopo attenti lavaggi e trattamenti.

 

Con la maschera smontata il risultato è più sicuro, ma conviene lasciare questa ipotesi come ultima risorsa - che difficilmente si renderà necessaria - evitando quindi il fastidioso smontaggio.

 

Di solito, le prime manovre elencate - che sono più semplici e rapide - si rivelano sufficienti.

 

Tratto dal Manuale di Apnea e Pesca Subacquea di Marco Bardi: www.marcobardi.com

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Ciao, io rispondo per tessere le lodi della Alien che anche a me si adatta bene, e sottolineare il fatto che il cinghiolo serve solo a tenere la maschera appoggiata sul viso. E' inutile tirarlo troppo perchè non serve se ci sono infiltrazioni e poi schiaccia anche il telaio contro la faccia, pregiudicando la comodità della maschera, soprattutto se ci tenete il boccaglio sotto. :bye:

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Una curiosità:

 

tutte le maschere ingrandiscono gli oggeti alla vista ma ho notato che quelle con lenti inclinate ingrandiscono + di quelle con le lenti in normale posizione verticale, mi sbaglio?

 

L'ingrandimento degli oggetti è proporzionale alla distanza da essi o è solo un impressione?

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Ospite Mariano Satta
Una curiosità:

 

tutte le maschere ingrandiscono gli oggeti alla vista ma ho notato che quelle con lenti inclinate ingrandiscono + di quelle con le lenti in normale posizione verticale, mi sbaglio?

 

L'ingrandimento degli oggetti è proporzionale alla distanza da essi o è solo un impressione?

 

 

X HOMER:

 

L'INGRANDIMENTO E' DOVUTO A QUEL FENOMENO CHE SI CHIAMA "RIFRAZIONE"

(come riportato nell'articolo) e non per quello che presumi:

 

Le prime volte che s'indossa una maschera, si resta stupiti da come gli oggetti appaiano più grandi, di circa un terzo.

 

L'effetto di ingrandimento è dovuto al fenomeno della rifrazione, ossia la deviazione subita dalla luce nel passaggio fra elementi dal diverso grado di densità, aria e acqua........

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Soffro di miopia (da un'occhio mi manca 1.5 e dall'altro 1.25) e uso gli occhiali quasi esclusivamente per guidare, stare al pc e guardare la tv. Secondo te Mariano, per il mio caso, sono utili le lenti da applicare alla maschera?(ho una alien)

 

ciao

Pablo

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ciao Mariano, grazie sempre per le tue schede.

la domanda è questa: mi è capitato + di una volta di provare la maschera e reputarla fuori dall'acqua buona in quanto a tenuta, per poi ritrovarmi in mare con la maschera che fa acqua in modo inspiegabile, anche dopo aver controllato capelli cappuccio etc... . come mai? è possibile che in qualche modo il cappuccio della muta "deformi" il volto falsando la prova? :blink:

ciao

:bye:

 

 

X VITO 71

 

Una buona maschera si ritiene tale se tiene tanto in terra quanto in acqua.

 

Una buona maschera si regge sul viso da sola senza cinghietta.

 

Chi è convinto che la tenuta è data dalla cinghietta "sbaglia"...

 

La cinghietta serve soltanto per non perderla dal viso.

 

Detto questo:

se vengono meno queste caratteristiche essenziali la maschera che "non si adatta perfettamente al viso" non è una buona maschera per Te..

 

Personalmente uso al momento le maschere della Omer mod. ALIEN ed ABYSS è ho la fortuna che si adattano perfettamente al volto tanto è vero che quando indosso la Alien questa si regge da sola sul viso permettendomi di uscire dall'acqua privo di segni sul viso.

 

Sia chiaro x tutti che: quello che va bene a Me può non andare bene agli altri.

 

CONSIGLI UTILI:

Trovare una maschera che si adatti perfettamente al viso non è facile ma se siete un pò furbi ogni volta che vi recate a pesca con amici diversi chiedete sempre di farvi provare le loro maschere...vorrei farete altrettanto mettendo a disposizione le vostre.

Ciao Mariano uso anch'io la alien ,la reputo un ottima maschera,ma purtroppo ha due inconvenienti ,anche dopo anni di uso ,durante la pescata mi si appanna ,sopratutto d'estate quando fa molto caldo e devo dire che mi segna moltissimo in viso,detto ciò rimpiango la miglior maschera secondo me mai prodotta,ovvero la mitica Ventosa mares che aveva la caratteristica di essere completamente liscia all'interno e quindi di non segnare per nulla il viso,mi chiedo come mai nessuna azienda abbia preso in considerazione la realizzazione di una maschera basata sullo stesso principio,penso che accontenterebbe moltissimi appassionati.

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Ospite Mariano Satta
Soffro di miopia (da un'occhio mi manca 1.5 e dall'altro 1.25) e uso gli occhiali quasi esclusivamente per guidare, stare al pc e guardare la tv. Secondo te Mariano, per il mio caso, sono utili le lenti da applicare alla maschera?(ho una alien)

 

ciao

Pablo

 

 

Ciao Pablo (C4rN4g3):

 

*Se peschi in bassofondo puoi usare semplicemente delle lenti a contatto morbide usa e getta lasciando la maschera normale.

 

*Se vuoi una maschera ottica.

Esistono le lenti graduate che volendo potrai sostituire alle lenti classiche ma dovresti rivolgerti ad un negozio specializzato per verificare eventuali costi e modelli di maschere adatte allo scopo.

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Ospite Mariano Satta
Ciao Mariano uso anch'io la alien ,la reputo un ottima maschera,ma purtroppo ha due inconvenienti ,anche dopo anni di uso ,durante la pescata mi si appanna ,sopratutto d'estate quando fa molto caldo e devo dire che mi segna moltissimo in viso,detto ciò rimpiango la miglior maschera secondo me mai prodotta,ovvero la mitica Ventosa mares che aveva la caratteristica di essere completamente liscia all'interno e quindi di non segnare per nulla il viso,mi chiedo come mai nessuna azienda abbia preso in considerazione la realizzazione di una maschera basata sullo stesso principio,penso che accontenterebbe moltissimi appassionati.

 

 

Ciao Giovanni (BLOOD)

innanzitutto un grande abbraccio:

 

Se la Alien ti fa il segno "NON E' una maschera adatta al Tuo viso...dovresti ricercarla tra i vari modelli di aziende diverse fino a trovarla.

 

Anche per Te vale il consiglio di provare, ogni volta che ne avrai l'occasione, le mashere degli amici...

 

Detto questo: è già stata annunciata in Omer una nuova maschera che potrebbe fare al caso Tuo.

 

In breve:

si tratta di una maschera studiata appositamente per quei visi che NON si adattano alle attuali in produzione.

 

Verrà annunciata a breve e potrebbe essere ciò che ricerchi...

 

PER QUANTO RIGUARDA LA VENTOSA:

qualche negoziante potrebbe avere in giacenza il modello della Mares "PRIMA" che era un'evoluzione della stessa Ventosa...d

 

Ciao

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