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Tempi Di Apnea...


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Voi mi direte che sono scemo :wacko: ma da qualche giorno, in ufficio da solo, sto facendo delle prove di apnea.

Effettuo quattro o cinque atti completi solo a livello di diaframma (inspirazione 5sec — espirazione 10sec). Al termine espiro profondamente per svuotare tutto e inspirazione diaframmatici profonda, poi polmonare e a finire clavicolare.

 

Tutta la settimana i miei tempi di apnea sono stati costantemente di 1min e 10-15sec. Una vera schiappa voi direte: Lo so … lo so :angry::angry: !!!!

Si tratta di poco allenamento. Inoltre questi tempi senza nessun dispendio energetico in quanto fermo sulla sedia (pensarsi in movimento sotto acqua)

 

Stamattina ho avuto un exploite (che si scriva cosi??): 1min e 40sec. Devo dire che probabilmente ne avrei avuto per altri 15 secondi ma ho “quasi” preso paura del cronometro e mi sono fermato. Non ho provato nessun tipo di disagio e solo alla fine ho cominciato ad avere un po’ di fame d’aria. Non guardo mai l’orologio durante l’apnea proprio per non condizionarmi mentalmente.

 

Fatto interessante da notare è che a circa 15 sec dall’inizio dell’apnea mi è venuto da sbadigliare, ovviamente non ho inspirato in maniera assoluta aria ma ne ho espirata un po’ al termine dello “sbadiglio”.

 

 

In tutta la giornata non sono più riuscito a ripetere la stessa prestazione. Addirittura si sono abbassati di circa 10sec i tempi medi delle mie apnee (1min – 1min e 5sec)

Cosa può essere?

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Potresti aver iperventilato un po'.

 

In ogni modo i tempi "da ufficio" non sono rappresentativi di quelli "veri",troppe variabili intervengono.Dalla posizione,all'assenza del diving reflex,al diverso stato emotivo,ecc ecc

 

Il fatto che quei tempi siano ottenuti senza fare sforzi non vuol dire che quelli in acqua,facendo sforzi,saranno inferiori.

Pensa che io a secco,sdraiato sul letto,supero raramente i 2 minuti,mentre a mare,quando sono allenato,i tuffi da 2 minuti non sono rari.

 

Non ti preoccupare dunque dei tempi da ufficio,in mare cambia tutto.

 

 

:bye::bye::bye:

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Sfatiamo un mito.

 

L'iperventilazione può non dare foricolii e capogiri ed essere già tale da mettere il sub in una situazione di rischio.

 

Nel tuo caso specifico,lo sbadiglio potrebbe di per sè essere un sintomo di ipocapnia e quindi di iperventilazione.

 

Ciao :bye::bye::bye:

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Non credo molto a questo tipo di allenamento. Trovo che sia verissimo il detto che "l'apnea si allena con l'apnea" ma vale purtroppo solo l'apnea che si fa in mare e non in ufficio! e questo lo dico dopo tanti anni in cui ho potuto notare che i maggiori benefici vengono dati da un'attività fisica "pesante" come il nuoto o la bicicletta, la corsa, il calcetto che forniscono al fisico la base (se fate fare un apnea a uno sportivo qualunque vi accorgerete che hanno una ottima resistenza anche coloro che non hanno mai fatto apnea a nessun livello) accompagnata poi dall'attività in acqua meglio se salata! Il massimo si raggiunge quando si cominciano a pescare i pesci senza pensare al cronometro, ma solo pensando alla tecnica e a renderla impeccabile.

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Mi dispiace dirtelo ma stai perdendo tempo.

L'apnea a secco non ha quasi nulla a che vedere con quella fatta in acqua (assenza di blood-shit e del diving reflex) e, fatto molto piu' importante, non e' assolutamente allenante nei confronti della stessa.

Se proprio vuoi fare un allenamento a secco fatti una bella corsa o una pedalata, giusto per fare degli esempi.

L'apnea allenala in piscina o, meglio, in mare.

 

Se invece desideravi toglierti uno sfizio solo per curiosita' e' un altro conto ma comunque, come ha detto Uccio, non c'e' relazione diretta tra apnea a secco e in mare.

 

:bye:

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Mi pare di aver sentito tra l'altro a sostegno dell'inutilità delle apnee a secco, che in caso di sincope a secco, questo potrebbe essere molto più pericoloso che andarci in acqua ; qualcuno a suo tempo deve avermi dato anche una spiegazione scientifica che però ora mi sfugge.

Qualcuno, magari Uccio (che mmmmedico Jè :D:thumbup: ) mi potrebbe rinfrescare la spiegazione , sempre ammesso che quello che mi hanno detto sia corretto.

 

Andrew

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Ospite collega

Io non credo che l'apnea a secco sia perdere tempo

 

certo, ha poco a che fare con l'allenamento in acqua,

 

ma è pur sempre una maniera per impararet ad ascoltarsi.

 

 

Un modo per abituarsi al "non respiro", per arrivare piano piano a capire che il nostro primo limite è il non conoscersi.

 

personalmente ho provato a seguire questi esercizi

passando dal minuto- minuto emmezzo

a piu' di quattro minuti

A SECCO E' VERO

ma ho imparato a riconoscere i segnali del mio corpo anche in dinamica

 

 

tutto questo

 

secondo me :P

 

 

andrea

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Io non credo che l'apnea a secco sia perdere tempo

 

certo, ha poco a che fare con l'allenamento in acqua,

 

ma è pur sempre una maniera per impararet ad ascoltarsi.

 

 

Un modo per abituarsi al "non respiro",  per arrivare piano piano a capire che il nostro primo limite è il non conoscersi.

 

personalmente ho provato a seguire questi esercizi

passando dal minuto- minuto emmezzo

a piu' di quattro minuti

A SECCO E' VERO

ma ho imparato a riconoscere i segnali del mio corpo anche in dinamica

 

 

tutto questo

 

secondo me :P

 

 

andrea

 

 

Confermo la linea e i risultati.

 

nel luglio 1994 ho avuto la perforazione del timpano dx e per quasi 1 anno non sono andato in acqua.

per non farmi ritrovare completamente "freddo" ho provato, a marzo 1995, per gioco all'inizio, a fare delle apnee a secco: i primi risultati furono sconfortanti = 45/50 sec. di apnea.

cocciutamente ho continuato anche perfezionando il sistema di "allenamento": massimo 2 minuti di respirazione e due atti respiratori molto profondi (tra espirazione ed inspirazione duravano quasi un minuto) poi un atto respiratorio forzato, veloce e profondo e via.

la serie si componeva di 6 apnee da seduto, 3 in movimento (camminando per la stanza) e 1 in dispnea.

segnavo il tempo sia alla prima contrazione che alla decima contrazione (e qui finivano le prime 5 apnee); la sesta apnea era massima con un numero di contrazioni che arrivavano anche a 15/20 (con amici al fianco sono arrivato a 25 ed ho interrotto).

altre tre apnee "dinamiche" (in movimento sia in fase di preparazione che di espletamento dell'apnea) con interruzione alla quinta contrazione per le prime due e alla decima per l'ultima.

L'ultimo atto era una prova di dispnea con massimo tre contrazioni.

tra tutte le prove c'erano 2 minuti e mezzo di recupero.

nel giro di 2 mesi le mie apnee sono passate da 45/50 sec. a 5 minuti.

a mare io non avevo mai superato (nei periodi di massima forma e allenamento) 1,45 di apnea; la prima uscita a mare (la ricordo perfettamente -6 maggio 1995-) le apnee non scesero mai sotto il 1,30 min. e nel giro di tre uscite mi stabilizzai costantemente intorno ai 2 minuti con puntate oltre i 2,15.

 

sarà stato un caso?

Può essere.

mi piace però pensare che l'apnea a secco aiuti a ritrovare ritmi e abitui l'organismo all'apnea.

 

Sono comunque consapevole che se quest'allenamento l'avessi svolto a mare, magari i risultati sarebbero potuti essere ancora migliori.

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Anche io lo facevo questo allenamento... a casa pero' non in ufficio... ehehehehe

 

cmq facevo poco piu' di 4 minuti a casa, tranquillo, seduto sul letto.

 

In piscina (statica) ero arrivato a 3 minuti mentre durante una azione di pesca all'aspetto potevo arrivare a 2 minuti scarsi

 

Secondo me serviva eccome questo esercizio... ma solo per una cosa: abituare la mente ad avere fame d'aria!! facendo tutti i giorni un po' di apnea a casa a secco si puo' forse "tirare" un tantinello in piu' (sempre cmq nei limiti di una attivita' sportiva DIVERTENTE) e abituare il fisico a vincere quella brutta sensazione di avere fame di aria... io ho notato che con l'allenamento a secco le contrazioni arrivavano in ritardo.

 

Una curiosita': per anni mi sono auto-stupito della mia prima prestazione cronometrica, avevo 11 anni (1978) e, mettendomi steso sul letto a pancia in su dopo aver iperventilato per bene (ero un po' ignorantello ma avevo tanto entusiasmo...) mi cronometrai in 3:31, tempo poi mai piu' ripetuto per 15 anni (forse perche' ho poi sempre rifiutato categoricamente la iperventilazione, pratica molto pericolosa soprattutto se fatta in acqua!!!)... e sopratutto non mi credette nessuno... sigh!!!! La cosa strana e' stata che a 30 anni (senza iperventilare pero') ero solo capace di 4'10" nelle stesse condizioni... dopo 20 anni di mare... mah?!?!?!

 

ciao

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