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Pesca sicura al lago


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Ciao a tutti,volevo avere qualche consiglio da voi.

Io pesco principalmente al lago dove spesso ci sono scarichi fognari e industriali,per questo motivo volevo sapere se ci sono dei seri pericoli per la salute e se ci sono delle vacinazioni specifiche da fare.

Quali sono i vantaggi/svantaggi dell'iperventilazione,sò che è meglio non farla specialmente se si pesca "fondo".

Pescando intorno ai 10-15mt. come posso preparare al meglio una discesa sul fondo.

 

 

Grazie per l'attenzione.

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IPERVENTILARE E' PERICOLOSISSIMO INDIFFERENTEMENTE DALLA PROFONDITA'!!!!!!

 

IPERVENTILANDO ABBASSI IL LIVELLO DI CO2 E QUINDI RITARDI LO STIMOLO A RESPIRARE MA L'OSSIGENO FINISCE UGUALMENTE E ALLORA TI SALUTO SOLO NON TI ACCORGI ....

 

IL NOSTRO ORGANISMO CONTROLLA CHE NON CI SIA TROPPA CO2 NON CHE NON CI SIA TROPPO POCO OSSIGENO ... QUINDI CON L'IPERVENTILAZIONE E' COME SE TAROCCASSI LA SPIA DELLA BENZINA ... NON SI ACCENDE MA RIMANI A PIEDI!!!!

 

MI SA CHE TI CONVIENE FARE UN BEL CORSO HAI TUTTO DA GUADAGNARE !!!!

CIAO

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DIMENTICAVO ALTRO PROBLEMA DELL'APNEA IN PROFONDITA' E' CHE SUL FONDO PER VIA DELLE PRESSIONI ESTERNE TI SEMBRA DI POTER PROLUNGARE L'APNEA MA RISALENDO CON IL REPENTINO ABBASSAMENTO DELLE PRESSIONE TI VIENE A MANCARE DI COLPO L'OSSIGENO ...

 

DETTO IN SOLDONI SOLO PER RIBADIRE CHE DEVI FARE UN BEL CORSO!

 

CIAO

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Ciao Dudu, scusami ma volevo farti una domanda.

Io pesco al Lago di Garda, e nn mi è mai capitato di pescare a ridosso di scarichi fognari e industriali (cosa proibita per legge tra l'altro), percui sarebbe interessante sapeere inm che Lagho peschi, visto che nn credo che nemmeno nel Lago di Iseo e nel Lago di Como, vi sianoscarichi fognari e industriali direttamente nelle acque.

Ti prego di rispondere sia per motivi di sicurezza per altri che potrebbero pescare in quelle zone e sia per ovi motivi ambientali.

 

Ciao

Andrea VR

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Come giustamente sottolineato dagli altri l'iperventilazione è sempre e comunque sconsigliabile.Iperventilare vuol dire aumentare il volume d'aria che noi mobilizziamo(inspiriamo ed espiriamo)al minuto.Si può iperventilare sia aumentando la frequenza del respiro(di norma si fanno 10-15atti ventilatori al minuto),sia aumentandone la profondità.Cioè di norma noi facciamo circa 15 respiri al min e mobilizziamo per ogni respiro,a riposo,circa 500 ml.Dunque la ventilazione/minuto è 15x500=7500ml/min(ovviamente in media).Ora ogni volta che noi superiamo questa soglia stiamo iperventilando nella comune accezione del termine.E,come puoi facilmente notare,si può superare la soglia sia aumentando la frequenza(dunque facendo non più 15 ma 30-40-50 atti al minuto)sia aumentando la profondità del respiro(dunque non ventilando più 500 ma 5000-6000,questa è la capacità vitale media cioè il volume mobilizzato in media con dei respiri molto profondi),per dirla in altri termini,sia con la ventilazione "a cane" sia con una serie di respironi.L'iperventilazione,come giustamente detto dagli altri,non aumenta la quantità di O2 nel sangue ma riduce invece la quantità di CO2(si parla di pressione parziale).Questo accade per il diverso modo col quale queste due sostanze sono veicolate nel sangue.L'ossigeno è trasportato dall'emoglobina mentre l'anidride carbonica si trova disciolta in varie forme(principalmente come bicarbonato,legata a varie sostanze e come CO2).Dunque l'iperventilazione abbassa la CO2 ma non aumenta l'O2.La durata dell'apnea, se la intendiamo dall'inizio di essa alla sincope,dipende dall'O2 mentre la nostra sensazione di fame d'aria e i vari "campanelli d'allarme" che ci impongono di interrompere l'apnea dipendono più del resto dalla CO2.Dunque iperventilando ci sembrerà di stare di più in apnea ma non perchè in effetti la nostra autonomia sia maggiore(abbiamo detto che l'O2 non varia)ma perchè ci avviciniamo alla sincope senza accorgercene.Dunque la durata dell'apnea è la stessa,è la nostra sensazione che cambia.Accanto a tutto ciò c'è la questione della variazione della pressione in risalita(hanno spiegato tutto prima di me).Quindi come si deve respirare?In genere si dice che bisogna rilassarsi in superficie respirando normalmente(senza aumentare la profondità del respiro)e poi,prima del tuffo si possono fare POCHI(2-3-4)atti profondi molto lenti(ricorda infatti che per non iperventilare o per farlo non eccessivamente,se aumentiamo la profondità bisogna ridurre di molto la frequenza).Tutto questo consente di immagazzinare tutto l'O2 possibile senza alterare troppo la CO2.

Riguardo alla possibilità di prendere infezioni in acque inquinate,la cosa è certamente possibile se c'è un inquinamento microbiologico.I principali problemi possono riguardare l'apparato gastro-intestinale,la cute e l'orecchio esterno.Non ci sono grandi vaccinazioni da fare(ed in ogni caso non vale proprio la pena) e la cosa più ragionevole è quella di non immergersi in acque non pure.Ciao

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non c'è molto da aggiungere su quanto già detto, mi sembra.

evitare di immergersi in specchi d'acqua contaminati è la cosa più logica da fare per la tutela della salute, in considerazione della moltitudine di malattie infettive e/o parassitarie a cui si può andare incontro o ad altri tipi di patologie dovuta ad agenti inquinanti di provenienza industriale.

Per quanto riguarda gli svantaggi dell'iperventilazione sono molteplici ed in parte già elencati, per una ulteriore delucidazione questo è il riassunto di una lezione che ho fatto ai miei studenti sull'argomento (ho cercato di renderla meno "universitaria", spero di esserci riuscito).

 

L’immersione in apnea è sottoposta agli effetti della pressione sugli scambi gassosi alveolari.

Nel subacqueo apneista, il segnale alla risalita è dato da una sensazione di dispnea conseguente all’aumento dei valori della CO2 ematica che provoca la stimolazione di particolari recettori chimici. Per prolungare l’apnea il sub può controllare i primi segnali di dispnea, ma questa pratica può avere delle conseguenze drammatiche soprattutto se, come avviene di frequente, il subacqueo iperventila i suoi polmoni prima dell’immersione con la falsa convinzione di aumentare la sua riserva di ossigeno.

Infatti questa metodica provoca una diminuzione della CO2 alveolare ed ematica, cosa questa che, come vedremo, fa aumentare il rischio di anossia ipossiemica e condurre il soggetto alla morte.

In condizioni normali i gradienti delle pressioni parziali di O2 e CO2 nel sangue e nell’aria alveolare favoriscono il passaggio dell’O2 dai polmoni al sangue e il passaggio di CO2 dal sangue ai polmoni. In immersione l’aumento della pressione intrapolmonare favorisce la diffusione dell’O2 ma ostacola quella della CO2. Infatti a –10 m. di profondità la pressione intrapolmonare è tale che lo spostamento della CO2 avviene in senso inverso, dai polmoni al sangue e non dal sangue ai polmoni; la riserva di O2 a livello polmonare diminuisce molto più rapidamente in profondità che in superficie in contemporanea con il notevole incremento della PCO2 . Il segnale di risalita comparirà quindi in ritardo in rapporto all’O2 effettivamente consumato; cosa che, nel subacqueo inesperto con scarsa conoscenza dei propri limiti, può dare la sensazione di poter protrarre ancora il tempo di apnea.

In fase di risalita la pressione dei gas diminuisce rapidamente sia nei polmoni che nel sangue, con caduta dell’O2 a valori ipo-anossici che possono provocare la perdita di coscienza del sub con conseguente rischio di sincope e successivo annegamento per inondazione polmonare.

Il rischio aumenta se il sub ha praticato iperventilazione in superficie in quanto con tale metodica si ha un leggero aumento della PO2 ma principalmente si ottiene una caduta notevole della PCO2 con conseguente ritardo nel tempo del segnale di risalita.

 

 

per un maggiore approfondimento ti rimando a questo sito dove trovi un mio articolo sull'argomento che potrà interessarti.

 

http://www.bluworld.com/sicurezza/iperventilazione.php

 

http://apnea.modronebo.net/apnea/malos1.jpg

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