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Posidonia Bianca...qual'è il motivo?


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C'è però una imprecisione nella termografia così come è stata pubblicata: il colore bianco non esisterebbe ma altro non sarebbe che il nero cancellato con il metodo del "canale ad alfa" da uno stupido software che in automatico cambia il colore per risparmiare inchiostro quando si stampa l'immagine su carta. Quindi l'immagine "vera" sarebbe questa ottenuta semplicemente sostituendo il bianco con il nero.

Non è una fesseria...il nero equivale ad una temperatura superficiale prossima a 6°C mentre il rosso scuro indica una temperatura superficiale prossima a 21°C. Quindi man mano che ci si allontana da Suez la temperatura scende da 21°C di ben -15°C fino a 6°C che sembra fosse la temperatura media delle acque superficiali del Mediterraneo Occidentale.

Se aggiungete che l'immagine è stata ripresa a mezzanotte dell' 11 maggio (cioè di notte e in un giorno qualunque a mezza primavera) allora chiunque capirebbe che in un mare di acqua a 6°C si immette letteralmente un'altro mare più caldo di ben 15°C.

Questo fatto innegabile spiega non solo perchè l'ecologia del Mediterraneo è stressata e sotto attacco ma anche perchè tutta la metereologia d' Europa viene stravolta e tropicalizzata da questa enorme massa d'acqua calda spostata in posti dove prima non c'era o ce ne era di meno.

Non ci vuole un genio per capirlo eppure di questo disastro non ne parla nessuno neppure in ambito scientifico. Troppa gente fà finta di non vedere.

http://s10.imagestime.com/out.php/i864669_SSTE18393.png

ma siamo sicuri che la scala rappresenta i gradi centigradi dell'acqua e non quelli dell'aria ?? credo che sia impossibile un tale dislivello di temperatura tra le acque superficiali di un bacino marino chiuso e non troppo grande come il mediterraneo, anche perché la temperatura di 6° è talmente bassa che forse viene raggiunta in superficie solo in pieno inverno e in piccole aree nell'alto adriatico e nel golfo del leone

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ma siamo sicuri che la scala rappresenta i gradi centigradi dell'acqua e non quelli dell'aria ?? credo che sia impossibile un tale dislivello di temperatura tra le acque superficiali di un bacino marino chiuso e non troppo grande come il mediterraneo, anche perché la temperatura di 6° è talmente bassa che forse viene raggiunta in superficie solo in pieno inverno e in piccole aree nell'alto adriatico e nel golfo del leone

Che vuoi che ti dica? Nel consorzio CNES c'è pure l' ENEA di casa nostra e di qualcuno toccherà pure fidarsi ogni tanto nella nostra vita disgraziata anche se è arcinoto ai più che l' ENEA è un rinomato covo di mangiastipendi improduttivi e incapaci perchè fondamentalmente sono tutti raccomandati di ferro anzi di acciaio inox :whistling:

Sul fatto del pieno inverno però al posto tuo avrei moltissimi dubbi perchè la capacità termica dei mari è molto più alta della capacità termica dell' aria e quindi l'inerzia termica delle masse d'acqua è tale che a mezza primavera il mare è ancora mediamente freddo come d'inverno così così come in autunno è praticamente mediamente caldo come lo era in estate. Insomma c'è un gap temporale di circa 40 giorni tra il ciclo d'irraggiamento per insolazione e il ciclo termico annuale dell' acqua che è dovuto al grande calore specifico dell'acqua. Se il minimo d'insolazione accade il 21 dicembre allora il minimo termico dell' acqua cade a ridosso del 7 febbraio. Se il massimo d'insolazione accade il 21 giugno allora il massimo termico dell'acqua cade a ridosso del 7 agosto. Se il valore medio dell'isolazione cade il 21 marzo e il 23 settembre allora i valori medi termici dell'acqua cadono rispettivamente il 7 maggio e il 9 novembre. :bag:

In ogni caso ammesso che ci sia un errore e i valori fossero sballati allora se sono troppo bassi nei minimi devono essere troppo bassi anche nei massimi e quindi il delta (MAX-min) resta invariato il che significa un salto termico compreso tra 10°C e 15°C tra Mediterraneo orientale e Mediterraneo occidentale.

Un' enormità in grado di cambiare il clima di tutta Europa, mezza Africa e un pezzo di Medio Oriente. In pratica ci siamo trovati in casa una fabbrica di tornados seconda solo al Golfo del Messico. :boxed:

e che tra l'altro spiega benissimo l'eutrofizzazione, la moria delle specie autoctone e le invasioni aliene. Qualcuno di recente ha menzionato la presenza dei barracudas nel Tirreno...

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sul fatto del pieno inverno non ho affatto dubbi, le temperature superficiali scendono in inverno fino ad un minimo di 6-7 C° solo nelle parti settentrionali del mediterraneo raffreddate dai venti freddi, si abbassa la densità e sprofondano rimescolandosi con le acque più profonde che proprio a causa dell'inerzia termica sono più calde (le acque abissali mediterranee hanno una temperatura media compresa tra 12 e 13 C°. La elevata capacità termica dell'acqua fa sì che il riscaldamento è lento ma costante, non so quando si raggiunga un valore medio, il tuo ragionamento sull'insolazione non fa un a piega, e nel mediterraneo orientale la temperatura di 21 è coerente con i dati medi (16 in inverno e 26 in estate in base alle mie fonti), quello che non mi quadra è il resto. I dati rappresentati in questa carta sono sicuramente oggettivi dunque la raccomandazione non centra, tuttavia vanno letti e analizzati solo sapendo come funzionano gli strumenti che li hanno misurati. E allora penso che dovremmo capire cosa intendiamo per acque superficiali. Faccio una ipotesi, gli strumenti riescono a misurare la temperatura solo di un sottilissimo strato superficiale (diciamo qualche cm) così il delta si spiega con il fatto che l'area occidentale al momento della foto era interessata da una bassa pressione che portava venti freddi da nord in grado di raffreddare questo strato superficiale fino a 6 C°. Se è cosi allora è probabile che queste temperature, riguardando solo strati molto sottili, cambiano radicalmente nell'arco di poche ore o giorni per via del rimescolamento e delle condizioni atmosferiche e mi spiego come mai ad aprile mi sono fatto una immersione nelle acque (di colore nero) della sicilia orientale senza rischiare l'ipotermia. Se cosi fosse questo enorme dislivello di t° è solo momentaneo e di sicuro non influenza gli organismi marini. Che poi le differenze di t° ci sono questo è un dato di fatto così come l'influenza delle acque e degli "alieni" provenienti dal canale di suez.!

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Il tuo ragionamento non fà una piega. :thumbup: Il sensore termico satellitare "legge" lo spettro che rimbalza sulla superficie metallica del mare e si ferma lì. :boxed: ..ebbene si ..metallica perchè il biossido del metallo idrogeno è noto ai più come "acqua" ma per la radiazione solare incidente il mare è come fosse uno specchio metallico abbastanza poco levigato (per via del moto ondoso) quasi fosse una superficie metallica lievemente bocciardata o godronata. La fisica su cui si basano i sensori termici satellitari è questa qui, se hai il piacere e la voglia di approfondire l'argomento che per me è molto interessante ma mi rendo conto che non lo è per tutti. In poche parole il limite dei sensori termici IR stà proprio nel fatto che essi non sono in grado di leggere valori di temperatura assoluti se non mediante un'apposita opera di continua taratura eseguita mediante sofisticate apparecchiature in possesso di pochi enti scientifici e militari. Per esempio i sensori IR dei missili aria-aria dell' AMI vengono continuamente tarati mediante un apposito apparecchio definito impropriamente "corpo nero" situato in un aeroporto vicino ad una "importante città" e di più non ti posso dire senza essere passibile di violare segreti dello stato di pulcinella :banging: Ciò non toglie che questi sensori IR pur non essendo "precisi" nella lettura delle temperature "assolute" delle superfici metalliche, diventano precisissimi nella lettura delle differenze di temperatura tra una regione di una superficie metallica e le regioni confinanti o meglio ancora del "contrasto" tra una superficie metallica riflettente e una superficie non metallica assorbente, qualità questa molto utile ai militari. :robot:

Insomma ..i sensori IR satellitari misurano con precisione proprio il "delta" che è quello che volevasi dimostrare perchè è proprio quella regione di confine spessa pochi millimetri che divide l'aria dall' acqua quella regione che genera il vapore acqueo che vanno a formare le nubi.

Insomma... il motore del clima è proprio tutto nascosto in quei pochi millimetri di acqua noti come "pelo dell' acqua".

Sotto al "pelo" il ragionamento non vale perchè l'acqua si stratifica a seconda della sua densità e la densità è in funzione non solo della temperatura ma anche della salinità secondo i cosiddetti "termoclìni".

 

E la salinità dal satellite non la si vede.. ancora non esistono satelliti "assaggiatori d'acqua" ... :siiiii: almeno che sappia io che sono fuori del giro. :lol:

 

Quindi hai pienamente ragione..il comune pescasub non può avere alcuna consapevolezza di questo fenomeno inquietante se non vedendo gli effetti secondari che ciò causa all'ambiente che lo circonda.

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Interessante il funzionamento di queste “trappole” elettroniche satellitari, ho iniziato a leggere tutto di un fiato la fisica dei corpi neri ma ti confesso che mi sono fermato alla prima equazione, dopo qualche istante di “riflessione” ho iniziato a pensare a mio padre che da piccolo mi diceva quanto erano “poco intelligenti” coloro che nel nostro assolato clima siculo acquistano un’automobile con caratteristiche estetiche simili al “corpo nero” e poi giù a ridere pensando di spiegare al giovane al volante della sua sportiva rigorosamente nera con radio e aria condizionata al massimo sotto il sole di una bella giornata agostana la"catastrofe ultravioletta"che avrebbe potuto evitare prima di scegliere il colore semplicemente osservando il grafico dell’equazione di maxwell sull’assorbimento delle radiazioni elettromagnetiche. Dunque la termografia misura solo la t° del pelo dell’acqua, a questo punto sarebbe interessante sapere se queste situazioni costituiscono la normalità o come ipotizzi tù sono il segnale di drastici cambiamenti. in effetti gli strati superficiali del mediterraneo specialmente nelle zone costiere risentono molto dei ritmi stagionali e dell'alternanza notte-dì, ragion per cui dislivelli annuali di t° di quasi 25 C tra il punto più freddo e il punto più caldo sono considerati normali, fermo restando che in questo caso si parla dei primi metri dell'intera colonna d'acqua. e ifferenze di temperatura media tra i vari sub-bacini che sono poi quelle che determinano la differenze tra flora e fauna. Se ritorniamo al discorso sulla posidonia credo che il fattore più importante non sia tanto la variazione di t° quanto la trasparenza delle acque e la competizione con le alghe. La posidonia vive fino ai 40 m a seconda proprio della trasparenza, è adattata perciò ad una t° variabile e sopporta sbalzi di temperatura notevoli tra una stagione e l’altra. E’ invece sicuramente molto sensibile all’alterazione del fondale e come detto alla quantità di luce, fattori che possono cambiare rapidamente in seguito all’inquinamento e ai dragaggi indiretti operati dalla pesca e dalla nautica (strascico, ancoraggi). La competizione con le altre alghe è invece più difficile da analizzare, le alghe hanno preso il posto della posidonia in ritirata o sono in grado di sottrargli spazio attivamente perché hanno ritmi vegetativi più veloci?

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... La posidonia vive fino ai 40 m a seconda proprio della trasparenza, è adattata perciò ad una t° variabile e sopporta sbalzi di temperatura notevoli tra una stagione e l’altra. E’ invece sicuramente molto sensibile all’alterazione del fondale e come detto alla quantità di luce, fattori che possono cambiare rapidamente in seguito all’inquinamento e ai dragaggi indiretti operati dalla pesca e dalla nautica (strascico, ancoraggi). La competizione con le altre alghe è invece più difficile da analizzare, le alghe hanno preso il posto della posidonia in ritirata o sono in grado di sottrargli spazio attivamente perché hanno ritmi vegetativi più veloci?

Tiro ad indovinare e quindi potrei sbagliare ma credo che il fattore fisico che stà minando la salute della posidonia nel Mediterraneo è la quantità di ossigeno e di adride carbonica disciolti nell'acqua. Infatti la temperatura altera drammaticamente il contenuto dei gas disciolti nell' acqua. Piccolo esperimento : compra 2 bottiglie uguali della stessa marca di acqua minerale potentemente gassate e mettine una al sole e 1 in frigo e poi aprile insieme dopo aver aspettato un congruo periodo di tempo. Quale bottiglia delle 2 ti scoppierà in faccia? :D ...ma già lo sai quindi evita di bagnarti...

Deduzione logica => se a pari pressione e volume l'acqua calda si degassa di più di quella fredda allora la "cosa" che manca alla posidonia potrebbe proprio essere una notevole quantità di ossigeno e anidride carbonica che se nè fuita in aria proprio a causa dei +10/15 °C dello strato superficiale arrivato dritto dritto dal Mar Rosso. La posidonia del resto è una pianta con semi di generose dimensioni e quindi anche di generose necessità fisiologiche e questo suo limite ne consente lo sviluppo in mari che erano ancora relativamente temperati fino al 1975. Mari lontanissimi tra loro come sono il Mediterraneo e il Mar di Tasmania. Non mi risulta che le posidonie australi siano in crisi come le nostre forse proprio perchè non c'è nessun Canale di Suez da poter costruire laggiù... :subg:

Naturalmente è solo una mia ipotesi e se ho scritto una gran caz.zata ebbene oramai l'ho scritta e non la posso più ritirare :laughing:

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  • 2 settimane dopo...

Questa è una orribile animazione che ho appena intubato.

Ho trovato conferme da questo sito che mi ha gentilmente fornito le diapositive che ho usato per fare l'intubata.

Sono semplicemente 6 schermate prese nel corso di un anno partendo da ottobre 2010 per finire a novembre 2011 che ho montate in sequenza rapida da 10 sec cadauna così alla meno peggio e con un programma scrauso.

 

La temperatura rilevata sembra che non sia solo quella superficiale presa dai satelliti ma che sia stata ottenuta montando insieme ai dati dal satellite, i dati provenienti da boe oceanografiche, navi di passaggio e da osservazioni scientifiche varie afferenti dalle istituzioni nazionali preposte.

 

Risultato: questa che potete vedere è la fluttuazione della temperatura stimata del primo metro e mezzo d'acqua del nostro mare zona per zona nel corso del 2011.

 

Unica cosa a me risultata abbastanza sgradevole è la scelta dei colori operata da "My Ocean": viola = freddo e rosso = caldo si somigliano un pò troppo per non riuscire a fare un grande casino.

 

Ma a caval donato non si guarda in bocca...

 

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bel lavoro complimenti!, per quanto riguarda i dati termici oggettivi, mi sembra che le schermate fotografano una situazione molto realistica ma la scala è poco precisa sui valori massimi e minimi (che sicuramente superano rispettivamente i 25 C° e i 15 C°) in ogni caso facendo un confronto con un altra carta delle temp medie in mio possesso, non datata purtroppo, mi pare che le temperature del mediterraneo orientale sono più alte di 1-2 gradi almeno. Credo che le fredde acque in entrata dall'atlantico riescono ancora ad influenzare le temperature superficiali del mediterraneo occidentale, mentre il mar di levante in particolare è più caldo forse per l' influenza dalle acque che entrano dal mar rosso. Tuttavia dalle schermate non si evidenzia una zona calda localizzata stabilmente nei pressi del canale. In ogni caso andrebbe valutata la portata d'acqua che entra dal mar rosso per capire la sua reale influenza sul bacino levantino.

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....Credo che le fredde acque in entrata dall'atlantico riescono ancora ad influenzare le temperature superficiali del mediterraneo occidentale, mentre il mar di levante in particolare è più caldo forse per l' influenza dalle acque che entrano dal mar rosso. Tuttavia dalle schermate non si evidenzia una zona calda localizzata stabilmente nei pressi del canale. In ogni caso andrebbe valutata la portata d'acqua che entra dal mar rosso per capire la sua reale influenza sul bacino levantino.

Purtroppo la controprova che sarebbe necessaria non è possibile perchè i rilievi satellitari sono cominciati solo nel 1970 quasi contemporaneamente all' inizio dei grandi dragaggi voluti da Sadat come suggello alla pace separata dell' Egitto con Israele e terminati solo nel 2010.

 

Scrive Wikipedia:

 

"Alla costruzione il canale misurava 164 km di lunghezza, 8 m di profondità, 52 m di larghezza e consentiva il transito di navi con pescaggio massimo di 6,7 m.

In seguito ai lavori di allargamento (2010) oggi il canale misura: 193,30 km di lunghezza, 24 m di profondità, 205/225 metri di larghezza (a 11 m di profondità) e consente il transito di navi con pescaggio massimo di 20,12 m.

Il canale si compone di:

  • Accesso a nord di 22 km
  • Corpo del canale di 162,3 km
  • Accesso a sud di 9 km"

Quindi non sapremo mai quale fosse l'inquinamento termico causato dal vecchio Canale di Suez al Mediterraneo prima del 1970.

 

E' un dato di fatto incontestabile che ora il Canale è 3 volte più profondo e 4 volte più largo di quanto fosse prima della "Guerra dei 6 Giorni" e quindi il volume d'acqua condivisibile tra Mediterraneo e Mar Rosso è aumentato di 12 volte in un arco di soli 40 anni!

 

Come se ci fossero 12 "vecchi" Canali di Suez uno fianco all'altro e paralleli! :bag:

 

Possiamo solo ipotizzare che prima del 17 novembre 1869 il Mediterraneo fosse un annesso (un sottoinsieme matematico) dell' Oceano Atlantico e ora è diventato un enorme sifone che connette Oceano Atlantico e Oceano Indiano e dal punto di vista matematico non è più un sotto insieme del solo Oceano Atlantico ma ora è un insieme-intersezione che contiene elementi con caratteristiche fisiche chimiche e biologiche appartenenti sia ad uno che all'altro oceano.

E' anche destinato a differenziarsi sia da uno che dall'altro entro breve tempo.

Modificato da OLOTURIA
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http://www.iucnredlist.org/details/153534/0 su questo sito scientifico a carattere internazionale, dove sono censite le specie minacciate o a rischio estinzione, viene citata anche la posidonia oceanica. Se leggi con attenzione si parla di una riduzione dell'areale negli ultimi 100 anni stimata in un 10% in particolare nelle aree del mediterraneo occidentale prossime alle urbanizzazioni per cause tutte di origine antropica. Il riscaldamento del mediterraneo orientale causerà indubbiamente grandi modificazioni negli ecosistemi ma forse oggi il principale nemico della posidonia è ancora l'inquinamento provocato dall'uomo e tutto il complesso delle sue attività che svolge nelle zone costiere

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Complimenti.... ho letto con vero piacere le vostre indagini.....

 

La teoria del Canale di Suez è davvero interessante anche se dalle immagini termografiche che avete postato la deduzione più semplice che mi viene da fare è la seguente:

 

il mediterraneo orientale ha una temperatura superficiale molto superiore rispetto a quella occidentale per vari motivi:

1 - è la parte più a sud

2 - è la parte meno interessata dallo scambio con l'atlantico

3 - è circondata da terre desertiche con temperature estive quasi sempre oltre i 40°C e venti caldi

 

premesso quanto sopra penso che sicuramente il canale di suez è destabilizzante, ma credo che sia un apporto trascurabile o comunque non determinante nelle mutazioni climatiche del mediterraneo...

in più c'è da dire che il mediterraneo orientale è mediamente molto profondo, quindi la temperatura superficiale potrebbe non essere significativa...

 

cmq la causa della morte della posidonia che descrivevo con il messaggio di apertura è dovuta certamente allo zolfo usato dai polpari....ieri mentre nuotavo ho notato un'altra chiazza....e in questo periodo i polpari si danno da fare....

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http://www.iucnredli...etails/153534/0 su questo sito scientifico a carattere internazionale, dove sono censite le specie minacciate o a rischio estinzione, viene citata anche la posidonia oceanica. Se leggi con attenzione si parla di una riduzione dell'areale negli ultimi 100 anni stimata in un 10% in particolare nelle aree del mediterraneo occidentale prossime alle urbanizzazioni per cause tutte di origine antropica. Il riscaldamento del mediterraneo orientale causerà indubbiamente grandi modificazioni negli ecosistemi ma forse oggi il principale nemico della posidonia è ancora l'inquinamento provocato dall'uomo e tutto il complesso delle sue attività che svolge nelle zone costiere

Veramente a me sembra che il testo tradotto con Google translate in italiano estratto dal sito che mi hai indicato dica ben altro:

 

"..Posidonia oceanica è abbondante nel Mediterraneo, tuttavia non vi è evidenza che la popolazione è in declino nel Mediterraneo occidentale. Diversi studi locali hanno mostrato gravi cali praterie di P. oceanica. Tuttavia, i dati precisi sono generalmente molto localizzati e sono carenti di molte parti del Mediterraneo. Pertanto, i casi di regressione osservata non sono rappresentativi della regione nel suo complesso. Relativamente restano sane le praterie di P. oceanica, i cui limiti sono cambiati poco dal 1950, sono in grado di prosperare in zone altamente sviluppate. In alcune zone, ci sono prove di ricolonizzazione di P. oceanica, dopo l'impatto umano cessato o è stato ridotto, ma il processo di ricolonizzazione è estremamente lento, cioè a pochi centimetri l'anno"

 

..la notizia particolarmente brutta è quella verde: Posidonia si è evoluta per poter essere distrutta con rapidità e poi per ricrescere con ancora maggiore rapidità: basta guardare le spiagge piene de di P.oceanica morta subito dopo le violente mareggiate invernali per capire qual'è la strategia di sopravvivenza della P. oceanica: è quella del sorcio.

 

Strategia del sorcio = Fare molti sorcetti se i gatti sono particolarmente aggressivi e numerosi.

 

Ecco svelato l'arcano.. la P.oceanica non fà più tanti figli come prima e/o gli adulti menomati non rivegetano più come facevano anni prima.

Sono i sorcetti nuovi quelli che mancano all'appello. :(

 

Quindi la causa antropica può essere una delle cause del declino di P.oceanica ma forse non è l'unica causa oppure dobbiamo ammettere che nella c.d. "causa antropica" ci rientrino dentro anche i grossolani ed improvvisi mutamenti nell' ambiente causati indirettamente dall'uomo.

Suez potrebbe proprio essere uno di questi...

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Complimenti.... ho letto con vero piacere le vostre indagini.....

 

La teoria del Canale di Suez è davvero interessante anche se dalle immagini termografiche che avete postato la deduzione più semplice che mi viene da fare è la seguente:

 

il mediterraneo orientale ha una temperatura superficiale molto superiore rispetto a quella occidentale per vari motivi:

1 - è la parte più a sud

2 - è la parte meno interessata dallo scambio con l'atlantico

3 - è circondata da terre desertiche con temperature estive quasi sempre oltre i 40°C e venti caldi

 

premesso quanto sopra penso che sicuramente il canale di suez è destabilizzante, ma credo che sia un apporto trascurabile o comunque non determinante nelle mutazioni climatiche del mediterraneo...

in più c'è da dire che il mediterraneo orientale è mediamente molto profondo, quindi la temperatura superficiale potrebbe non essere significativa...

 

cmq la causa della morte della posidonia che descrivevo con il messaggio di apertura è dovuta certamente allo zolfo usato dai polpari....ieri mentre nuotavo ho notato un'altra chiazza....e in questo periodo i polpari si danno da fare....

I polpari siciliani a Santa Marinella non credo ci siano mai arrivati, non ci sono neppure fabbriche o colture intensive eppure la posidonia crepa lo stesso.

Quindi il silestro è una causa di estinzione di P.oceanica abbastanza localizzata intorno alla Sicilia, ne dedurrei.

Non confondere il caso particolare con il caso generale perchè il caso generale è la somma dei vari casi particolari.

Per esempio nel Nord Adriatico la causa primaria sono i detersivi disciolti nel Po, nel Tirreno sono le fogne non trattate tanto per citare 2 zone e 2 cause diverse da quelle in cui ti puoi imbattere in Sicilia.

Ma se unisci insieme tutti i quadretti del puzzle il risultato è univoco: P.oceanica è nei guai in tutto il Mediterraneo.

Per il resto potresti avere ragione oppure torto allo stesso modo: la controprova termografica diretta non l'avremo mai perchè non c'erano in orbita satelliti oceanografici prima del 1970.

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Complimenti.... ho letto con vero piacere le vostre indagini.....

 

La teoria del Canale di Suez è davvero interessante anche se dalle immagini termografiche che avete postato la deduzione più semplice che mi viene da fare è la seguente:

 

il mediterraneo orientale ha una temperatura superficiale molto superiore rispetto a quella occidentale per vari motivi:

1 - è la parte più a sud

2 - è la parte meno interessata dallo scambio con l'atlantico

3 - è circondata da terre desertiche con temperature estive quasi sempre oltre i 40°C e venti caldi

 

premesso quanto sopra penso che sicuramente il canale di suez è destabilizzante, ma credo che sia un apporto trascurabile o comunque non determinante nelle mutazioni climatiche del mediterraneo...

in più c'è da dire che il mediterraneo orientale è mediamente molto profondo, quindi la temperatura superficiale potrebbe non essere significativa...

 

cmq la causa della morte della posidonia che descrivevo con il messaggio di apertura è dovuta certamente allo zolfo usato dai polpari....ieri mentre nuotavo ho notato un'altra chiazza....e in questo periodo i polpari si danno da fare....

I polpari siciliani a Santa Marinella non credo ci siano mai arrivati, non ci sono neppure fabbriche o colture intensive eppure la posidonia crepa lo stesso.

Quindi il silestro è una causa di estinzione di P.oceanica abbastanza localizzata intorno alla Sicilia, ne dedurrei.

Non confondere il caso particolare con il caso generale perchè il caso generale è la somma dei vari casi particolari.

Per esempio nel Nord Adriatico la causa primaria sono i detersivi disciolti nel Po, nel Tirreno sono le fogne non trattate tanto per citare 2 zone e 2 cause diverse da quelle in cui ti puoi imbattere in Sicilia.

Ma se unisci insieme tutti i quadretti del puzzle il risultato è univoco: P.oceanica è nei guai in tutto il Mediterraneo.

Per il resto potresti avere ragione oppure torto allo stesso modo: la controprova termografica diretta non l'avremo mai perchè non c'erano in orbita satelliti oceanografici prima del 1970.

 

mi sono spiegato male, non volevo dire che la causa della morte in generale sono i polpari siciliani col silestro, mi riferivo al caso specifico di quella chiazza di 20m di cui parlavo all'inizio....

 

La posidonia, come hai correttamente detto, è a rischio per tantissimi piccoli fattori che ne minacciano l'esistenza, cosi come penso che l'influenza del mar rosso sia nefasta non tanto per la temperatura dell'acqua immessa ma per tutte le specie aliene che minacciano il nostro medietrraneo....

 

anche se dalle mie parti ho notato che dopo una prima rapida espansione della caluerpa racemosa a scapito delle cymodocea e della posidonia adesso sta regredendo ed è confinata solo in stretti lembi costieri...

 

insomma sono tutte ipotesi plausibili ma allafine i dati sono pochini per testimoniare davvero l'effetto di questo o di quel fattore...

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rileggendo lo status della posidonia nel sito iucn ho trovato che le minacce sono rappresentate da Major Threat(s): Posidonia oceanica is threatened at depth by mechanical damage from trawling, boat anchoring, and turbidity. Coastal development including shoreline hardening, urban and harbour infrastructure, and sand mining affect the upper limit of Posidonia meadows.

 

Eutrophication (fertilizer from agriculture and urban waste) and pollution, especially in coastal regions that are heavily populated, is a problem. Fish farm activities and aquaculture affect surrounding Posidonia meadows. Only meadows greater than 800 m away from the fish farms showed no impact from the fish farming activity and meadows up to one km from large fish farms may be affected (Marba et al. 2006). Invasive species also compete for habitat (e.g., seaweeds species such as Caulerpa taxifolia and Caulerpa racemosa). Climate change will be an additional threat through warming of waters (in excess of 28°C) and erosion from sea level rise.

 

The lack of genetic variability and slow growth makes Posidonia oceanica less resilient to disturbance.

ovvero danno meccanico, torbidità, sviluppo costiero e delle attività portuali, eutrofizzazione da fertilizzanti e scarichi urbani, acquacoltura, e riscaldamento delle acque specie dove la temperatura è in eccesso di 28° , cosi come sospettato da "Oloturia". per quanto riguarda la strategia della posidonia essa è appunto l'opposto del sorcio, ovvero pochi semi e crescita lenta. Per fare un paragone con la vegetazione terrestre le praterie di posidonia sono assimilabili ai querceti crescita lenta e pochi "figli" . In caso di distruzione del manto arboreo la ricrescita è lentissima perché occorre un suolo maturo ed evoluto, la cui formazione và di pari passo con l'evoluzione delle tipologie di vegetazione. La posidonia cresce dopo che altre forme vegetali come ad esempio la Cimodocea hanno creato le condizioni ottimali per il substrato che poi si mantiene stabile dopo che attecchisce la posidonia e si formano le "matte". In caso di distruzione il processo è lentissimo o può addirittura non avvenire se ad esempio entrano in gioco specie più competitive o se le condizioni ambientali non sono più favorevoli. In poche parole boschi di querce e posidonieti vanno protetti perché la loro regressione non è un processo che si può facilmente invertire.

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