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Un oggetto unico: Ibleo


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Vivo ormai da anni in questo angolo di Sicilia, siciliano d'adozione.

Terra al confine tra Africa e Vecchio continente. Dell'Africa condivide la geologia ... e a tratti i profumi, i colori, le atmosfere.

La storia è semplice, come l'oggetto che vi voglio presentare.

Tutto nasce quest'estate in una calda ed afosa giornata con venti di scirocco, di quelli che portano l'Africa dritta dritta in Sicilia.

Una di quelle giornate che si concludono con colori del tramonto rubati alla savana della vicina Africa.

 

 

Qualche giorno prima, in una passeggiata per campi, mi ero imbattutto in un tronco di carrubo, spezzato e caduto dall'albero.

Il tronco si presentava praticamente già stagionato. Il carrubo è un albero rarissimo nel resto d'Italia ( non so nel mondo ), ma comunissimo in questo angolo di Sicilia. Ho scoperto che oltre l'80% dei carrubi Italiani crescono qui, e quasi tutto il rimanente 20 % in qualche angolo di Puglia.

Il tronco mi piace, e lo porto con me.

 

 

 

Non conoscendo le caratteristiche del legno mi informo un pò e scopro che trattasi di un legno con media durezza, con la tendenza a fissurarsi. Il carrubo è infatti un albero che per sua natura tende a squarciarsi e a contorcersi su se stesso in una sorta di corsa sfrenata e tortuosa verso il cielo, senza mai riuscire a superare i 10/15 mt di altezza.

 

Guardo il legno e vi vedo la possibilità di sagomare un oggetto da pesca: un mulinello in legno di carrubo.

 

Qualche oretta al tornio e l'oggetto comincia a prendere forma.

Man mano che lo lavoro, lo sagomo, lo scartavetro le sorprese aumentano.

Emergono colori splendidi, come quelli del tramonto in cui sto completando la mia piccola opera.

Sono colori che vanno dal tenue marroncino del calcare dei muri a secco che caratterizzano il suolo ibleo, al rosso ramato dei tramonti, con tutta una serie di sfumature intermedie che riflettono il carattere capriccioso del carrubo.

 

 

 

 

 

Completo, nei giorni a seguire il mulinello, sagomando un pomellino sempre in carrubo e resinando il tutto.

 

Ibleo ( quale altro nome potevo dare al mulinello) è nato.

La resinatura e le luci del sole estivo ragusano, fanno adesso brillare ancora di più le splendide venature di questo raro ( se non unico) oggetto.

 

 

 

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Vivo ormai da anni in questo angolo di Sicilia, siciliano d'adozione.

Terra al confine tra Africa e Vecchio continente. Dell'Africa condivide la geologia ... e a tratti i profumi, i colori, le atmosfere.

La storia è semplice, come l'oggetto che vi voglio presentare.

Tutto nasce quest'estate in una calda ed afosa giornata con venti di scirocco, di quelli che portano l'Africa dritta dritta in Sicilia.

Una di quelle giornate che si concludono con colori del tramonto rubati alla savana della vicina Africa.

 

 

Qualche giorno prima, in una passeggiata per campi, mi ero imbattutto in un tronco di carrubo, spezzato e caduto dall'albero.

Il tronco si presentava praticamente già stagionato. Il carrubo è un albero rarissimo nel resto d'Italia ( non so nel mondo ), ma comunissimo in questo angolo di Sicilia. Ho scoperto che oltre l'80% dei carrubi Italiani crescono qui, e quasi tutto il rimanente 20 % in qualche angolo di Puglia.

Il tronco mi piace, e lo porto con me.

 

 

 

Non conoscendo le caratteristiche del legno mi informo un pò e scopro che trattasi di un legno con media durezza, con la tendenza a fissurarsi. Il carrubo è infatti un albero che per sua natura tende a squarciarsi e a contorcersi su se stesso in una sorta di corsa sfrenata e tortuosa verso il cielo, senza mai riuscire a superare i 10/15 mt di altezza.

 

Guardo il legno e vi vedo la possibilità di sagomare un oggetto da pesca: un mulinello in legno di carrubo.

 

Qualche oretta al tornio e l'oggetto comincia a prendere forma.

Man mano che lo lavoro, lo sagomo, lo scartavetro le sorprese aumentano.

Emergono colori splendidi, come quelli del tramonto in cui sto completando la mia piccola opera.

Sono colori che vanno dal tenue marroncino del calcare dei muri a secco che caratterizzano il suolo ibleo, al rosso ramato dei tramonti, con tutta una serie di sfumature intermedie che riflettono il carattere capriccioso del carrubo.

 

 

 

 

 

Completo, nei giorni a seguire il mulinello, sagomando un pomellino sempre in carrubo e resinando il tutto.

 

Ibleo ( quale altro nome potevo dare al mulinello) è nato.

La resinatura e le luci del sole estivo ragusano, fanno adesso brillare ancora di più le splendide venature di questo raro ( se non unico) oggetto.

 

 

 

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Grazie Ragazzi ! Lusingato dalle vostre parole.

 

@ Schiappa58 : Diciamo che sono stato fortunato nel non spaccare tutto, perchè il carrubo, pur nella sua durezza, tende a "saltare" facilmente. Ho proceduto con molta calma ( a differenza del mio solito modo di agire nei lavori di bricolage) prestando maggiore attenzione agli angoli più delicati. La resina ha poi contribuito a consolidare il tutto specie laddove il legno presentava maggiori fenditure.

 

@ Catandrea84: Amare la Sicilia è molto facile, specie per uno come me che, pur venendo dal "continente", ne è sempre stato affascinato. Sono cresciuto con la Sicilia "in faccia" e forse anche la Sicilia mi considera un suo figlio adottivo seppure a volte i nostri caratteri ( il mio e quello Siciliano) non combaciano alla perferzione: ma sono questi i caratteri che alla lunga danno maggiore aggregazione .

 

@ Alfonso: Detto da te che sei un perfezionista il complimento vale 100 volte tanto. Che dici ... ho guadagnato qualche punto rispetto al lavoro dei cuscinetti del MACH ? :D

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Una piccola curiosità sul carrubo: i suoi semi sono considerati molto uniformi per massa, pesano circa 1/5 di grammo ed in arabo vengono chiamati "Karat".

Per tale motivo in antichità venivano usati per pesare le pietre prezione, da qui è derivata l'unità di misura delle pietre prezione. Il carato appunto.

 

Considerando il peso del mulinello ... potrei dire, dunque, che ha un valore inestimabile. :D

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il mulinello è davvero bello,complimenti!

per i carrubbi,non ti preoccupare:se mai dovesse venirti in mente di abbatterne un paio per realizzare qualche altro oggetto,è diffuso in tutta Italia e solo dalle mie parti ce ne saranno un migliaio!

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