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Una pescata inaspettata


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Lunedì scorso ho iniziato a starnutire.... martedì ero completamente raffreddato e intasato.... con grande scorno, giovedì pomeriggio ho dovuto dire a mio fratello Max che la pescata in programma venerdì non potevo farla, perché c'era il grosso rischio di non compensare. Poi ho guardato un po' di video seguendo i link sul forum: quello dei saraghi sul grotto, quelli di Cosimo Cappucciati... ed un MACACO si è affacciato sulle mie spalle per vedere meglio le catture.

Alle 18:00 ho preso il telefono ed ho richiamato mio fratello: "Ho cambiato idea, ci provo comunque. Alle brutte, resto in gommone a prendere un po' di sole".

 

Mai scelta fu più azzecata!!

 

Appena in acqua avvisto un piccolo balestra marrone, tutto punticchiato con altri colori.... che buffo!!! Deve essere tropicale!!!! Mi dirigo subito in costa e provo la compensazione: seni frontali intasati, riesco a compensare a malapena in 2 metri. Provo comunque a fare un po' di agguati e arrivo su un sarago di quattro etti circa, che mi sente e si mette di coda, pronto alla fuga: sparo alla meglio, d'imbracciata, e lo prendo basso, sulla pinnetta caudale: sebbene insagolato, si strappa e si allontana. Peccato, se non altro non gli ho procurato una ferita grave o mortale.

 

Ci spostiamo. Depositato Max, mi allungo per ormeggiare in una caletta con bassofondo. La compensazione nel frattempo è migliorata, riesco a pescare sui 4-5 metri. Appena scendo in acqua, in circa 10 metri di fondo, carico il fucile e mentre recupero il pedagno ecco che un branco di limoni giunge sotto le pinne incuriosito dall'oggetto che sto salpando. Sono pesciotti, ma nel mezzo ce n'è uno da chilo. Faccio la capovolta e subito i pesci vengono a vedermi, prendo il più bello. Proseguo nella caletta e da lontano avvisto un fasciato enorme che girella a ridosso della costa. Lo stringo pian piano verso terra, il pesce mostra segni di irrequietezza e prova a risalire timidamente la parete in cerca di una via di fuga... poi si intana. Poso il 110 e prendo il corto senza perdere di vista il sasso.... arrivo, mi affaccio ed eccolo lì: lo infiocino e quando lo tiro fuori quasi mi spavento, farà sei-sette etti. Che dentoni!

 

Provo a spingermi fuori, pare che riesca a compensare un po' meglio i seni frontali: potenza dell'acqua di mare!

Provo qualche tuffo più giu' all'aspetto, ma non gira proprio niente e la mangianza è rada e placida. In un tuffo avvisto un triglione davvero bello e con il 110 lo colpisco senza problemi. Poi la visione: una torta di triglioni, un metro e mezzo di raggio tempestato di triglie poggiate sul fondo. Ci sono 14 metri d'acqua e la vedo dura, ma prendo lo sfiondino e mi decido a provare. Compenso a fatica negli ultimi metri, ma fermandomi riesco a risolvere senza forzare... ho già avuto problemi in passato con aria intrappolata che ha fatto danno in risalita, non voglio rischiare. Le triglie sono tranquille, riesco a spiccarne qualche esemplare poi passa Max e lo chiamo a darmi il cambio, la compensazione è precaria e preferisco tornare nel bassofondo.

 

Prendo il gommone e vado ad ormeggiare più avanti. Appena in acqua punto una caletta dove avvisto un sarago maggiore sui 400 grammi che girella... solito copione: lo stringo nella cala e si intana. Prendo il corto e mentre scendo all'abissale profondità di 1,5 metri con la coda dell'occhio in una fessura in parete vedo la coda di un cefalo. Mi interessa il sarago e punto il sasso dove si è infilato: eccolo, il tiro non ha storia e il sarago finisce a cavetto. Ricarico e mi affaccio alla fessura dove avevo visto il cefalo: è in superficie di muso appena dentro lo spacco, si becca una fiocinata in faccia e va a fare compagnia al sarago.

Faccio due conti, sarò a circa quattro chili... ho ancora un'oretta per pescare.

 

Proseguo in costa e avvisto vari cerniotti da chilo, chilo e mezzo che lascio stare. Avvisto due o tre murene enormi e alcuni tordoni che farebbero la felicità di un garista, ma lascio stare tutto. Poi, con mia sorpresa, mi trovo di fronte un cappone ciclopico tranquillamente sdraiato al sole. Quale modo migliore per raggiungere la quota e smettere? Scendo e faccio mio il prelibato scorpenide, poi torno al gommone e mi godo l'ultimo scampolo di sole di una giornata settembrina, con oltre 20 gradi e assenza di vento. Al rientro di Max foto di rito, il sorriso dice tutto sul mio stato d'animo: pescata rubata, condizioni fisiche precarie.... eppure il carniere è uscito. Alla fine, nonostante l'assenza totale del pesce che cercavamo (dentici, orate, cernie di mole etc) ho fatto una delle pescate più divertenti di sempre, con un record per il cappone (1200 grammi) ed il fasciato (l'ho regalato a mia mamma senza pesarlo, ma credo fosse sui 650 grammi).

 

Ah, la telecamera l'avevo data a Max: ulteriore conferma che a me ... sembra portare SFIGA.

 

2011_11_11_giannutri_4.jpg

2011_11_11_giannutri_7.jpg

 

Giorgio

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