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Per un pelo mi fanno secco


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Ero indeciso se condividere questa esperienza, ma dopo qualche giorno di meditazione mi sono risolto a farlo.

Venerdì scorso con Max siamo andati all'Argentario. Giunti a Capo d'Uomo ci siamo cambiati nella caletta dietro la punta, poi io mi sono buttato in mare mentre Max si è spostato sulla secca. Giornata fantastica, senza vento e con mare piatto e acqua limpida. Appena in acqua avvisto un bel cerniotto, che però si infila in un dedalo di cuniculi sicuro, e poi inizio una serie di aspetti e agguati nel tentativo di scappottare.

 

A un certo punto, nel risalire dall'ennesimo tuffo, non so neanche perché ma ho alzato la testa per guardare la superficie, ed ho visto una chiglia che procedeva lentamente nella mia direzione: non si sentiva alcun rumore, se non avessi alzato la testa e fossi semplicemente risalito con ogni probabilità sarei riemerso sotto la barca, in linea con l'elica.

 

Sono riemerso spostandomi lateralmente e appena messa la testa fuori mi sono trovato a 2 metri da un tizio, al 99% di Porto Santo Stefano, al quale ho chiesto "Scusa ma non lo vedi che stai andando sopra alla mia boa? Hai rischiato di ammazzarmi". Questo tipo, senza battere ciglio, voleva avere ragione... "Tu che ci fai lì, il gommone è laggiù, tornatene al tuo paese".

 

Non sto a dirvi cosa è successo subito dopo, posso solo riferire che mio fratello ha sentito strepitare ed è risalito in gommone per correre a vedere che succedeva. Confesso che per un attimo ho rischiato di perdere le staffe, questo tipo non si è fermato e continuava a proseguire con la lenza della traina a mezzo metro dalla mia faccia, roba che se non mi scansavo mi allamava pure!!!!!

 

Morale della favola: il mare non è più un'autostrada? Vi immergete alle prime ore del mattino in uno scenario deserto? Non sentite alcun rombo di motore in avvicinamento? State comunque all'erta, perché l'imbecille è sempre in agguato.

 

Giorgio

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e paradossalmente più vicino a terra sei e più rischi. anche all'alba i pochi in mare vanno come fulmini perchè nemmeno immaginano che ci possa essere qualcuno in acqua.

 

unica cosa è sperare che invece di non accorgersi del pallone non si accorgano di uno scoglio affiorante.

 

:bye:

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30 Agosto 2011....Mentre ventilavo a galla a calasole.....un gomone mi ha strusciato con il tubolare mentre viaggiava a 20/25 nodi......E non ha nemmeno rallentato per sincerarsi delle mie condizioni.......Non ci sono parole........ :(

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da non credere.............!!!!!!!!!!!! secondo me fino a quando non cominciamo a far scattare qualche bella denuncia non si arrivera' a capo..mai..!! bisogna agire e far capire che anche noi abbiamo le nostre ragioni ma non solo dal punto di vista morale ma anche per cio' che la legge concerne..!! non spaventatevi e non esitate piu' a prendere seri provvedimenti nei confronti di questa gente..!!!

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Ciao Giorgio,

Purtroppo non molto tempo fa ho letto due post dal titolo anaologo.

Anche in questa discussione riporto alcune vicende accadutemi "in trasferta in acque sarde" e nel litorale toscano, proprio all'Argentario che bazzico da diverso tempo visto che sono di Grosseto. Anche io posso dire di avere avuto qualche esperienza simile, precisando che i trainisti dell'Argentario e dell'Isola del Giglio, in particolare i possessori di "guzzetti" o di piccole berchette per la traina hanno la radicata abitudine di passare radenti le punte dei promontori, incuranti di palloni segnasub e o bandiere di segnalazione issate su barche appoggio.

1- Agosto 2008 Capo Testa – Sardegna: albata magica e ricca di pesce. Come al solito mi sono immerso da terra per raggiungere le risalite di granito a poca distanza dal promontorio; si tratta di pinnacoli d granito che rompono al superficie e sono subito al di sotto, e che quindi rappresentano anche un pericolo per la navigazione se non si conosce la loro posizione esatta. Ebbene mentre stavo rientrando verso riva con la boa al seguito e filo opportunamente accorciato perché rimanesse vicinissima al sottoscritto, sento un piccolo ronzio, credendo che fosse un’imbarcazione che passava oltre gli scogli affioranti. Tiro su la testa e mi trovo a non più di 5 metri i tubolari di un gommone (di sub) che sfrecciava ad almeno 20 nodi. Non so come fatto a non vedermi visto che il mare era ultra piatto ed erano circa le 9.30 del mattino. La mattina successiva ho notato che un pescatore con le reti segnalava il proprio attrezzo con una boa segna sub anziché con la classica bandiera giallo nera.

2- Luglio 2004 M. Argentario – Toscana: albata partendo da terra con mio fratello: un pallone al seguito, uno sotto l’altro in superficie a controllare. Ore 9.00 - mentre mi spostavo in superficie per seguire la dorsale di una risalita a 30 metri dalla costa, fondale altalenante dai 5 ai 20 mt., mare leggermente increspato, urto con la testa qualcosa di galleggiante e particolarmente duro: era lo specchio di poppa (lato di dritta) di una pilotina che stava facendo traina. Urla e improperi al pescatore solitario che si è scusato dicendo di non aver visto il pallone. La cosa strana è che anche mio fratello non ha sentito il rumore del motore, entrambi non abbiamo visto l’imbarcazione avvicinarsi a noi, quindi ancora mi chiedo come si possa essere materializzata una pilotina di 7 metri di fronte al sottoscritto senza che mi fossi accorto di niente: mistero inspiegabile.

3- Estate 2006 M. argentario – Toscana: albata con gommone al seguito, mio padre barcaiolo. Preciso che con lui è anche troppo stressante pescare perché grida e suona ad ogni imbarcazione che transita nel raggio di 400 mt. dalla boa. Con la boa al seguito, il gommone ancorato sul cappello della secca e il super fidato papà barcaiolo, decido comunque di applicare la tecnica della foca, ovvero rimanere in superficie con la testa di fuori accanto al pallone pedagnato per monitorare lo specchio di mare a 360° e poi, in assenza di cafonauti in avvicinamento, immersione per un aspetto lungo i margini della secca. Ore 10.00 mare calmo- In assenza di barche in avvicinamento mi sto ventilando in superficie quando sento gli urli di mio padre a 20 metri da me. Sta richiamando la mia attenzione e quella di una gozzone cabinato che, superata una punta del promontorio, si sta dirigendo a velocità di 10 nodi circa lungo la direzione del gommone, distante 150 mt.. Mi posiziono a foca e controllo la situazione: sul ponte della barca due persone (un uomo e una donna) che prendono il sole di schiena sui comodi cuscini del prendisole! Le grida e i colpi di tromba di mio padre continuano ininterrotti per tutto l’avvicinamento della barca, sperando che in plancia il capitano del gozzone inverta la rotta di collisione / speronamento. A circa 70 mt. dal gommone, mentre anche io mi metto a urlare verso la coppia intenta a prendere la tintarella, vedo l’uomo che si alza di scatto in piedi, controlla lo specchio di mare di fronte alla prua della barca e si precipita in cabina. Dopo dieci secondi la prua della barca cambia direzione, mettendosi parallela alla costa: nella manovra di virata espone la poppa alla ns. posizione. Con grande stupore ci accorgiamo che il comandante era la stessa persona che prendeva il sole e che, molto probabilmente, aveva inserito il pilota automatico per potersi godere la tintarella sul suo comodo prendisole di finta pelle!?!. Avessi avuto un bazooka lo avrei affondato seduta stante.

4- Estate 1991 – M. Argentario – Toscana: ore 17.00pomeriggio di pesca con le canne dal primo gommone familiare con padre/capitano e figli/mozzi al seguito. Giovane sedicenne ai primi tuffi dal gommone e abituato alle pescate da terra a strusciapanza, accanito lettore di Pesca Sub, guardavo con ammirazione le gesta dei sub più esperti. Mentre in semiplanata ci avvicinavamo al cappello della secca citata nella della vicenda precedente, noto qualche cosa di strano che rompe la superficie del mare calmo. Tolto motore ci accorgiamo che in corrispondenza della secca, senza pallone né gommone c’è un sub solitario che tiene il fucile (supersten) con la punta . verso l’alto ed è pronto ad immergersi. Solito urlo del babbo rivolto al collega, alla sua temerarietà e incoscenza a pescare in mezzo al mare senza segnalatore della presenza; il sub quasi non ci considera e continua a ventilarsi salutandoci con la punta delle pinne sparate verso l’alto a seguito di una capovolta dallo stile impeccabile e senza spruzzi. Sarà stato anche un abilissimo p.sub, ma già allora che il traffico nautico era molto minore di oggi, immergersi da soli su una secca senza pallone era da veri incoscenti.

In ogni caso l’attenzione per quello che accade fuori dall’acqua deve sempre essere suprema; stessa cosa se ci troviamo nella posizione di chi conduce unita da diporto.

Chiudo l'intervento citando la scortesia degli accompagnatori dei sub del fine settimana sui pochi e affolatissimi luoghi di immersione del promontorio (Argentarola, secca C. d'Uomo, Secca del Corallo, che, incuranti del pallone e della bandiera sul gommone, vengono ad ancorarsi sul cappello della secca dove stai pescando, appoggiandosi, o dovrei dire urtando, i tubolari del tuo gommone quasi a spingerti fuori dal "loro" luogo di immersione, sostenendo che loro fanno quel mestiere e ci devono campare le famiglie. Ma il loro mestiere lo fanno male se si avvicinano a un pallone segna sub a distanza inferiore ai 100 mt.!!!! In quell'occasione ho fermato a stento mio padre che voleva "arrembare" il gommone dei bombolari e dare una lezione allo spavaldo e arrogante comandante.

 

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Non ci credo che non hai perso le staffe!

 

Gliene ho dette di tutti i colori (posso riportare la meno offensiva: "Te devi andà a fa i funghi, altro che per mare!") e per 15 minuti non ho potuto pescare, tanto mi ero infervorato, ma per un attimo ho provato un forte impulso di tagliare la sagola e sparargli col mio 110. Non ho perso le staffe nel senso che non gli ho sparato :) e sono felice di non averlo fatto.

 

Per il resto, era esattamente un "omino con barchetta" ma neanche tanto piccola, anche io mi chiedo come sia possibile che arrivino così silenziosamente... il mare era una tavola, neanche a dire che il rumore poteva essere stato coperto dalle onde. In effetti questi signori hanno il brutto vizio di fare la barba alle punte e viaggiare a ridosso delle pareti, fregandosene altamente

 

Giorgio

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Chiudo l'intervento citando la scortesia degli accompagnatori dei sub del fine settimana sui pochi e affolatissimi luoghi di immersione del promontorio (Argentarola, secca C. d'Uomo, Secca del Corallo, che, incuranti del pallone e della bandiera sul gommone, vengono ad ancorarsi sul cappello della secca dove stai pescando, appoggiandosi, o dovrei dire urtando, i tubolari del tuo gommone quasi a spingerti fuori dal "loro" luogo di immersione, sostenendo che loro fanno quel mestiere e ci devono campare le famiglie. Ma il loro mestiere lo fanno male se si avvicinano a un pallone segna sub a distanza inferiore ai 100 mt.!!!! In quell'occasione ho fermato a stento mio padre che voleva "arrembare" il gommone dei bombolari e dare una lezione allo spavaldo e arrogante comandante.

 

Confermo il malcostume. Noi il vizio glielo stiamo togliendo: quando li vediamo arrivare - di solito appena arrivano ti tirano l'ancora praticamente in testa - li filmiamo con il telefono e poi gli diciamo che o se ne vanno o si chiama la Capitaneria così spiegano come mai si sono avvicinati al segnale (neanche possono dire di non conoscere le regole!!!). Se ne vanno.

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Morale della favola: il mare non è più un'autostrada? Vi immergete alle prime ore del mattino in uno scenario deserto? Non sentite alcun rombo di motore in avvicinamento? State comunque all'erta, perché l'imbecille è sempre in agguato.

 

Giorgio

 

 

Denuncia denuncia e ancora denuncia, perchè non avete chiamato la GC?

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Ero indeciso se condividere questa esperienza, ma dopo qualche giorno di meditazione mi sono risolto a farlo.

Venerdì scorso con Max siamo andati all'Argentario. Giunti a Capo d'Uomo ci siamo cambiati nella caletta dietro la punta, poi io mi sono buttato in mare mentre Max si è spostato sulla secca. Giornata fantastica, senza vento e con mare piatto e acqua limpida. Appena in acqua avvisto un bel cerniotto, che però si infila in un dedalo di cuniculi sicuro, e poi inizio una serie di aspetti e agguati nel tentativo di scappottare.

 

A un certo punto, nel risalire dall'ennesimo tuffo, non so neanche perché ma ho alzato la testa per guardare la superficie, ed ho visto una chiglia che procedeva lentamente nella mia direzione: non si sentiva alcun rumore, se non avessi alzato la testa e fossi semplicemente risalito con ogni probabilità sarei riemerso sotto la barca, in linea con l'elica.

 

Sono riemerso spostandomi lateralmente e appena messa la testa fuori mi sono trovato a 2 metri da un tizio, al 99% di Porto Santo Stefano, al quale ho chiesto "Scusa ma non lo vedi che stai andando sopra alla mia boa? Hai rischiato di ammazzarmi". Questo tipo, senza battere ciglio, voleva avere ragione... "Tu che ci fai lì, il gommone è laggiù, tornatene al tuo paese".

 

Non sto a dirvi cosa è successo subito dopo, posso solo riferire che mio fratello ha sentito strepitare ed è risalito in gommone per correre a vedere che succedeva. Confesso che per un attimo ho rischiato di perdere le staffe, questo tipo non si è fermato e continuava a proseguire con la lenza della traina a mezzo metro dalla mia faccia, roba che se non mi scansavo mi allamava pure!!!!!

 

Morale della favola: il mare non è più un'autostrada? Vi immergete alle prime ore del mattino in uno scenario deserto? Non sentite alcun rombo di motore in avvicinamento? State comunque all'erta, perché l'imbecille è sempre in agguato.

 

Giorgio

Mi e successo appunto domenica pomeriggio,e quell imbecille stava camminando proprio sulla secca,e stato pure fortunato,meno male che ho avuto la freddezza di scendere e nn di risalire,altrimenti..........ho visto la carena e l elica proprio e mezzo metro da me,nn mi era mai successo,infatti sono rimasto impietrito per un po e poi ho riconnesso il fatto.

Facciamo molta attenzione,metre crediamo di essere in un mare deserto e tutto nostro basta un attimo per succedere di tutto.

:bye:

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Non se ne può più di sentire stè storie. A me è capitato tantissime volte di vedermi sfrecciare barche e gommoni a pochi metri. Tant'è che d'estate, a causa dell'intenso traffico nautico che c'è dalle mie parti, ho quasi rinunciato a pescare. Di controlli neanche a parlarne. Mai sentito di un verbale emesso ad un cafonauta che transitava troppo vicino ad una boa!? E' la cosa peggiore che questo malcostume è trasversale a tutta la penisola. Se c'è una cosa che unisce l'Italia è la maleducazione e ancor più spesso l'ignoranza di tante persone, che si approcciano al mare senza il necessario rispetto che gli è dovuto. A presto.

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