zefiro Inviato Agosto 29, 2011 Segnala Condividi Inviato Agosto 29, 2011 Bellissima!! Anche il servizio fotografico le rende onore, da copertina di pesca in apnea grande Leo Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Pepu Inviato Agosto 29, 2011 Segnala Condividi Inviato Agosto 29, 2011 Almeno quello è merito mio, dai! Non ho preso un tubo tutta l'estate, ma le foto ai pesci degli altri mi vengono discretamente! Adesso aspettiamo il "film" della cattura, quando Leo riuscirà a montarlo. Ho visto il promo integrale ed è una figata. Bellissima azione di caccia sotto tutti i punti di vista. Ciao. Peppe. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
tino de luca Inviato Agosto 29, 2011 Segnala Condividi Inviato Agosto 29, 2011 Grandissimo Leo, il racconto è all'altezza della tua cattura!!!! Con la tua grande giornata, mi hai fatto un regalo davvero un bel regalo di compleanno ...cena compresa. Questa giornata resterà un'altro bel ricordo insieme alle altre vissute in passato....in più stavolta avevamo il mitico Pepu... Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
g.doddis Inviato Agosto 29, 2011 Segnala Condividi Inviato Agosto 29, 2011 Bravi bravi! E bravo tu per il serranide! P.S.: scommetto che da allora le suore saranno interessate a scoprire le "meraviglie del mondo sommerso"!... A presto! Tano Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Piero Malato Inviato Agosto 30, 2011 Segnala Condividi Inviato Agosto 30, 2011 Complimenti per la Bruna Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
R o y Inviato Agosto 30, 2011 Segnala Condividi Inviato Agosto 30, 2011 e bravi bravi!! :clapping: Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
taurus Inviato Agosto 30, 2011 Segnala Condividi Inviato Agosto 30, 2011 Io e Tino, con il quale in questi giorni ho già avuto modo di condividere un cappotto, attendevamo con ansia l’arrivo in zona del “grande” Peppe Meduri, meglio noto a queste pagine come Pepu. E’ giunto in zona nel pomeriggio di mercoledì dopo una calda odissea sulla SA-RC. Approntato il suo campo base siamo usciti a cena, durante la quale ci siamo accordati per effettuare una uscita mattutina per le ore 06.00 del giorno dopo, quindi alla fine sono risultate meno di 5 ore di sonno. Siamo alla mattina del giovedì verso le ore 06:30 sto indossando il pantalone della muta (dotato di becco d’anatra) quando al porto giunge una utilitaria con 4 giovani suore a bordo, potete immaginare la espressione sul viso, è il mio disappunto per l’inaspettato incontro. Informo gli altri e Tino sentenzia: “Leo, Stammi lontano e soprattutto non toccarmi” salvo poi che dopo pochi attimi io e Peppe ci siamo ricordati che è il compleanno di Tino e quindi baci e abbracci con le mute addosso prima di entrare in acqua, Tino constata subito con piacere che ho dotato di doppio elastico il mio ONE 105, proprio come lui mi aveva consigliato il giorno prima. Inizia la nostra battuta e la situazione si presenta con la solita desolazione che ha caratterizzato i giorni passati, le speranze di fare incontri importanti in questi giorni di trambusto sono ridotte al minimo, ma il semplice fatto di essere in acqua con dei cari amici ci ha regalato subito un’aria allegra e spensierata, quindi non ci perdiamo d’animo e continuiamo la nostra metodica ricerca con attenzione e tecnica per cercare di sfruttare anche la minima occasione che ci si può presentare. E’ presto, per cui sono questi primi tuffi che possono fruttarci qualche preda. I pesci sembrano invisibili, quindi personalmente inizio con qualche timido aspetto per rompere il fiato alternando degli agguati dove posso sfruttare la copertura offerta dalla conformazione del fondo sperando di sorprendere qualche sarago intento a mangiare lungo le pareti rocciose. Noto che anche Peppe e Tino stanno pescando all’agguato da fuori verso terra, con l’intento di sorprendere qualche sparide presente nel sottocosta. Per non disturbare e sovrappormi rivolgo la mia attenzione al medio fondale cercando qualche ciglio che crei una zona d’ombra da esplorare partendo dal ridosso della roccia. Infatti ne approccio uno che parte dai sei metri ne raggiungo il bordo più verso terra e lo aggiro in copertura sfiorando lentamente la roccia per affacciarmi oltre con molta discrezione già dal fondo che è a circa 10 metri. Mi affaccio timidamente per individuare l’eventuale presenza di saraghi, che risultano subito assenti. Invece di procedere nel tragitto mi soffermo ad osservare meglio il fondo, ricordando che in queste situazioni non è da escludere la presenza di qualche cerniotto poggiato sul fondo nel cono d’ombra, infatti la difficoltà di approcciare tale specie consiste nel fatto che solitamente non è facile avvistarla immobile, e ci si accorge della sua presenza quando ormai è tardi perché lei scappa spaventata. Il fatto di aver creduto lo stesso alla possibilità che si possa verificare tale circostanza pur avendo minime speranze è stata la carta vincente. Infatti lei era lì qualche metro davanti a me immobile e fortunatamente sono riuscito ad individuarla con quel minimo di vantaggio per darmi l’unica speranza di arrivarle a tiro, la preda è certamente in peso quindi non ho nessuna esitazione nel tentare la cattura, sono riuscito a sfruttare bene quei pochi attimi di tranquillità del pesce che precedono il suo scatto. Infatti si è staccata dal sasso, mi osserva con sospetto e nel momento che gira lenta per guadagnare distanza per lei è tardi, sono riuscito a metterla sotto tiro, parte la freccia… Qui iniziano 5 minuti di puro delirio venatorio. Non so se l’ho colpita. La cernia è già partita scomparendo dietro l’angolo oltre una tettoia di roccia, mi accorgo di averla attinta, perché la sagola tira. Ormai penso che abbia raggiunto la tana, non mi resta che risalire applicando una sufficiente trazione per impedirle di arroccarsi profondamente nel budello roccioso, che a queste quote sono notoriamente inviolabili. Mentre risalgo mi accorgo la cernia cede terreno, per cui, pur non sapendo come l’ho colpita, decido che vale la pena forze un po’ il recupero per guadagnare terreno, quindi non filo più il mulinello ma la tiro con dolcezza mentre continuo la risalita, la vedo ormai fuori dal tetto di roccia, è presa sul dorso un po’ alta ma per esperienza so che è un punto di forte tenuta. Il colpo ricevuto alto a fatto sì che l’animale sotto trazione si sia capovolto supino, perdendo la sua determinazione nella fuga, dopo la tipica prima violenta reazione. E’ un momento delicato, non bisogna forzare la mano e nemmeno lasciarle modo di riacquistare una posizione corretta, le darebbe motivo di riprendere la fuga con maggiore determinazione, mi accorgo che probabilmente un’aletta è chiusa, una ulteriore reazione ne determinerebbe quasi con certezza la perdita, quindi la salpo a trazione costante finché non riesco a raggiungere l’asta spingendola nuovamente fuori prima di afferrare il pesce. Sono in superficie, è mio, è un bell’animale, più robusto di quanto mi era apparso all’inizio, l’accoltello e chiamo Peppe e Tino a gran voce, sollevo con gioia il pesce. Ora ricordo di avere ancora la telecamera accesa, decido di fare qualche inquadratura della preda che stimo di circa 4 chili, ma il mio intento è disturbato da un paio di colpi ricevuti sul mio fucile che tengo dalla punta per inquadrare la cernia, mi giro e vedo che ci sono due lampughe di circa un chilo che girellano incuriosite. E’ un puro delirio, sono con il fucile scarico e al’asta conficcata nella cernia che è ancora viva, nonostante la stilettata… “non si vede pinna in giro e si sono presentati tutti ora??” Richiamo gli altri che fraintendono la parola LAMPUGHE, ma intuiscono che sono in difficoltà. Il primo a raggiungermi è Tino che avvicinandosi capisce la situazione è prontamente centra una delle lampughe non appena questa è sufficientemente lontana da ma. Perdo l’attimo del tiro ma riesco ad inquadrare il pesce colpito. Arriva Peppe che fa vari tentativi di mettere sotto tiro l’altro pesce, me deve desistere per i repentini e ripetuti passaggi che questo fa tra le nostre pinne. Alla fine gli viene da ridere e la lampuga si allontana perché deve aver finalmente capito che da quelle parti non tira acqua molto salubre per lei Come vi accennavo subito dopo il tiro è stato un susseguirsi di rapidi eventi per 5 minuti che si concludono mentre sistemo il pesce sotto la boa. In quello Tino è appena partito con Peppe diretti al prossimo punto che intende mostrargli, metre io vengo avvicinato da un altro “pescasub” (sconosciuto) equipaggiato con la sola giacca, boa senza bandiera al quale è appeso uno spillone con sartia metallica sotto, fucile pneumatico medio, con fiocina e sagola in bando, in una mano e retino nell’atra… praticamente il classico “RASCHIASCOGLIO”. Che alla vista del pesce con grande saccenza mi consiglia di passare lo spillone attraverso le orbite oculari, al mio enorme disappunto giustifica la sua atroce pratica dicendo che non un morso la cernia avrebbe potuto recidere il cavo del mio porta pesci, sicuramente non l’ha osservato… si tratta di un filo da decespugliatore da 3 mm, e non è passato ne dalla bocca e ne dalle branchie. Per fortuna che è passato lui ad illuminarmi, come avrei potuto continuare a pescare senza la sua perla di saggezza, peccato solo che ha perso un’occasione di imparare ad assicurare un pesce del genere alla boa in modo sicuro e rispettoso della dignità di una bella preda, Ma si è allontanato asserendo che in questo periodo è facile incontrare pesci di quella taglia in questa zona “ha incontrato più cernie che saraghi”. Ne devo dedurre che sono stato ulteriormente fortunato di essere passato prima di lui… non le avrebbe dato scampo… oppure no! Forse me l’avrebbe lasciata perché non interessato ad una preda così volgare… Voi potete già immaginare cosa ho pensato… Raggiungo gli altri sopra una secchetta un po’ più esterna. Dopo una breve esplorazione il traffico nautico ci costringe a riaccostarci un po’. Ulteriore agguato in un canalone tra due creste e riesco a documentare la cattura di un pizzuto Il traffico cafonautico ci costringe ad atterrare proprio all’immediato sottocosta. Decidiamo di rientrare, Il grande Tino riesce comunque a scovare un sarago in uno spacco del bassofondo, cosa per nulla scontata vi assicuro. Una volta a terra la gioia è tanta, i miei amici sono felici per me vedendo anche la mia soddisfazione. Peppe mi ritrae in varie pose con il pesce. Poi le foto di rito in compagnia. Chiaramente gli annuncio che non potranno sottrarsi alla cena del giorno dopo ospiti a casa mia per consumare l’animale con tutti gli onori. Tino mi omaggia anche dei suoi pesci… quale uomo ti fa lui il regalo il giorno del suo compleanno? E’ un grande, ed io accetto di buon grado perché così io Peppe e le nostre famiglie abbiamo subito l’occasione di fare una grigliatina per il pranzo e passare una giornata veramente piacevole. L’operoso Peppe la mattina dopo è venuto a casa e si è rivelato un ottimo preparatore del pesce sezionando con grande perizia la cernia che, pulita e privata anche delle branchie, è risultata pesare oltre i 4 kg; e dopo la gita a Maratea, si è rivelato anche un ottimo cuoco. Poi raggiunti da Tino e signora abbiamo mangiato il pesce commentando i filmati, con grande allegria chiaramente addizionata dalla presenza del Greco di Tufo e dalla Falanghina. Praticamente sono stati due giorni indimenticabili Grazie Amici Miei, spero siate stati bene almeno quanto me. Per i filmati abbiate tutti pazienza, sono ancora in vacanza Complimenti Leo bel pesce Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Leonardo Inviato Agosto 30, 2011 Autore Segnala Condividi Inviato Agosto 30, 2011 (modificato) Bravi bravi! E bravo tu per il serranide! P.S.: scommetto che da allora le suore saranno interessate a scoprire le "meraviglie del mondo sommerso"!... A presto! Tano Ormai in famiglia, gira voce che io non sia più superstizioso... Secondo me le 4 suorette devono aver fatto un ovazione congiunta che gli è costata più di una penitenza Quello che ancora continuo a chiedermi... Che ci facevano alle 06:00 di mattina 4 suore al Porto? che è fuori paese? @ Tino: Questa giornata entra di prepotenza nel libro dei nostri bei ricordi, non tanto per la cattura (che in tua compagnia non mancano) ma proprio per quel clima di magia che l'amicizia instaura in presenza di persone come voi. Sono ritornato al mare ma sentivo la vostra mancanza Modificato Agosto 30, 2011 da Leonardo Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Geko87 Inviato Agosto 30, 2011 Segnala Condividi Inviato Agosto 30, 2011 Vai leoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo oooooooooooooooooo, a settembre per una pescata assieme Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
umberto1 Inviato Agosto 30, 2011 Segnala Condividi Inviato Agosto 30, 2011 Grande Leo! mi dispiace davvero tanto non averti potuto conoscere di persona, ma non mancherà l'occasione! PS il tuo mum di cel ora è stato salvato ... Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
tino de luca Inviato Agosto 30, 2011 Segnala Condividi Inviato Agosto 30, 2011 Bravi bravi! E bravo tu per il serranide! P.S.: scommetto che da allora le suore saranno interessate a scoprire le "meraviglie del mondo sommerso"!... A presto! Tano Ormai in famiglia, gira voce che io non sia più superstizioso... Secondo me le 4 suorette devono aver fatto un ovazione congiunta che gli è costata più di una penitenza Quello che ancora continuo a chiedermi... Che ci facevano alle 06:00 di mattina 4 suore al Porto? che è fuori paese? @ Tino: Questa giornata entra di prepotenza nel libro dei nostri bei ricordi, non tanto per la cattura (che in tua compagnia non mancano) ma proprio per quel clima di magia che l'amicizia instaura in presenza di persone come voi. Sono ritornato al mare ma sentivo la vostra mancanza Tranquillo Leo ce ne saranno ancora tante da aggiungere in quel libro............. gli annetti passano ma vedo che alla fine i tempi e i metri in discesa restano e i risultati non cambiano, il pesce per la cena lo tiriamo sempre fuori anche se nel nostro mare è sempre più difficile. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Matteo Inviato Agosto 31, 2011 Segnala Condividi Inviato Agosto 31, 2011 leonardo ti faccio i complimenti per la pescata e per il racconto. posso approfittare della tua esperienza per chiederti in che modo l'hai assicurata alla boa, io non avrei fatto passare lo spillone neglio occhi , ma l'avrei assicurata passando branchie-bocca sbaglianto? ciao francesco Francesco, Hai mai provato a mettere la mano nelle branchie di una cernia? Beh, e' quasi come mettere la mano in una tagliola.... Il modo migliore per assicurare una cernia alla boa e', oltre al metodo descritto da Leonardo, o di cucire le labbra con lo spillone, oppure di creare una "maniglia" praticando due tagli alla base della gola, dove si trova una parte carnosa molto resistente che puo' essere utilizzata come maniglia (e' molto piu' semplice a vedersi che a descriversi), e quindi far passare lo spillone del portapesci attraverso tale maniglia.. In ogni caso, tieni le mani ben lontane dalle branchie della cernia. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Cono Corrado Inviato Agosto 31, 2011 Segnala Condividi Inviato Agosto 31, 2011 leonardo ti faccio i complimenti per la pescata e per il racconto. posso approfittare della tua esperienza per chiederti in che modo l'hai assicurata alla boa, io non avrei fatto passare lo spillone neglio occhi , ma l'avrei assicurata passando branchie-bocca sbaglianto? ciao francesco Francesco, Hai mai provato a mettere la mano nelle branchie di una cernia? Beh, e' quasi come mettere la mano in una tagliola.... Il modo migliore per assicurare una cernia alla boa e', oltre al metodo descritto da Leonardo, o di cucire le labbra con lo spillone, oppure di creare una "maniglia" praticando due tagli alla base della gola, dove si trova una parte carnosa molto resistente che puo' essere utilizzata come maniglia (e' molto piu' semplice a vedersi che a descriversi), e quindi far passare lo spillone del portapesci attraverso tale maniglia.. In ogni caso, tieni le mani ben lontane dalle branchie della cernia. Ottimi tutti e due i modi ma se ti devi portare dietro il pesce conviene cucirgli la bocca Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Leonardo Inviato Settembre 1, 2011 Autore Segnala Condividi Inviato Settembre 1, 2011 (modificato) Ecco due foto della cena Niente di meglio che avere i compagni di pesca che hanno partecipato, per prolungare l'emozione di una bella cattura. Ancora i complimenti a Peppe per la sua arte Culinaria http://img691.imageshack.us/img691/1439/foto1121x.jpg http://img835.imageshack.us/img835/4450/foto1122.jpg da notare in primo piano oltre la testa della cernia che ha costituito il condimento degli spaghetti... La bottiglia di Greco di tufo (da considerarsi ormai un "bossolo spento") e la fiasca da due litri di falanghina che ad inizio cena era piena. Modificato Settembre 1, 2011 da Leonardo Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
CaioSuperAdrenalina Inviato Settembre 1, 2011 Segnala Condividi Inviato Settembre 1, 2011 da notare in primo piano oltre la testa della cernia che ha costituito il condimento degli spaghetti... La bottiglia di Greco di tufo (da considerarsi ormai un "bossolo spento") e la fiasca da due litri di falanghina che ad inizio cena era piena. ...non c'era bisogno che sottolineavi il fatto, si capiva dallo sguardo che non avevate pasteggiato ad acqua!!! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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