Pesca subacquea: questione immagine

[Ospite uisso]

Ti hai capito, io ancora non sono neanche sicuro d'esistere! Beato te!

 

[Alessandro Staderini]

Io penso che per troppo tempo siamo stati in silenzio a buscarne da chiunque. Famosa la frase "mettiti la muta ma senza farti notare troppo" oppure "non far vedere il pescato" ecc.

Ma vergognarci di cosa? Facciamo un'attività legale, sportiva ed eco-sostenibile è bene che lo capiamo noi stessi per primi.

Mettendo la testa sotto la sabbia continuamente ecco dove siamo finiti!

 

Bisogna uscire allo scoperto, parlare, spiegare, cambiare il giudizio delle persone, ognuno nel suo piccolo, l'indifferenza non porta che guai.

 

Un grazie ancora a Giorgio e a tutti quelli che lavorano per la nostra immagine.

[12nadar]

E chi si nasconde.

Ma sei sicuro di stare nel giusto?

Io si, e non cerco di convincere nessuno di quello che cerco di fare.

Non posso essere tanto sicuro per altri.

 

[Giorgio Volpe]

credo fermissimamente che un animale predatore come l'uomo sia solo UNO dei predatori in mare.

Quindi sono assolutamente in armonia atteso che per armonia per me significa secondo natura e non contro natura.

 

E' questo il nocciolo della questione.

 

Entriamo nel mare come una delle sue creature e nel rispetto delle sue regole e dei suoi ruoli: PREDATORI E PREDE.

Il bello è che possiamo anche diventare preda, all'occorrenza... ma a noi piace vivere la natura così, perché sentiamo di farne parte.

 

Il leone che scanna la gazzella non è cattivo.

Il serra che fa a pezzi il cefalo non è cattivo.

Non c'è niente di sanguinario, nessun piacere per l'uccisione, solo l'onestà di riconoscerci per quello che siamo e non reprimere i nostri istinti in nome di uno pseudo salto antropologico che a ben vedere non è evoluzione ma antropocentrismo frutto di vanità e senso di superiorità.

 

I Mario Tozzi si sentono superiori alla natura, la guardano dall'alto con distacco e sdolcinato atteggiamento deamicisiano. Noi siamo veri, loro sono finti.

Noi amiamo la natura al punto da volerne fare parte senza ipocrisie né senso di superiorità. Loro la vedono in cartolina e anche se ci sguazzano dentro non ne colgono l'essenza, così come non colgono la propria.

 

Tutto questo, però, implica anche che l'acciaccata per rifornire il ristorante non c'entri nulla con la nostra passione.

Solo due riflessioni così, d'imbracciata.

 

Giorgio

[daniele.martelloni]

Mi sono letto tutto e mi pare che la si faccia un pò più complicata di quello che è in realtà. Restituire una degna immagine al pescatore in apnea non è cosa semplice e non è possibile ottenere risultati nel breve termine; più semplice, invece, mi pare che sia, come si propone nell'articolo in esame, l'adozione da parte di ognuno di noi di un diverso atteggiamento rispetto al passato, con una maggiore attenzione in quei pochi momenti (entrata ed uscita dall'acqua, ma anche forum pubblici ed FB) in cui il pescatore in apnea si interfaccia con il "resto del mondo".

[ciappuzzo]

Letto alcuni ultimi interventi su qualita' quantita' e super campioni mi rendo conto che forse il buon Giorgio ha ragione sul fatto che non si capisce il mio pensiero

cioe' non siamo dei cannisti che si lavano la coscienza pensando al pesce che si suicida sulla loro esca e neanche killer spietati e sanguinari, quando inquadro un pinnuto col mio fucile non penso a fargli carezze come se fosse un cucciolotto simpatico ma ogni creatura che uccido ha un valore ed uno scopo preciso per me altrimenti non tirerei il grilletto

a mio avviso si da' poca importanza a questo gesto dell'essere padroni della vita o morte di altri esseri viventi

io ho provato a tenere in braccio i miei figli appena in fasce vulnerabili come null'altra cosa, un solo gesto sbaglioto delle mie braccia forti sarebbe stato letale per loro, ma li ho protetti e cresciuti

i pesci li ammazzo ma devo avere un fine giusto e per farlo devo farlo senza ricorrere a troppe furbizie, sono nel loro ambiente senza branchie e un fucile in mano, grossi o piccoli, tanti o pochi ogni preda resta impressa indelebile nella mia mente

non vurria mai che un giorno qualsiasi su di un fondale blu mi debba chiedere "ma che c@**o son qui a fare?" perche' sarebbe la fine

Tango il tuo è il summa del pensiero del pescatore,qualsiasi tecnica pratichi,siamo nell'ambiente del pesce armati solo di volontà e belle speranze ma non tutti hanno la possibilità di scegliere i propri obiettivi.

il fatto è che la maggior parte di noi pratica anche le tecniche di superficie,il che comporta che magari quei due tiri di prova per prendere confidenza con lo sparo li fai lo stesso mentre rompi il fiato,anche se non riguardano prede dal kg in su perchè tanto sai che lo stesso pesce preso a canna non sopravviverebbe alla slamatura,che sui banchi delle pescherie ne trovi anche di più piccoli,e che comunque finisce arrosto e non in pancia al gatto...e quì mi stò accusando da solo,però porca putt@n@ non vado mica a mettere le foto su internet o a vantarmene in giro!

quì si discute proprio di questo,non solo pescate illegali ma sopratutto sbandierate ed esposte a chi non aspetta altro che attaccarci.

ora,io lo sò che fiocinati da me di pesci sottomisura alla fine in un anno tra sfoghi,errori di valutazione,voglia di portare qualcosa comunque a carniere,eccetera,comunque non arrivano al kg totale di peso,e che di pescate over proprio non se ne parla se non magari una volta ogni 30 pescate s ecapita il miracolo,ma dobbiamo renderci conto che nel caso,farne una foto e mostrarla in giro...magari non è il caso!

[Ospite uisso]

Occorre riuscire, prima di ogni altra cosa, di ammettere che il convivere significa anche dover accettare che esistano altre maniere di vivere. Non è possibile vivere affermando che se è buono per me allora DEVE essere buono per tutti. Imporre ETICHE agli altri è la peggiore maniera di esprimere la propria intolleranza. Questa maniera di porsi, convinti di avere la lapalissiana ragione, la verità assoluta dimostra solo che si crede che gli altri siano incapaci di pensiero, di analisi saggia e corretta.

Riconosciamoci normali e immaginiamo che anche gli altri siano normali e capaci, anche quando la pensano diversamente.

Saluti

[Tango]

Letto alcuni ultimi interventi su qualita' quantita' e super campioni mi rendo conto che forse il buon Giorgio ha ragione sul fatto che non si capisce il mio pensiero

cioe' non siamo dei cannisti che si lavano la coscienza pensando al pesce che si suicida sulla loro esca e neanche killer spietati e sanguinari, quando inquadro un pinnuto col mio fucile non penso a fargli carezze come se fosse un cucciolotto simpatico ma ogni creatura che uccido ha un valore ed uno scopo preciso per me altrimenti non tirerei il grilletto

a mio avviso si da' poca importanza a questo gesto dell'essere padroni della vita o morte di altri esseri viventi

io ho provato a tenere in braccio i miei figli appena in fasce vulnerabili come null'altra cosa, un solo gesto sbaglioto delle mie braccia forti sarebbe stato letale per loro, ma li ho protetti e cresciuti

i pesci li ammazzo ma devo avere un fine giusto e per farlo devo farlo senza ricorrere a troppe furbizie, sono nel loro ambiente senza branchie e un fucile in mano, grossi o piccoli, tanti o pochi ogni preda resta impressa indelebile nella mia mente

non vurria mai che un giorno qualsiasi su di un fondale blu mi debba chiedere "ma che c@**o son qui a fare?" perche' sarebbe la fine

Tango il tuo è il summa del pensiero del pescatore,qualsiasi tecnica pratichi,siamo nell'ambiente del pesce armati solo di volontà e belle speranze ma non tutti hanno la possibilità di scegliere i propri obiettivi.

il fatto è che la maggior parte di noi pratica anche le tecniche di superficie,il che comporta che magari quei due tiri di prova per prendere confidenza con lo sparo li fai lo stesso mentre rompi il fiato,anche se non riguardano prede dal kg in su perchè tanto sai che lo stesso pesce preso a canna non sopravviverebbe alla slamatura,che sui banchi delle pescherie ne trovi anche di più piccoli,e che comunque finisce arrosto e non in pancia al gatto...e quì mi stò accusando da solo,però porca putt@n@ non vado mica a mettere le foto su internet o a vantarmene in giro!

quì si discute proprio di questo,non solo pescate illegali ma sopratutto sbandierate ed esposte a chi non aspetta altro che attaccarci.

ora,io lo sò che fiocinati da me di pesci sottomisura alla fine in un anno tra sfoghi,errori di valutazione,voglia di portare qualcosa comunque a carniere,eccetera,comunque non arrivano al kg totale di peso,e che di pescate over proprio non se ne parla se non magari una volta ogni 30 pescate s ecapita il miracolo,ma dobbiamo renderci conto che nel caso,farne una foto e mostrarla in giro...magari non è il caso!

il discorso Emanuele è un poco complesso...non si tratta delle foto di pescetti o di accontentare il volere della capitaneria fermando i bracconieri

se vai al molo in un qualsiasi posto vacanziero vedi secchi pieni di microtaglie e come li vedo io li vedono tutti i turisti e non...

chi molla palamiti di 100 o piu' ami non credo che riesca a rispettare i 5kg gg e soprattutto anche se molla il pesce in eccesso è bello che morto

l'immagine del pescasub è presa di mira a mio parere per mia culpa grandissima culpa

esco dall'acqua a testa bassa sicuro che la gente non capisce quel che ho fatto perchè manco io lo capisco

f**a...sono nella schiuma tra le onde e devo passare in uno spacco dove l'acqua ribolle ma mi fermo un'attimo perchè sò che è un buon punto per l'affacciarsi di qualche pinnuto, c'è l'ho davanti così vicino che posso contargli i denti, ci vediamo all'ultimo in quella schiuma, che bel capoccione!!! aspetto un'attimo voglio che si giri un poco ma quell'attimo ha già capito che è meglio filarsela come un fantasma...lasciandomi il pensiero che qualcosa ho sbagliato

l'interagire col mondo sommerso ci porta sempre piu' a calarsi nei panni dei pinnuti per capirne movimenti abitudini, ci si cala talmente tanto fino a condividerne la natura accettandola e facendone parte

prendiamo il ruolo di predatori sapendo che potremmo divenire prede perchè questa è la vera natura dove non si gioca ma diventa una questione di vita o di morte

ecco la pescasub nelle sue viscere è una questione di vita o di morte, il che mi rende fiero di praticarla accettando tutte le regole del mare, io uccido e posso essere ucciso credersi immortali è da idioti con tutta la sicurezza l'allenamento e le precauzioni, se non vuoi rischiare meglio stare sulla barca con la canna in mano e pensare che i pesci sono idioti visto che si suicidano alla lenza

ultimamente quando mi immergo non penso di essere un super eroe ma si di essere un gran testa di c@**o che si sbatte tra le onde del mare, se qualcuno mi chiedesse chi me lo fà fare sarebbe una risposta unica...la vita e ne vado fiero di essere un gran testa di c@**o

ciao Emanuè...

 

[Alessandro Martorana]

Occorre riuscire, prima di ogni altra cosa, di ammettere che il convivere significa anche dover accettare che esistano altre maniere di vivere. Non è possibile vivere affermando che se è buono per me allora DEVE essere buono per tutti. Imporre ETICHE agli altri è la peggiore maniera di esprimere la propria intolleranza. Questa maniera di porsi, convinti di avere la lapalissiana ragione, la verità assoluta dimostra solo che si crede che gli altri siano incapaci di pensiero, di analisi saggia e corretta.

Riconosciamoci normali e immaginiamo che anche gli altri siano normali e capaci, anche quando la pensano diversamente.

Saluti

 

Questo dovrebbe essere il dogma da cui partire per provare a risolvere praticamente tutti i problemi che affliggono il Pianeta, altro che pesca in apnea.

Modificato Giugno 12, 2011 da Alessandro Martorana