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A proposito dei fucili in carbonio...


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Mi è capitato da poco di leggere un articolo sulla balistica degli arbaletes scritto da Giorgio Dapiran e sono rimasto alquanto perplesso;

Fermo restando che ci possa essere da parte sua un tirare acqua al proprio mulino (visto che produce arbaletes in legno) fa un ragionamento particolare sui fucili in carbonio.

L'articolo è complesso e tocca vari punti ma si può riassumere dicendo che nei fucili ad elastico all'atto dello sparo,abbiamo due rinculi, quello primario (il fusto deformato a banana dalla tensione degli elastici che ritorna alle dimensioni originarie) e il rinculo secondario (il beccheggiare verso l'alto della punta del fucile); queste sono le cause principali dell'imprecisione del fucile stesso.

Il rinculo primario è notevole nei fusti in alluminio, accennato in quelli in legno, assente in quelli in carbonio. e il rinculo secondario? L'inghippo sta nel fatto che nel fusto in alluminio tale rinculo "pareggia" i dannosi effetti del rinculo primario, nel fusto in legno è invece limitato e dal rinculo primario e soprattutto dalla massa del fucile relativamente notevole, mentre il fusto in carbonio? essendo leggero e non soggetto a deformazione subisce in pieno il rinculo secondario, per cui durante lo sparo la punta del fucile si solleverebbe e devierebbe in maniera irreparabile l'asta verso il basso. La precisione sarebbe dovuta in ogni caso a aggiustamenti inconsci operati in fase di mira dal nostro cervello. Non so se son stato chiaro, per una migliore comprensione consiglio di visitare il sito www.dapiran.it.

Insomma, la questione è questa: io non ho un fucile in carbonio dunque non so le sue prestazioni, è un passo talmente in avanti da giustificare l'esborso economico per l'acquisto? Ho notato infatti che molti produttori stanno ripiegando su arbaletes in legno...

voi che ne pensate? :devil:

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Dopo aver cosruito arbalete in carbonio x anni, nonchè qualche legnetto per sfizio, ed aver raccolto testimonianze e parei di moltissimi pescatori di ogni livello, mi sento di poter affermare con sicurezza che il fucile in carbonio (ovviamente se ben costruito o assemblato) consente tiri mediamente mooolto più precisi e tesi dell'alluminio. Tali vantaggi si apprezzano però dalla misura di 90-95 in su.

 

I fusti che ho maneggiato per anni sono quelii della CMAS, storico negozio romano ormai chiuso; tali fusti e invero abbastanza pesanti, al pari dell'alluminio, avevano però una sezione esterna di 30.5mm ed uno spessore di 2.4mm, che li rendevano particolarmente rigidi.

 

Il rinculo che si avverte è solo sul piano orizzontale, originato dall'asta che parte, tale spostamento è però assorbito dalla corretta impugnatura del calcio, se infatti impugni il fucile con il polso molto girato o se il calcio non appoggia bene nell'incavo della mano, è facile padellare.

 

La riprova della precisione è data dal fatto che persone diverse a cui ho messo in mano un fucile dei miei, non ha avuto problemi a mirare, anzi qualcuno mi ha pure scritto:"ho scoperto il segreto dei tuoi fucili: l'asta è teleguidata! Dove miri si pianta!".

 

Vi sono alcune accortezze da osservare affinchè un fucile sia preciso: l'asta non deve essere troppo sottile altrimenti si deforma sotto la spinta degli elastici (carico di punta), meglio quelle da 6.5mm; gli elastici devono essere della gusta misura, meglio se progressivi; l'invaso ove alloggia la coda dell'asta dovrebbe essere realizzato su misura per assicurare il perfetto allineamento ed appoggio, infatti l'asta si deforma soprattutto a causa del carico degli elastici!

 

Provare x credere!

 

Il legno è un ottimo materiale, con la sua massa importante elimina quasi del tutto il rinculo conferendo molta stabilità al tiro, per contro però, avendo una sezione maggiore, risulta meno maneggievole del fusto tondo in carbonio ed inoltre richiede una manutenzione periodica.

 

In poche parole col fusto di alluminio tutto il sistema è "morbido", il fusto si flette, l'asta si flette tutto è sbananato, quando spari ognuno torna elasticamente al suo stato, il "sistema" è quindi omogeneo; il carbonio invece è rigido, anche l'aste deve quindi essere rigida per poter sopportare la forza degli elastici che si scarica interamente sull'asta, anche pe questo gli elastici devono essere proporzionati e progressivi in modo da non "stressare" il "sistema", consentendogli di svolgere il suo lavoro in situazione ottimale.

E' come mettere un motore di Ferrari sulla 500 o viceversa.... la morale è: un fucile spara bene SE costituisce un sistema equilibrato.

 

scusate la prolissità! B)

 

cià

Anto

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non ho mai provato un fucile con il fusto cmas ma per ora il carbonio non mi ha entusiasmato. lo trovo troppo leggero. ho provato a fare qualche tiro con un monoscocca 100, elastici da 20 e asta da ... non ricordo. devo dire che in fatto di potenza non è secondo a nessuno, l'asta si porta via 5 passate di nilon come niente, però avevo difficoltà a centrare il bersaglio. questo perchè non riuscivo a contrastare il rinculo. il possessore del fucile ci è abituato e fa tiri molto precisi, io no.

cmq per un fucile oltre il 100 secondo me il legno è il max, anche il carbonio flette su misure molto lunghe.

ciao

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un fucile spara bene SE costituisce un sistema equilibrato.

 

 

Mmmmm, questa l'ho già sentita dire :)

 

Scherzi a parte, due notazioni:

 

1) credo che le aziende che producono fucili in legno stiano ampliando l'offerta in base alla domanda e non "ripiegando" (altrimenti sostituirebbero i fucili in carbonio con quelli in legno...ma non è così)

 

2) proprio per la correzione delle sbavature che il nostro cervello riesce a mettere in campo dopo un periodo (quello che serve per "fare la mano" al fucile"), il 95% dei pesci si prende anche con un fucile super-abbananato.

Quindi, chi già prende una buona percentuale dei pesci "catturabili", se vuole fare un passo avanti può ragionare su rinculi primari, secondari, planetari etc etc

Chi fa cappotto tenga presente che il miglioramento nei tiri ottenuto grazie alle elucubrazioni balistiche si esprime in percentuale. il 30% di ZERO è ZERO.

 

:lol::lol::lol:

 

 

Giorgio

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"Correnti galvaniche" a parte, è chiaro che ognuno cerca di ottenere il massimo dalla propria attrezzatura e anche studiare queste cose attraverso articoli e esperienze altrui (grande questo forum!) può essere utile per arrivare al massimo. Chi non è orgoglioso e gelosissimo del proprio equipaggiamento? Naturalmente anche questo fa parte della infinita curiosità verso il proprio mondo che è l'unica cosa che tutti i sub hanno completamente in comune. :subh:

E poi, chi l'ha detto che non si possono migliorare le proprie prestazioni attraverso conoscenze di tipo balistico sull'arma?

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Ciao Conan,

per prima cosa benvenuto, vista la tua recente iscrizione ;) .

 

Provo a darti una panoramica piu` ampia sul tema "fucili", in riferimento a vecchie discussioni gia` affrontate. Almeno puoi meglio interpretare le varie risposte che appaiono e appariranno sui thread come il tuo.

 

In sostanza agli estremi dele varie scuole di pensiero, sul forum esistono i "prestazionisti" dell'arma e quelli che invece tendono a sminuirne l'importanza, invitando a concentrarsi su altri particolari per incrementare davvero la quantita` e qualita` delle catture.

Da una parte c'e` chi pretende sempre precisione e potenza a 4-5 mt di distanza (io per la pesca che faccio spenderei lo stipendio in aste o non sparerei alla meta` dei pesci che catturo) e dall'altra chi invece invita a sparare ai pesci solo "quando sono a tiro", migliorando tecniche ed esperienze per avvicinarli il piu` possibile. Abituandosi via via alle peculiarita` dell'arma che impugnamo.

 

Da quanto si e` letto, la maggior parte dei grandi campioni e agonisti (di cui molti scrivono qua sul forum) non danno all'arma un'importanza maggiore di quanta non diano alla zavorra o alla maschera.

E sicuramente danno all'arma un'importanza infinitivamente minore di quanto non facciano neofiti o pescatori della domenica come me.

La realta` e` che l'arma ci fa sognare, lo schienalino no.

Spesso si parla di elastici esasperati, fusti antiflessione, oleo con 30 atmosfere, aste doppia aletta ecc ecc, mentre, proprio di recente, uno dei pescatori piu` forti che abbiamo sul forum sosteneva in controtendenza, sempre e comunque l'uso dell'asta da 6 mm. monoaletta.

E allora ? che pensare ? chi ha ragione ?

questo per dirti che raramente ho letto enfatizzazioni di armi di qualunque marca, da parte di forti pescatori/agonisti, e la cosa ha cominciato a farmi riflettere.

 

Poi, e` chiaro, a tutti fa piacere avere un'arma affidabile (tutti meno uno :jrgian: ) ma a mio parere l'importante e` non attribuirgli maggiore importanza di quella che ha, sperando che colmi altre nostre lacune.

Altrimenti andremo incontro a grosse disillusioni.

 

E questo lo dico in apparente contraddizione del mio modo di comportarmi : chi mi conosce di persona sa che uso (anche) armi in legno che mi sono costruito da solo e che sono abbastanza meticoloso nella cura del fucile e della sua balistica.

Ma credo ci sia una profonda differenza tra costruirsi e modificare delle armi per il nostro piacere, documentarci su nozioni balistiche relative, comprare uno degli splendidi fucili che ormai produce qualunque ditta seria e godere nel portarlo in mare o guardarlo nel nostro garage, e pensare che questo provochera` una sostanziale incremento dei nostri carnieri.

 

Credo che Giorgio volesse riassumerti solo questo....

lui e` un cappottaro............come tutti i moderatori di AM...!!!

 

:laughing::laughing::laughing::king:

 

:bye:

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Ospite Mariano Satta

E' sempre maggiore la confusione che porta ad apprezzare, criticare o scegliere un'arma. Con questo POST/ARTICOLO tento di fare chiarezza affrontando uno dei temi più delicati di sempre.

 

 

PARLIAMO DI FUCILI

 

La confusione che regna sulla bontà, precisione, rinculo, fusti, guida aste, aste, testate ed impugnature è sempre tanta.

 

Tentiamo di fare un pò di chiarezza

 

 

 

FUCILI OLEOPNEUMATICI :

Esprimono grande potenza, necessitano di una minima manutenzione e la gittata dell'asta viene garantita da un pistone che, grazie all'espansione dell'aria , riesce a scagliare l'asta dopo avere premuto il grilletto.

Le pressioni di esercizio sono in media sulle 25 atm più che sufficienti per la cattura dei pesci medi del nostro sempre più povero Mediterraneo.

 

Essendo armi composte di vari accessori per lo più metallici ne fanno delle armi più pesanti dei comuni arbalete, ma non per questo meno buone. Se impugnate per delle lunghe ore stancano il polso ma sia nelle misure corte che lunghe l'ingombro è sempre inferiore agli arbalete.

 

Infatti un Oleopneumatico si misura "fuori tutto" mentre gli arbalete si prende come riferimento di misura il solo "fusto". A differenza degli arbalete l'asta non è visibile ai fini del puntamento e della mira poichè viene ospitata all'interno della canna.

 

In mare la maggior parte delle volte si spara d'istinto, d'imbracciata o mirando in fase di brandeggio ma difficilmente in tiro piazzato. Questi fattori appena descritti portano tanti alle famose "padelle", poichè il puntamento avviene sul serbatoio o sulle eventuali tacche di mira ma mai sull'intera asta. Tanti applicano una sottile striscia adesiva sull'intero serbatoio affinchè presenti delle caratteristiche simili alle aste "visibili"degli arbalete. In entrambe le armi serve la cosidetta "mano buona" altrimenti si padella con entrambi.

 

Qualunque fucile Oleopneumatico imprime una grande forza sull'asta fin dallo sgancio e quindi imprime forza e potenza all'asta da subito anche se in parte all'interno del serbatoio (cannainterna) , al contrario gli arbalete imprimono forza nel momento in cui sganciano le gomme.

 

Negli ultimi anni queste armi sono state evolute ma il progetto di base è sempre lo stesso. Fà fede sempre il mitico Sten di Ludovico Mares e sebbene siano passati più di trent'anni dalla prima apparizione, i fucili sono tali e quali.

 

CARATTERISTICHE:

Il pistone viene trattenuto da un dente di sgancio che permette di trattenere l'asta sfruttando l'attrito di un codolo leggermente conico che s'incastra nell'apposita sede dello stesso. Il grilletto agisce su un pistoncino detto "a connessione" che permette, agendo sul grilletto, di sganciare l'asta e di conseguenza far partire la freccia.

 

La tenuta dell'aria nella "connessione" è garantita da un o-ring ospitato in una apposita sede.

 

L'asta imprime la sua velocità grazie a dei fori generosi in testata che permettono la quasi invisibile colonna d'acqua di svuotare la stessa canna interna. Tutti i fucili ormai sono generosi in testata come fori e imprimendo un pò di ATM in più qualunque fucile è paragonabile anche ai sottovuoti di ultima generazione ed appena immessi sul mercato.

 

CANNE INTERNE:

In commercio si trovano fucili dotati di canna interna del diametro 13 mm e altri con canne interne 11 mm. La differenza è di soli 2mm che rapportati alla lunghezza dell'arma permettono all'acqua di entrare in una piccolissima percentuale minima di differenza in più.

 

La canna 13 viene preferita per l'utilizzo di grosse e pesanti aste che solitamente sono da 8-9 mm di diametro, la canna 11 viene preferita da coloro che tentano di trovare le caratteristiche di agile balistica degli arbalete sugli oleopneumatici.

 

Altri ancora sono convinti che dotare un oleo di asta sottile vada a sostituire il più comune degli arbalete.

 

ANALISI EDIFFERENZE tra Oleo:

Immaginate di avere in mano due Oleopneumatici uno Canna 11 con asta da 6,5mm ed un canna 13 con asta da 8 mm.

 

A livello di colonna d'acqua interna non vi sono differenze alcune poichè a maggior diametro di asta minore volume d'acqua. La differenza in riferimento alla colonna d'acqua ci sarebbe solo e soltanto dotando il canna 13 di asta da 6,5 mm.

 

E' provato che maggiore è il diametro dell'asta maggiore sarà l'impatto sul pesce e da qua si capiscono le esigenze/differenze che le due armi offrono con la differenza nei 2mm. E' impossibile armare di asta pesante un canna 11 come non è consigliato armare di canna leggera un canna 13.

 

FATTE QUESTE ANALISI:

ne viene fuori che ARBALETE - Oleo CANNA 11 e Oleo CANNA 13 SONO ARMI differenti e sopratutto NON PARAGONABILI.

 

Un oleo 100 cm di lunghezza è lungo quanto un agile arbalete 75 da Tana e Razzolo ma in confronto imprime una potenza devastante che lo rende impossibile in uguale utilizzo (per esempio in tana).

 

Idem l'arbalete da 75 è preciso, agile, di facile brandeggio ma mai riuscirà ad imprimere uguale potenza con aste di diametro maggiore.

 

Una grossa Cernia può essere facilmente trafitta qualora servisse forza d'impatto, un generoso arbalete che occupa uguale volume non reggerebbe il confronto sebbene le grosse Cernie vengano catturate lo stesso dai veterani e campioni.

 

 

PESCA IN ACQUE LIBERE:

Discorso differente nelle ACQUE LIBERE, non esistono più differenze tra Oleopneumatici e Arbalete.

 

Con grande impegno dei costruttori e degli artigiani gli arbalete di oggi presentano caratteristiche analoghe e anche superiori ai più potenti oleopneumatici.

 

Gli Oleo 130 e i LUNGI ARBALETE a confronto:

La misura massima degli oleopneumatici in commercio arriva ad un fuori tutto di 130 cm, le aste minimo/massime di diametro sono le più comuni 8mmm e 7mm.

 

E' chiaro che le fasi di caricamento di un lungo Oleo non sono alla portata di tutti e caricare un fucile comporta grande padronanza e dimestichezza dell'arma. Nessuno , malgrado poggi il calcio nel collo piede, arriva col carichino alla punta dell'asta, altri dotano il centro serbatoio di una maniglia copiata dalla Mares col suo mitico Sten 130 firmato dal campione Msssimo Scarpati.

 

Anche qua il caricamento non è per niente facile sia che il fucile abbia poche o tante ATM di carica. A differenza un lunghissimo Arbalete può essere caricato anche dai meno esperti, infatti i famosi "ultrapotenti" arbalete (Tuna Gun's) sono dotati di più coppie di elastici che una volta messe in trazione le gomme vanno a sommarsi come indirizzo potenza/asta pesante.

 

Altra differenza stà nell'equilibrio "idrostatico" che gli arbalete offrono e sopratutto nella loro manegevolezza data solitamente da un ricercato peso NEUTRO IN ACQUA.

 

OLEO E LEGGEREZZA:

Ultimamente è stato inventato un accessorio che permette alla colonna d'acqua di non entrare all'interno della canna permettendo a pari potenza di un comune oleo di i primereuna maggiore potenza all'asta. La soglia di queste armi è dichiarata sulle 20-25 atm e permette di scagliare le aste "comuni" da 6,5 che tutti gli arbalete di fascia bassa utilizzano e scagliano.

 

A parere mio le armi descritte meritano un discorso a se dove non esistono CONFRONTI E PARAGONI portando tanti a capire che un Oleo che assomiglia ad un ARBALETE non è un Oleo. idem un ARBALETE superpotenziato non andrà mai a sostituire un semplice Oleo.

 

Chi confonde questi concetti ,sempre a parere mio, ha una visione errata di ciò che le armi offrono come caratteristiche, ma giustamente qualsiasi innovazione merita attenzioni e spazio e avere più armi porta tanti ad una maggiore scelta dettata dalle proprie passioni ed esigenze.

 

ARBALETE E FUSTI:

Gli arbalete in commercio vengono assemblati con tre differenti tipi di fusto:

ALLUMINIO/ERGAL, CARBONIO e LEGNO:

L'impegno dei costruttori si è sempre rivolto all'evoluzione delle armi e grazie alla tecnologia si è allargato il loro " Catalogo" aumentando la gamma dei prodotti.

 

 

Arbalete in ALLUMINIO:

costituiscono la fascia bassa di prezzo, vanno dalle corte misure di 60 cm ai più lunghi 130 e solitamente sono armati di gomme ed aste da 6,5.

 

Qualunque misura, anche le più lunghe, garantiscono delle ottime armi in grado di catturare qualsiasi pesce in base all'indirizzo che và rivolta l'arma.

 

Tanti che li portano all'esasperazione con gomme dure e grosse compromettono la loro riconosciuta bontà. Tanti le modificano come accessori ma l'unica "sostituzione" che dà successo è l'allegerimento dell'asta o , a pari diametro,aumentare la bontà degli elastici. Per ottenere di più è necessario spendere di più ma su arbalete concenttualmente differenti.

 

ARBALETE IN CARBONIO:

Il massimo di bontà, manegevolezza, facile bandeggio, precisione e potenza.

 

Grazie alla tecnologia i fusti in carbonio hanno permesso un grandissimo passo avanti, la leggerezza/robustezza a permesso di evitare "le inutili critiche" rivolte alla flessione dei fusti in Alluminio.

 

Il Carbonio viene stampato in differenti diametri che, a seconda della potenza che le gomme offrono, evitano qualunque flessione a parità di diametro. Lo spessore si avvicina ai 2mm, ma un controllo "centesimale" offre, a seconda delle lunghezze, delle precise e volute caratteristiche. Un esempio viene offertodalla linea della Omer dove nella sua gamma offre a parità di diametro spessori differenti. L'ecxcalibur carbono ha un fusto da 1,5mm, l'Alluminumha fino alla misura 100 lo spessore da 1,75 e dal 110 in su il diametro da 1,85. I fusti CMAS (del nostro Antolas) arrivavano allo spessore di 2,4mm.

 

Idem altri fusti presentano caratteristiche differenti come il Beuchat MUNDIAL firmato dall'attuale campione del mondo Pedro Carbonell che ha un fusto con caratteristiche uniche rispetto a ciò che il mercato offre e cioè le trame del tessuto "larghe", idem il modello con guid'asta HIDRO.

 

 

 

LEGNO:

Chi dichiara che il legno è "innovazione" sbaglia di grosso, i primi arbalete erano in legno.

 

In europa nei primi anni 70 fu la Cavalero Champion ha distribuire delle ottime gamme di fucili in alluminio ma già da allora gli Hundersee Australiani arrivavano nei banconi di vendita.

 

Col tempo e sopratutto grazie alle realtà artigiane come i primi TOTEM di Fabrizio D'agnano si è sempre più diffusa l'attenzione verso queste "SCULTURE DEL MARE" e sempre grazie a queste attenzioni il mercato ha avuto la possibilità di allargarsi. Le aziende, sopratutto quest'anno hanno fiutato la possibilità di vendita di questi arbalete e la richiesta sempre maggiore ha permesso grossi investimentie e studi che hanno permesso l'invasione nel mercato.

 

Alcuni costruttori artigianali con grande voglia di essere presenti hanno portato "l'arma arbalete" alla realizzazione dei monoscocca ed all'assenza totale delle testate.

 

Grazie a queste innovazioni ed invasioni del mercato concludo dicendo che ogni arma ha caratteristiche proprie e che, sebbene si assomiglino, nessuna potrà sostituire l'altra viste le caratteristiche e destinazioni di utilizzo differenti.

 

L'unica differenza la fà il nostro "borsellino" non sempre "PIENO", tutti i fucili sono buoni e nascoono con un fine unico...PRENDERE I PESCI.

 

Mariano Satta

 

Modificato da Mariano Satta - Sep 4 2003, 10:40 AM

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Ovviamente il mio era uno spunto di discussione su un aspetto della pesca e l'ho proposto perchè ho recentemente letto un articolo di Dapiran su questo argomento. Non sono tanto d'accordo sulla relativamente scarsa importanza data all'arma. Io vado spessissimo a pescare senza muta e con attrezzatura acquistata da Auchan e ci riesco benissimo ma, a parte il cervello del pescatore, la cosa che deve essere sempre al massimo livello è proprio il fucile! sennò torni a terra senza niente! voglio dire: posso pescare con delle pinne da 10 euro, ma non posso pescare con un polpone, o no? Riguardo ai carnieri, diversi anni fa (avevo 15 anni)acquistai orgogliosissimo un Arbasten della Mares, 90 di fusto, elastici da sedici, asta da 6mm e tanta speranza di beccare le salpe e orate che "infestavano" il mare da me frequentato. Dopo il necessario adattamento e i primi successi ancora mi capitava di spadellare in maniera clamorosa pesci facilissimi! finchè un giorno non persi l'asta e, combinazione, il negoziante me ne fornì per sbaglio una da 6,5 mm: cambiò tutto! improvvisamente il fucile divenne precisissimo, dolcissimo e potentissimo! e i carnieri divennero finalmente "decenti". Scoprii poi che ciò era dovuto al fatto che l'Arbasten (di J.B. Esclapez) aveva l'asta non parallela all'affusto. Al momento dello sparo, quella da 6mm sbatteva violentemente sull'affusto stesso e deviava maledettamente, parlo di centimetri! Con quella da 6,5 per la sua maggiore massa l'inconveniente era molto minore. Con questo voglio dire che a volte la conoscenza di possibili soluzioni chiamiamoli "cheat", trucchi comunque dovuti ad una profonda conoscenza dell'arma, possono veramente farti cambiare marcia, alzi la mano chi non ha mai modificato il proprio oleopneumatico! perchè lo si fa? per avere un'asta più veloce per poter anticipare la fuga del dentice, ad esempio! C'è stato qualcuno che ci ha studiato e gli altri, valutata la bontà dell'idea, si sono adeguati! Sia ben chiaro che lungi da me ogni tipo di polemica, mi piace però la discussione e il confronto!poi mi hanno comunque interessato e fatto tantissimo piacere i commenti degli altri amici e questo è motivo per me di grande soddisfazione! :thumbup:

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il negoziante me ne fornì per sbaglio una da 6,5 mm: cambiò tutto! improvvisamente il fucile divenne precisissimo, dolcissimo e potentissimo!

Ciò ribadisce l'importanza dell'"equilibratura" del sistema, nel tuo caso l'asta da 6 risultata evidentemente troppo morbida rispetto al "sistema" fusto-innesti-appoggi, ed è migliorato con l'introduzione di un'asta + rigida.

 

Riguardo al monoscocca ho raccolto molte critiche riguardo al rinculo, che sembra essere l'unico difetto di un'arma eccezionale; purtroppo non ho ancora potuto provare di persona...

 

cià

Anto

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esatto! ma questa equilibratura credo che sia anche personalissima e mai definitiva! comunque sempre influente sulle tue catture. :mim:

Se posso precisare: l'"equilibratura" è un fatto oggettivo e determinabile analiticamente, anche se in genere si raggiunge sperimentalmente.

Questo percorso fa sì che uno si affezzioni all'arma, infatti, non mi stanco mai di ripetere, l'arma migliore non è quella oggettivamente + precisa, veloce, potente, ecc.., ma quella in cui "si crede di più"! Il fatto di avere "fiducia" in quel determinato fucile ti pone in una condizione favorevole alla concentrazione ed alla pesca, quindi non è merito del fucile ma sempre del "manico"... B)

Te ne potrei raccontare tante in merito... :siiiii:

 

cià

Anto

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