Disgrazia

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Dalla Gazzetta del Sud:

 

 

Sub settantenne muore a Panarea nel tentativo di catturare una cernia I soccorritori richiamati dai guaiti del cagnolino Briciolo lasciato sulla barca

 

 

Salvatore Sarpi

LIPARI

L'inseguimento di una cernia, alfine catturata e che si apprestava a trascinare sino alla barca, potrebbe essere costato la vita a Giorgio Latini, il 73enne romano, domiciliato di fatto nella frazione liparese di Pirrera, ritrovato ieri cadavere a sessantacinque metri di profondità dai subacquei dei carabinieri ad un miglio e mezzo ad est dell'isola di Panarea.

Nella frenesia di catturare l'esemplare di circa 5 kg. potrebbe non essersi reso conto della profondità alla quale si trovava e del quantitativo minimo di ossigeno presente nella bombola. Sarebbe questo l'orientamento degli inquirenti che hanno ritrovato e recuperato l'uomo ormai privo di vita, a seguito di ricerche scattate già nella tarda serata di domenica, sospese per il buio, e proseguite ieri mattino sotto il diretto coordinamento del comandante del Circomare Lipari, tenente di vascello Giuseppe Donato.

Nelle operazioni sono state impegnate una motovedetta ed un gommone della Guardia Costiera e la motovedetta dei carabinieri di stanza a Lipari. A lanciare l'allarme sarebbe stato un amico che ha notato come Giorgio, nonostante l'ora tarda (rispetto alle sue abitudini) non fosse ancora rientrato in porto. Prima del ritrovamento del corpo, ad opera del nucleo sommozzatori dell'Arma, i soccorritori avevano ritrovato tra gli isolotti di Lisca Bianca e Dattilo l'imbarcazione del Latini, saldamente ancorata e a bordo della quale si trovava Briciolo, un cagnolino razza "Jack Russel" che ha atteso inutilmente per ore, l'arrivo del padrone e che, guaendo, ha attirato l'attenzione dei soccorritori. Individuato e recuperato il corpo senza vita dell'uomo, questi è stato poi imbarcato sul gommone della Guardia Costiera che lo ha trasportato sino a Lipari-Porto Pignataro da dove, poi, l'impresa funebre Trinitas ha provveduto a trasferirlo all'obitorio del cimitero di Lipari dove resta a disposizione dell'autorità giudiziaria.

A Porto Pignataro è stata anche trasportata dai carabinieri l'imbarcazione del Latini. Posta sotto sequestro tutta l'attrezzatura in dotazione al 73enne romano ma liparese d'adozione. La notizia del tragico decesso ha creato grande commozione tra coloro che vivono ed operano nel porto liparese tra i quali Latini era conosciuto e ben voluto. L'uomo, da almeno 45 anni infatti, aveva praticamente deciso di trascorrere buona parte dell'anno a Lipari (presenza diventata fissa negli ultimi tre anni) e manteneva buoni rapporti con tutti, specie in ambito portuale e marinaresco. La sua passione per la pesca in immersione, alla quale dedicava ampio tempo, era spesso oggetto di discussione e confronto.

A Lipariè giunta da Roma, dove si trovava, la moglie.

Il mare delle isole Eolie, purtroppo, è stato spesso teatro di tragedie dirette o indirette. Tra gli episodi più recenti ricordiamo il ritrovamento, sempre al largo di Panarea, il due ottobre scorso, del corpo della povera Francesca Mansi, trascinata in mare il nove settembre ad Atrani dal fiume in piena.

Per limitarsi ai subacquei che hanno perso la vita nelle acque eoliane l'ultimo tragico episodio, prima della disgrazia di Giorgio Latini, risale al cinque luglio del 2009 quando nelle acque di Pietra del Bagno a Lipari perse la vita il quarantacinquenne Alfonso Maria Ielasi, originario di Reggio Calabria ma residente da tempo a Cosenza dove gestiva una rivendita di tabacchi.