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etteppareva....che non sbucava la Foca


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Beh, la foto non è che dia precise indicazioni sul lugo e la data dello scatto!

 

In ogni caso è il contesto dell'articolo che lascia un poco a desiderare: questa foca, così come le altre avvistate nel recente passato, di sicuro non è nata in loco e, per quanto se ne può sapere, non ci ha neppure messo radici (altrimenti gli avvistamenti sarebbero più di uno); ci è passata e per arrivarci è passata e si è fermata a cacciare anche in tanti altri posti che AMP non sono ... strano pertanto che ci siano solo avvistamenti nelle AMP e che solo gli avvistamenti nelle AMP vengano pubblicizzati!

 

Vuoi vedere che è sempre la stessa che sta facendosi il giro, reale o :devil: virtuale, delle coste italiane :whistling:

Modificato da Emanuele Cinelli
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Beh, la foto non è che dia precise indicazioni sul lugo e la data dello scatto!

 

In ogni caso è il contesto dell'articolo che lascia un poco a desiderare: questa foca, così come le altre avvistate nel recente passato, di sicuro non è nata in loco e, per quanto se ne può sapere, non ci ha neppure messo radici (altrimenti gli avvistamenti sarebbero più di uno); ci è passata e per arrivarci è passata e si è fermata a cacciare anche in tanti altri posti che AMP non sono ... strano pertanto che ci siano solo avvistamenti nelle AMP e che solo gli avvistamenti nelle AMP vengano pubblicizzati!

 

Vuoi vedere che è sempre la stessa che sta facendosi il giro, reale o :devil: virtuale, delle coste italiane :whistling:

 

Emanuele..... MENO MALE che gli avvistamenti fuori parco non vengono reclamizzati: altrimenti ci fanno subito un'altra AMP, fosse pure nel porto di Olbia! :devil:

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  • 5 mesi dopo...

continuano avvistamenti di foca monaca nel pnat, e a legambiente non pare vero di rivalersi sugli scettici di quella del giglio.

Ma che c@**o c'entra?

semmai appare evidente il contrario di ciò che sperano: cioè che se appaiono foche dove le amp non esistono, allora è proprio segno che non ce n'è alcun bisogno.

Visita il mio sito

 

[ 29 dicembre 2010 ] Aree protette e biodiversità

 

La foca monaca di Natale a Pomonte. Ora all'Elba ci credono anche gli scettici

 

POMONTE (Livorno). Un'altra foca monaca (Monachus monachus) spunta nell'Arcipelago toscano? Si direbbe di si a leggere quanto scrive Yuri Tiberto, consigliere della giunta di centro-destra del Comune di Campo nell'Elba e dell'Ente parco nazionale dell'Arcipelago toscano, «Ad un anno e mezzo di distanza dall'avvistamento, documentato fotograficamente ma tanto chiacchierato per l'improvvida quanto evidente strumentalizzazione politica di cui è stato oggetto, di una Foca monaca (se non addirittura di due esemplari, come ipotizzato da eminenti studiosi) all'isola del Giglio, ci giunge notizia di una nuova segnalazione. Questa volta siamo nelle acque della nostra isola: tardo pomeriggio del 26 dicembre, nei pressi dello scoglio dell'Ogliera a Pomonte», una località elbana ai confini dei comuni di Marciana e Campo nell'Elba.

 

Lo scoglio dell'Ogliera, molto noto e frequentato dai subacquei per la presenza di un relitto e per l'abbondanza di pesci, è nel territorio del Comune di Tiberto e proprio il consigliere campese è stato uno tra coloro che più ferocemente ha polemizzato con gli ambientalisti, accusandoli più o meno di aver costruito un falso per fini politici (cioè per mettere in difficoltà la nuova amministrazione gigliese di centro-destra) e per chiedere l'istituzione dell'Area marina protetta dell'Arcipelago toscano, quando rivelarono, con tanto di foto scattate da un turista, l'avvistamento della foca monaca al Giglio Campese, che analisi successive del gruppo Foca monaca del Wwf rivelarono essere probabilmente due animali in fase di corteggiamento/accoppiamento.

 

Ora Tiberto sembra convinto della presenza del mammifero marino molto più a nord e davanti ad un centro abitato ed in un mare frequentato: «A pochi metri dalla scogliera, il Signor F., intento alla pesca di calamari dalla riva, ha ripetutamente osservato, da brevissima distanza, quella che con tutta probabilità era una Foca monaca - scrive il consigliere comunale e del parco - L'attendibilità dell'avvistamento, pur se non documentato da foto o video, deriva dalla nota conoscenza del mare del Signor F. e dalla sua completa estraneità a qualsivoglia interesse politico/ambientale. Come d'obbligo in questi casi, oltre a segnalare il possibile avvistamento alle Autorità competenti (la Foca monaca è l'unico pinnipede del Mediterraneo, animale rarissimo e ovviamente protetto in maniera assoluta dalla Legge), abbiamo ritenuto opportuno, prima di avventurarci in considerazioni premature, affidare il caso agli studiosi che da anni si occupano della ricerca scientifica e della tutela di questi animali così importanti per la conservazione della biodiversità dei nostri mari».

 

«Attendiamo quindi i risultati di una seria verifica- prosegue Tiberto - perché anche se in perfetta buona fede, è sempre possibile sbagliarsi, specie all'imbrunire. In ogni caso, invitiamo comunque tutti gli amici della costa ovest a girare sotto costa con apparecchi video e foto... l'occasione è davvero più unica che rara e sarebbe un vero peccato andasse sprecata! La nostra amica Foca, peraltro, ha l'abitudine di girovagare, e la Natura stessa le impone di spostarsi dalle (comunque deboli, purtroppo..) colonie della Grecia o del Marocco in cerca di nuovi territori. Niente di troppo strano, quindi, se un esemplare venisse a farci visita: certo, da un lato vorremmo evitare assurde conseguenze come la chiusura alla balneazione di Montecristo....... Ma dall'altro, saremmo felici di poter salutare anche solo la visita occasionale di una animale meraviglioso, che fino a poche decine di anni fa era considerato "nocivo" e ucciso senza il minimo scrupolo. E che oggi è, come è giusto che sia, il massimo simbolo della necessità di conservare il nostro mare integro, pulito, e soprattutto...... vivo».

 

Sull'avvistamento interviene anche Legambiente Arcipelago toscano: «Ringraziamo Tiberto per aver rivelato questa bella notizia, ma non possiamo non fare alcune rapide considerazioni su quello che ha segnalato: a) Sull'episodio del Giglio (molto bel documentato fotograficamente, con riferimenti ottici a terra che testimoniavano la esatta localizzazione ed osservato da almeno una mezza dozzina di persone) si mise all'epoca in atto una vera campagna di scetticismo a base di sfottò ed insinuazioni, alimentata anche da . Tiberto (con una campagna addirittura negazionista da parte della maggioranza di centro-destra del Giglio) che di tutto fece per alimentare la convinzione che si era in presenza di una "bufala ambientalista" gigliese, anche se il turista autore della importantissima (e studiata) documentazione non era gigliese né risultava iscritto ad una associazione ambientalista e comunque (ancora oggi) sconosciuto a Legambiente; B) E' singolare quanto si afferma sul testimone dell'episodio di Pomonte (che ringraziamo per la sua preziosa segnalazione) a parere di Tiberto sarebbe più attendibile per la sua "completa estraneità a qualsivoglia interesse politico/ambientale". Come dire che avere interessi politici (come Tiberto) o ambientali (come noi) significa essere meno seri e attendibili dei cittadini "laici"; c) Tiberto amministratore dell'Ente parco dovrebbe sapere che mettere la presenza di divieti di balneazione a Montecristo in correlazione con quella specie di "miracolo" che sarebbe una nuova colonizzazione delle acque dell'arcipelago da parte di questo splendido animale è, questa si, una strumentalizzazione politica "preventiva". Il divieto di balneazione a Montecristo, riserva integrale dal 1971, ha altre motivazioni oltre la passata presenza della foca monaca e non ha nulla a che vedere con l'istituzione dell'Area marina protetta, visto che ha preceduto di decine di anni l'istituzione del Parco nazionale. Comunque fa sempre piacere vedere che ora si ammette che questi meravigliosi mammiferi marini stanno ricomparendo nelle acque dell'Arcipelago Toscano e del Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos, un segnale che le protezioni a mare del Parco funzionano, anche se l'Area marina protetta, prevista fin dal 1982, non è stata ancora istituita. Legambiente aggiunge un'altra rivelazione: «Un avvistamento verificatosi nel maggio 2010 su un altro tratto della costa elbana: al traverso di Punta Pina nel Golfo di Portoferraio: il pinnipede (la cui descrizione era perfettamente compatibile con un esemplare di foca monaca) fu osservato immergersi e riemergere più volte a poche decine di metri di distanza da un portoferraiese che si trovava a bordo di una nave in accosto. Quando avemmo notizia di quanto accaduto, appreso che l'autore dell'avvistamento aveva segnalato il tutto ad un agente del Corpo Forestale dello Stato, compimmo una breve indagine dalla quale risultò che in zona alcuni pescatori avevano proprio in quel periodo lamentato "strani" danneggiamenti alle proprie reti, compatibili con la presenza di un predatore capace (come la foca monaca) di strapparle per estrarre il pesce catturato. Decidemmo di mantenere riserbo sulla notizia vista la scarsità della documentazione per evitare anche un'altra campagna di "punzecchiature" da parte di qualche "scettico" che evidentemente nel frattempo si è ricreduto, perché la foca monaca è uno strano animale incredibile se viene avvistato e fotografato di giorno da 6 bagnanti al Giglio, più certo che lo scorge un pescatore di Pomonte sul far della sera».

 

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Ma non sarà che questa benedetta foca monaca invece di estinguersi occupa un'areale che si và espandendo? ..avvistata pure in Croazia e Grecia dove era sconosciuta. O meglio...non sarà che i nostri soloni ecosinistrati giurano e spergiurano che è praticamente estinta perchè vedono le tane abbandonate e invece la f. monaca è stata solo malcensita nel senso che ha cambiato la tana seguendo nuovi percorsi del pesce e questi pollastri dei nostri studiosi non si sono accorti che se le rotte del pesce sono cambiate così pure devono essere cambiate le tane dei predatori? Confondere un cambio di residenza con un'estinzione in fin dei conti è roba da chiodi da par loro

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guardiamo il lato positivo:

i pericoli per la foca monaca (che parrebbe pure a me sempre quella) sono nautica da diporto e pesca con reti, nasse e palamiti.

Per una volta non siamo noi i distruttori..... :lol::lol::lol::lol:

Modificato da riillo
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