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GRAZIE PER IL REGALO


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Mettila così amico mio...

Se non ci fosse la FIPSAS con chi diavolo te la prenderesti?

Il destino cinico e baro? :laughing: :laughing: :laughing: :laughing:

 

 

semplice, molto semplice , con nessuno, perche' non ci sarebbe nessuno preposto a difendere i miei interessi di pescasub. (vedesi fipsas)

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I tuoi interessi devono essere "protetti" da chi è preposto a ciò, i politici anzi tutti.

La FIPSAS ha un ruolo davvero secondario e solo come Federazione Sportiva riconosciuta dal CONI, poca cosa.

Se la FIPSAS non ti rappresenta basta non tesserarti e vedrai che sarai in pace con te stesso.

Non l'avrai delegata a nulla e la FIPSAS non avrà alcun legame con te. Se invece, addirittura neanche sei tesserato non avresti proprio nulla da lamentarti.

Vivresti felice della tua scelta continuando, fin che dura, ad andare a pesca.

Modificato da uisso
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Ciao a tutti.

 

Ho letto i vari messaggi e la cosa che ne viene fuori è abbastanza chiara:

 

1) L'ostracismo della pesca in apnea dalle AMP è dovuta alla legge nazionale che di fatto impedisce prese di posizione singole dovute alla buona volontà di certi presidenti di AMP, che sarebbero anche ben disposti a farci entrare.

 

2) Ormai siamo arrivati a piangerci addosso come poppanti perchè l'ultimo ventennio è stato addirittura devastante per noi; AMP che sono nate e cresciute con impeto in zone perlomeno dubbie, dove la salvaguardia del mare non poteva essere la scusa per istituirle.

Eppure abbiamo visto nascere degli aborti che vanno avanti grazie all'accanimento terapeutico dei soldi che ancora per poco le foraggiano....poi sarà il vuoto, il deserto totale.

 

COSA FARE?

 

Non credo che ci siano dubbi:

 

Cercare di modificare l'impianto legislativo e tentare quindi di cancellare "alla fonte" la norma che ci discrimina in maniera ingiusta e direi anche anticostituzionale.

E' l'unica maniera per poter riaprire la speranza di intavolare discussioni, dibattiti e nuove opportunità per i pescatori in apnea, grazie al dialogo e alla collaborazione dei gestori delle singole AMP.

 

Ma fare certi passi sarebbe inutile, in pratica, sino a che ci sarà l'impedimento legislativo.

 

Non vorrei contraddire Davide Serra, ma è anche vero che tornando indietro nel tempo di una quindicina d'anni si potrebbe notare come in sede di istituzione delle AMP la FIPSAS abbia forse sottovalutato il problema.

Dire che adesso la federazione si stia battendo in maniera encomiabile e che cerchi in ogni modo di tutelarci è una verità, ma bisognerebbe anche ammettere che 20 anni fa qualcuno ha forse preferito fare certi calcoli utilitaristici in base al peso dei tesserati all'interno della FIPSAS stessa.

 

Non per questo adesso mi sento di dare addosso a nessuno di quelli che fortunatamente si stanno battendo per noi, ma la storia ci dice che quando ci fu la prima ondata di parchizzazioni selvagge, in federazione preferirono sacrificare i sub per salvaguardare i cannisti, enormemente preponderanti come numero.

Forse fu una scelta logica, dettata dai numeri, ma oggi ci troviamo una legge nazionale che ci taglia le gambe forse anche per quella specie di immobilismo che ALLORA fu fatale.

 

Il vero problema è come riuscire , OGGI, a rivedere tale legge.

 

Mai come in questi anni le condizioni sarebbero propizie:

 

- I Verdi e gli ambientalisti da "poltrona" sono del tutto esclusi dal Parlamento, e la cosa è un indubbio vantaggio che andrebbe sfruttato.

 

- A malincuore dico che questo governo sarebbe forse più adatto a una riflessione sull'argomento, magari facendo pesare il ruolo delle aziende produttrici di attrezzature , e tutto l'indotto che ne consegue.

 

-Il periodo di crisi economica potrebbe per assurdo consentire di far pesare anche il numero dei tesserati che potrebbero accedere alle AMP pagando un permesso di un certo tipo.

E sottolineo, pagare, ovviamente riferendomi solo ed esclusivamente alla possibilità di fruire della pesca nelle zone C delle AMP.

SOLO LI'.

 

E, arrivando al dunque, come fare per poter mettere in moto un "gruppo di pressione", una Lobbies, una corrente di pensiero che riesca a raggiungere le stanze dei bottoni per cercare di smantellare la norma che ci lascia fuori?

 

Questo sarebbe un buon modo per cercare di pesare la capacità di azione politica, e magari cercare dei correttivi adeguati.

 

 

 

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essendo sardo sai bene che quello fatto in sardegna e' frutto di un intervento diretto e direi "popolare " fatto dai pescasub e non ci voleva la fipsas a risolvere le cose ( vero e' che e' stata l'ultima a muoversi) ma un legale..................

Intervento popolare?! Un legale?!

 

Questa del fermo sardo è diventata una leggenda metropolitana, non fossi stato il primo a scrivere il documento che ha iniziato a smuovere le acque e non ne avessi ancora l'originale, dubiterei anche di me stesso!

 

Comunque libero di pensare come vuoi.

 

:bye:

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COSA FARE?

 

Non credo che ci siano dubbi:

 

Cercare di modificare l'impianto legislativo e tentare quindi di cancellare "alla fonte" la norma che ci discrimina in maniera ingiusta e direi anche anticostituzionale.

E' l'unica maniera per poter riaprire la speranza di intavolare discussioni, dibattiti e nuove opportunità per i pescatori in apnea, grazie al dialogo e alla collaborazione dei gestori delle singole AMP.

 

Ma fare certi passi sarebbe inutile, in pratica, sino a che ci sarà l'impedimento legislativo.

 

Non vorrei contraddire Davide Serra, ma è anche vero che tornando indietro nel tempo di una quindicina d'anni si potrebbe notare come in sede di istituzione delle AMP la FIPSAS abbia forse sottovalutato il problema.

Dire che adesso la federazione si stia battendo in maniera encomiabile e che cerchi in ogni modo di tutelarci è una verità, ma bisognerebbe anche ammettere che 20 anni fa qualcuno ha forse preferito fare certi calcoli utilitaristici in base al peso dei tesserati all'interno della FIPSAS stessa.

 

Non per questo adesso mi sento di dare addosso a nessuno di quelli che fortunatamente si stanno battendo per noi, ma la storia ci dice che quando ci fu la prima ondata di parchizzazioni selvagge, in federazione preferirono sacrificare i sub per salvaguardare i cannisti, enormemente preponderanti come numero.

Forse fu una scelta logica, dettata dai numeri, ma oggi ci troviamo una legge nazionale che ci taglia le gambe forse anche per quella specie di immobilismo che ALLORA fu fatale.

 

Il vero problema è come riuscire , OGGI, a rivedere tale legge.

 

Mai come in questi anni le condizioni sarebbero propizie:

 

- I Verdi e gli ambientalisti da "poltrona" sono del tutto esclusi dal Parlamento, e la cosa è un indubbio vantaggio che andrebbe sfruttato.

 

- A malincuore dico che questo governo sarebbe forse più adatto a una riflessione sull'argomento, magari facendo pesare il ruolo delle aziende produttrici di attrezzature , e tutto l'indotto che ne consegue.

 

-Il periodo di crisi economica potrebbe per assurdo consentire di far pesare anche il numero dei tesserati che potrebbero accedere alle AMP pagando un permesso di un certo tipo.

E sottolineo, pagare, ovviamente riferendomi solo ed esclusivamente alla possibilità di fruire della pesca nelle zone C delle AMP.

SOLO LI'.

 

E, arrivando al dunque, come fare per poter mettere in moto un "gruppo di pressione", una Lobbies, una corrente di pensiero che riesca a raggiungere le stanze dei bottoni per cercare di smantellare la norma che ci lascia fuori?

 

Questo sarebbe un buon modo per cercare di pesare la capacità di azione politica, e magari cercare dei correttivi adeguati.

Per il risultato che dici tu servono i numeri, ma il problema non è che non li abbiamo, ma che non li vogliamo avere.

 

Abbiamo meno diritti di tutti perchè siamo minoranza, o meglio, perchè non contiamo nulla e non conteremo nulla fino a quando non esisteremo.

 

Si leggono stupidate come che la fipsas tutela più i cannisti perchè loro in zona C pescano, quando la verità è che loro hanno 220.000 tesserati e noi siamo 1400. Tra le loro fila trovano più facilmente e in maggior numero persone che sappiano e vogliano spendersi per tutelare la propria passione. Noi, a parte qualche martire, sappiamo solo lamentarci e andarcene a pesca piuttosto che scendere in piazza a manifestare. Quante sono le proteste andate in bianco?!

 

Si ritiene assurda la licenza di pesca, quando forse è l'unico modo per ottenere qualcosa di concreto finendo in quel grande calderone che è la pesca sportiva.

 

Tutto non si può avere, il fatto che la fipsas abbia agito male in passato non significa che non sia giusto impegnarsi ORA per cambiare rotta.

 

Quando cambierà il modo di vedere la federazione da un qualcosa da cui prendere e pretendere, a un qualcosa a cui anche DARE, forse qualcosa si smuoverà, sperando sempre che non sia troppo tardi.

 

Dimenticavo, le aziende di attrezzature contano come il due di briscola, dai tavoli di concertazione per la licenza sono state volutamente escluse.

 

:bye:

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Ospite Forchetta
e quando ci leveranno anche il romito...sapete che cè uin progetto anche l amp parco dei cetacei dal marroccone a quercianella......

 

era il 1984 o 85 , tornavo da piombino in autostop , avevo perso il treno,mi montarono due ingegnieri di milano credo o qualcosa del genere , venivano da roma , ed erano diretti al comune di livorno , con in mano un progetto per la ristrutturazione del castel boccale per farci un residenz privato, con loro avevano gia un progetto per un area marina protetta che andava da punta righini fino al marroccone, 1984..........................

 

la ristrutturazione è stata fatta .........................

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SIGNORI E SIGNORE.... MARTEDì SERA ALLE 21:00 CI RITROVEREMO A LIVORNO IN UN LOCALE CAPACE DI OSPITARCI

(lo stà cercando il forchetta e comunque se avete idee dite dove, UNA STANZA PER ALMENO 100 PERSONE)

 

CI DOBBIAMO RITROVARE PER RACCOGLIERE NOMI/EVENTUALI N. DI TESSERE E PROPOSTE PER OFFRIRE IL NOSTRO APPOGGIO

AD UN ENTE IN GRADO DI AFFRONTARE QUESTA BATTAGLIA, CHE SI POSSA E SI SAPPIA MUOVERE.

 

SPARGIAMO LA VOCE PERCHE' DOBBIAMO ESSERE IN TANTI SENZA DISTINZIONE DI RAZZE, COLORI, PROVINCE.

 

RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE HO SENTITO PER TELEFONO FINO AD ORA

 

CI CONTO E VI ASPETTO

 

IL MARE SIAMO NOI

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Ciao a tutti.

 

Ho letto i vari messaggi e la cosa che ne viene fuori è abbastanza chiara:

 

1) L'ostracismo della pesca in apnea dalle AMP è dovuta alla legge nazionale che di fatto impedisce prese di posizione singole dovute alla buona volontà di certi presidenti di AMP, che sarebbero anche ben disposti a farci entrare.

 

2) Ormai siamo arrivati a piangerci addosso come poppanti perchè l'ultimo ventennio è stato addirittura devastante per noi; AMP che sono nate e cresciute con impeto in zone perlomeno dubbie, dove la salvaguardia del mare non poteva essere la scusa per istituirle.

Eppure abbiamo visto nascere degli aborti che vanno avanti grazie all'accanimento terapeutico dei soldi che ancora per poco le foraggiano....poi sarà il vuoto, il deserto totale.

 

COSA FARE?

 

Non credo che ci siano dubbi:

 

Cercare di modificare l'impianto legislativo e tentare quindi di cancellare "alla fonte" la norma che ci discrimina in maniera ingiusta e direi anche anticostituzionale.

E' l'unica maniera per poter riaprire la speranza di intavolare discussioni, dibattiti e nuove opportunità per i pescatori in apnea, grazie al dialogo e alla collaborazione dei gestori delle singole AMP.

 

Ma fare certi passi sarebbe inutile, in pratica, sino a che ci sarà l'impedimento legislativo.

 

Non vorrei contraddire Davide Serra, ma è anche vero che tornando indietro nel tempo di una quindicina d'anni si potrebbe notare come in sede di istituzione delle AMP la FIPSAS abbia forse sottovalutato il problema.

Dire che adesso la federazione si stia battendo in maniera encomiabile e che cerchi in ogni modo di tutelarci è una verità, ma bisognerebbe anche ammettere che 20 anni fa qualcuno ha forse preferito fare certi calcoli utilitaristici in base al peso dei tesserati all'interno della FIPSAS stessa.

 

Non per questo adesso mi sento di dare addosso a nessuno di quelli che fortunatamente si stanno battendo per noi, ma la storia ci dice che quando ci fu la prima ondata di parchizzazioni selvagge, in federazione preferirono sacrificare i sub per salvaguardare i cannisti, enormemente preponderanti come numero.

Forse fu una scelta logica, dettata dai numeri, ma oggi ci troviamo una legge nazionale che ci taglia le gambe forse anche per quella specie di immobilismo che ALLORA fu fatale.

 

Il vero problema è come riuscire , OGGI, a rivedere tale legge.

 

Mai come in questi anni le condizioni sarebbero propizie:

 

- I Verdi e gli ambientalisti da "poltrona" sono del tutto esclusi dal Parlamento, e la cosa è un indubbio vantaggio che andrebbe sfruttato.

 

- A malincuore dico che questo governo sarebbe forse più adatto a una riflessione sull'argomento, magari facendo pesare il ruolo delle aziende produttrici di attrezzature , e tutto l'indotto che ne consegue.

 

-Il periodo di crisi economica potrebbe per assurdo consentire di far pesare anche il numero dei tesserati che potrebbero accedere alle AMP pagando un permesso di un certo tipo.

E sottolineo, pagare, ovviamente riferendomi solo ed esclusivamente alla possibilità di fruire della pesca nelle zone C delle AMP.

SOLO LI'.

 

E, arrivando al dunque, come fare per poter mettere in moto un "gruppo di pressione", una Lobbies, una corrente di pensiero che riesca a raggiungere le stanze dei bottoni per cercare di smantellare la norma che ci lascia fuori?

 

Questo sarebbe un buon modo per cercare di pesare la capacità di azione politica, e magari cercare dei correttivi adeguati.

 

Affiancata all' azione della Fìpsas credo che un' iniziativa legale sia indispensabile valutando ogni qualsiasi appiglio d' incostituzionalità:

all' interno della categoria non mancheranno certo avvocati capaci e d' esperienza.

Se siamo veramente 80.000 ed ognuno disposto a tassarsi con 5 euro si può veramente pensare ad una iniziativa a livello nazionale.

Le battaglie locali hanno il respiro corto.

Purtroppo ciò che diceva Barbara Pignataro corisponde al vero,

stanno privatizzando il mare in tutte le sue forme.... ed escludendo tutto ciò che non fa rendiconto politico o economico.

Tutti i circoli Fipsas e le altre associazioni, le aziende produttrici, i pescatori singoli devono dare incarico ad un pool di legali a difesa della nostra categoria.

Non vedo altra strada.

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mi diresti di una cosa fatta dalla fipsas che ha migliorato la vita dei pescasub negli ultimi diciamo 15 20 anni? me ne basta una , ciao e grazie.

 

Nelle Acque Interne grazie alla Fipsas si pesca sui grandi laghi del nord, e questo più che un fatto raro è un fatto unico in tutto l'occidente. Per trovare altre nazioni al mondo in cui si può pescare in apnea nei laghi bisogna andare nell'Europa dell'est. Al mondo gli stati in cui esiste un campionato nazionale di pesca in apnea acque interne sono pochissimi, meno di 5.

La possibiltà di pescare in apnea nei grandi laghi e svolgerci anche gare è dovuto al fatto che esiste la Fipsas, che la Fipsas è parte del Coni e della Cmas.

Ma non bastano gli statuti e regolamenti permissivi, sui grandi laghi si pesca perchè esistono una dozzina di Società con oltre 300 pescatori agguerriti e tesserati, perchè praticamente tutti i pescatori sono tesserati.

E questi pescatori oltre essere tutti tesserati sono agguerriti, e i pochissimi dirigenti che difendono con estremo accanimento le posizioni sono i più agguerriti di tutti.

Sui laghi del nord considera che dove non c'erano pescatori agguerriti la pesca in apnea è stata spazzata via da tempo nell'indifferenza della Fipsas locale (mi riferisco alla Regione Piemonte dove la pesca in apnea è vietata per legge).

 

E' la base che conta, la base deve essere solida, la Fipsas dove ha la base solida possiede ed esprime i mezzi per tutelare i pescatori in apnea.

Ma senza base organizzata ed agguerrita non si può far nulla.

 

Organizzatevi, poi solidarietà e supporti concreti all'interno della Fipsas non mancheranno di certo.

Modificato da Barbara Pignataro
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E' deprimente leggere queste diacussioni, comunque come sempre si serca un capro espiatorio..... e sono sempre gli altri, la FIPSAS è la più gettonata, perchè la più in vista, ma forse è anche l'unica realtà che puo tutelare un popolo di quaraquaqua che si inalbera solo quando gli vien sottratto il proprio orticello. Di sostenere sempre e comunque chi lavora per te non se ne parla ... poi tanti non capiscono neanche cosa si scrive .... ( ho dovuto pensare molto cosa intendeva quel tale per GF 11, forse lui lo guarda sempre ), poi c'è sempre la gallina che schiamazza " ... intervento politico intervento politico "... ma sapete cos'è la politica ?? . Giorgio Volpe non ha porole ... io le sto finendo adesso e andrò a pescare nel mio lago che , come dice Barbara e grazie anche a POLITICI neanche della mia fazione, e che comunque ringrazio, è pescabile e anche senza barca appoggio obbligatoria ( altra battaglia vinta grazie ad un politico ed alla FIPSAS ). Ripeto anche per chi ha scritto ANIS "mamma mia" che oltre a dare i soldi alla mia associazione ( che non fa niente per la pesca in apnea ) li do anche alla FIPSAS ( che fa qualcosa per la pesca in apnea ) CAPITO ORA ? quindi pago doppio per la mia passione ( più la licenza acque interne ), mentre scommetto che tanti di quelli che si lamentano non sarebbero disposti a scucire nemmeno un euro per la licenza. passo e chiudo

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COSA FARE?

 

Non credo che ci siano dubbi:

 

Cercare di modificare l'impianto legislativo e tentare quindi di cancellare "alla fonte" la norma che ci discrimina in maniera ingiusta e direi anche anticostituzionale.

E' l'unica maniera per poter riaprire la speranza di intavolare discussioni, dibattiti e nuove opportunità per i pescatori in apnea, grazie al dialogo e alla collaborazione dei gestori delle singole AMP.

 

Ma fare certi passi sarebbe inutile, in pratica, sino a che ci sarà l'impedimento legislativo.

 

Non vorrei contraddire Davide Serra, ma è anche vero che tornando indietro nel tempo di una quindicina d'anni si potrebbe notare come in sede di istituzione delle AMP la FIPSAS abbia forse sottovalutato il problema.

Dire che adesso la federazione si stia battendo in maniera encomiabile e che cerchi in ogni modo di tutelarci è una verità, ma bisognerebbe anche ammettere che 20 anni fa qualcuno ha forse preferito fare certi calcoli utilitaristici in base al peso dei tesserati all'interno della FIPSAS stessa.

 

Non per questo adesso mi sento di dare addosso a nessuno di quelli che fortunatamente si stanno battendo per noi, ma la storia ci dice che quando ci fu la prima ondata di parchizzazioni selvagge, in federazione preferirono sacrificare i sub per salvaguardare i cannisti, enormemente preponderanti come numero.

Forse fu una scelta logica, dettata dai numeri, ma oggi ci troviamo una legge nazionale che ci taglia le gambe forse anche per quella specie di immobilismo che ALLORA fu fatale.

 

Il vero problema è come riuscire , OGGI, a rivedere tale legge.

 

Mai come in questi anni le condizioni sarebbero propizie:

 

- I Verdi e gli ambientalisti da "poltrona" sono del tutto esclusi dal Parlamento, e la cosa è un indubbio vantaggio che andrebbe sfruttato.

 

- A malincuore dico che questo governo sarebbe forse più adatto a una riflessione sull'argomento, magari facendo pesare il ruolo delle aziende produttrici di attrezzature , e tutto l'indotto che ne consegue.

 

-Il periodo di crisi economica potrebbe per assurdo consentire di far pesare anche il numero dei tesserati che potrebbero accedere alle AMP pagando un permesso di un certo tipo.

E sottolineo, pagare, ovviamente riferendomi solo ed esclusivamente alla possibilità di fruire della pesca nelle zone C delle AMP.

SOLO LI'.

 

E, arrivando al dunque, come fare per poter mettere in moto un "gruppo di pressione", una Lobbies, una corrente di pensiero che riesca a raggiungere le stanze dei bottoni per cercare di smantellare la norma che ci lascia fuori?

 

Questo sarebbe un buon modo per cercare di pesare la capacità di azione politica, e magari cercare dei correttivi adeguati.

Per il risultato che dici tu servono i numeri, ma il problema non è che non li abbiamo, ma che non li vogliamo avere.

 

Abbiamo meno diritti di tutti perchè siamo minoranza, o meglio, perchè non contiamo nulla e non conteremo nulla fino a quando non esisteremo.

 

Si leggono stupidate come che la fipsas tutela più i cannisti perchè loro in zona C pescano, quando la verità è che loro hanno 220.000 tesserati e noi siamo 1400. Tra le loro fila trovano più facilmente e in maggior numero persone che sappiano e vogliano spendersi per tutelare la propria passione. Noi, a parte qualche martire, sappiamo solo lamentarci e andarcene a pesca piuttosto che scendere in piazza a manifestare. Quante sono le proteste andate in bianco?!

 

Si ritiene assurda la licenza di pesca, quando forse è l'unico modo per ottenere qualcosa di concreto finendo in quel grande calderone che è la pesca sportiva.

 

Tutto non si può avere, il fatto che la fipsas abbia agito male in passato non significa che non sia giusto impegnarsi ORA per cambiare rotta.

 

Quando cambierà il modo di vedere la federazione da un qualcosa da cui prendere e pretendere, a un qualcosa a cui anche DARE, forse qualcosa si smuoverà, sperando sempre che non sia troppo tardi.

 

Dimenticavo, le aziende di attrezzature contano come il due di briscola, dai tavoli di concertazione per la licenza sono state volutamente escluse.

 

:bye:

:clapping::clapping::clapping:

Ragazzi uniamoci e lottiamo per i nostri sacrosanti diritti diamovi una voce facciamo vedere che esistiamo :boxing::boxing::boxing::thumbup:

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