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Apnea E Siluro


Ospite siluro

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Ospite siluro

Ciao a tutti e scusate l'intromissione, vi rubo qualche minuto e poi tolgo il disturbo, vi chiedo solo un po' di attenzione.

Premetto che rispetto il vostro sport, e spero che voi rispettiate altrettanto il mio, quando entrambi sono condotti metendo davanti l'intelligenza.

Mi chiamo Yuri Grisendi e sono presidente nazionale dell'associazione Gruppo Siluro Italia, webmaster del sito www.pescare.com/siluro e giornalista delle riviste specializzate del settore pesca "Carpfishing", "PescaIn" e "Tutto Carpa e Siluro".

Vi scrivo visto che sono stato tirato in causa in uno scritto del sig. carlo Bernardo

http://www.apneamagazine.com/siluro2.html

pubblicato su questo sito, e riguardante il pesce siluro e gli ultimi spiacevoli avvenimenti di Borghetto e Pozzolo, dove per ovvie ragioni le nostre due bellissime attività sportive si sono ritrovate in disaccordo.

La mia risposta sarebbe solo questa:

http://www.pescare.com/siluro/Varie/mattanza.htm

Ma siccome il signor Bernardo ci ha definito impreparati, pressapochisti e superficiali, volevo chiedere come mai allora tutte le informazioni sul siluro che appaiono nello scritto in questione, sono state prelevate abusivamente (perché contro le leggi del Copyright) dal nostro sito, dove da anni testimoniamo quali sono le vere cause dell'impoverimento ittico dei nostri amati fiumi.

L'unica cosa di suo pugno sono le conclusioni tratte, completamente opposte alle nostre, in completo contrasto con quello che lui stesso riporta, e quell'assurdo grafico di accrescimento, che qualsiasi persona dotata di intelligenza capisce che è frutto di pura fantascienza da bar sport.

Infatti, nel grafico si afferma che un siluro di 10 anni può arrivare a 90 kg e 215 cm, quindi esendo i siluri del Po vecchi di 20-30 e anche 40 anni (lo afferma lo stesso Bernardo), vuol dire che nel Po ci sono esemplari di 360 kg per 860 cm........miiiii che scienza!!!!

Io sarò un "cannista", ma mi sa che la roba buona per rullarsi la canna l'ha usata tutta il signor Bernardo!

Ma arriviamo alle cose serie, e se vi sembro un un pazzo, ecco qual'è il mio pensiero e quello dei 300 iscritti alla mia associazione, che ci ha spinti a fare quella manifestazione di protesta nel Veronese:

 

Spesso mi capita di difendere il siluro, da ridicole accuse, più degne del Medioevo, che di una società del XXI secolo: attorno a questo grosso pesce è stata creata una cortina di mistero, per nascondere un’ignoranza di base.

 

Grazie alla complicità di certa stampa, alla ricerca della notizia sensazionale, è stato creato il "mostro assassino divoratore di tutto ciò che capita a tiro di fauci"; a quel punto chi aveva effettivamente qualcosa di valido da dire, è stato zittito e cacciato in un angolo.

 

L’uomo ha da sempre bisogno d’alibi per nascondere le sue magagne o fornire comode spiegazioni a ciò che non sa, oppure non riesce a capire, probabilmente tra qualche decennio non si parlerà più del siluro, com’è stato fatto per tutte le altre specie alloctone introdotte nelle nostre acque, e a quel punto ci sarà un altro mostro su cui scaricare tutte le colpe, perché tanto non si potrà difendere; è un pesce: non parla, vive in un mondo a parte e non si può vedere quello che fa; un soggetto ottimo da elevare a ruolo di capro espiatorio!

 

Da qui capirete che non sopporto le atmosfere da caccia alle streghe; perciò eccomi qua a difendere il siluro, per avere un po’ di par-condicio a livello ittico-sportivo; insomma, non vorrei che, fra i tanti guai che affliggono le nostre povere acque, a polarizzare l’attenzione di studiosi, politici, associazioni e opinione pubblica nei prossimi 10 o 20 anni sia unicamente il siluro.

 

Troppo comodo aver trovato il capro espiatorio da esporre in pubblica piazza per far dimenticare tutto il resto!

 

Recentemente, durante le annuali fiere del carpfishing e della pesca al siluro che si sono svolte a Gonzaga (Mantova), ho avuto modo di discutere sul "problema siluro" con rappresentanti delle istituzioni e dei pescatori.

 

In fondo, chi s’intende un pochino di biologia, sa benissimo che persino una popolazione di batteri in provetta da principio si espande a dismisura ma poi e costretta ad autolimitarsi fino a trovare un equilibrio, e non dimentichiamo che un tempo si pensava addirittura che il luccio mangiasse ogni giorno l’equivalente del proprio peso corporeo, facendoci notare che il siluro e ben misera cosa rispetto ad altri problemi dei nostri fiumi.

 

Ecco il punto.

 

Cheppie e storioni non risalgono più il grande Po, colpa del siluro o d’inquinamento e sbarramenti?

 

L’acqua marrone e puzzolente del fiume pullula letteralmente ora di carassi, ora di sandre, ora d’acerine, ora d’enormi barbi "spagnoli": colpa del siluro o delle semine incontrollate?

 

E poi, quali sono, ormai, i pesci veramente autoctoni?

 

Che cosa vogliamo difendere dal siluro, "il ricordo" di specie autoctone che non torneranno mai più, perché uccise dall’inquinamento indiscriminato?

 

E’ meglio avere fiumi e laghi ricchi di pesci alloctoni, o desolate lande ricche di scarichi abusivi?

 

Dobbiamo forse citare in giudizio gli antichi romani per averci portato le carpe dal lontano Oriente?

 

L'Italia è l'unico paese che non ha ancora applicato almeno una delle convenzioni CEE sulla tutela delle acque (CEE 78/659; CEE 92/43; Convenzione di Berna), nonché le stesse leggi e decreti da essa emanati (D.L.130/92; Legge Merli e per ultima "Il nuovo Testo Unico sulle Acque").

 

Altro che legge a tutela dell’equilibrio ambientale, in un tale casino come questo, forse è meglio lasciare che madre natura faccia da sé…come al solito meglio di quanto sappiamo far noi.

 

Senza dimenticare che il mondo, anzi l’universo, e tutto un divenire dove niente non resterà mai uguale a se stesso per secoli: le galassie si espandono, stelle e pianeti corrono velocissimi anche se a noi sembra tutto fermo come prima, i ghiacciai si ritirano e dove adesso c’e il Po con i suoi siluri, attraverso une pianura benedetta da Dio, un tempo c’era soltanto una bella distesa di mare dove sguazzavano ben altri animali.

 

Una pianura che, avanti cosi, sembra destinata a trasformarsi in deserto e un mare che presto, almeno secondo gli esperti che osservano i movimenti della nostra penisola, si trasformerà in lago.

 

Fatalismo?

 

No, di certo!

 

Vorrei solo non dover più assistere a convegni sul "problema siluro", e a convegni sul "problema cormorano" dove qualche benpensante vuol farmi bere la balla che il problema è... ancora una volta il siluro, come durante l’Aipo-show di un paio d’anni fa.

 

Forse i cormorani (che ora persino l’Unione Europea consente di abbattere) hanno qualche santo in P... arlamento che i siluri non hanno?

 

A rigori di logica no, ma io credo proprio di sì perché la stessa "protezione" di cui godono in Italia i cormorani sembrano averla anche gli industriali, che scaricano tonnellate di schifezze nelle nostre acque, i pubblici amministratori che tirano in lungo con i depuratori, le imprese mezze private e mezze pubbliche che costruiscono sbarramenti senza scale di risalita per i pesci, i "seminatori" abusivi che si nascondono fra i corridoi politici d’associazioni o federazioni.

 

Dai pochi dati in possesso dellea provinciea, non si possa trarre nessuna conclusione sul fantomatico "problema siluro", voglio però ricordargli che il Silurus glanis esiste in Europa fin dal Pleistocene (da 10 mila a 2 milioni d’anni), ed è specie autoctona in gran parte dei paesi che stanno creando con noi questa grande ed unica civiltà, che è la comunità Europea.

 

Il siluro è presente in Italia (lo dimostrano i dati in nostro possesso) fin da lontano 1957, ma fino agli anni novanta, nessuno si era preoccupato della sua presenza nelle acque del Po; in Francia, Inghilterra e Spagna è presente dagli anni ’70, ma in questi paesi il problema è stato affrontato diversamente, trasformando la sua anomala presenza in una fruttuosa campagna d’incentivazione turistica, valorizzando gli ambienti e le acque del territorio con le nuove caratteristiche venutesi a creare, senza inutili allarmismi e testarde prese di posizione.

 

Tutto ciò per dirVi, che sul Silurus glanis esiste una vecchia ed ampia bibliografia, scritta da noti scienziati del campo dell’ittiologia, perciò basta recarsi in una qualsiasi biblioteca, o usando Internet, per leggere e capire che il siluro è un normalissimo predatore (non onnivoro, ma al 98% ittiofago), come il luccio, e come lui sta ovviamente a monte della catena alimentare, posto assegnatogli da madre natura al tempo della sua creazione.

Grazie dell'attenzione e complimenti per il bel forum

Yuri Grisendi

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Ospite minnow
Tutto ciò per dirVi, che sul Silurus glanis esiste una vecchia ed ampia bibliografia, scritta da noti scienziati del campo dell’ittiologia, perciò basta recarsi in una qualsiasi biblioteca, o usando Internet, per leggere e capire che il siluro è un normalissimo predatore (non onnivoro, ma al 98% ittiofago), come il luccio, e come lui sta ovviamente a monte della catena alimentare, posto assegnatogli da madre natura al tempo della sua creazione.

 

Ciao Yuri,

ti scrivo da semplice utente e pescatore (anche spinning in mare e AI + traina),

per le risposte alle tue domande ci penserà chi di dovere.

 

Verissimo che gira una forte ignoranza, nonchè pregiudizi,

in merito al siluro, "predatore-distruttore" di ogni specie;

ne approfitto però per farti una domanda alla quale spesso non si vuol rispondere:

 

- come si spiega la presenza di questo pescione in acque

come quelle dei laghi del Salto e del Turano?

 

- come diavolo ci sono arrivati lì?

 

 

Il sospetto fondatissimo è che non sia opera di Madre Natura:

ok, in fondo anche il blackbass non ci appartiene, in un certo senso,

solo che "disturba" di meno e "diverte" di più, anche i giovani pescatori.

 

 

 

Spero in una tua autorevole risposta,

se pensi che il discorso si allontani troppo dall'argomento

puoi rispondermi in privato.

 

 

 

Grazie, ciao, Enzo.

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Ospite siluro

Ciao ti rispondo con molto piacere,

Di certo madre natura non c'entra niente, ma il colpevole è sempre l'uomo, che per ragioni gogliardiche, d'interesse, o di pura incosapevolezza introduce specie nuove in nuovi ambienti.

Questo vale per ogni forma di vita dal vegetale all'animale: se non fossero stati importati dalle americhe, prodotti come pomodori e mais non esisterebbero in Europa; se le vacche rosse emiliane non fossero state sostituite da quelle pezzate olandesi, ora non avremmo il miglior formaggio del mondo.

Ovviamente ogni introduzione in un nuovo ambiente di specie nuove, causa per prima cosa un aumento della biodiversità dell'ecosistema interessato, dando vita a modificazioni della catena alimentare, che possono essere positive o negative.

Per quello che riguarda il siluro, è ancora troppo presto per trarre delle conclusioni, perché troppo tardi sono partiti i censimenti e gli studi su questa specie, e molti dei quali si basano su dicerie e non su fatti reali, effettivamente rilevati sul campo.

Come nel caso del signor Bernardo, sono spesso le persone che non hanno mai visto dal vivo un siluro, pescato e studiato, che parlano e sputano sentenze, dovendo per supportare le loro illazioni andare a scopiazzare materiale ed informazioni di chi il siluro ne sa veramente di più.

Viviamo in uno stato libero e democratico, e da qualche anno questi diritti sono stati riconosciuti anche agli animali, quindi l'emettere sentenze prima di avere prove veramente inconfutabili su di un essere vivente, lo trovo sbagliato, soprattutto se la sentenza è una condanna ad una morte per sofferenza.

Ritornando alla tua domanda ti posso assicurare che chi pesca veramente il siluro e lo rilascia, lo fa reintroducendolo nello stesso ambiente cui è stato prelevato non con sofferenza come ci vuol far credere il signor Bernardo, ma solo con un forte stress, che purtroppo dobbiamo far convivere con la nostra passione con questo sport.

Questo ben lontano dall'infiocinata, l'accoltellata sotto la gola, le bastonate sulla testa, le raffiate e i calci di denigrazione che i Poveri pesci di Borghetto hanno subito prima di morire per asfissia sulla riva.

Nel caso del lago del Salto e del Turano, come è successo in molti fiumi e canali d'Italia, dove l'introduzione del siluro da parte dei pescatori occasionali o della domenica, come li chiamo io, non è materialmente possibile, perché troppo lontani dal punto di cattura, per far sopravvivere un pesce con un trasporto improvvisato; l'introduzione è da addebitare alla stessa FIPSAS, che per errore o ragioni economiche ha immesso avanotti di pesce a basso costo.

Esiste una legge, che obbliga i costruttori di dighe o sbarramenti artificiali, ad immettere il pesce che durante le lavorazioni dell'opera, o a causa della modificazione venutasi a creare, sia stato danneggiato o messo in pericolo di estinzione (ad esempio perché gli togli la possibilità della risalita per la riproduzione, vedi i pesci anodromi).

Capisci che da qui ad immetere pesce a basso costo al posto di quello pregiato il passo e facile, quindi io addito spesso L'ENEL e le federazioni come responsabili primi della propoagazione di questa specie.

A presto,

Yuri Grisendi

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chi è che ha deciso l'introduzione del siluro in italia?

quello che non mi sta bene è che ogni volta che si introduce una specie nuova in un territorio, che sia per far felici cacciatori, pescatori e allevatori, non viene mai fatto uno studio sulle possibili conseguenze che questo comporta.

una cosa è quando una specie migra da un territorio ad un altro e si instaura dove prima non esisteva, un'altra è quando è l'uomo ha introdurre una specie nuova. nel primo caso di solito sono le mutate condizioni ambientali a portare alla migrazione, nel secondo è una cosa totalmente innaturale.

secondo me quando una specie nuova viene introdotta, dall'uomo ovviamente, in un territorio bisogna fare di tutto per eliminarla. sarò drastico ma non capisco perchè per non far "soffrire" la specie nuova si deve rischiare di distruggere un ecosistema.

perchè al posto del siluro non si è provveduto a reimmettre lo storione?

:angry::angry::angry:

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Gentile Sig Grisendi,

 

le garantisco che in qualità di responsabile dei contenuti del sito mi sono fatto molti scrupoli prima di pubblicare l'articolo sull'operazione di abbattimento selettivo del Mincio che lei definisce -comprensibilmente, dalla sua prospettiva- mattanza. Avendo letto qualcosa sull'argomento tempo addietro, mi ero posto alcune domande che ho girato a chi ci aveva fornito foto e articolo, ponendo come condizione per la pubblicazione una risposta il più possibile esaustiva a quei quesiti. Se ha letto l'articolo, avrà letto anche le domande che ho posto.

 

 

Vede, noi di Apnea Magazine ci occupiamo di apnea e di pesca in apnea, che con gli abbattimenti selettivi - giusti, sbagliati o odiosi che siano- e con i siluri non c'entrano assolutamente niente, ma quando ci hanno detto che dei pescapneisti avevano offerto un contributo all'azione degli enti locali, abbiamo pensato di accettare la loro richiesta di dare spazio alla notizia, cercando di porre l'accento sulla funzione svolta dai pescapneisti e non sulla spettacolarità delle catture (non c'è nulla di sportivo nello sparare ad un siluro). Riguardo la "relazione" del Sig Bernardi, non avevamo né le competenze né le risorse economiche per verificare la veridicità di talune informazioni in essa contenute; nel leggerla, ci siamo limitati a constatare una certa ridondanza, ma niente di più. Quella è una voce, così come lo è la sua. Nonostante i numerosi studi sul tema, mi pare che non tutti siano d'accordo: l'articolo di Bernardi sposa la tesi che mi pare accolta dalle Amministrazioni Pubbliche. Capirà che da ignorante, pur non prendendo per oro colato la posizione delle Amministrazioni, non mi sono fatto troppi problemi a farci affidamento.

 

 

Riguardo la presunta violazione del Copyright, di cui mi devo eventualmente assumere la responsabilità per il ruolo che ricopro nel sito, le chiederei di indicarmi il documento da cui le informazioni sarebbero state "prelevate abusivamente", e nel caso in cui si tratti di un documento di grosse dimensioni le chiederei di segnalarmi gentilmente uno o più passaggi a titolo esemplificativo. Sarà mia cura rimuovere all'istante qualsiasi testo pubblicato su AM in violazione di diritti altrui, perché per noi il Copyright è una cosa seria e sappiamo bene quanto impegno e denaro costi produrre foto e contenuti.

 

Lei non disturba su questo Forum. Al contrario, lo arricchisce esponendo una posizione critica che aiuta tutti noi a riflettere e magari imparare qualcosa di nuovo, ma mi consenta un'osservazione: credo che faccia male a pensare che in occasione degli "spiacevoli avvenimenti di Borghetto e Pozzolo, ......le nostre due bellissime attività sportive si sono ritrovate in disaccordo".

 

Mi pare, piuttosto, che la vostra associazione si trovi in disaccordo con chi decide questi abbattimenti e con chi vi ordina di uccidere i pesci catturati quando invece siete favorevoli al catch and release. I pescatori in apnea sono stati solo uno strumento, quello che hanno fatto nel Mincio non c'entra nulla con la nostra disciplina sportiva. Colpevolizzare chi si è posto in buona fede al servizio della PA significa mancare il bersaglio.

Fiocine o non fiocine, quesi pesci sarebbero stati eliminati comunque.

 

Cordialmente,

 

Giorgio Volpe

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Ospite siluro

****secondo me quando una specie nuova viene introdotta, dall'uomo ovviamente, in un territorio bisogna fare di tutto per eliminarla. sarò drastico ma non capisco perchè per non far "soffrire" la specie nuova si deve rischiare di distruggere un ecosistema****

 

Perché l'ecosistema non si distrugge, ma si modifica e si adatta alle nuove condizioni venutesi a creare, se così non fosse madre natura sarebbe gia stata sconfittà dall'uomo decine di secoli fa.

Nel Po prima dei pesci attuali, c'è n'erano ben altri, ma i mutamenti climatici, fisici e alla fine quelli dell'uomo hanno portato allo stato attuale, dove non si può di certo tornare indietro.

Per i pesci non si può parlare di migrazione, perché dall'ultima glaciazione molti fiumi e laghi sono rimasti isolati da collegamenti preesistenti: il siluro era presente in tutta Europa fin dal pleistocene, finché appunto la glaciazione non ne ha modificato e strutturato l'attuale diffusione autoctona, quindi la presenza in Italia, francia e Spagna non è un'invasione, ma una ricolonizzazione di territori precedentemente occupati, ma stavolta favorita artificialmente dall'uomo.

E come dicevo nel post precedente chi lo ha immesso sono gli stessi che ora lo vogliono eliminare, con sistemi veramente discutibili, che tu sia o no a favore del siluro, ma che allo stesso tempo continuano ad immettere specie alloctone come pesci gatti, amur, breme, luciperca, aspi, ecc, solo perché sono questi che adesso gli apportano le tante sospirate tessere.

 

*****perchè al posto del siluro non si è provveduto a reimmettre lo storione?******

 

Me lo domando anche io.......poi guardo la differenza di prezzo al kg degli avanotti e capisco il perché!! :D

Ciao,

Yuri Grisendi

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Ospite siluro

Grazie Giorgio della gentile ed esauriente risposta,

Non c'è nessuna accusa da parte mia alla vostra pubblicazione dei testi del signor Bernardo, ma l'accusa è indirizzata a lui personalmente, che per sostenere le sue tesi copia gli scritti di chi la pensa differentemente, e che ha lavorato anni per raccogliere queste informazione e per studiare la biologia del siluro, dal punto di vista scientifico e non per sentito dire.

Ti scrivo con tranquillita i link da cui è stato fatto un chiaro copia ed incolla, introducendo qua e la qualche conclusione del tutto personale del signor Bernardo, senza parlare del garfico di accrescimento che penso abbia fatto sorridere anche te e tutti gli ittiologi seri:

http://www.pescare.com/siluro/siluro/silur...urus_glanis.htm

http://www.pescare.com/siluro/siluro/diffusione.htm

Mi sono molto piaciute le tue domande ed i quesiti che giustamente ti sei posto sulla vicenda di Borghetto, a differenza della discutibile risposta del signor Bernardo, che chiaramente non ha rispetto per le idee altrui e non crede che la medaglia abbia comunque e sempre due facce.

So benissimo che i sub erano solo lo strumento e non i colpevoli della mattanza (la parola mattanza è un sinonimo di assassinio riferito ad una specie animale e non all'uomo, non voglio di certo mettere le cose sullo stesso piano).

La nostra protesta è stata condotta verso la provincia ed i suoi rappresentanti, come il biologo, le guardie provinciali e gli addetti alla raffiatura, che si sono rivelati ben più spietati di chi aveva schiacciato il grilletto, infierendo con calci e bastonate sul povero pesce inerme sulla riva.

Purtroppo nelle foto che abbiamo pubblicato molto spesso accanto ai cadaveri, apparivano dei sub, ma questa bene o male è stata una loro decisione, perché chi decide di compiere un gesto efferato come questo se ne deve sobbarcare le conseguenze anche negative.

Se la lettura dei link in questione ti rivelerà quello che ho giustamento fatto notare, ossia la violazione dei nostri copyright, avrei piacere che questa lettera sia eliminata dal vostro server, e che se il signor Bernardo vuole rispondere alle tue giuste domande, lo faccia usando i mezzi e le fonti a sua disposizione e la sua vera conoscienza del pesce in questione, che penso sia avvenuta solo al bar sport davanti a casa.

Grazie ancora e alla prossima, visto che sono il benvenuto,

Yuri Grisendi

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...i miei modestissimi complimenti per come è stato trattato l'argomento postato da yuri, specialmente quando ci ricorda

Perché l'ecosistema non si distrugge, ma si modifica e si adatta alle nuove condizioni venutesi a creare, se così non fosse madre natura sarebbe gia stata sconfittà dall'uomo decine di secoli fa.

 

 

e non posso non riflettere sul fatto che, fortunatamente, per l'eco sistema siamo solo polvere, fastidiosa quanto volete, ma solo polvere

 

grazie, ancora ad AM per elevarci ogni giorno di un pochino..

 

massimiliano boldura

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Ospite minnow
Ciao ti rispondo con molto piacere,

...

 

Yuri Grisendi

... e io ti leggo con altrettanto piacere! Ciao Yuri, grazie per la risposta.

 

 

A proposito di ecosistema che si modifica e di adatta a nuove eventuali condizioni,

secondo te, possiamo parlare ancor oggi di un "momento di transizione" riguardo la presenza del siluro?

Ossia, si può paragonare l'ingresso "forzato" del siluro nelle nostre acque

come le introduzioni dell'iridea o del persicotrota avvenuti più di un secolo fa?

Da quanto ho capito, il siluro italiano è ancora "giovane",

e a parte la sua nota voracità, non paragonabile alle specie da me citate,

è plausibile ipotizzare che i nostri vari micro-ambienti siano ancora in una fase di adattamento?

 

 

Mi interessano molto questi argomenti;

in un altro forum, tempo fa avevo lanciato un argomento analogo,

rivolto però alle acque salse:

le - distinte - invasioni di territorio delle spigole ( e anche dei dentici) da parte di serra e barracuda (*).

 

Ma il mare è grande :rolleyes: ...

uno dal Bosforo, uno dall'Atlantico, un pò più di caldo, e il gioco è fatto!

 

 

 

 

Ti ringrazio, a presto, Enzo.

 

 

 

 

 

(*) PS: mi piacerebbe parlarne anche da queste parti ...

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Ospite maredacqua

Volevo esprimere anche la mia di opinione,

e devo dire che non sono d'accordo con quanto affermi Yuri quando dici che "l'ecosistema non si distrugge, ma si modifica e si adatta alle nuove condizioni venutesi a creare, se così non fosse madre natura sarebbe gia stata sconfittà dall'uomo decine di secoli fa."

Non sono d'accordo ed anche tu lo affermi quando dici che l'inquinamento rovina le nostre acque, e non puoi fare un'eccezzione per il siluro solo perchè ti sta simpatico. L'eco sistema si adatta ma nel corso di secoli e non di anni!!! Questo vale per il siluro quanto per tutte le altre specie che sono state introdotte dall'uomo ove non erano presenti, e se non controllate posso arrecare seri danni all'ecosistema dove vengono introdotte perchè quest'ultimo non è ingrado di assorbirne l'urto, com'è successo per il siluro. Sicuramente ci sono altri fattori che hanno contribuito, vedi non da ultimo l'inquinamento, ma questo pesciolino ha dato il suo contributo. E se hanno messo 40 anni a crescere così tanto di numero, quanto ci mettera a ridimensionarsi e a dare spazio alle altre specie? E poi, perchè sono stati introdotti siluri, come nel caso indicato da Minnow nei laghi del Salto e del Turano, che peraltro non conosco scusate la mia ignoranza, al posto di altre specie? Solo perchè costavano meno? Ovvio che il pesce non ha colpa, perchè semmai la colpa va imputata a chi lo immette senza cognizione di causa, ma comunque dal momento che viene introdotto fa quello percui è stato pensato dal buon Dio: cacciare. E chi diventa la preda? Le altre specie autoctone, che si trovano con un predatore in più di punto in bianco e non erano preparate al nuovo "arrivo". E gli altri predatori?? Si adeguano e si ridimensionano perchè il cibo diminuisce improvvisamente, secondo sempre i tempi di madre natura come anche tu fai notare. L'unica cosa che possiamo fare è imparare la lezione, sempre che vogliamo ascoltarla!!

A presto,

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:rolleyes: La razza umana è forse la più speciale tra le specie,ma spesso si comporta come le cavalette :D . Sono igniorante comunque ho sentito parlare di scoiattoli rossi importati ,che fanno finire male i nostri grigi,di lumache arancioni resistentissime importate che fanno finire male altre cose ........capisco la globalizzazzione :lol: pero vi sono certi ecosistemi, tenuti insieme da un sottile equilibrio. e poi ci siamo noi.....P.S si puo essere giusti ma non è facile :( .salve complimenti per tutto :bye::bye: non si arrabbi :wub: Salvo
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Ospite cestus

Vorrei dire anke io la mia.

Io in quella giornata c'ero, sono sceso in acqua, e ho visto con i miei okki quello che è oggi il fiume mincio nei tratti interessati dalla battuta di pesca.

Premetto che abito vicino a quella zona, e che il Mincio negli ultimi 10 anni ha avuto una diminuzione di pesci notevole.

Se si immergesse anke il Sig. Grisendi capirebbe cosa vuol dire avere un fiume povero, dove a confronto il sahara potrebbe risultare rigoglioso di vita animale.

Le uniche specie ittiche pèresenti sono carpe giganti da 10 kili in su, mentre scardole, lucci, tinche, cavedani, barbi, alborelle, vaironi, ecc.. sono tutti scomparsi!!!

La prossima volta venga a vedere con i suoi okki, sarò ben felice di prestargli muta pinne maschera ecc.. escluso il fucile, e si accorgerà che solo i siluri e qualche rarò avannotto è presente.

Si renderà meglio conto perkè l'oasi faunistica del fiume Mincio itticamente sta scomparendo!!!!

Ciao

Andrea VR

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Ospite siluro

Ciao a tutti,

Siete diventati tanti, cercherò di dare una risposta a tutti il più esauriente possibile, ma tenete conto che non ho in mano io la totale verità, ma ne conosco solo una parte, e cerco giornalmente di colmare la mia ignoranza, grazie anche a questi utili confronti.

Innanzitutto ancora un grazie a Giorgio Volpe con la rapidità e serietà con cui ha constatato come i diritti di copyright del nostro sito erano stati palesemente violati dallo scritto del signor Bernardo, cancellando l'articolo dal server di apneamagazine.

Se il signor Bernardo voleva con questa idea farci passare dalla sua parte, o convincerci delle sue ragioni, io direi, come si dice dalle mie parti, che l'ha fatta fuori dal vaso.

Ma ritorniamo a noi:

Il Po qualche decina di anni fà era una landa desolata senza o quasi forme di vita; cavedani, lucci, alborelle e organismi bentonici erano stati spazzati via dall'immensa quantità di sostanza inquinante; storioni ed anguille bloccati per sempre da opere antropiche insormontabili, senza scale di risalita.

In questo triste contesto è arrivato il siluro, che ovviamente ha fatto la sua parte, si è sostituito ai pochi superstiti lucci e si è messo a fare quello per cui madre natura lo ha creato: cacciare delle prede.

Ma quali sono le prede di un predatore, forse i velocissimi animali sani ed in forze, gli astuti adulti; o forse i giovani inesperti, o gli elementi malati o difettosi.

Non vedrete mai un leone puntare su un branco di Gazelle e cercare di seguire gli elementi del gruppo che scappano a velocità pazzesche, ma la sua concentrazione sarà dedicata tutta alla ricerca di qualcuno che zoppica, è lento o lasciato solo dalla madre.

Un predatore non è altro che uno degli anelli più importanti della catena alimentare e della corretta applicazione della selezione naturale: è un selezionatore.

In questo modo i sopravvisuuti si riprodurranno e daranno vita ad esemplari sani e più forti, senza difetti fisici o genetici: nessun difetto sarà trasmesso per ereditarietà.

Ora anche io vorrei che a monte di questa catena alimentare ci fosse ancora il vecchio caro luccio, ma come si può pretendere che viva in un ambiente privo di vegetazione e senza la preda base della sua dieta: l'alborella.

L'ambiente è stato modificato ed i pesci superstiti si sono adattati, mentre chi non ha saputo adattarsi si è estinto, favorendo l'ingresso di nuove e più forti specie.

I pesci di fiume non hanno la possibilità di migrare, un qualsiasi cambiamento climatico o di qualità dell'acqua è per loro fatale, a quel punto solo l'uomo può metterci lo zampino, e stavolta lo ha fatto introducendo il siluro.

I pesci sono animali a sangue freddo, ed hanno un metabolismo lentissimo, che necessita di poche energie per funzionare, in più il tempo di digestione è di almeno 24 ore in estate, ben 6 volte superiore a quello dell'uomo, fino ad arrivare alle 256 ore dei periodi invernali.

Un siluro che cattura una preda è sazio per parecchi giorni, deve solo respirare, non va al lavoro ne in palestra, aspettando l'arrivo dlla frega, anello ultimo della vita di un qualsiasi animale.

Studi fatti nei paesi di origine indicano come fabbisogno annuo di pesce, per un siluro di 50-60 non superi il 2% del suo peso corporeo.

In più appena l'acqua scende sotto i 13° C si ha un arresto del metaboismo e dell'attività predatoria, e questo nel nord in Italia vuol dire almeno 3 mesi.

Negli ultimi 5 anni è successo però una cosa che avvalla le nostre tesi, infatti nel Po, si sono viste susseguirsi esplosioni di popolazioni di nuove specie ittiche: barbi, luciperca, breme, aspi e la ricomparsa, ossia di risalita, di anguille, cheppie, storioni e cefali.

Se il siluro fosse quel distruttore di fauna che molti credono, come volete che sia possibile un tale avvenimento, che ha riportato in poco tempo i cannisti a riscoprire il piacere della passata in fiume.

E' vero molti non sono nostri pesci, ma come dicevo prima l'ambiente è stato modificato, e questi sono i risultati del suo adattamento.

Ora il Po è un fiume di nuovo vivo, malgrado la presenza di enormi e numerosi siluri, testimoniando il fatto che le capacità riproduttive dei pesci vanno ben oltre la possibile predazione di un predatore.

attiviamo il tanto sospirato depuratore di Milano, abbattiamo le opera antropiche che canalizzano e sbarrano il fiume e riavremo i nostri vecchi pesci!

Vorrei rispondere in particolare a cestus:

innazitutto grazie dell'invito ad una apnea con prestito di muta, ma ho gia tutto il necessario, visto che mi piace immergermi in acque cristalline a caccia fotografica in mari come il Rosso o l'Indiano.

Ti rispondo con un'altra domanda, cui se darai risposta scoprirai da solo l'arcano:

Come mai su centinaia di chilometri di fiume, l'operazione di abbattimento dei siluri è avvenuta sola Borghetto e Pozzolo, e per fortuna solo dalla parte veronese, in quanto la provincia di Mantova ha minacciato multe salate a chiunque si fosse introdotto nel loro territorio?

Non era forse meglio cercare di eliminare i siluri alla fonte, ossia da dove risalgono il Mincio per arriavre fin li?

Cosa c'è in particolare nel tratto di Pozzolo che interessa tanto la FIPSAS?

A presto,

Yuri.

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