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Recupero delle aste usate.


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Ospite Forchetta

ciao a tutti, semplice a dirsi ma.......... la prendi la tagli con la mola alla prima tacca poi con un po di pazienza e la stessa mola ricostruisci il cordolo finale e rifai le tacche, per il foro passa sagola è un po un casino , ma una volta che hai rifatto il finale se non riesci a forare l acciaio armonio puoi forarlo dopo aver scaldato il terninale dell asta , avrai un asta nuova piu corta

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ciao a tutti, semplice a dirsi ma.......... la prendi la tagli con la mola alla prima tacca poi con un po di pazienza e la stessa mola ricostruisci il cordolo finale e rifai le tacche, per il foro passa sagola è un po un casino , ma una volta che hai rifatto il finale se non riesci a forare l acciaio armonio puoi forarlo dopo aver scaldato il terninale dell asta , avrai un asta nuova piu corta

 

Beh, oltre al consiglio già datoti da Forchetta, se non dovessi avere fucili piu corti sul quale adattare l'asta tagliata, potresti procedere in una maniera diversa, ma altrettanto semplice (se hai un pò di manualità) che adesso ti illustro...

 

Se hai a disposizione una fiamma ossidrica, potresti applicare dei piccoli pezzettini di acciaio al di sopra delle tacche (tipo pinnette, ma più corte) tramite brasatura ad ottone.

Di sicuro qualcuno adesso dirà che la brasatura non è idonea ad utilizzi del genere, ma questa cosa la faccio io personalmente da tempo e devo dire che fino ad oggi non ho riscontrato alcun problema. Faccio anche delle pinnette sulle mie aste, sempre tramite brasatura ad ottone, e non se ne è ancora rotta nessuna fino ad oggi (... speriamo di continuare così... :D ). Di sicuro non è la stessa cosa della saldatura applicata dalle aziende che fanno le aste, ma personalmente credo che il risultato e la tenuta siano comunque buoni.

 

Adesso non ho foto sottomano delle aste modificate, ma se riesco domani le faccio e le edito sul forum, così che si riesca a rendere meglio l'idea.

In parole povere, saldando al massimo 1 cm di filo d'acciaio da 2 - 3 mm al massimo in corrispondenza della parte anteriore delle tacche, dopo aver lavorato il tutto col Drimmel o con una lima a mano, si otterrà un piccolo rialzo sull'asta in corrispondenza appunto delle tacche (tipo una pinnetta, ma molto più rasa) che andrà a rinforzare e a modificare il vecchio dente ormai consumato superiormente.

 

... faccio di seguito un piccolo disegno rappresentante la sezione dell'asta con la tacca di caricamento.... la prima rappresenta un'asta nuova con tacca integra, la seconda invece presenta un dente estremamente consumato che non assicura più l'aggancio dell'ogiva.

Ecco che allora si applica superiormente un pezzetto di filo di acciaio che andrà a sostituire il dente ormai consumato.

 

 

La parte che sporgerà superiormente potrà essere successivamente sagomata con la lima per rendere il suo profilo più aerodinamico, così come riportato nell'immagine qui sotto che rappresenta la sezione dell'asta.

 

 

 

Se avete un pò di pazienza, domani cerco di mettere anche le foto, così vedrete il risultato veritiero..... Vi assicuro che non è per nulla complicato e la realizzazione di questa modifica richiede materiali e attrezzatura semplicissimi da reperire e da utilizzare.

 

............... :bye:

Modificato da ermanno
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Ospite Forchetta
ciao a tutti, semplice a dirsi ma.......... la prendi la tagli con la mola alla prima tacca poi con un po di pazienza e la stessa mola ricostruisci il cordolo finale e rifai le tacche, per il foro passa sagola è un po un casino , ma una volta che hai rifatto il finale se non riesci a forare l acciaio armonio puoi forarlo dopo aver scaldato il terninale dell asta , avrai un asta nuova piu corta

 

Beh, oltre al consiglio già datoti da Forchetta, se non dovessi avere fucili piu corti sul quale adattare l'asta tagliata, potresti procedere in una maniera diversa, ma altrettanto semplice (se hai un pò di manualità) che adesso ti illustro...

 

Se hai a disposizione una fiamma ossidrica, potresti applicare dei piccoli pezzettini di acciaio al di sopra delle tacche (tipo pinnette, ma più corte) tramite brasatura ad ottone.

Di sicuro qualcuno adesso dirà che la brasatura non è idonea ad utilizzi del genere, ma questa cosa la faccio io personalmente da tempo e devo dire che fino ad oggi non ho riscontrato alcun problema. Faccio anche delle pinnette sulle mie aste, sempre tramite brasatura ad ottone, e non se ne è ancora rotta nessuna fino ad oggi (... speriamo di continuare così... :D ). Di sicuro non è la stessa cosa della saldatura applicata dalle aziende che fanno le aste, ma personalmente credo che il risultato e la tenuta siano comunque buoni.

 

Adesso non ho foto sottomano delle aste modificate, ma se riesco domani le faccio e le edito sul forum, così che si riesca a rendere meglio l'idea.

In parole povere, saldando al massimo 1 cm di filo d'acciaio da 2 - 3 mm al massimo in corrispondenza della parte anteriore delle tacche, dopo aver lavorato il tutto col Drimmel o con una lima a mano, si otterrà un piccolo rialzo sull'asta in corrispondenza appunto delle tacche (tipo una pinnetta, ma molto più rasa) che andrà a rinforzare e a modificare il vecchio dente ormai consumato superiormente.

 

... faccio di seguito un piccolo disegno rappresentante la sezione dell'asta con la tacca di caricamento.... la prima rappresenta un'asta nuova con tacca integra, la seconda invece presenta un dente estremamente consumato che non assicura più l'aggancio dell'ogiva.

Ecco che allora si applica superiormente un pezzetto di filo di acciaio che andrà a sostituire il dente ormai consumato.

 

 

La parte che sporgerà superiormente potrà essere successivamente sagomata con la lima per rendere il suo profilo più aerodinamico, così come riportato nell'immagine qui sotto che rappresenta la sezione dell'asta.

 

 

 

Se avete un pò di pazienza, domani cerco di mettere anche le foto, così vedrete il risultato veritiero..... Vi assicuro che non è per nulla complicato e la realizzazione di questa modifica richiede materiali e attrezzatura semplicissimi da reperire e da utilizzare.

 

............... :bye:

 

:clapping::clapping::clapping:

 

pero non capisco perche non saldi l intera tacca e la pinnetta la fai o davanti o dietro , io sono molti anni che modifico le mie aste con la saldatura ed eletrodo d acciaio , ma nelle aste d acciaio armonio la saldatura va a modificare l acciaio e lo stempera , vanno bene per pesci non superiori ai 10 kg mentre con le grosse lecce si rischia la rottura proprio in corrispondenza alle vecchie tacche ,

devo dire che non avevo mai pensato a fare una saldatura autogena per riempire le vecchie tacche , e formarci sopra dei pernetti ,tra l altre cose io aggiungo sempre un pernietto in piu che mi consente di agevolare e velocizzare il caricamento , appena mi capita l occasione provo a farlo poi vi faccio sapere ,

 

ciao a tutti e tanti pescioni a tutti

 

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:clapping::clapping::clapping:

 

pero non capisco perche non saldi l intera tacca e la pinnetta la fai o davanti o dietro , io sono molti anni che modifico le mie aste con la saldatura ed eletrodo d acciaio , ma nelle aste d acciaio armonio la saldatura va a modificare l acciaio e lo stempera , vanno bene per pesci non superiori ai 10 kg mentre con le grosse lecce si rischia la rottura proprio in corrispondenza alle vecchie tacche ,

devo dire che non avevo mai pensato a fare una saldatura autogena per riempire le vecchie tacche , e formarci sopra dei pernetti ,tra l altre cose io aggiungo sempre un pernietto in piu che mi consente di agevolare e velocizzare il caricamento , appena mi capita l occasione provo a farlo poi vi faccio sapere ,

 

ciao a tutti e tanti pescioni a tutti

 

 

Allora...... ecco alcune foto per far capire meglio quello che faccio per recuperare le aste con tacche usurate....

 

Il risultato dell'applicazione di un piccolo spessore superiormente le tacche è il seguente:

 

 

 

 

 

 

L'applicazione superiore poptrebbe essere anche più corta, mezzo centimetro ad esempio, ma io preferisco farla leggermente più lunga ( 1 cm, max 1,5 cm) per avere maggiore sicurezza di tenuta.

 

A seguire la vista dall'alto e di prospetto:

 

 

 

 

Modificato da ermanno
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... è possibile anche applicare delle vere e proprie pinnette su sezioni di asta vergini, dove cioè prima non vi era alcuna tacca, ed il risultato è pressappoco il seguente:

 

 

 

Questo potrebbe tornare utile sulle aste dei fucili più lunghi, per agevolarne il caricamento, o sui fucili a doppia gomma, per trasformare un'asta standard in una a tre tacche/pinnette.

 

Sinceramente preferisco applicare uno spessorino sulle tacche già presenti perchè la pseudo-pinnetta che si viene a creare è alta circa la metà di una pinnetta tradizionale (come quella cioè della foto superiore) perciò crea minor disturbo aerodinamico possibile.

 

Inoltre c'è da mostrare un altra modifica, come quella cioè proposta da Forchetta: riempire totalmente la tacca e applicare una pinnetta ex-novo o scavare una nuova tacca.

Ho provato a sfruttare una tacca già esistente per alloggiarvi all'interno del filo d'acciaio che sporgeva fuori a mò di pinnetta, poi ho effettuato una brasatura a riempimento della stessa... il risultato è quello mostrato nelle foto a seguire, ma sinceramente non mi piace tanto questo tipo di modifica perchè procedendo col riempimento della tacca, l'asta tende leggermente a stocersi proprio in quel punto (visto che per effetto stesso della saldatura le parti da unire tendono ad avvicinarsi e di conseguenza la tacca fà da centro di torsione longitudinale):

 

 

 

 

 

 

 

In definitiva, è possibile applicare una serie di modifiche alle nostre aste, che ci permettono di recuperare quelle che altrimenti sarebbero rimaste inutilizzate.... poi per chi ama personalizzare la propria attrezzattura questa è una ulteriore sfida alla ricerca di soluzioni alernative ed economiche per "salvare il salvabile"

 

 

 

 

:bye::bye:

Modificato da ermanno
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Complimenti Ermanno! se ti interessa mettiamo su un'aziendina, che di questi tempi è una grande idea!

La possiamo chiamare “tacche e pinnette”

Anche io ho recuperato, anzi modificato qualche asta:

 

questo è ilprimo passo, dove ho lavorato a mano libera con lo smeriglio piccolo

 

 

e queste sono le tacche con riporto inox

 

 

 

 

questa da 6.5 in particolare è alla sua terza vita :Da tahitiana, è diventata asta per oleo, tagliando e filettando per il codolo, poi è ridiventata tahitiana per un 75, le tacche le faccio come io le preferisco cioè meta tacca e metà pinnetta, per il riporto uso elettrodi inox e saldo apportando piccolissime quantità di materiale per volta in modo da non scaldare troppo

Il lavoretto della foto era da rifinire, ho impiegato mezz'ora al massimo, tranne per il foro che mi è costato due punte per centri del tornio,

 

 

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ermanno, dove compri il materiale per la brasatura? marca? costo?

 

 

Non saprei dirti: la fiamma ossidrica è di mio cognato, avevo già poi delle bacchette di ottone per brasatura che si acquistano in una qualunque ferramenta ben fornita (le presi da OBI ad un paio d'euro se non ricordo male) e dell'acciaio recuperato altrove col quale faccio gli archetti delle ogive (tipo Sigal).... non ho speso manco un euro insomma ;)

 

Comunque la terza pinnetta, anche su aste con tacche, è una "santa cosa"!!!! :thumbup:

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