Sergio.Santoro Inviato Agosto 9, 2009 Segnala Condividi Inviato Agosto 9, 2009 Vorrei sapere se esiste un modo per riciclare le tahitiane usate, mi spiego meglio, dato che sia io che i miei amici abbiamo diverse aste ormai fuori uso a causa delle tacche d'aggancio smussate, è possibile recuperarle senza dover necessariamente fare il raffio? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Fabio66 Inviato Agosto 9, 2009 Segnala Condividi Inviato Agosto 9, 2009 Credo che da qualche buon artigiano che lavori l'acciaio si possa fare qualcosa, ma credo che il costo non valga l'impresa! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Forchetta Inviato Agosto 9, 2009 Segnala Condividi Inviato Agosto 9, 2009 ciao a tutti, semplice a dirsi ma.......... la prendi la tagli con la mola alla prima tacca poi con un po di pazienza e la stessa mola ricostruisci il cordolo finale e rifai le tacche, per il foro passa sagola è un po un casino , ma una volta che hai rifatto il finale se non riesci a forare l acciaio armonio puoi forarlo dopo aver scaldato il terninale dell asta , avrai un asta nuova piu corta Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
ermanno Inviato Agosto 10, 2009 Segnala Condividi Inviato Agosto 10, 2009 (modificato) ciao a tutti, semplice a dirsi ma.......... la prendi la tagli con la mola alla prima tacca poi con un po di pazienza e la stessa mola ricostruisci il cordolo finale e rifai le tacche, per il foro passa sagola è un po un casino , ma una volta che hai rifatto il finale se non riesci a forare l acciaio armonio puoi forarlo dopo aver scaldato il terninale dell asta , avrai un asta nuova piu corta Beh, oltre al consiglio già datoti da Forchetta, se non dovessi avere fucili piu corti sul quale adattare l'asta tagliata, potresti procedere in una maniera diversa, ma altrettanto semplice (se hai un pò di manualità) che adesso ti illustro... Se hai a disposizione una fiamma ossidrica, potresti applicare dei piccoli pezzettini di acciaio al di sopra delle tacche (tipo pinnette, ma più corte) tramite brasatura ad ottone. Di sicuro qualcuno adesso dirà che la brasatura non è idonea ad utilizzi del genere, ma questa cosa la faccio io personalmente da tempo e devo dire che fino ad oggi non ho riscontrato alcun problema. Faccio anche delle pinnette sulle mie aste, sempre tramite brasatura ad ottone, e non se ne è ancora rotta nessuna fino ad oggi (... speriamo di continuare così... ). Di sicuro non è la stessa cosa della saldatura applicata dalle aziende che fanno le aste, ma personalmente credo che il risultato e la tenuta siano comunque buoni. Adesso non ho foto sottomano delle aste modificate, ma se riesco domani le faccio e le edito sul forum, così che si riesca a rendere meglio l'idea. In parole povere, saldando al massimo 1 cm di filo d'acciaio da 2 - 3 mm al massimo in corrispondenza della parte anteriore delle tacche, dopo aver lavorato il tutto col Drimmel o con una lima a mano, si otterrà un piccolo rialzo sull'asta in corrispondenza appunto delle tacche (tipo una pinnetta, ma molto più rasa) che andrà a rinforzare e a modificare il vecchio dente ormai consumato superiormente. ... faccio di seguito un piccolo disegno rappresentante la sezione dell'asta con la tacca di caricamento.... la prima rappresenta un'asta nuova con tacca integra, la seconda invece presenta un dente estremamente consumato che non assicura più l'aggancio dell'ogiva. Ecco che allora si applica superiormente un pezzetto di filo di acciaio che andrà a sostituire il dente ormai consumato. La parte che sporgerà superiormente potrà essere successivamente sagomata con la lima per rendere il suo profilo più aerodinamico, così come riportato nell'immagine qui sotto che rappresenta la sezione dell'asta. Se avete un pò di pazienza, domani cerco di mettere anche le foto, così vedrete il risultato veritiero..... Vi assicuro che non è per nulla complicato e la realizzazione di questa modifica richiede materiali e attrezzatura semplicissimi da reperire e da utilizzare. ............... Modificato Agosto 10, 2009 da ermanno Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Forchetta Inviato Agosto 10, 2009 Segnala Condividi Inviato Agosto 10, 2009 ciao a tutti, semplice a dirsi ma.......... la prendi la tagli con la mola alla prima tacca poi con un po di pazienza e la stessa mola ricostruisci il cordolo finale e rifai le tacche, per il foro passa sagola è un po un casino , ma una volta che hai rifatto il finale se non riesci a forare l acciaio armonio puoi forarlo dopo aver scaldato il terninale dell asta , avrai un asta nuova piu corta Beh, oltre al consiglio già datoti da Forchetta, se non dovessi avere fucili piu corti sul quale adattare l'asta tagliata, potresti procedere in una maniera diversa, ma altrettanto semplice (se hai un pò di manualità) che adesso ti illustro... Se hai a disposizione una fiamma ossidrica, potresti applicare dei piccoli pezzettini di acciaio al di sopra delle tacche (tipo pinnette, ma più corte) tramite brasatura ad ottone. Di sicuro qualcuno adesso dirà che la brasatura non è idonea ad utilizzi del genere, ma questa cosa la faccio io personalmente da tempo e devo dire che fino ad oggi non ho riscontrato alcun problema. Faccio anche delle pinnette sulle mie aste, sempre tramite brasatura ad ottone, e non se ne è ancora rotta nessuna fino ad oggi (... speriamo di continuare così... ). Di sicuro non è la stessa cosa della saldatura applicata dalle aziende che fanno le aste, ma personalmente credo che il risultato e la tenuta siano comunque buoni. Adesso non ho foto sottomano delle aste modificate, ma se riesco domani le faccio e le edito sul forum, così che si riesca a rendere meglio l'idea. In parole povere, saldando al massimo 1 cm di filo d'acciaio da 2 - 3 mm al massimo in corrispondenza della parte anteriore delle tacche, dopo aver lavorato il tutto col Drimmel o con una lima a mano, si otterrà un piccolo rialzo sull'asta in corrispondenza appunto delle tacche (tipo una pinnetta, ma molto più rasa) che andrà a rinforzare e a modificare il vecchio dente ormai consumato superiormente. ... faccio di seguito un piccolo disegno rappresentante la sezione dell'asta con la tacca di caricamento.... la prima rappresenta un'asta nuova con tacca integra, la seconda invece presenta un dente estremamente consumato che non assicura più l'aggancio dell'ogiva. Ecco che allora si applica superiormente un pezzetto di filo di acciaio che andrà a sostituire il dente ormai consumato. La parte che sporgerà superiormente potrà essere successivamente sagomata con la lima per rendere il suo profilo più aerodinamico, così come riportato nell'immagine qui sotto che rappresenta la sezione dell'asta. Se avete un pò di pazienza, domani cerco di mettere anche le foto, così vedrete il risultato veritiero..... Vi assicuro che non è per nulla complicato e la realizzazione di questa modifica richiede materiali e attrezzatura semplicissimi da reperire e da utilizzare. ............... pero non capisco perche non saldi l intera tacca e la pinnetta la fai o davanti o dietro , io sono molti anni che modifico le mie aste con la saldatura ed eletrodo d acciaio , ma nelle aste d acciaio armonio la saldatura va a modificare l acciaio e lo stempera , vanno bene per pesci non superiori ai 10 kg mentre con le grosse lecce si rischia la rottura proprio in corrispondenza alle vecchie tacche , devo dire che non avevo mai pensato a fare una saldatura autogena per riempire le vecchie tacche , e formarci sopra dei pernetti ,tra l altre cose io aggiungo sempre un pernietto in piu che mi consente di agevolare e velocizzare il caricamento , appena mi capita l occasione provo a farlo poi vi faccio sapere , ciao a tutti e tanti pescioni a tutti Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
pierpaolosiderno Inviato Agosto 10, 2009 Segnala Condividi Inviato Agosto 10, 2009 Se è solo per le tacche, potresti andare da un saldatore che sappia usare molto bene la saldatrice TIG, e tramite delle bacchettine di riporto di acciaio marino, farti riempire le tacche. non ti resterà altro che ricostruirle di nuovo. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Sergio.Santoro Inviato Agosto 10, 2009 Autore Segnala Condividi Inviato Agosto 10, 2009 Grazie per i consigli amici, il guaio é che mi dovrò affidare ad un buon salaldatore. Comunque l'importante è avere delle indicazioni. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Gianluca Zeni Inviato Agosto 11, 2009 Segnala Condividi Inviato Agosto 11, 2009 Un amico si è fatto un griglia per la brace.....poi ci cucina i pesci che prende. Più soddisfazione di così Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
RobyRC Inviato Agosto 11, 2009 Segnala Condividi Inviato Agosto 11, 2009 Un amico si è fatto un griglia per la brace.....poi ci cucina i pesci che prende. Più soddisfazione di così Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
ermanno Inviato Agosto 11, 2009 Segnala Condividi Inviato Agosto 11, 2009 (modificato) pero non capisco perche non saldi l intera tacca e la pinnetta la fai o davanti o dietro , io sono molti anni che modifico le mie aste con la saldatura ed eletrodo d acciaio , ma nelle aste d acciaio armonio la saldatura va a modificare l acciaio e lo stempera , vanno bene per pesci non superiori ai 10 kg mentre con le grosse lecce si rischia la rottura proprio in corrispondenza alle vecchie tacche , devo dire che non avevo mai pensato a fare una saldatura autogena per riempire le vecchie tacche , e formarci sopra dei pernetti ,tra l altre cose io aggiungo sempre un pernietto in piu che mi consente di agevolare e velocizzare il caricamento , appena mi capita l occasione provo a farlo poi vi faccio sapere , ciao a tutti e tanti pescioni a tutti Allora...... ecco alcune foto per far capire meglio quello che faccio per recuperare le aste con tacche usurate.... Il risultato dell'applicazione di un piccolo spessore superiormente le tacche è il seguente: L'applicazione superiore poptrebbe essere anche più corta, mezzo centimetro ad esempio, ma io preferisco farla leggermente più lunga ( 1 cm, max 1,5 cm) per avere maggiore sicurezza di tenuta. A seguire la vista dall'alto e di prospetto: Modificato Agosto 11, 2009 da ermanno Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
ermanno Inviato Agosto 11, 2009 Segnala Condividi Inviato Agosto 11, 2009 (modificato) ... è possibile anche applicare delle vere e proprie pinnette su sezioni di asta vergini, dove cioè prima non vi era alcuna tacca, ed il risultato è pressappoco il seguente: Questo potrebbe tornare utile sulle aste dei fucili più lunghi, per agevolarne il caricamento, o sui fucili a doppia gomma, per trasformare un'asta standard in una a tre tacche/pinnette. Sinceramente preferisco applicare uno spessorino sulle tacche già presenti perchè la pseudo-pinnetta che si viene a creare è alta circa la metà di una pinnetta tradizionale (come quella cioè della foto superiore) perciò crea minor disturbo aerodinamico possibile. Inoltre c'è da mostrare un altra modifica, come quella cioè proposta da Forchetta: riempire totalmente la tacca e applicare una pinnetta ex-novo o scavare una nuova tacca. Ho provato a sfruttare una tacca già esistente per alloggiarvi all'interno del filo d'acciaio che sporgeva fuori a mò di pinnetta, poi ho effettuato una brasatura a riempimento della stessa... il risultato è quello mostrato nelle foto a seguire, ma sinceramente non mi piace tanto questo tipo di modifica perchè procedendo col riempimento della tacca, l'asta tende leggermente a stocersi proprio in quel punto (visto che per effetto stesso della saldatura le parti da unire tendono ad avvicinarsi e di conseguenza la tacca fà da centro di torsione longitudinale): In definitiva, è possibile applicare una serie di modifiche alle nostre aste, che ci permettono di recuperare quelle che altrimenti sarebbero rimaste inutilizzate.... poi per chi ama personalizzare la propria attrezzattura questa è una ulteriore sfida alla ricerca di soluzioni alernative ed economiche per "salvare il salvabile" Modificato Agosto 11, 2009 da ermanno Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
dontex74 Inviato Agosto 12, 2009 Segnala Condividi Inviato Agosto 12, 2009 uhmmm...a me le pinnette non piacciono perchè, mi pare, creino ostacolo al moto dell'asta stessa e soprattutto alla penetrazione del pesce Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
ares201 Inviato Agosto 12, 2009 Segnala Condividi Inviato Agosto 12, 2009 ermanno, dove compri il materiale per la brasatura? marca? costo? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
pincapo Inviato Agosto 12, 2009 Segnala Condividi Inviato Agosto 12, 2009 Complimenti Ermanno! se ti interessa mettiamo su un'aziendina, che di questi tempi è una grande idea! La possiamo chiamare “tacche e pinnette” Anche io ho recuperato, anzi modificato qualche asta: questo è ilprimo passo, dove ho lavorato a mano libera con lo smeriglio piccolo e queste sono le tacche con riporto inox questa da 6.5 in particolare è alla sua terza vita :Da tahitiana, è diventata asta per oleo, tagliando e filettando per il codolo, poi è ridiventata tahitiana per un 75, le tacche le faccio come io le preferisco cioè meta tacca e metà pinnetta, per il riporto uso elettrodi inox e saldo apportando piccolissime quantità di materiale per volta in modo da non scaldare troppo Il lavoretto della foto era da rifinire, ho impiegato mezz'ora al massimo, tranne per il foro che mi è costato due punte per centri del tornio, Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
ermanno Inviato Agosto 12, 2009 Segnala Condividi Inviato Agosto 12, 2009 ermanno, dove compri il materiale per la brasatura? marca? costo? Non saprei dirti: la fiamma ossidrica è di mio cognato, avevo già poi delle bacchette di ottone per brasatura che si acquistano in una qualunque ferramenta ben fornita (le presi da OBI ad un paio d'euro se non ricordo male) e dell'acciaio recuperato altrove col quale faccio gli archetti delle ogive (tipo Sigal).... non ho speso manco un euro insomma Comunque la terza pinnetta, anche su aste con tacche, è una "santa cosa"!!!! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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