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Articolo sul Trofeo M. Isola e sicurezza


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A me pare addirittura che il fenomeno taravana sia in forte aumento. Certo magari prima della luce portata dal prof Malpieri si stentava a riconoscerlo, ciò nonostante, mi pare evidente come dice Giorgio, che ,in barba ai nuovi regolamenti ed all'eliminazione della cernia, l'embolo parta lo stesso ed anche con più frequenza.

 

Cosa fare all'ora???

 

si possono fare tante ipotesi, ma sarebbe interessante sentire cosa ne pensa il Prof. Malpieri (si potrebbe magari aprire un altro thread).

 

Mi piacerebbe sapere dal mitico prof cosa pensa dell'attuale regolamento, se crede sia perfettibilie, ed eventualmente in che modo.

 

 

:bye::bye:

Modificato da marcopulia
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Ospite Mariano Satta

http://www.apneamagazine.com/img_am/artpsub0282.jpg

 

TARAVANA

Vi porto la mia testimonianza:

Il grande DOC MALPIERI conosce il mio incidente perchè ha contribuito alla risoluzione con i rianimatori dell'Ospedale di Olbia e La Maddalena.

 

Due anni fa ed esattamente il 4 agosto ho subito un incidente di TARAVANA.

 

Pescavo alle mie quote, quindi con media 25 metri. Dopo un'ora e mezza d'acqua ho subito un forte crampo all'addome nel momento dello stacco dal fondo.

 

Dolore addominale che nel proseguire del tempo è sempre diventato più forte.

 

Guadagnata terra ho raggiunto l'ospedale di Olbia dalle zone di Santa Teresa accompagnato da mio Fratello e mia sorella che sono Medici....con loro il mio compagno di pesca che mi aveva riportato a casa.

 

In Ospedale sono soppraggiunti forti formicolii alle gambe, alla mano destra fino al polso e alla nuca. Esami medici segnalati tempestivamente via telefono ai rianimatori dal Dottor Malpieri.

Durante i controlli e mentre mi facevano una radiografia al corpo ed una prima TAC si sono "fermate le gambe"...non rispondevano più e tutto intorno girava tutto.

 

Trasportato d'urgenza al centro iperbarico della Maddalena sono stato sottoposto in iperbarica ad "ossigenoterapia" e seguito dai Staff di Medici iperbarici, tecnici e infermieri specializzati con i quali comunicavo con l'interfono e mi sorvegliavano costantemente attraverso gli oblò della camera iperbarica. Faccio presente che in iperbarica sono entrato sdraiato su un lettino.

 

Infinite ore di iperbarica in ossigenoterapia intervallate da tempi d ossigeno di 20 minuti e 10 di aria.

 

Non so per quanto tempo, ore sono stato dentro l'iperbarica....so solo che sono stato dentro tutta la notte o più.

I miglioramenti con lo sorrere delle infinite ore si sono sentiti per gradi.

 

Ricordo ancora il grande freddo mentre, durante la decompressione, mi facevano risalire....avvolto con un paio di coperte tremavo come mai in vita mia mi è mai capitato.

 

Dall'iperbarica sono uscito "a piedi sulle mie gambe".

 

Tre giorni in rianimazione sotto specifiche cure antibiotiche e infinite "flebo di non so cosa" mi hanno portato a ristabilirmi il tanto che bastava per rigudagnare casa e riabbracciare moglie, figli, compagno di pesca e amici sopraggiunti a farmi visita.

 

Essendomi ripreso dopo un mese e mezzo ho riguadagnato il mio mare con delle lunghe nuotate in acqua bassa seguendo consigli del mio Team Manager Marco Bardi ....dopo due mesi e mezzo ho raggiunto i miei compagni del Team Omer al raduno di Calsasetta dove partecipai alla gara interna col mio compagno Clauss ottenendo un ottimo 4° posto.

 

Tutto era diventato un brutto ricordo.

 

VI CONSIGLIO:

prima d avventurarvi in discorsi più grandi di voi che gli incidenti di Taravana non sopraggiungono mai per caso e il solo essere convinti che la causa è dovuta al solo ritmo dovrebbe portarvi tutti a riflettere.

 

15 metri o 30 metri sono la stessa cosa per il Taravana....le cause oltre il ritmo possono essere tante come nel mio caso causate e verificate dai medici e rianimatori per provata disidratazione che combinata allo sommozzare ha prodotto l'incidente.

 

Evitate di andare in acqua se non siete col fisico a posto.....integrare solo durante la battuta non contribuisce ad evitare l'incidente se in acqua si entra "con la spia rossa acesa".

 

E' inutile andare in acqua convinti di essere OK se magari il giorno prima si è effettuata una battuta dove magari il fisico è stato"spremuto". Bisogna fare i dovuti recuperi anche a terra intesi come riposo e integrazione liquida ed alimentare.

 

Spremere il fisico e dopo un solo giorno pretendere di fare nuovamente prestazione potrebbe essere uno dei motivi che portano al Taravana...e questo potrebbe essere la causa del mio incidente che in quel periodo andavo( come mio solito da sempre) in acqua quasi tutti i giorni.

 

Non fantasticate ma attenetevi a chi studia come medico il TARAVANA e fate "TESORO" delle testimonianze di chi "come Me" ha avuto la sfortuna di sbatterci in prima persona il muso.

 

Un abbraccio al forum e non avventuratevi in discorsi fuori luogo e "più grandi di Voi". Non prodigatevi in supposizioni o consigli ma attenetevi alle fonti Mediche e alle testimonianze raccolte.

 

Un abbraccio al Grande MALPIERI al quale sarò sempre "debitore" oltre che legato da grande stima ed amicizia.

 

Il referto medico riporta scritto sopra: EMBOLIA GASSOSA ADDOMINALE

 

 

Un saluto dalla Sardegna

MARIANO SATTA

 

N.B: In quei giorni andò incontro al TARAVANA anche Gabriele del Bene qua in Sardegna.

Modificato da Mariano Satta
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allora siamo in due, a essere ottimisti, che è meglio di uno solo, no?

 

Scrivo raramente sul forum e lo faccio solo ed esclusivamente per scambiare qualche battuta con i molti amici e conoscenti oppure per promuovere una delle cose che sento di più ovvero la sicurezza in questo sport meraviglioso e maledetto, con l'illusione forse che con una buona sensibilizzazione dei giovani e dei neofiti si possano avere sempre meno Trofei intitolati a cari ragazzi scomparsi, a vite e famiglie distrutte per una manciata di secondi di troppo, per una piccola disattenzione o per l'ignoranza di credere che certe cose capitano sempre agli altri che non sono bravi o allenati come noi.

Buona notte <_<

Pensiero condivisibile ma mi permetto di sottolineare due cose.

 

Le selettive non sono frequentate da pescatori dello stesso livello, credo che se un qualsiasi appassionato della domenica si trovasse a pescare gomito a gomito con te, il commento sarebbe quasi sicuramente lo stesso, ma non per questo chi lo sentisse dovrebbe pensare che tu sei un incosciente.

 

Sensibilizzare giovani e neofiti è giustissimo, ma sono molti di più i Memorial tristemente intitolati a pescatori che non erano certo di primo pelo.

Nemmeno Mauro era un pivellino affacciato alla pesca da pochi anni...eppure...

 

Poi non sò, forse sarò un ottimista io a pensare che la società non sia popolata di cerebrolesi che si spingono ad emulare tutto quello che vedono in maniera acritica...

 

:bye:

 

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TARAVANA

Vi porto la mia testimonianza:

Il grande DOC MALPIERI conosce il mio incidente perchè ha contribuito alla risoluzione con i rianimatori dell'Ospedale di Olbia e La Maddalena.

 

Due anni fa ed esattamente il 4 agosto ho subito un incidente di TARAVANA.

 

Pescavo alle mie quote, quindi con media 25 metri. Dopo un'ora e mezza d'acqua ho subito un forte crampo all'addome nel momento dello stacco dal fondo.

 

Dolore addominale che nel proseguire del tempo è sempre diventato più forte.

 

Guadagnata terra ho raggiunto l'ospedale di Olbia dalle zone di Santa Teresa accompagnato da mio Fratello e mia sorella che sono Medici....con loro il mio compagno di pesca che mi aveva riportato a casa.

 

In Ospedale sono soppraggiunti forti formicolii alle gambe, alla mano destra fino al polso e alla nuca. Esami medici segnalati tempestivamente via telefono ai rianimatori dal Dottor Malpieri.

Durante i controlli e mentre mi facevano una radiografia al corpo ed una prima TAC si sono "fermate le gambe"...non rispondevano più e tutto intorno girava tutto.

 

Trasportato d'urgenza al centro iperbarico della Maddalena sono stato sottoposto in iperbarica ad "ossigenoterapia" e seguito dai Staff di Medici iperbarici, tecnici e infermieri specializzati con i quali comunicavo con l'interfono e mi sorvegliavano costantemente attraverso gli oblò della camera iperbarica. Faccio presente che in iperbarica sono entrato sdraiato su un lettino.

 

Infinite ore di iperbarica in ossigenoterapia intervallate da tempi d ossigeno di 20 minuti e 10 di aria.

 

Non so per quanto tempo, ore sono stato dentro l'iperbarica....so solo che sono stato dentro tutta la notte o più.

I miglioramenti con lo sorrere delle infinite ore si sono sentiti per gradi.

 

Ricordo ancora il grande freddo mentre, durante la decompressione, mi facevano risalire....avvolto con un paio di coperte tremavo come mai in vita mia mi è mai capitato.

 

Dall'iperbarica sono uscito "a piedi sulle mie gambe".

 

Tre giorni in rianimazione sotto specifiche cure antibiotiche e infinite "flebo di non so cosa" mi hanno portato a ristabilirmi il tanto che bastava per rigudagnare casa e riabbracciare moglie, figli, compagno di pesca e amici sopraggiunti a farmi visita.

 

Essendomi ripreso dopo un mese e mezzo ho riguadagnato il mio mare con delle lunghe nuotate in acqua bassa seguendo consigli del mio Team Manager Marco Bardi ....dopo due mesi e mezzo ho raggiunto i miei compagni del Team Omer al raduno di Calsasetta dove partecipai alla gara interna col mio compagno Clauss ottenendo un ottimo 4° posto.

 

Tutto era diventato un brutto ricordo.

 

VI CONSIGLIO:

prima d avventurarvi in discorsi più grandi di voi che gli incidenti di Taravana non sopraggiungono mai per caso e il solo essere convinti che la causa è dovuta al solo ritmo dovrebbe portarvi tutti a riflettere.

 

15 metri o 30 metri sono la stessa cosa per il Taravana....le cause oltre il ritmo possono essere tante come nel mio caso causate e verificate dai medici e rianimatori per provata disidratazione che combinata allo sommozzare ha prodotto l'incidente.

 

Evitate di andare in acqua se non siete col fisico a posto.....integrare solo durante la battuta non contribuisce ad evitare l'incidente se in acqua si entra "con la spia rossa acesa".

 

E' inutile andare in acqua convinti di essere OK se magari il giorno prima si è effettuata una battuta dove magari il fisico è stato"spremuto". Bisogna fare i dovuti recuperi anche a terra intesi come riposo e integrazione liquida ed alimentare.

 

Spremere il fisico e dopo un solo giorno pretendere di fare nuovamente prestazione potrebbe essere uno dei motivi che portano al Taravana...e questo potrebbe essere la causa del mio incidente che in quel periodo andavo( come mio solito da sempre) in acqua quasi tutti i giorni.

 

Non fantasticate ma attenetevi a chi studia come medico il TARAVANA e fate "TESORO" delle testimonianze di chi "come Me" ha avuto la sfortuna di sbatterci in prima persona il muso.

 

Un abbraccio al forum e non avventuratevi in discorsi fuori luogo e "più grandi di Voi". Non prodigatevi in supposizioni o consigli ma attenetevi alle fonti Mediche e alle testimonianze raccolte.

 

Un abbraccio al Grande MALPIERI al quale sarò sempre "debitore" oltre che legato da grande stima ed amicizia.

 

Il referto medico riporta scritto sopra: EMBOLIA GASSOSA ADDOMINALE

 

 

Un saluto dalla Sardegna

MARIANO SATTA

 

N.B: In quei giorni andò incontro al TARAVANA anche Gabriele del Bene qua in Sardegna.

 

Consiglio seguito:-) Grazie per la testimonianza Mariano. Davvero impressionante, meno male che tutto si è risolto per il meglio.

Ah, quasi me ne dimenticavo: bentornato a scrivere sul forum, era da un po' che non ti leggevamo :):bye:

Modificato da zefiro
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CARISSIMO DANIELE, sappiamo entrambi che nelle gare partecipano persone più o meno preparate atleticamente.........

Quello che è stato scritto sull'articolo, non credo possa essere preso come cattivo esempio.........

Sono daccordo con te sul fatto che prima di tutto ci vuole la sicurezza, ma discordo sul fatto che dici che l'articolo può dare un cattivo esempio.

Ti posso assicurare che il livello di sicurezza era veramente alto , il tipo di fondale , la torbidità dell'acqua, le condizioni in generale costringevano gli atleti a stare a contatto gli uni con gli altri.......

Purtroppo non sapremo mai rispetto a chi il livello di Cristian fosse stato così elevato!

Io penso che essendo l'acqua sporca , ed essendo obbligati a percorsi ben definiti , vedo normalissimo una gara in velocità

tra due o più atleti per arrivare sulle o sulla tana in maniera precisa con il segnale , e magari l'atleta o gli atleti che andavano dietro a Cristian non reggevano il suo ritmo negli spostamenti, dichiarando così che tale atleta aveva un ritmo impressionante.

Comunque....

Quando ero più piccolo leggevo le riviste di pesca con molta attenzione , e non si faceva altro che elogiare le imprese dei profondisti più o meno blasonati, ma nonostante avessi un padre che pescava, anzi pesca ancora sul filo dei 40mt, non ho mai sentito il bisogno di emulare questi gesti atletici fuori dal normale, quindi penso stia poi alla coscienza di ognuno di noi l'interpretazione di questi articoli e questi gesti veramente X POCHI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Concludo dicendo che ognuno è libero di esprimere il proprio parere come meglio crede , L' importante e non mancare mai di rispetto a se stessi e alla propria coscenza!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Un saluto a tutti.

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CARISSIMO DANIELE, sappiamo entrambi che nelle gare partecipano persone più o meno preparate atleticamente.........

Quello che è stato scritto sull'articolo, non credo possa essere preso come cattivo esempio.........

Sono daccordo con te sul fatto che prima di tutto ci vuole la sicurezza, ma discordo sul fatto che dici che l'articolo può dare un cattivo esempio.

Ti posso assicurare che il livello di sicurezza era veramente alto , il tipo di fondale , la torbidità dell'acqua, le condizioni in generale costringevano gli atleti a stare a contatto gli uni con gli altri.......

Purtroppo non sapremo mai rispetto a chi il livello di Cristian fosse stato così elevato!

Io penso che essendo l'acqua sporca , ed essendo obbligati a percorsi ben definiti , vedo normalissimo una gara in velocità

tra due o più atleti per arrivare sulle o sulla tana in maniera precisa con il segnale , e magari l'atleta o gli atleti che andavano dietro a Cristian non reggevano il suo ritmo negli spostamenti, dichiarando così che tale atleta aveva un ritmo impressionante.

Comunque....

Quando ero più piccolo leggevo le riviste di pesca con molta attenzione , e non si faceva altro che elogiare le imprese dei profondisti più o meno blasonati, ma nonostante avessi un padre che pescava, anzi pesca ancora sul filo dei 40mt, non ho mai sentito il bisogno di emulare questi gesti atletici fuori dal normale, quindi penso stia poi alla coscienza di ognuno di noi l'interpretazione di questi articoli e questi gesti veramente X POCHI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Concludo dicendo che ognuno è libero di esprimere il proprio parere come meglio crede , L' importante e non mancare mai di rispetto a se stessi e alla propria coscenza!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Un saluto a tutti.

 

 

E grande Antonio, ti quoto in pieno (solo perchè fai parte del circolo :D ).

 

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CARISSIMO DANIELE, sappiamo entrambi che nelle gare partecipano persone più o meno preparate atleticamente.........

Quello che è stato scritto sull'articolo, non credo possa essere preso come cattivo esempio.........

Sono daccordo con te sul fatto che prima di tutto ci vuole la sicurezza, ma discordo sul fatto che dici che l'articolo può dare un cattivo esempio.

Ti posso assicurare che il livello di sicurezza era veramente alto , il tipo di fondale , la torbidità dell'acqua, le condizioni in generale costringevano gli atleti a stare a contatto gli uni con gli altri.......

Purtroppo non sapremo mai rispetto a chi il livello di Cristian fosse stato così elevato!

Io penso che essendo l'acqua sporca , ed essendo obbligati a percorsi ben definiti , vedo normalissimo una gara in velocità

tra due o più atleti per arrivare sulle o sulla tana in maniera precisa con il segnale , e magari l'atleta o gli atleti che andavano dietro a Cristian non reggevano il suo ritmo negli spostamenti, dichiarando così che tale atleta aveva un ritmo impressionante.

Comunque....

Quando ero più piccolo leggevo le riviste di pesca con molta attenzione , e non si faceva altro che elogiare le imprese dei profondisti più o meno blasonati, ma nonostante avessi un padre che pescava, anzi pesca ancora sul filo dei 40mt, non ho mai sentito il bisogno di emulare questi gesti atletici fuori dal normale, quindi penso stia poi alla coscienza di ognuno di noi l'interpretazione di questi articoli e questi gesti veramente X POCHI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Concludo dicendo che ognuno è libero di esprimere il proprio parere come meglio crede , L' importante e non mancare mai di rispetto a se stessi e alla propria coscenza!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Un saluto a tutti.

scusa Antonio

ma io parlando da neofita, ancora non ho capito nella pescasub cosa è normale, cioè il normale a cosa corrisponde

c'è un parametro, una scaletta, un modello di normale in questo sport?

normale è lo stare bene?

oppure ci sono delle misure in base a quote, minuti precise?

:bye:

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Ragazzi posso chiedervi una cortesia?? Veramente senza polemica, e come favore personale, l'argomento è IMPORTANTISSIMO e in un certo senso se Mauro è l'occasione per sensibilizzare il pubblico sulla questione sicurezza (agonistica o meno) va bene anche questo, così come ringrazio Mariano per la sua testimoninza è da tempo che gli avevo chiesto di raccontare la sua esperienza a tutti e mi fa piacere lo abbia fatto, Vi propongo però (per questioni personali) di aprire un nuovo post dove raccogliere gli spunti nati da questo staccandolo dall'articolo.

 

Se così sarà, mi occuperò personalmente di fare dei "quote" riportanto i pareri e le impressioni di tutti quelli che hanno partecipato attivamente e magari di aggiungere dei link sugli articoli e materiale che Max ha redatto in argomento.

 

Non lo faccio "direttamente" solo per non farvelo "pesare" come un atto di volontà personale (non ne avrei neanche le autorizzazioni per farlo...) ma ve lo chiedo veramente come favore personale....

 

Grazie e scusate!

 

 

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