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Ritorno Al Mare Con Sorpresa Tutta D'oro


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Quest'anno è veramente da dimenticare per la frequenza con cui riesco ad andare per mare. Lavoro, raffreddori, brutto tempo, pare che tutto si coordini sempre per farmi restare a casa. Anche oggi non dovevo andare in quanto l'ennesima guardia in ospedale prometteva di impegnarmi quasi tutta la giornata.

Ma per fortuna non sempre va tutto storto. E allora capita che non ci siano emergenze, che la routine si svolga in modo straordinariamente rapido, che il tempo non sia così tanto schifoso quanto l'acquazzone di ieri faceva prevedere. All'una finisco di lavorare, mi precipito al computer per un rapido aggiornamento sulle condizioni del mare e di corsa scappo a casa. Quasi quasi è una sensazione strana, di goffaggine nel preparare gli attrezzi, di non ricordare più dove ho messo una cosa o l'altra, di non aver controllato il fucile, il nylon, la punta dell'asta... basta, vada come vada, si parte!!

Arrivo nel posto prefissato e poco lontano da dove parcheggio scorgo un fucile,delle pinne ed una boa conosciuta. Mi avvicino,sbircio il losco figuro che armeggia nell'auto..........è un caro amico!!. Saluti, abbracci e una piacevolissima chiaccherata accompagnano la sua svestizione e i miei preparativi. Ci salutiamo con la promessa di risentirci quando uscirò dall'acqua. Finalmente mi butto. La mancanza di abitudine è evidente: vado a sbattere sui massi, la pinneggiata è scoordinata, la pesata clamorosamente sbagliata e l'apnea è semplicemente ridicola. Non demordo. Mi rassegno ad una peschetta in bassofondo e ben presto mi procuro una pietra da incastrare sotto la cinta per sistemare l'assetto. Dopo alcuni tentativi ottengo una silouette da ottavo mese di gravidanza ma almeno riesco a stare sul fondo in modo decente. Comincia la mia pesca. Aspetta prima, aspetta poi, studia il fondale, cerca i pescetti, immagina dove potrebbe essere il pesce che son venuto a cercare. Non c'è molta vita: qualche triglia extralarge a cui mi forzo di non tirare, qualche saragotto, qualche labride, un cefalo, uno scorfano. So che finirà a cappotto ma non mi interessa, son contento di stare in acqua. Dopo ogni sommozzata mi scopro a pinneggiare verso il largo, verso i punti fuori che conosco ma che oggi non sono assolutamente alla mia portata e così, ubbidiente a me stesso, ritorno sui miei passi, cercando di mantenere la quota che mi son imposto per oggi.

Mentre son intento in tutte queste faccende e queste strane compulsioni mi ritrovo a cadere verso una zona di grotto alto e spaccato con una nuvola di castagnole di sopra. Mi apposto e mi rilasso. Tutto tace come nei precedenti, tanti, tentativi. Solo alla fine mi sembra di scorgere due belle sagome nuotare a mezz'acqua al limite della visibilità. E' stato un miraggio o le ho viste per davvero? E se erano vere, che pesci erano?Dentici? No, dentici non mi sembravano. Ricciole? Lecce? Boh

Pedagno la boa e insisto. Scendo. Il cuore, emotivo e ormai non più assuefatto, accelera, convinto che abbia visto giusto e che davvero ci siano due pesci interessanti. Tutto tace. Annoiato, vado per risalire. Mi do una spinta con la mano ed esco dalla fossa dove mi ero nascosto. Ma quella che è??? Un codone sventola tra due funghetti di grotto!!!! Mi riacquatto, mi avvicino col fucile puntato e l'orata mi sente, alza la testa, si guarda intorno, mi vede! Alza la spina dorsale e comincia la fuga ma ormai è troppo vicina per cui ZACCCC, colpita! Il tiro non è ottimo, un po' alto, ma tiene così me la tiro su mentre risalgo e a galla l'afferro. Ricomincio a pescare e qualcosa succede. Un branco di aguglie e una nuvola di latterini mi investe e uno stormo di gabbiani mi volteggia sulla testa, a caccia dei pescetti. Alzo lo sguardo e vedo distintamente un gabbiano che volta lo sguardo a destra e a sinistra, poi vede qualcosa, si tuffa a pochi metri da me e decolla di nuovo. Il cuore batte forte, mi aspetto un branco di ricciole o anche, perchè no, di tonni. Insisto, aspetto dopo aspetto. Ogni volta scendo col cuore in gola, combattuto tra la voglia del colpaccio e la paura di un incontro del genere, nel torbido, oggi che sono fuori forma! Purtroppo o per fortuna dopo 10 minuti tutto si calma di nuovo e tutti i pesci spariscono. Il tramonto si avvicina, è ora di tornare a casa!

 

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Quest'anno è veramente da dimenticare per la frequenza con cui riesco ad andare per mare. Lavoro, raffreddori, brutto tempo, pare che tutto si coordini sempre per farmi restare a casa. Anche oggi non dovevo andare in quanto l'ennesima guardia in ospedale prometteva di impegnarmi quasi tutta la giornata.

Ma per fortuna non sempre va tutto storto. E allora capita che non ci siano emergenze, che la routine si svolga in modo straordinariamente rapido, che il tempo non sia così tanto schifoso quanto l'acquazzone di ieri faceva prevedere. All'una finisco di lavorare, mi precipito al computer per un rapido aggiornamento sulle condizioni del mare e di corsa scappo a casa. Quasi quasi è una sensazione strana, di goffaggine nel preparare gli attrezzi, di non ricordare più dove ho messo una cosa o l'altra, di non aver controllato il fucile, il nylon, la punta dell'asta... basta, vada come vada, si parte!!

Arrivo nel posto prefissato e poco lontano da dove parcheggio scorgo un fucile,delle pinne ed una boa conosciuta. Mi avvicino,sbircio il losco figuro che armeggia nell'auto..........è un caro amico!!. Saluti, abbracci e una piacevolissima chiaccherata accompagnano la sua svestizione e i miei preparativi. Ci salutiamo con la promessa di risentirci quando uscirò dall'acqua. Finalmente mi butto. La mancanza di abitudine è evidente: vado a sbattere sui massi, la pinneggiata è scoordinata, la pesata clamorosamente sbagliata e l'apnea è semplicemente ridicola. Non demordo. Mi rassegno ad una peschetta in bassofondo e ben presto mi procuro una pietra da incastrare sotto la cinta per sistemare l'assetto. Dopo alcuni tentativi ottengo una silouette da ottavo mese di gravidanza ma almeno riesco a stare sul fondo in modo decente. Comincia la mia pesca. Aspetta prima, aspetta poi, studia il fondale, cerca i pescetti, immagina dove potrebbe essere il pesce che son venuto a cercare. Non c'è molta vita: qualche triglia extralarge a cui mi forzo di non tirare, qualche saragotto, qualche labride, un cefalo, uno scorfano. So che finirà a cappotto ma non mi interessa, son contento di stare in acqua. Dopo ogni sommozzata mi scopro a pinneggiare verso il largo, verso i punti fuori che conosco ma che oggi non sono assolutamente alla mia portata e così, ubbidiente a me stesso, ritorno sui miei passi, cercando di mantenere la quota che mi son imposto per oggi.

Mentre son intento in tutte queste faccende e queste strane compulsioni mi ritrovo a cadere verso una zona di grotto alto e spaccato con una nuvola di castagnole di sopra. Mi apposto e mi rilasso. Tutto tace come nei precedenti, tanti, tentativi. Solo alla fine mi sembra di scorgere due belle sagome nuotare a mezz'acqua al limite della visibilità. E' stato un miraggio o le ho viste per davvero? E se erano vere, che pesci erano?Dentici? No, dentici non mi sembravano. Ricciole? Lecce? Boh

Pedagno la boa e insisto. Scendo. Il cuore, emotivo e ormai non più assuefatto, accelera, convinto che abbia visto giusto e che davvero ci siano due pesci interessanti. Tutto tace. Annoiato, vado per risalire. Mi do una spinta con la mano ed esco dalla fossa dove mi ero nascosto. Ma quella che è??? Un codone sventola tra due funghetti di grotto!!!! Mi riacquatto, mi avvicino col fucile puntato e l'orata mi sente, alza la testa, si guarda intorno, mi vede! Alza la spina dorsale e comincia la fuga ma ormai è troppo vicina per cui ZACCCC, colpita! Il tiro non è ottimo, un po' alto, ma tiene così me la tiro su mentre risalgo e a galla l'afferro. Ricomincio a pescare e qualcosa succede. Un branco di aguglie e una nuvola di latterini mi investe e uno stormo di gabbiani mi volteggia sulla testa, a caccia dei pescetti. Alzo lo sguardo e vedo distintamente un gabbiano che volta lo sguardo a destra e a sinistra, poi vede qualcosa, si tuffa a pochi metri da me e decolla di nuovo. Il cuore batte forte, mi aspetto un branco di ricciole o anche, perchè no, di tonni. Insisto, aspetto dopo aspetto. Ogni volta scendo col cuore in gola, combattuto tra la voglia del colpaccio e la paura di un incontro del genere, nel torbido, oggi che sono fuori forma! Purtroppo o per fortuna dopo 10 minuti tutto si calma di nuovo e tutti i pesci spariscono. Il tramonto si avvicina, è ora di tornare a casa!

 

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bellissima.. cmq è un po che vedo spesso pallonate di pescetti e niente predatori..

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Ciao Antonello, complimenti per la bellissima orata!! Sai aggiornarci sulle condizioni dell'acqua??? Eri a nord o a sud?? :bye:

 

 

Grazie. Sono andato anche oggi (con meno fortuna :angry: ) e l'acqua a nord del tevere è buona. Visibilità discreta e niente taglio ;)

 

PS: Ma quanti pesasub c'erano oggi??? :angry::angry::D:wub:

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