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Padellone In Acqua Bassa...


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Come al solito, anche stamattina mi alzo alla buon'ora, ed esco di casa alle 5:45 per andare a pescare. Purtroppo oggi sono da solo, visto che il compagno di pesca stamattina era impegnato. Decido quindi di fare una battuta in basso fondo senza troppe pretese, di un paio di ore al massimo, visitando dei blocchi che costituiscono delle barriere frangiflutti affioranti che poggiano su un basso fondale di sabbia misto a qualche pietra isolata.

Dopo circa un'ora di agguati, strisciando come un serpente tra i massi (...e i ricci :wacko: ), a parte un discreto cefalo che non riesco a portare a tiro, non noto nulla di interessante: solo saraghetti, cefaletti ed una spigoletta, tutti sotto taglia... Quando ormai penso che la mattinata si sarebbe di lì a poco conclusa con un cappotto, ecco che scorgo in lontananza una "palla" di saragoni che fluttua al libero, a mezz'acqua, poco distante dall'ultima barriera. Saranno stati circa 15 esemplari, che ho stimato ad occhio e croce avessero più di 1 kg ciascuno! Il fondale su cui li vedo "volteggiare" è completamente sabbioso, per cui tentare un avvicinamento è praticamente impossibile, conoscendo anche l'ESTREMA diffidenza dei saraghi di questa taglia... Così, per tentare la cattura che avrebbe salvato la giornata ed evitato il cappotto, decido di portarmi un po' più vicino a loro, senza destare sospetti, sempre strisciando in superficie a ridosso dei massi (...e dei ricci!), sperando di riuscire ad incuriosire il branco una volta avvicinatomi a loro nascosto tra i frangiflutti.

E per fortuna la manovra ha successo: dopo circa 15 minuti di aspetto, immobile, occultato fra i blocchi in superficie, il banco finalmente si avvicina, anche se con molta, molta diffidenza. Nel gruppo dei bei "padelloni" color argento e nero, ne noto uno particolarmente grosso e dall'aspetto alquanto vissuto: mostra infatti una vistosa cicatrice (anche se ormai perfettamente rimarginata) sotto la pinna dorsale, che immagino sia il ricordo un precedente incontro con una rete o con la fiocina di un altro pescasub. Io resto sempre nascosto e immobile, col fucile puntato e pronto a sparare non appena si presenta l'occasione, e il banco di saraghi, che comunque ha avvertito la mia presenza, si tiene sempre al limite della gittata del fucile (come se la conoscessero o potessero calcolarla!). Vista la scarsa intraprendenza degli sparidi, prima di vanificare l'attesa vedendomeli sfilare tutti via da un momento all'altro, tento la carta del "polpo", sperando di incuriosirli e farli avvicinare ancora un po'... E infatti funziona!... Il primo ad avvicinarsi (stranamente :rolleyes: ) è proprio il "vecchio padellone" più grosso che avevo individuato prima. Appena si porta a distanza utile per un tiro a colpo sicuro (circa 3,5 - 4 metri) mostrando il fianco, non esito a scoccare il tiro, che lo centra perfettamente dietro l'apertura branchiale, insagolandolo. Il pescione è colpito bene, quindi non ho problemi a recuperarlo da sotto un masso dove si era rifugiato, ignaro della sagola che lo trapassava. Solo una volta preso in mano mi accorgo della mole effettiva del padellone, che è veramente massiccio e spesso.

Naturalmente nel frattempo tutti gli altri saraghi del banco si sono dileguati, per cui, vista la carenza generale di prede ed essendo riuscito a scongiurare il cappotto, appagato anche dalla bella (ed unica) cattura della mattinata, dico basta e concludo la battuta.

Arrivato a casa peso il padellone: 1,605 kg. Sebbene di saraghi ne abbia presi tanti ed in tutti i modi in quasi 15 anni di pesca sub, questo è senz'altro il più grosso che abbia mai catturato. E visto anche come l'ho catturato, devo dire che è una bella soddisfazione! :subh:

Ecco a voi qualche immagine... Ciao! :bye:

gallery_11836_737_24127.jpggallery_11836_737_8534.jpg

Modificato da g.doddis
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Complimenti per la costanza e logicamente per la bellissima cattura fuori dal comune.

 

...Anche io sono curioso: illustraci la "tecnica del polpo"! :bye:

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La tecnica del "polpo" (o "d'u pruppu", come si dice in dialetto calabrese :P )? Beh, nulla di trascendentale, probabilmente ne avrete già sentito parlare...

Durante un aspetto, se i pesci sono un pò riluttanti ad avvicinarsi a distanza utile di schioppo, si arretra leggermente rispetto alla propria posizione e/o ci si abbassa ancora un po' dietro al proprio riparo, così da nascondersi ulteriormente alla visuale del pesce, proprio come farebbe un polpo (da qui il nome della tecnica) quando, spaventato ed in pericolo, si ritira dentro la sua tana per tentare di sfuggire ad un predatore.

Questo movimento di occultamento, che deve avvenire comunque lentamente e mantenendo sempre il fucile puntato, solitamente incuriosisce i pesci (soprattutto se appaiono "nervosi" e riluttanti ad avvicinarsi eseguendo un aspetto canonico) facendoli avvicinare ulteriormente al pescatore che esegue la posta. Perchè questa tecnica funzioni però, ovviamente i pesci non devono essere eccessivamente allarmati, altrimenti catturarli diventa difficilissimo (per non dire impossibile), a prescindere dalla tecnica utilizzata.

Secondo la mia esperienza personale, questa tecnica funziona bene con gli sparidi in generale (saraghi e dentici in primis), e a volte (anche se meno spesso) funziona anche con spigole e cefali. In teoria questa tecnica dovrebbe funzionare, chi più, chi meno, un po' con tutti i pesci "da aspetto".

Beh, mi raccomando però... Adesso che vi ho svelato il trucco non spopolate il mare! :laughing: Scherzo ovviamente... ;)

Comunque provateci, e magari fatemi anche sapere...

 

Ciao ciao! :bye:

 

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Magnifico! Ma è un Brontosarago calabrese o del circolo polare adriatico?

 

E' calabrese. Personalmente non ne ho mai visti di così grossi in alto Adriatico (Croazia-Istria), mentre qui in Calabria ogni tanto se ne vede qualcuno così, anche se portarli a tiro e catturarli è veramente difficilissimo... Saraghi di questa taglia sono tanto, tanto smaliziati e scaltri!

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