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Agitazione Pescatori Professionisti


Messaggi raccomandati

Le notizie sullo sciopero ad oltranza delle flotte italiane sono su tutti i giornali...

 

non saprei se dovremmo "cantare vittoria per questo colpo al nemico", o prendere la cosa con più serietà... :rolleyes:

Analisti di AM, voi che ne pensate?

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A me ricordano i titolari delle concessioni per gli stabilimenti balneari che si lamentavano di come lo stato gli avesse raddoppiato il canone mensile di affitto del suolo demaniale...salvo poi scoprire che pagavano una miseria, e anche pagando il doppio, sempre una miseria rimane... :thumbdnn:

 

:bye:

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dopo che hanno svuotato il mare in tutti i modi possibili :censored: ,dopo che si prendono i soldi per i fermi barca(soldi dei contribuenti) :censored: pretendono anche di pagare il gasolio meno degli altri,mi sa che comunque otterranno altre agevolazoni.propongo a tutti i pescasubbi di fare lo stesso,tutti a Bruxell a fare casino in difesa dei nostri diritti!!!!!!! :boxing::rifle::devil:

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e te credo che non ci stanno dentro con la nafta , ormai son costretti ad arare il mediterraneo da gibilterra fino alla turchia , qua non c'e' piu' una cippa ... e la colpa di chi e' ?

 

:lol::clapping:

 

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A me ricordano i titolari delle concessioni per gli stabilimenti balneari che si lamentavano di come lo stato gli avesse raddoppiato il canone mensile di affitto del suolo demaniale...salvo poi scoprire che pagavano una miseria, e anche pagando il doppio, sempre una miseria rimane... :thumbdnn:

 

:bye:

 

 

Da questa mattina presto i pescatori presidiano il porto. È una manifestazione pacifica, ma c’è tanta rabbia fra i lavoratori dopo il secco no di ieri, incassato a Bruxelles, sulla riduzione del costo del gasolio.

“Non possiamo più andare avanti - protestano i pescatori - 90 centesimi al litro per il gasolio sono troppi. Non ce la facciamo a rientrare con le spese”. Alla richiesta di abbassare il prezzo a 40 centesimi la Commissione dell’Unione Europea ha però risposto di non avere soluzioni immediate. Di qui gli scontri di ieri a Bruxelles, di qui la serrata dei pescatori della nostra città con la lotta che prosegue e si estende al porto. Pescherecci bloccati ed attività commerciali che cominciano a soffrire della mancanza di pesce fresco, primi fra tutti trattorie e ristoranti. Ed all’orizzonte si profila il blocco dello scalo. “La nostra posizione non cambia - dichiarano i pescatori - vogliamo che il prezzo del gasolio scenda a 40 centesimi. Lo ribadiremo nell’incontro di questo pomeriggio all’Autorità Portuale (in programma alle 15,30 ndr). Se non accettano la nostra richiesta - concludono decisi i lavoratori - bloccheremo il porto”.

 

Fonte: www.trcgiornale.it

 

 

 

 

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ricomincia la lagna!

con annessa questua statale e comunitaria:

maledetti parassiti, quando si sciacqueranno dalle palle sarà sempre troppo tardi.

:censored:

comunque st'idea di aumentargli il prezzo della nafta non è mica malvagia: in fondo è il sistema di FERMO BIOLOGICO più efficace che attualmente mi viene in mente. :devil:

Mare e pesci ringraziano. E anche noi.

Modificato da Ricky
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:bye:

credo che le piccole flotte saranno assorbite da quelle piu' grandi, le uniche a poter rialzare i prezzi all'ingrosso del pescato in modo da recuperare i costi del gasolio

sarà una buona cosa in quanto meno piccole imprese e maggior possibilità di controllo da parte dello stato

 

la realtà e che il gasolio aumenta ma all'ingrosso il pescato no

chi ha una pescheria si salva, ma gli altri sono obbligati ad entrare nelle flotte maggiori

chi aveva la capoccia si è già messo in salvo precedendo gli eventi, ma i furbi che credevano di recuperare gettando le reti sotto costa o a strascico ora piangono

:bye:

 

 

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Purtroppo più passano gli anni e più mi accorgo ke il mare si sta svuotando di pesce.

Colpa di tutti quei pescherecci che tutti i giorni battono le stesse zone...senza dare il tempo di ripopolare.

Avolte quando al supermercato e passo d'avanti al bancone del pesce (non per comprare :D ) vedo molti avanotti di ogni spece...mi viene il nervoso.

Adesso si lamentano perchè hanno prosciugato tutti i nostri mari quindi per prendere qualcosa devono sconfinare,

per quanto m riguarda SCIOPERO AD OLTRANZA...volete pescare e rovinare il mare ad un prezzo di 40 cent al litro.

 

FATEVELA A REMI ECCO COSA VI DICO ! ! ! :angry:

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la realtà e che il gasolio aumenta ma all'ingrosso il pescato no

chi ha una pescheria si salva, ma gli altri sono obbligati ad entrare nelle flotte maggiori

Io credo la situazione sia così per tutti...guarda allevatori, agricoltori ecc. anche se ci sono sempre i "distinguo" per carità...... è il sistema di tutela impostato in questi anni che ha portato a questa situazione degenerante... Salvare un sistema produttivo dando delle agevolazioni rispetto alle altre attività è un errore che, secondo me, sapevano già di fare, ma tanto le rogne poi cadono in grembo a chi arriva dopo. Il perchè (sempre secondo me) 'sta nel fatto che l' agevolazione diventa la fonte di reddito quando invece dovrebbe essere la spinta che ti permette di fare il "salto di qualità"....una volta fatto il salto, risolto il problema, passata la crisi.....ti arrangi!!!!

Attività commerciali come la mia, pagano il gasolio a prezzo pieno.....e magari detraendolo solo in parte. Il costo dei miei servizi è legato anche a questa voce di spesa che negli anni è + o - "gradatamente" aumentata. Di conseguenza se voglio rimanere aperto, devo mediare fra costi e ricavi per non "esagerare" nell' aumento dei prezzi e nello stesso tempo non rimetterci e chiudere. Se non ci riesco...ca@@i miei............ora non vedo perchè una situazione di agevolazione che sarebbe da ritenere "straordinaria" come nel caso di calamità naturali, diviene la norma. A questo punto la esigo per tutti perchè in un sistema di libero commercio anche il panettiere che mi porta il pane se gli dai un costo di trasporto dimezzato, mi riduce il costo finale del pane.......I miei clienti vendono i loro ortaggi allo stesso prezzo del 1988 i supermercati no........le agevolazioni li hanno talmente rincoglioniti che se gliele tolgono non pagano neppure la bolletta dell' acqua...e prima o poi gliele tolgono!!!!! E come dici te Tango, gli unici mie clienti che si potranno salvare sono quelli che ad oggi hanno aperto un banchetto di frutta davanti ad un campeggio (ergo hanno iniziano a camminare con le propie forze/gambe).

 

 

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Purtroppo più passano gli anni e più mi accorgo ke il mare si sta svuotando di pesce.

 

Ecco, ma I pescatori non se ne sono ancora accorti…vaglielo a spiegare che negli ultimi 40-50 anni evidentemente il ritmo era troppo…se fossero furbi e se la politica facesse veramente gli interesse dell’ambiente e di conseguenza del pesce e di conseguenza dei pescatori una pezza si ci può sempre mettere…ma purtroppo…

 

 

 

 

a casa mia se non ci stai più con i conti chiudi......

Vaglielo a spiegare…

 

credo che le piccole flotte saranno assorbite da quelle piu' grandi

a Tango!! ma non hai capito che ormai il Mediterraneo è una pozza deserta??

Piccole-grandi flotte non esistono... esiste un carrozzone dove ogni tanto gli danno un’iniezione di denaro publico e basta….

I mari del Nord sono alla frutta…

Acchiappano ancora qualcosa negli oceani orientali solamente perché li sfruttano da pochi anni…ma dagli tempo e… :(

 

:bye:

 

ok, il gasolio.

ma quello che manca è il pesce.... :(

 

 

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ricomincia la lagna!

con annessa questua statale e comunitaria:

maledetti parassiti, quando si sciacqueranno dalle palle sarà sempre troppo tardi.

:censored:

comunque st'idea di aumentargli il prezzo della nafta non è mica malvagia: in fondo è il sistema di FERMO BIOLOGICO più efficace che attualmente mi viene in mente. :devil:

Mare e pesci ringraziano. E anche noi.

 

Sono pienamente d'accordo con te... aggiungo !!

 

E quando chiudono le fabbriche perche non c'è più lavoro, che dovrebbero fare gli operai sparare col bazooka...

 

Che andassero a trovarsi anche loro un altro lavoro, che non gli faccia saccheggiare il bene comune "mare".

Modificato da stilet
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Dal Corriere della Sera....

 

Cronache

il ministro delle politiche agricole: «ascolteremo i pescatori»

Caro petrolio: protesta dei pescatori

Scontri con la polizia a Bruxelles

 

Cariche e lanci di pietre dopo il no dell'Ue agli aiuti. Pescherecci fermi: il pesce fresco comincia a mancare

BRUXELLES (BELGIO) - La protesta dei pescatori italiani ed europei arriva a Bruxelles e scoppia la battaglia. Alla fine, anche se i pescatori venuti a manifestare a Bruxelles contro il caro petrolio, non erano molti, è esplosa infatti la rabbia e non sono mancate le cariche della polizia.

 

INCONTRO FINITO MALE - Una delegazione di pescatori ha incontrato non il commissario europeo alla pesca, Joe Borg che oggi è a Riga, ma alcuni membri del suo gabinetto. La risposta non è stata incoraggiante secondo quanto ha riferito in sala stampa la portavoce responsabile della pesca: «non c'è soluzione immediata anche se la crisi è immediata. Le soluzioni sono a medio termine, e la commissione europea incoraggia i stati membri ad intervenire ricorrendo al fondo europeo per la pesca. Non sono invece possibili gli aiuti di Stato. Mentre ancora andava avanti il dialogo nei piani alti di Palazzo Berlaymont, sede della commissione europea, i manifestanti lanciavano razzi, fumogeni e pietre infrangendo alcuni vetri di uno dei palazzi del consiglio. E a quel punto è scattata la polizia, da questa mattina con poliziotti a cavallo, cavalli di Frisia intorno alle istituzioni, elicotteri, ed idranti con i quali hanno spinto i pochi manifestanti più lontano dalle istituzioni, separandoli anche ad aere diverse. Alcuni di loro, per la verità una minoranza, risalendo la Rue de la Loi che porta al centro, ed appositamente chiusa al traffico, hanno incendiato cassonetti, divelto delle pattumiere, e delle pietre che pavimentavano il marciapiede, per lanciarle sulle finestre del palazzo della direzione generale agricoltura della commissione europea con su scritto «Agricoltura ti amo».

PRIME CONSEGUENZE - Ma le prime conseguenze della difficile situazione dei pescatori gli italiani le stanno sperimentando a tavola. Dove il prodotto fresco non d'allevamento o d'importazione extraeuropea sta scarseggiando. Pescherie praticamente vuote e aste del pesce chiuse. È questa la situazione fotografata in queste ore in alcune regioni dalla Federcoopesca-Confcooperative, secondo cui le specie nostrane di cattura sono quasi introvabili. La protesta del settore contro il caro gasolio, si sta diffondendo in tutte le principali marinerie. Il quadro peggiore viene dalla Marche dove si è verificata la chiusura totale di tutti i mercati ittici della regione e non è possibile acquistare alcun prodotto italiano.

Inoltre non è da escludere che nei prossimi giorni i pescatori possano dar vita a nuove clamorose proteste, come quella che ha bloccato il porto di Ancona. E se i pescatori continueranno ad incrociare le braccia entro poco tempo il prodotto nostrano potrebbe diventare solo un ricordo, con un grave danno alla mostra economia.

ZAIA - Ma a favore dei pescatori è intervenuto il governo. Una «personale, convinta, motivata vicinanza a tutti i pescatori» è espressa dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia a coloro che in questi giorni stanno protestando contro il caro gasolio. «Comprendiamo le difficoltà delle marinerie - ha detto Zaia - e ascolteremo le loro richieste. Stiamo lavorando per loro a livello nazionale ed europeo». «Sono aumentati i costi dei carburanti - ha sottolineato il ministro - e le spese di gestione sono diventate ormai insostenibili, ma non è cresciuto di un solo centesimo il guadagno per il duro e onesto lavoro dei pescatori. Non possiamo permettere che, per i costi troppo alti del gasolio, i pescherecci siano costretti a fermarsi quando è dimostrato che la qualità e la genuinità del pesce che offre il nostro mare è unica». I provvedimenti individuati riguarderanno interventi urgenti per alleviare la crisi economica degli operatori e piani di modernizzazione e rilancio della pesca italiana. «Vogliamo dare risposte concrete e non promesse» afferma il ministro Zaia che ha convocato, per l'11 giugno, tutte le associazioni del settore «per illustrare le soluzioni che abbiamo studiato, compatibilmente con i bilanci nazionali ed europei».

 

 

04 giugno 2008

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