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Dopo diversi mesi di assenza dall'elemento liquido, qualche giorno fà ho rispolverato il tutto e ho intrapreso la strada per la mia zona preferita: Ognina di SR.

Alle ore 08.00 ero già con l'acquascooter a manetta verso la zona di pesca, ma ecco che sotto di me si profila la sagoma di un pescione immobile in 5 metri di fondo....cazz... un'orata!!!

Il pesce stava immobile con il muso verso il basso e la coda leggermente all'insù, ma che pesce!!

Devio la rotta per non spaventarlo e mi ancoro a circa venti metri dal pesce, il quale un pò spaventato si nasconde nuovamente in un catino di rocce qualche metro più in là.

Con un agguato di circa 15 metri arrivo a circa 4 metri dal pesce il quale comincia a dare segni di nervosismo sollevandosi dal catino di roccia di qualche cm e nel frattempo comincia a girarsi fino a mostrarmi il fianco ma sempre radente alle rocce, sparo....preso dieci cm sotto la pinna dorsale a centro corpo .....ma l'aletta non si è aperta vedo distintamente la parte ricurva dell'aletta sporgere un cm fuori dal corpo dell'animale.

Il resto lo potete immaginare: alla prima scodata il pescione si è scrollato l'asta di dosso e ciao...........!

A casa o solo potuto leccarmi le ferite e mandare un boccone amaro infatti ho misurato la distanza tra la punta dellasta e l'estremità dell'aletta chiusa:

18 cm!!!!

Qualcuno sa dirmi, tanto per girare il coltello nella piaga, quanto poteva pesare un pesce del genere visto il suo spessore e la lunghezza da me stimata intorno agli 80 cm.

 

Alessandro

:(:(

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penso fosse una bestia di almeno 5kg, probabilmente 6 o 7.

mi dispiace che non sia riuscito a prendere una bestia simile, consolati almeno col fatto che sei riuscito ad avvicinarti tanto da poterla sparare, penso sia gia un buon risultato.

ciao

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Ospite Mariano Satta

Un'orata lunga circa 80 cm

in questo periodo è magra e scarnita rispetto a quando si catturano nel periodo "grasso" estivo".

 

Doveva essere un pesce intorno ai 6kg, (tra i 5- massimo -6kg), vista di fianco è un pesce enorme, ma dopo la cattura si può osservare che le carni, in corrispondenza dei fianchi nella pancia sono più pelle che carne.

 

Nel periodo estivo, quando iniziano le aggregazioni e la "sete alimentare" lo stesso pesce può pesare anche 2 kg in più a parità di dimensione.

 

Al contrario di quanto si può pensare, un'orata di 5 kg ed una di sette presentano uguali dimensioni e differente stazza. Ho avuto modo di osservarle in questi giorni catturandone diverse ed in particolare una ieri abbastanza grossa ma non di peso eccessivo a causa della magrezza descritta.

 

In questo momento ho in mano un metro da sarto per stimare il peso del racconto e ho valutato che una ventina di centimetri appartengono al ventaglio caudale e al troncone della coda, i fianchi come descritti non offrono peso e sicuramente la stima è che era un pesce prossimo ai 6kg, ma difficilmente li pesava. Vista di fronte è larga circa quattro dita.

 

Se giorgio vuole può allegare la foto di quella di ieri, si noterà il grande testone e le caratteristiche descritte.

 

Con le orate è un gravissimo errore non dare mulinello "SEMPRE", la reazione è possente e violenta e più volte , non avendole passate di parte in parte, sono riuscito a recuperarle. L'orata , una volta trafitta tende sempre a guadagnare il fondo, ma a differenza del dentice e della ricciola, cerca il largo e non si sbatte sul fondo per liberarsi del dardo. Ne ho prese di molto grosse e recuperate anche prese sotto pelle ed aletta chiusa.

Mai tirare il monofilo, bisogna sempre recuperarle sotto e a volte farle sfiancare un pò senza opporre la più minima resistenza.

 

Solitamente , se trafitta e dopo avere mollato il mulinello, l'orata finisce nel monofilo grazie all'asta che poggia sul fondo e s'incastra l'aletta. Se il pesce è preso male e và nel monofilo, la garanzia di recupero è notevole e sicura.

 

Peccato era un bel pescione, sicuramente le future occasiioni non mancheranno.

 

Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta

A differenza di quanto dice Jrgian

 

non andrei mai nel "pianoro dei miracoli" con un Oleopneumatico, quando ho provato solo la difficoltà di brandeggio e di puntamento ruotando il polso mi hanno portato a desistere.

 

La potenza di un Oleopneumatico non serve, serve agilità dell'arma e precisione.

 

Il tiro sull'orata di peso non necessità di un'eccessiva potenza, si tratta di sparare il più delle volte quando è di coda o dall'alto di taglio, raramente si riesce di fare un tiro piazzato.

 

La cattura solitamente si concentra in pochi secondi tra discesa, puntamento e brandeggio ruotando il polso, fattori impossibili da eseguire con un voluminoso e possente fucile.

 

Personalmrente evito di montare elastici più grossi del 16 perchè acchiappano acqua e vibrano nei movimenti laterali. Con degli elastci di serie e un buon arbalete le grosse orate si prendono tranquillamente (sempre che si riesca di trovarle).

 

Con i 16mm uso aste pesanti da 6,5 a favore della precisione e la potenza è abbondantemente sufficiente.

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Mariano,

ma quelle grosse si intanano frequentemente lasciandogli correre il monofilo ?

 

te lo chiedo perche` una volta ne ho presa una, non enorme ma comunque bella :

dopo lo sparo, essendo io senza mulinello,mi ha strappato in pancia e disperato non ho potuto fare altro che inseguirla dall'alto. Quindi ho solo intuito dove si fosse buttata e ho cominciato un'ispezione alla cieca senza troppo ottimismo. Fortunatamente l'ho trovata appoggiata di lato, quasi coricata su un fianco, all'imboccatura di una tana. Avessi potuto lasciarle 15 mt di filo l'avrei ritrovata senza patemi, vista la breve fuga.

Ora mi chiedevo se il comportamento riscontrato su questa e` casuale, dovuto alla morfologia del fondo, alla stagione (settembre) o dovuto magari al trauma di una ferita per lei molto pesante che non le permetteva altre alternative.

Oppure se dopo la fuga iniziale quasi sempre si intanano.

 

Grazie

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Ospite Mariano Satta
Mariano,

ma quelle grosse si intanano frequentemente lasciandogli correre il monofilo ?

 

Stefano

non sempre cercano tana, bisogna filare sempre sagolino affinchè si sfili dall'asta andando nel monofilo.

 

Molte volte, dopo averla ferita e persa parte sparendo dalla visuale. La sua reazione il più delle volte è possente ma breve, infatti nuotando in direzione di dove sparisce, capita tante volte di trovarla adagiata al fondo perfettamente mimetizzata.

 

Quando si poggia o s'intana, (dopo il ferimento) cambia la sua livrea assumendo la stessa colorazione del fondo esattamente come fanno i polpi, le seppie e i capponi.

 

Assume un mimetismo perfetto in tutti i sensi e se non fossse per la ferita inflitta come colorazione, per i rivoli di sangue e le perchie, sciarrani, donzelle, tordi, saraghetti e non ultime le piccole occhiate, sarebbeimpossibile rindividuarla.

 

Difficilmente ferita ed adagiata al fondo scappa, serve una caduta dolce in diagonale da dietro per fare il secondo tiro.

 

Mai scendere alla stessa altezza o di muso, scapperebbe via definitivamente.

 

In queste occasioni il recupero và a successo se si spara il secondo colpo dall'alto e da dietro cercando la tre-quarti del fianco e sparando sicuri. Bisogna evitare movimenti bruschi ed agitandosi e agire tranquilli nel minor tempo possibile, l'occasione và sfruttata al volo.

 

.L'avvicinamento deve essere una caduta dolce ed in assenza di movimenti.

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Ospite Mariano Satta

Gianfranco

ci hai azzeccato, le grosse orate , la maggior parte delle volte le catturo in acqua liberissima e trasparentissima, la profondità massima è sempre sugli 8mt di profondità.

 

Solitamente rimango infinite ore fermo a galla buttato (anche 6-7ore) in attesa dei segni dove mangiano, dove si presentano solitarie e poi nelle ore più calde si aggregano diventando vulnerabili.

 

E' una pesca che solo chi ha grande pazienza può fare, ma le garanzie di successo sono enormi.

 

La difficoltà stà nell'individuare i segni e la loro presenza. Infatti non sempre si avvistano nelle prime ore mattutine, ma la loro presenza si avverte dalle sterrate e dai cocci che lasciano. Segni che io definisco "endelebili per giorni".

Particolare attenzione meritano le condizioni del vento, infatti difficilmente si riesce ad individuarle con i venti dei quadranti orientali, più c'è mare meglio è...il mistral alla forza massima la fà da padrone....e tutti in quelle condizioni fanno di tutto tranne che andare in acqua.

 

L'azione si conclude dalla superficie a fondo in pochi secondi e l'occasione che l'orata offre è una solo, non esiste una seconda possibilità.

 

Quando gli avvistamenti sono sicuri nei giusti periodi, vado sempre a mezz'acqua senza mai raggiugere il fondo sfruttando l'immobilismo. Ci sono dei segnali che precedono sempre il passaggio del branco e più volte li ho descritti nei precedenti post...evito di essere ripetitivo...

 

Questa settimana le orate catturate sono 5....

 

Le zone sono ristrettissime, poche centinaia di metri re solitamente sono costiere di costa "bassa e lineare".

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visto che si parla di orate , volevo raccontare una scena che mi e' capitata sabato. Stavo pescando in una bellissima tana di corvine , tra cui ne ho presa una di kg. 1.600, una da 800 gr , quando ad un certo punto , un amico mi dice di aver visto un' oratona , era una lastra di grotto.

Dopo vari tuffi , mi e' balenata l' idea di spostare con il fucile le corvine piccole , e l' orata kg . 2.00 era nascosta con un po' di alghette di taglio ed era invisibile( quasi) naturalmente individuata e' stato semplicissimo sparargli a fiocina e prenderla , era mimetizzata al massimo . ciao

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Un'orata lunga circa 80 cm

in questo periodo è magra e scarnita rispetto a quando si catturano nel periodo "grasso" estivo".

 

Doveva essere un pesce intorno ai 6kg,  (tra i 5- massimo -6kg), vista di fianco è un pesce enorme, ma dopo la cattura si può osservare che le carni, in corrispondenza dei fianchi nella pancia sono più pelle che carne.

 

Nel periodo estivo, quando iniziano le aggregazioni e la "sete alimentare" lo stesso pesce può pesare anche 2 kg in più a parità di dimensione.

 

Al contrario di quanto si può pensare, un'orata di 5 kg ed una di sette presentano uguali dimensioni e differente stazza.  Ho avuto modo di osservarle in questi giorni catturandone diverse ed in particolare una ieri abbastanza grossa ma non di peso eccessivo a causa della magrezza descritta.

 

In questo momento ho in mano un metro da sarto per stimare il peso del racconto e ho valutato che una ventina di centimetri appartengono al ventaglio caudale e al troncone della coda, i fianchi come descritti non offrono peso e sicuramente la stima è che era un pesce prossimo ai 6kg, ma difficilmente li pesava. Vista di fronte è larga circa quattro dita.

 

Se giorgio vuole può allegare la foto di quella di ieri, si noterà il grande testone e le caratteristiche descritte.

 

Con le orate è un gravissimo errore non dare mulinello "SEMPRE", la reazione è possente e violenta e più volte , non avendole passate di parte in parte, sono riuscito a recuperarle. L'orata , una volta trafitta tende sempre a guadagnare il fondo, ma a differenza del dentice e della ricciola, cerca il largo e non si sbatte sul fondo per liberarsi del dardo. Ne ho prese di molto grosse e recuperate anche prese sotto pelle ed aletta chiusa.

Mai tirare il monofilo, bisogna sempre recuperarle sotto e a volte farle sfiancare un pò senza opporre la più minima resistenza.

 

Solitamente , se trafitta e dopo avere mollato il mulinello, l'orata finisce nel monofilo grazie all'asta che poggia sul fondo e s'incastra l'aletta. Se il pesce è preso male e và nel monofilo, la garanzia di recupero è notevole e sicura.

 

Peccato era un bel pescione, sicuramente le future occasiioni non mancheranno.

 

Mariano Satta

Grazie a tutti per l'incoraggiamento.

Volevo aggiungere che l'asta ha bucato il pesce ma la punta si è fermata contro la parete di roccia che l'oratona rasentava. Per questo motivo l'aletta non si è aperta, sigh!!!!

Ho sparato con un 75 con elastici da 20mm e se non fosse stato per la roccia dietro il pesce l'avrei insagolata senza problemi e con il mulinello che monto, anche nel 75, non ci sarebbe stata storia per la nostra preda.

Saluti

Alessandro

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