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Amp Isole Eolie


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Ospite [zio]Enzo

Ciao a tutti,

Ho letto il forum tutto d'un fiato e vorrei fare alcune semplici osservazioni, concentrando l'attenzione più sulle cose dette da noi stessi, piuttosto che sui fatti. Visto che, sull'istituzione de una riserva marina siamo ancora nel campo delle ipotesi.

 

1) Più o meno abbiamo ragione tutti.

E questo non va bene. Crea solo confusione. Bisognerebbe trovare una linea di pensiero, d'azione, su cui trovarci d'accordo (residenti, ospiti, sportivi, bracconieri, vacanzieri, professionisti che praticano l'apnea come secondo o terzo lavoro, ecc. ecc.).

Anche noi abbiamo le nostre responsabilità per l'attuale stato di cose in Italia: quanti "sportivi" si fanno 30-40 miglia di gommone, pagano alberghi a 4 stelle, si fanno 7 ore di aquascooter d'inverno, e poi NON premono il grilletto sul muso di una cerniotta da 1 chilo scarso? Quanti?

Non mi riferisco a nessuno, non offendetevi, parlo anche per me stesso.

 

2) La pesca subacquea è impopolare.

E' vero, in tutto il mondo è così. Chi siamo, quanti siamo noi per cambiare la tendenza di un'intera società? Chi non va sott'acqua, chi non ha fatto sacrifici e scelte di vita come le nostre, chi non ha perso gli amici che se ne sono andati all'altro mondo per inseguire un pesce (un pesce!), chi non riesce a sentire il rumore del proprio cuore che rallenta quando aspettiamo sul fondo, non saprà mai cos'è il nostro sport. Infatti non è uno sport, è una filosofia di vita.

Forse lo sport, quello vero, al tempo dei Greci, forse le discipline orientali, le religioni non hanno regole? Le hanno eccome, e durissime. Chi sgarra viene buttato fuori dal tempio. Da noi chi sgarra, chi spara a tutto ciò che vede, chi declama pesi e profondità, chi si vanta dei guadagni facili vendendo il pescato è "fico", un vero cacciatore subacqueo.

Lo so, lo so, non siamo tutti così, ecc. ecc. Ma all'esterno spesso ci vedono così. I giovani, i neofiti che si avvicinano all'apnea, i nostri figli, cosa impareranno?

 

3) La società civile.

La società è organizzata. Apparati dello Stato, strutture, enti, categorie, partiti, associazioni, ecc. Noi cosa siamo socialmente? Non abbiamo una nostra federazione, non eleggiamo rappresentanti, non abbiamo un legale, non eleggiamo politici. Come pretendiamo di essere considerati se non ci rappresenta nessuno? Il politico, l'amministratore, il magistrato fanno gli interessi della comunità, non si guardano intorno per vedere chi è contento e chi no. Se un problema è singolo, viene affrontato (o ignorato) dalla società per quello che è. Se il problema è di trecento, di tremila persone, allora arrivano TV e giornali, si muovono i politici, il legislatore si mette al lavoro.

 

4) Il mio (modesto) parere.

Invece di minacciare raid venatori in barba a tutto e tutti, sarebbe meglio riflettere. Anche a me viene da reagire, mi trattengo per far lavorare la ragione invece dei muscoli. Quelli servono per altre cose.

Creiamo una nostra federazione, tesseriamo tutti, introduciamo l'obbligo del brevetto (quindi del corso) per chi pesca, ecc. Mandiamo un rappresentante nelle istituzioni. Visto che ci sono tanti amici eoliani qui, perché nessuno di loro non si candida nei propri consigli comunali? Così farà sentire la sua voce, la nostra voce, dove si decide? Come possiamo pretendere di essere ascoltati se se non ci siamo mai?

E poi, per favore, smettiamola di lamentarci di bombolari, bracconieri ed affini. Un apneista che ha il suo regolare lavoro, che va a vendere i pesci "in nero" la domenica al ristorante, è un bracconiere anche lui e ci procura una pessima immagine, senza contare il danno ambientale. Introduciamo la figura del pescatore subacqueo professionista, così tanti prenderanno i loro pesci, li venderanno e pagheranno le tasse come qualsiasi altro lavoratore.

Dobbiamo costruire la nostra Categoria, se vogliamo sopravvivere. E darci delle regole.

 

Grazie a tutti per l'attenzione.

 

 

 

Enzo

(asparus@mac.com)

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Ciao a tutti,

Ho letto il forum tutto d'un fiato e vorrei fare alcune semplici osservazioni, concentrando l'attenzione più sulle cose dette da noi stessi, piuttosto che sui fatti. Visto che, sull'istituzione de una riserva marina siamo ancora nel campo delle ipotesi.

 

1) Più o meno abbiamo ragione tutti.

E questo non va bene. Crea solo confusione. Bisognerebbe trovare una linea di pensiero, d'azione, su cui trovarci d'accordo (residenti, ospiti, sportivi, bracconieri, vacanzieri, professionisti che praticano l'apnea come secondo o terzo lavoro, ecc. ecc.).

Anche noi abbiamo le nostre responsabilità per l'attuale stato di cose in Italia: quanti "sportivi" si fanno 30-40 miglia di gommone, pagano alberghi a 4 stelle, si fanno 7 ore di aquascooter d'inverno, e poi NON premono il grilletto sul muso di una cerniotta da 1 chilo scarso? Quanti?

Non mi riferisco a nessuno, non offendetevi, parlo anche per me stesso.

 

2) La pesca subacquea è impopolare.

E' vero, in tutto il mondo è così. Chi siamo, quanti siamo noi per cambiare la tendenza di un'intera società? Chi non va sott'acqua, chi non ha fatto sacrifici e scelte di vita come le nostre, chi non ha perso gli amici che se ne sono andati all'altro mondo per inseguire un pesce (un pesce!), chi non riesce a sentire il rumore del proprio cuore che rallenta quando aspettiamo sul fondo, non saprà mai cos'è il nostro sport. Infatti non è uno sport, è una filosofia di vita.

Forse lo sport, quello vero, al tempo dei Greci, forse le discipline orientali, le religioni non hanno regole? Le hanno eccome, e durissime. Chi sgarra viene buttato fuori dal tempio. Da noi chi sgarra, chi spara a tutto ciò che vede, chi declama pesi e profondità, chi si vanta dei guadagni facili vendendo il pescato è "fico", un vero cacciatore subacqueo.

Lo so, lo so, non siamo tutti così, ecc. ecc. Ma all'esterno spesso ci vedono così. I giovani, i neofiti che si avvicinano all'apnea, i nostri figli, cosa impareranno?

 

3) La società civile.

La società è organizzata. Apparati dello Stato, strutture, enti, categorie, partiti, associazioni, ecc. Noi cosa siamo socialmente? Non abbiamo una nostra federazione, non eleggiamo rappresentanti, non abbiamo un legale, non eleggiamo politici. Come pretendiamo di essere considerati se non ci rappresenta nessuno? Il politico, l'amministratore, il magistrato fanno gli interessi della comunità, non si guardano intorno per vedere chi è contento e chi no. Se un problema è singolo, viene affrontato (o ignorato) dalla società per quello che è. Se il problema è di trecento, di tremila persone, allora arrivano TV e giornali, si muovono i politici, il legislatore si mette al lavoro.

 

4) Il mio (modesto) parere.

Invece di minacciare raid venatori in barba a tutto e tutti, sarebbe meglio riflettere. Anche a me viene da reagire, mi trattengo per far lavorare la ragione invece dei muscoli. Quelli servono per altre cose.

Creiamo una nostra federazione, tesseriamo tutti, introduciamo l'obbligo del brevetto (quindi del corso) per chi pesca, ecc. Mandiamo un rappresentante nelle istituzioni. Visto che ci sono tanti amici eoliani qui, perché nessuno di loro non si candida nei propri consigli comunali? Così farà sentire la sua voce, la nostra voce, dove si decide? Come possiamo pretendere di essere ascoltati se se non ci siamo mai?

E poi, per favore, smettiamola di lamentarci di bombolari, bracconieri ed affini. Un apneista che ha il suo regolare lavoro, che va a vendere i pesci "in nero" la domenica al ristorante, è un bracconiere anche lui e ci procura una pessima immagine, senza contare il danno ambientale. Introduciamo la figura del pescatore subacqueo professionista, così tanti prenderanno i loro pesci, li venderanno e pagheranno le tasse come qualsiasi altro lavoratore.

Dobbiamo costruire la nostra Categoria, se vogliamo sopravvivere. E darci delle regole.

 

Grazie a tutti per l'attenzione.

 

 

 

Enzo

(asparus@mac.com)

Bravo! :thumbup:

Non c'è altro da aggiungere.

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Enzo,Dec 7 2007, 10:19]Ciao a tutti,

Ho letto il forum tutto d'un fiato e vorrei fare alcune semplici osservazioni, concentrando l'attenzione più sulle cose dette da noi stessi, piuttosto che sui fatti. Visto che, sull'istituzione de una riserva marina siamo ancora nel campo delle ipotesi.

 

1) Più o meno abbiamo ragione tutti.

E questo non va bene. Crea solo confusione. Bisognerebbe trovare una linea di pensiero, d'azione, su cui trovarci d'accordo (residenti, ospiti, sportivi, bracconieri, vacanzieri, professionisti che praticano l'apnea come secondo o terzo lavoro, ecc. ecc.).

Anche noi abbiamo le nostre responsabilità per l'attuale stato di cose in Italia: quanti "sportivi" si fanno 30-40 miglia di gommone, pagano alberghi a 4 stelle, si fanno 7 ore di aquascooter d'inverno, e poi NON premono il grilletto sul muso di una cerniotta da 1 chilo scarso? Quanti?

Non mi riferisco a nessuno, non offendetevi, parlo anche per me stesso.

 

2) La pesca subacquea è impopolare.

E' vero, in tutto il mondo è così. Chi siamo, quanti siamo noi per cambiare la tendenza di un'intera società? Chi non va sott'acqua, chi non ha fatto sacrifici e scelte di vita come le nostre, chi non ha perso gli amici che se ne sono andati all'altro mondo per inseguire un pesce (un pesce!), chi non riesce a sentire il rumore del proprio cuore che rallenta quando aspettiamo sul fondo, non saprà mai cos'è il nostro sport. Infatti non è uno sport, è una filosofia di vita.

Forse lo sport, quello vero, al tempo dei Greci, forse le discipline orientali, le religioni non hanno regole? Le hanno eccome, e durissime. Chi sgarra viene buttato fuori dal tempio. Da noi chi sgarra, chi spara a tutto ciò che vede, chi declama pesi e profondità, chi si vanta dei guadagni facili vendendo il pescato è "fico", un vero cacciatore subacqueo.

Lo so, lo so, non siamo tutti così, ecc. ecc. Ma all'esterno spesso ci vedono così. I giovani, i neofiti che si avvicinano all'apnea, i nostri figli, cosa impareranno?

 

3) La società civile.

La società è organizzata. Apparati dello Stato, strutture, enti, categorie, partiti, associazioni, ecc. Noi cosa siamo socialmente? Non abbiamo una nostra federazione, non eleggiamo rappresentanti, non abbiamo un legale, non eleggiamo politici. Come pretendiamo di essere considerati se non ci rappresenta nessuno? Il politico, l'amministratore, il magistrato fanno gli interessi della comunità, non si guardano intorno per vedere chi è contento e chi no. Se un problema è singolo, viene affrontato (o ignorato) dalla società per quello che è. Se il problema è di trecento, di tremila persone, allora arrivano TV e giornali, si muovono i politici, il legislatore si mette al lavoro.

 

4) Il mio (modesto) parere.

Invece di minacciare raid venatori in barba a tutto e tutti, sarebbe meglio riflettere. Anche a me viene da reagire, mi trattengo per far lavorare la ragione invece dei muscoli. Quelli servono per altre cose.

Creiamo una nostra federazione, tesseriamo tutti, introduciamo l'obbligo del brevetto (quindi del corso) per chi pesca, ecc. Mandiamo un rappresentante nelle istituzioni. Visto che ci sono tanti amici eoliani qui, perché nessuno di loro non si candida nei propri consigli comunali? Così farà sentire la sua voce, la nostra voce, dove si decide? Come possiamo pretendere di essere ascoltati se se non ci siamo mai?

E poi, per favore, smettiamola di lamentarci di bombolari, bracconieri ed affini. Un apneista che ha il suo regolare lavoro, che va a vendere i pesci "in nero" la domenica al ristorante, è un bracconiere anche lui e ci procura una pessima immagine, senza contare il danno ambientale. Introduciamo la figura del pescatore subacqueo professionista, così tanti prenderanno i loro pesci, li venderanno e pagheranno le tasse come qualsiasi altro lavoratore.

Dobbiamo costruire la nostra Categoria, se vogliamo sopravvivere. E darci delle regole.

 

Grazie a tutti per l'attenzione.

 

 

 

Enzo

(asparus@mac.com)

 

Ciao hai ragione ma un po' di inesattezze le hai dette

La pescasub non e' impopolare in tutto il mondo , guarda solo la spagna dove Amenguel e carbonell sono dei miti nazionali , solo per farti un esempio.

La federazione c'e' , le societa' di pescasub affiliate eleggono il rappresentente,basta iscriversi a una di queste a.s.d .

La figura del pescatore subacqueo professionista esiste gia' .

 

 

Aggiungo : leggete sul post del team Triton e vedete come si stanno muovendo loro alle prese con l'istituzione di una amp . Son gia stati ricevuti e ascoltati dal pres. e varie autorita' , e hanno la parola di essere coinvolti nel tavolo decisionale ... oh l'han fatto da soli !

Modificato da Luca S
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Ciao hai ragione ma un po' di inesattezze le hai dette

La pescasub non e' impopolare in tutto il mondo , guarda solo la spagna dove Amenguel e carbonell sono dei miti nazionali , solo per farti un esempio.

La federazione c'e' , le societa' di pescasub affiliate eleggono il rappresentente,basta iscriversi a una di queste a.s.d .

La figura del pescatore subacqueo professionista esiste gia' .

 

 

Aggiungo : leggete sul post del team Triton e vedete come si stanno muovendo loro alle prese con l'istituzione di una amp . Son gia stati ricevuti e ascoltati dal pres. e varie autorita' , e hanno la parola di essere coinvolti nel tavolo decisionale ... oh l'han fatto da soli !

Ciao, anche tu hai appena scritto una cosa sbagliata e cioè il vero cognome del campione spagnolo Josè, che è Amengual e non Amenguel!

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sò di essere un "picciriddu"...ma io vorrei contribuire in qualche modo...non è possibile preparare un documento di lamentela verso la guardia costiera ,e spedirlo ai "piani alti"??? non c'è modo di creare un nesso tra i pescatori e le forze dell'ordine???le regole ci sono ma se non si rispettano ,sono regole (anzi ,leggi!!!!) inutili....scusate se lo dico ma mi sembra che destra o sinistra, siamo lo stesso in mano a un pugno di co***oni....

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Ospite [zio]Enzo

Ciao a tutti,

Luca ci ricorda che la figura del pescatore subacqueo professionista esiste. Perfetto.

Io sono un libero professionista e lavoro, in altri campi, con diverse aziende italiane. Nessuna di loro mi ha mai commissionato e pagato un lavoro, in venticinque anni di attività, se non emetto regolari fatture. Qualcuno ha mai visto un sub vendere i pesci al ristorante e tirare fuori il blocco delle ricevute fiscali, altrimenti il padrone si sarebbe rifiutato di acquistarlo?

Il fatto che "sulla carta" esista la figura del pescatore subacqueo professionista non credo risolva molto. Anzi, suona come una beffa.

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Ciao a tutti,

Luca ci ricorda che la figura del pescatore subacqueo professionista esiste. Perfetto.

Io sono un libero professionista e lavoro, in altri campi, con diverse aziende italiane. Nessuna di loro mi ha mai commissionato e pagato un lavoro, in venticinque anni di attività, se non emetto regolari fatture. Qualcuno ha mai visto un sub vendere i pesci al ristorante e tirare fuori il blocco delle ricevute fiscali, altrimenti il padrone si sarebbe rifiutato di acquistarlo?

Il fatto che "sulla carta" esista la figura del pescatore subacqueo professionista non credo risolva molto. Anzi, suona come una beffa.

 

 

bhe il discorso si generalizza ed e' la lacuna italiana , dove non ci sono controlli la gente ci sguazza .

Se il pescasub professionista non emette la fattura prende il nome di evasore fiscale , d'altronde ci sono centinaia di campi dove questo avviene ... dentisti?idraulici?muratori?

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Ospite [zio]Enzo

Scusami Luca, ma qui non si tratta di evasori fiscali. Si tratta di sub "professionisti" ma SENZA regolare licenza. Quindi di bracconieri a tutti gli effetti. I reati sono altri, altre dovrebbero essere le contromisure e le pene.

La frode la commette il ristoratore che acquista senza fattura e senza controlli e che ,di fatto, apre un mercato parallelo. Se nessuno di loro acquistasse pesce in nero, i bracconieri diminuirebbero di molto, forse sparirebbero del tutto.

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Scusami Luca, ma qui non si tratta di evasori fiscali. Si tratta di sub "professionisti" ma SENZA regolare licenza. Quindi di bracconieri a tutti gli effetti. I reati sono altri, altre dovrebbero essere le contromisure e le pene.

La frode la commette il ristoratore che acquista senza fattura e senza controlli e che ,di fatto, apre un mercato parallelo. Se nessuno di loro acquistasse pesce in nero, i bracconieri diminuirebbero di molto, forse sparirebbero del tutto.

 

 

a si' certo , avevo inteso un'altra cosa

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  • 1 mese dopo...

L'unica cosa di cui si parla sono i cretini dell'UNESCO, i quali, bontà loro, ci avevano inserito come Patrimonio dell'Umanità per il ns "parco" vulcanologico.....un mese fa la commissione si è riunita in Nuova Zelanda (giusto dietro l'angolo) <_< dove hanno presentato un malloppone di 600 pagine su cosa dovremmo fare noi delle ns isole, per restare "privilegiati" del titolo di Patrimonio dell'Umanità...peccato però che hanno deciso di apportare qualche modifica.....del c@**o...in pratica ci vogliono dire cosa dobbiamo fare...non fare il porto a Lipari (per esempio), limitare il numero di turisti (ma non come) <_< e altre minchiate del genere.....eppoi questi "signori" non sanno una mazza delle mie isole...si accontentano di contattare gli amici del pecorone :frustry:

 

Ah, ciliegina sulla torta...hanno consegnato il malloppone al comune UN GIORNO prima della scadenza per eventuali osservazioni :eek::eek::clapping::clapping: ...gran co***oni...e hanno rifiutato un prolungamento dei tempi per poter dare tempo all'amministrazione di almeno dare una lettura degna di essere chiamata tale...ma che vadino al LORO paese.

 

Adesso tocca alla Regione e speriamo tutti che a Palermo facciano il loro dovere e ci tolgono dalle palle questi cialtroni.

 

:boat:

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Ospite [zio]Enzo

Addirittura l'UNESCO... Con tutte le meraviglie che abbiamo in Italia ci mettevano dei lustri prima di fare qualcosa, adesso dichiarano patrimonio dell'Umanità ogni pala di ficodindia che incontrano sul loro cammino...

Sai qual'è il vero problema William? Sai perché hanno consegnato il testo di 600 pagine un giorno prima? Perché con l'Unesco arriveranno fondi (erogati e gestiti da loro stessi, almeno all'inizio, ecco il motivo di tanto interesse), dicevo, arriveranno fondi per recuperare, restaurare, sistemare ogni cosa. Quindi nessuno leggerà le 600 pagine, nessuno farà osservazioni. Devono solo mettersi d'accordo per come e quando utilizzare i soldi. Speriamo che si dimentichino del mare, dove non c'è nulla da restaurare, imbiancare, appaltare per ritornare all'antico splendore.

Bisogna ammettere che l'Unesco ha fatto qualcosa di buono in Sicilia, basta visitare Ragusa Ibla con i palazzi restaurati e aperti al pubblico, le strade pulite ed illuminate, i giardini rinati. Anni fa, quando andavo a fotografare quei luoghi bellissimi, molto prima delle gesta del commissario Montalbano, la sera era tutto buio, non c'era un bar aperto, nessun ristorante, le piante portate dal vento si mangiavano pian piano le bellissime facciate barocche di chiese, campanili e palazzi. la città del barocco più bella del mondo, Ibla appunto, languiva come un borgo contadino abbandonato. Dove l'Unesco ha messo le mani, la pietra si è trasformata in oro. Molto meglio loro che tanti ambientalisti da salotto, credimi. Speriamo che non esagerino, speriamo bene.

 

Saluti a tutti.

 

Enzo

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  • 2 mesi dopo...
Qualcuno ha notizie su ...eventuali novita'!! :bye:

 

Caro Marco , notizie recenti sull'istituzione dell'AMP delle Isole Eolie non dovrebbero essercene.....

Una cosa è certa: le istituzioni siciliane, ci stupiscono(e deludono...) sempre di più...... :(

Dopo l'ultimo polverone sollevato qualche mese fà con questo famoso discorso dell'AMP.....adesso che fanno!!!!!??? iniziano i lavori di un mega porto(con giganteschi cassoni e tutto il resto...!) a Marina corta!!!!!

Un'opera sicuramente utilissima per i pescatori e per il turismo in generale; ma mi chiedo:che fine hanno fatto tutti quei discorsi sull'ecocompatibilità delle opere e del rispetto per la natura...???? E la prateria di Posidonia oceanica che c'è proprio sotto al porto in costruzione , che fine farà.....!!!???

Abitanti del mare e cacciatori subacquei hanno gli stessi problemi....solo che a nessuno interessano....!!!

Povera mia Sicilia...in che mani sei!!!

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