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Troppa Fissa Con Questi Fucili In Legno...


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Credo che sia molto utile riuscire a scindere quegli aspetti molto accattivanti dello stile, l'estetica e quanto crea un effetto calamita su questo o quell'oggeto, rispetto all'essenza ed alla sua funzione. Trascurando quindi le mode, la bellezza ed altre qualità, un fucile subacqueo è un arma che ha lo scopo di colpire un bersaglio. Essa è vista come una piattaforma di lancio dell'asta verso il bersaglio e sulla piattaforma è necessario concentrare l'attenzione e l'analisi.

 

Dapiran ha dedicato molti anni di studio sulla fisica (dinamica e statica) dell'arma e dopo numerosissimi prototipi è giunto alla ottimizzazione di un modello capace di contrastare bene il rinculo primario e secondario. Sul suo sito troverai un ricco contenitore di informazioni tecniche importantissime capaci di andare ben oltre queste modestissime quattro righe. Sappiamo che ad ogni azione corrisponde una reazione di uguale forza ma contraria nella direzione e guardando il nostro fucile, l'azione è data dalla spinta degli elastici che tornano alla posizione di riposo e la reazione uguale e contraria porta il fusto a muoversi in direzione opposta a quella dell'asta. A questo punto l'algoritmo da utilizzare è semplicemente quello che porta il fusto ad essere il più possibile statico, per fare in modo che gli elastici possano rilasciare quanta più energia possibile all'asta. Il fusto quindi deve avere una massa capace di contrastare bene il rinculo e per avere una buona massa in acqua bisogna trovare un materiale che riesca a soddisfare il requisito. Ciò garantisce uno sfruttamento della potenza degli elastici ed una precisione di tiro.

 

Ci sono legnami che hanno una buona massa e unita alla facilità di lavorazione con la quale è possibile poi dare della forme ottimizzanti, rendono oggi questo materiale molto bene impiegato.

 

Ho costruito numerosi modelli in legno progettando personalmente le frese per la macchina che taglia il legno in modo da ottenere diverse forme, ma alla fine sono giunto alla conclusione che il modello ideato da Giorgio sia quello più efficiente.

 

E' chiaro che l'aumento della massa e l'impiego di forme specializzate penalizzano il brandeggio.

 

Tornando in conclusione con i piedi per terra (o meglio in acqua) possiamo dire che ogni arma ha la sua peculiarità ed i fattori affettivi spesso rendono un impreciso, imbarcato e brutto fucile un'arma capace di cattuare bellissime prede, ma così cadiamo nella rete di quanto ho trascurato all'inizio di questa mia.

 

Un saluto.

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Miglior contributo in questa discussione

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Credo che sia molto utile riuscire a scindere quegli aspetti molto accattivanti dello stile, l'estetica e quanto crea un effetto calamita su questo o quell'oggeto, rispetto all'essenza ed alla sua funzione. Trascurando quindi le mode, la bellezza ed altre qualità, un fucile subacqueo è un arma che ha lo scopo di colpire un bersaglio. Essa è vista come una piattaforma di lancio dell'asta verso il bersaglio e sulla piattaforma è necessario concentrare l'attenzione e l'analisi.

 

Dapiran ha dedicato molti anni di studio sulla fisica (dinamica e statica) dell'arma e dopo  numerosissimi prototipi è giunto alla ottimizzazione di un modello capace di contrastare bene il rinculo primario e secondario. Sul suo sito troverai un ricco contenitore di informazioni tecniche importantissime capaci di andare ben oltre queste modestissime quattro righe. Sappiamo che ad ogni azione corrisponde una reazione di uguale forza ma contraria nella direzione e guardando il nostro fucile, l'azione è data dalla spinta degli elastici che tornano alla posizione di riposo e la reazione uguale e contraria porta il fusto a muoversi in direzione opposta a quella dell'asta. A questo punto l'algoritmo da utilizzare è semplicemente quello che porta il fusto ad essere il più possibile statico, per fare in modo che gli elastici possano rilasciare quanta più energia possibile all'asta. Il fusto quindi deve avere una massa capace di contrastare bene il rinculo e per avere una buona massa in acqua bisogna trovare un materiale che riesca a soddisfare il requisito. Ciò garantisce uno sfruttamento della potenza degli elastici ed una precisione di tiro.

 

Ci sono legnami che hanno una buona massa e unita alla facilità di lavorazione con la quale è possibile poi dare della forme ottimizzanti, rendono oggi questo materiale molto bene impiegato.

 

Ho costruito numerosi modelli in legno progettando personalmente le frese per la macchina che taglia il legno in modo da ottenere diverse forme, ma alla fine sono giunto alla conclusione che il modello ideato da Giorgio sia quello più efficiente.

 

E' chiaro che l'aumento della massa e l'impiego di forme specializzate penalizzano il brandeggio.

 

Tornando in conclusione con i piedi per terra (o meglio in acqua) possiamo dire che ogni arma ha la sua peculiarità ed i fattori affettivi spesso rendono un impreciso, imbarcato e brutto fucile un'arma capace di cattuare bellissime prede, ma così cadiamo nella rete di quanto ho trascurato all'inizio di questa mia.

 

Un saluto.

 

 

Osvaldo, spicciati a mettere su l'officina di nuovo che tutte le volte che vedo i tuoi fucili mi arrapo... (e guarda che pesco con il pisciarino :laughing::laughing: )

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Ospite kodrum75

ho tre legni 75-90-115 due su tre li ho pagati meno di un fucile di serie fascia medio-alta delle due più grosse aziende.

io ho pescato partendo dall'sl star facendo tutta la trafila(medisten-cyrano-apache-exalibur) una volta provato il bastone puoi impacchettare tutto il resto e rivenderli,poi sono opinioni personali come la mia che ad esempio non mi ci trovo col XXV gold da 75 e l ho cambiato con un legnetto.. :D

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Non riesco a capire se è una moda o una fissa.

 

L'unico vantaggio che può dare un fucile in legno è il tiro, ma per il resto sono tutti contro.

 

Sbaglio?

 

Convincetemi perchè 300 euro e passa per un pò di legna... mi sembrano troppi!!

 

 

Dopo che ne usi uno fatto con le contropa**e ti ricredi di quello che hai scritto e se fai come me che me lo sono costruito da solo come lo volevo io ancora meglio e non spendi sicuramente 300 euro ed e' eterno. :siiiii::siiiii:

 

Poi e' un fattore personale . Anche io all'inizio non li sopportavo ma anche perche' erano fucili fatti da altri e avevano sempre qualcosa che non mi piaceva. :(

Poi dipende tanto anche da quello che ci devi fare io prediligo l'aspetto e mentre aspetto lo posso pure lasciare farmi un pisolino e rimane sempre li :D:D

 

 

Ciao :bye::bye:

Modificato da Marco77
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Credo che sia molto utile riuscire a scindere quegli aspetti molto accattivanti dello stile, l'estetica e quanto crea un effetto calamita su questo o quell'oggeto, rispetto all'essenza ed alla sua funzione. Trascurando quindi le mode, la bellezza ed altre qualità, un fucile subacqueo è un arma che ha lo scopo di colpire un bersaglio. Essa è vista come una piattaforma di lancio dell'asta verso il bersaglio e sulla piattaforma è necessario concentrare l'attenzione e l'analisi.

 

Dapiran ha dedicato molti anni di studio sulla fisica (dinamica e statica) dell'arma e dopo  numerosissimi prototipi è giunto alla ottimizzazione di un modello capace di contrastare bene il rinculo primario e secondario. Sul suo sito troverai un ricco contenitore di informazioni tecniche importantissime capaci di andare ben oltre queste modestissime quattro righe. Sappiamo che ad ogni azione corrisponde una reazione di uguale forza ma contraria nella direzione e guardando il nostro fucile, l'azione è data dalla spinta degli elastici che tornano alla posizione di riposo e la reazione uguale e contraria porta il fusto a muoversi in direzione opposta a quella dell'asta. A questo punto l'algoritmo da utilizzare è semplicemente quello che porta il fusto ad essere il più possibile statico, per fare in modo che gli elastici possano rilasciare quanta più energia possibile all'asta. Il fusto quindi deve avere una massa capace di contrastare bene il rinculo e per avere una buona massa in acqua bisogna trovare un materiale che riesca a soddisfare il requisito. Ciò garantisce uno sfruttamento della potenza degli elastici ed una precisione di tiro.

 

Ci sono legnami che hanno una buona massa e unita alla facilità di lavorazione con la quale è possibile poi dare della forme ottimizzanti, rendono oggi questo materiale molto bene impiegato.

 

Ho costruito numerosi modelli in legno progettando personalmente le frese per la macchina che taglia il legno in modo da ottenere diverse forme, ma alla fine sono giunto alla conclusione che il modello ideato da Giorgio sia quello più efficiente.

 

E' chiaro che l'aumento della massa e l'impiego di forme specializzate penalizzano il brandeggio.

 

Tornando in conclusione con i piedi per terra (o meglio in acqua) possiamo dire che ogni arma ha la sua peculiarità ed i fattori affettivi spesso rendono un impreciso, imbarcato e brutto fucile un'arma capace di cattuare bellissime prede, ma così cadiamo nella rete di quanto ho trascurato all'inizio di questa mia.

 

Un saluto.

 

 

Osvaldo, spicciati a mettere su l'officina di nuovo che tutte le volte che vedo i tuoi fucili mi arrapo... (e guarda che pesco con il pisciarino :laughing::laughing: )

 

Speriamo presto!!!

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Non è la stessa cosa prendere una ricciola di 30kg con un fucile in legno armato con asta da 6,5 piuttosto che con un oleo armato con asta da 8 e sagolone grosso come un dito.

Ne avevamo già parlato in alto mare...giusto Roy?

Sono due discorsi totalmente diversi, sia per i luoghi che per la mole del pesce, lo sai!

No affatto. Sono due modi diversi di affrontare lo stesso discorso.

Un modo punta alla sicurezza del recupero del pesce affidandosi alla robustezza dell'armamento e per questo toglie spazio alla tecnica alla sportività e alla sicurezza dell'uomo.

Il modo che uso io è volto alla sicurezza personale, al rispetto dell'animale e alla certezza quasi matematica di recuperare il pesce sparato.

La mia statistica parla da se: sul totale dei pesci sparati, solo 3 persi...ma in quasi dieci anni e non in un giorno e soprattutto qualche decina di catture e parecchie decine di rinunce. La formula è semplice: meno ingordigia e più rispetto.

Naturalmente questo è il mio punto di vista.

Con rispetto. Filippo

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Mi sbaglierò...............ma io ho la sensazione che si parli meno di legni oggi che rispetto a uno/due anni fà .............

 

Un legno certo non ti fa prendere più pesci o pesci diversi da quelli che prenderesti con un arba normale............certo è, che possono essere armati in modo più pesante degli arba classici , hanno spesso impugnature più ergonomiche e, per chi si ferma erronamente all'estetica, sono certo più belli.

 

In ogni caso, se togliamo il puro piacere di possedere un oggetto in legno, bisognerà prendere atto del fatto che esiste una fascia di acquirenti che non è soddisfatta dei prodotti di serie altrimenti, alla luce della differenza dei costi, il fenomeno sarebbe imploso ben prima; ulteriormente confermato dal fatto che tanti possessori di arba di serie prima o poi una modificuccia la fanno.

Modificato da Andrea Zani
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Non è la stessa cosa prendere una ricciola di 30kg con un fucile in legno armato con asta da 6,5 piuttosto che con un oleo armato con asta da 8 e sagolone grosso come un dito.

Ne avevamo già parlato in alto mare...giusto Roy?

Sono due discorsi totalmente diversi, sia per i luoghi che per la mole del pesce, lo sai!

No affatto. Sono due modi diversi di affrontare lo stesso discorso.

Un modo punta alla sicurezza del recupero del pesce affidandosi alla robustezza dell'armamento e per questo toglie spazio alla tecnica alla sportività e alla sicurezza dell'uomo.

Il modo che uso io è volto alla sicurezza personale, al rispetto dell'animale e alla certezza quasi matematica di recuperare il pesce sparato.

La mia statistica parla da se: sul totale dei pesci sparati, solo 3 persi...ma in quasi dieci anni e non in un giorno e soprattutto qualche decina di catture e parecchie decine di rinunce. La formula è semplice: meno ingordigia e più rispetto.

Naturalmente questo è il mio punto di vista.

Con rispetto. Filippo

Non è una questione di ingordigia.

E' una questione di perdere meno pesci.

I pesci che ho perso io, sono stati tutti sparati con l'arbalete.

Rottura alette, schianto del filo (monofilo da 2mm), mulinello svuotato (io il filo al mulinello non lo fisso per sicurezza ed esperienza) ecc..

Con armi più pesanti sono a zero perdite.

In più, il rispetto di cui parli o a cui alludi, prima di esprimerti di nuovo, cerca di conoscere meglio le persone, e non di affidarti alle chiacchere di chi rimane sempre a terra e non va in mare.

Ciao

 

Modificato da R o y
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Ciao Roberto ..

 

un corpo più possiede massa e più (legge di Archimede) riceve, una volta immerso, una spinta verso l'alto (galleggiamento) pari alla sua massa pari cioè alla quantità d'acqua che sposta.

 

I legni hanno normalmente molta più massa dei cugini in alluminio o in carbonio ..va da se che sui legni potrai utilizzare aste pesanti con alette pesanti e mulinelli grossi e capienti senza trovarti per le mani una sorta di piombo mobile come succederebbe armando con gli stessi accessori un arba tradizionale.

 

A tutto vantaggio di non perdere, o perdere meno, quello che fino ad ora ti è sfuggito per rotture o altro.

Modificato da Andrea Zani
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A parte gli scherzi penso che ci siano molte variabili in gioco in tema fucili e la più importante tra queste credo che già sia stata affrontata: Er gallina parla del tipo di pesca effettuato ed in relazione a questo quali caratteristiche preferisce in un fucile; filospa fa un ragionamento simile ma forse più sottile che coinvolge la filosofia di pesca che ognuno di noi ha della pesca in apnea, soggettivamente. Non si può negare che la filosofia di pesca sia stata "indirizzata" (dalle riviste, dai video, dalle web-zine...) verso una valorizzazione della cattura che vada oltre il mero prelievo ittico, come credo sia giusto che sia, in un contesto socio-ambientale come quello attuale. Non è un caso che la parte più rivoluzionata dell'arbalete negli ultimi tempi sia la testata: quella aperta consente di vedere il nostro obiettivo fino al momento dello sparo in ogni momento. Ed alla testata aperta credo che sia dovuto in gran parte il successo che hanno avuto e tutt'ora hanno i fucili in legno. Quelli con testate tradizionali non sono così diffusi, anzi sono quasi scomparsi.

Alla luce di queste considerazioni il fucile in legno sembra coniugare l'efficienza legata alle caratteristiche meccaniche del materiale, alla creatività di chi se lo autocostriusce, al senso estetico indubbio che aggiungono alla cattura quel qualcosa in più che (forse) vale il loro costo.

 

Saluti Birrino

 

PS sono un felice possessore di un Pelagos 100 e di un 82 artigianale in legno. Possiedo anche un monoscocca100 e svariati tubi in alluminio, ho sparato con stealth, mamba e sl 100 mambizzato acquistati o provati dopo aver passato notti a pensare di ardere i legnetti, ma alla fine sono tornato a loro sempre e comunque. Ed ora con le aste con le pinnette o perni, altra grande rivoluzione, non credo che li abbandonerò mai più... :wub:

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Capisco Roberto e tutto sommato non ha tutti i torti , nella pesca forse si sta esagerando

sopratutto per chi e' agli inizi con spese folli, pero' allora vorrei fare un discorso un po' in generale:

 

Se analizziamo la pesca sub di qualche anno fa troviamo che si pescava con:

 

fucili in alluminio e i pesci si prendevano ugualmente.

pinne le classiche sporasub e le rondine gara e i pesci si prendevano ugualmente.

Le Mute , non erano certo quelle di oggi.

Gommoni che se uno lo aveva da 4 mt con ciglia in vetroresina era superlusso e adesso per prendere 2 saraghi cagati,si usano

megagommoni da 7/8 mt perche' devono avere una tenuta di mare allucinante,giusto, ma io mi chiedo, prima non la dovevano avere ugualmente, il mio che e' un 4.70 adesso e' un cesso.

E via dicendo.

Non parliamo di scandagli da 3/4000 € e gps cartografici.

NOn c'e' un limite a niente , non solo ai fucili in legno.

Io non sono un patito di attrezzature , uso tutti i tipi di arbalete , compreso in legno , non sono uno che lo stravanta il legno, pero' il mio 106 in legno regalatomi del costo di €. 250.00 completo di mulinello, se lo paragono ai fucili ultimi usciti che ora costano €. 200.00 non e' che ci sia tutta questa differenza di costo .

Del legno mi piace il tiro lungo preciso, zero rinculo, e non mi piace assolutamente il brandeggio nelle misure lunghe , da considerare che lo utilizzo anche col mare mosso , vi posso dire che tornando in dietro non lo riuserei, ma una volta che lo usi , e' difficile tornare indietro.!

Tutto qui'

'

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Non è la stessa cosa prendere una ricciola di 30kg con un fucile in legno armato con asta da 6,5 piuttosto che con un oleo armato con asta da 8 e sagolone grosso come un dito.

Ne avevamo già parlato in alto mare...giusto Roy?

Sono due discorsi totalmente diversi, sia per i luoghi che per la mole del pesce, lo sai!

No affatto. Sono due modi diversi di affrontare lo stesso discorso.

Un modo punta alla sicurezza del recupero del pesce affidandosi alla robustezza dell'armamento e per questo toglie spazio alla tecnica alla sportività e alla sicurezza dell'uomo.

Il modo che uso io è volto alla sicurezza personale, al rispetto dell'animale e alla certezza quasi matematica di recuperare il pesce sparato.

La mia statistica parla da se: sul totale dei pesci sparati, solo 3 persi...ma in quasi dieci anni e non in un giorno e soprattutto qualche decina di catture e parecchie decine di rinunce. La formula è semplice: meno ingordigia e più rispetto.

Naturalmente questo è il mio punto di vista.

Con rispetto. Filippo

Non è una questione di ingordigia.

E' una questione di perdere meno pesci.

I pesci che ho perso io, sono stati tutti sparati con l'arbalete.

Rottura alette, schianto del filo (monofilo da 2mm), mulinello svuotato (io il filo al mulinello non lo fisso per sicurezza ed esperienza) ecc..

Con armi più pesanti sono a zero perdite.

In più, il rispetto di cui parli o a cui alludi, prima di esprimerti di nuovo, cerca di conoscere meglio le persone, e non di affidarti alle chiacchere di chi rimane sempre a terra e non va in mare.

Ciao

 

Allora ti faccio una domanda: se dopo aver preso uno di quei pesci ti re-immergi e te ne arriva un altro a tiro cosa fai?

Sii sincero così ti conosco meglio e non mi affido alle mie impressioni (perché solo di quelle mi fido normalmente)

Ci tengo a precisare che non voglio giudicare nessuno ma solo confrontarmi.

Filippo

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