> Il Sensazionalismo Catastrofista Colpisce Ancora - Notizie dalla rete - AM FORUMS Vai al contenuto

Il Sensazionalismo Catastrofista Colpisce Ancora


Messaggi raccomandati

Tutti avrete in questi giorni nelle orecchie il gran chiasso in onda su ogni tg dell'ora di punta da quando s'è aperta la conferenza nazionale sui cambiamenti climatici a Roma. C'è qualcuno che non solo non ascolta, ma nemmeno si tappa le orecchie. Anzi, replica così:

 

Dal sito: http://www.essereliberi.it/modello.php?id_cat=14

In questo sito ogni articolo la dice lunga sulle "verdi verità".

 

Una catastrofe chiamata Pecoraro Scanio

Anna Bono

 

 

Cifre sparate a caso, annuncio di catastrofi contraddittorie tra loro, certezza di miliardi e miliardi di euro di nostre tasse buttate in progetti quanto meno discutibili: si è aperta così la Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici voluta dal ministro Pecoraro Scanio. A dimostrazione che la vera catatstrofe non è quella futura legata al clima, ma quella presente causata da certi politici.

 

 

Chissà che cosa abbiamo combinato, noi Italiani, per aver fatto aumentare la temperatura del nostro paese quattro volte più che nel resto del mondo come ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente, Pecoraro Scanio, in apertura della Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici, oggi a Roma: forse dipende dal fatto che continuiamo testardamente a lasciare in stand by il televisore invece di spegnerlo quando non lo guardiamo.

 

Può anche darsi però che il ministro e i suoi esperti si sbaglino, così come pare abbiano sbagliato a calcolare il fabbisogno energetico nazionale bloccando a luglio lo stoccaggio di 500 milioni di metri cubi di gas, cosa che rischia di lasciare al freddo e al buio il paese il prossimo inverno: al che nel breve periodo e, si capisce, con scarsa lungimiranza, ci induce a ringraziare per quel riscaldamento quattro volte superiore alla media mondiale che ci farà molto comodo a partire da novembre.

 

L’altra notizia inaspettata è che, in attesa che la corrente del Golfo si fermi a causa del global warming – e in attesa di vedere se, di conseguenza, si ghiaccerà il mondo oppure se in Gran Bretagna e negli altri paesi del Nord dal gran caldo si coltiveranno papaie e manghi, perché ancora non è chiaro – si è fermata la assai più modesta corrente del Golfo di Trieste e per questo l’Adriatico sarà il primo dei mari che circondano la penisola a trasformarsi in “un mare fermo e sempre più caldo” diventando presto, da Trieste alla Puglia, una “palude salmastra”.

 

Peraltro uno dei progetti per limitare i danni ambientali da global warming presentati alla Conferenza è la costruzione di dune artificiali lungo le coste :o . Infatti, sostengono sempre gli esperti consultati dal Ministero dell’Ambiente, nei prossimi decenni dovremo fronteggiare un crescente fenomeno di erosione e inondazione delle nostre spiagge, che a quanto pare già sono inghiottite dalle acque marine per una profondità di alcuni metri all’anno. Sono a rischio 5.000 chilometri di coste, ma potranno essere riparati con le dune soltanto i 2.000 chilometri non ancora occupati dagli insediamenti umani, il che fa supporre che i suddetti insediamenti umani finiranno comunque presto sott’acqua.

 

Se con queste informazioni si voleva creare allarme in vista della Conferenza sul clima, l’obiettivo è stato raggiunto in pieno: non tanto per le prospettive catastrofiche illustrate quanto per il fatto che il cittadino medio, sprovvisto di adeguate nozioni di fisica, geofisica, climatologia e geologia, proprio non riesce a capire come dei “mari fermi”, ridotti a “paludi salmastre”, potranno inondare ed erodere le coste italiane e quindi si domanda – davvero spaventato – se la tutela del nostro patrimonio ambientale è in buone mani, per non dire dei nostri soldi. ;)

 

Le dune artificiali e gli altri provvedimenti per salvarci dal global warming sembra infatti che ci costeranno nei prossimi anni qualcosa come 4 miliardi di euro: una parte dell’importo – ha annunciato il ministro Pecoraro Scanio sollecitando il coinvolgimento di tutti i ministeri – è già stato inserito in un capitolo del prossimo Documento di programmazione economico finanziaria che include l’attuazione del Protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas serra e varie altre misure di adattamento alle variazioni climatiche e di contenimento dei loro danni.

 

 

Dal sito www.svipop.org

Modificato da Ricky
Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Altra chicca sulla pornografia ambientale! :laughing::laughing:

Scoperta solo ora purtroppo, dal sito indicato in precedenza..

 

Dal clima al buco nell’ozono: il catastrofismo è una moda Eleonora Barbieri

 

 

Studio inglese (laburista) smonta i teoremi dell’ecologismo: «Sono pornografia ambientale che serve a fare notizia e vendere»

 

Il catastrofismo globale gioca su parole attraenti come un thriller: dal surriscaldamento del clima allo scioglimento dei ghiacciai, dalle specie in estinzione alla crisi delle risorse planetarie.

 

Lo scenario apocalittico, accompagnato da immagini crude e titoli visionari, non è però solo il frutto dell’ideologia ambientalista: dipingere il futuro in nero fa vendere copie, e i mezzi di informazione, spesso, non si lasciano scappare l’occasione.

 

Il sospetto che, dietro tante battaglie, ci sia anche la voglia di guadagnare qualche soldo in più, non è lanciato da uno degli «scettici» alla Bjorn Lomborg, ma dall’Institute for Public Policy Research di Londra, organismo vicino al partito laburista che si occupa di studi di politica pubblica che, in un rapporto pubblicato ieri, non ha esitato a parlare di «pornografia climatica» per definire l’atteggiamento dei media rispetto alle questioni ambientali, prima fra tutte il cambiamento del clima.

 

La ricerca inglese (intitolata Warm words, «parole calde») ha preso in esame seicento quotidiani e riviste dalla fine del 2005, oltre a telegiornali e pubblicità e il risultato è che, quando l’argomento è il clima, l’allarmismo non è mai abbastanza: immagini e termini evocano catastrofi quasi imminenti, tanto che il dibattito sul tema è «caotico e contraddittorio». Ps: Tozzi, qui da noi, è l'emulo nostrano.

Tanto accanimento - spiega l’indagine - ha anche motivazioni commerciali: proprio come le foto pornografiche in copertina attraggono il pubblico, così evocare cataclismi dietro ogni angolo (o temporale fuori stagione, o estate più torrida) stimola la passione individuale per le tragedie, l’irrazionale, l’ingovernabile.

 

Uno dei risultati più immediati è che la gente si sente impotente, disarmata di fronte a cambiamenti apparentemente inevitabili: tanti disastri, insomma, portano all’inedia. Perché sforzarsi, se l’esito è già segnato?

 

E perché poi, dall’altro lato, condire l’ineluttabile con una serie di consigli spiccioli, «buone azioni quotidiane» che, di fronte a forze di tali proporzioni, sembrano formichine?

 

«Ciò che alcuni giornali pubblicano è davvero “pornografia climatica” perché, in certi casi, propinano una specie di film catastrofico - ha spiegato alla Bbc on line Simon Retallack, che si occupa proprio di cambiamenti climatici per l’Istituto e ha coordinato la ricerca -. Il pubblico, così, si sente privo di ogni potere. E, quando il quadro sembra un romanzo di fantascienza, il dubbio è che ci sia qualche elemento irreale di troppo».

 

Il punto, secondo lo studioso, non è che non si debba parlare dei cambiamenti in corso,ma che lo si faccia, piuttosto, pensando ai rimedi possibili: «È più facile vendere copie quando in prima pagina compare un’immagine terrificante, piuttosto che scrivendo di soluzioni a portata di mano».

 

Si ricorre alla voce grossa per terrorizzare (e solleticare) il pubblico, poi, quando si profila una soluzione, i toni si smorzano.

 

Per non dire di quando gli allarmi si rivelano infondati: molti studiosi hanno messo in guardia su un possibile cambiamento verso un’era glaciale, piuttosto che verso il surriscaldamento globale. Così come sull’effetto serra si è scatenato lo scetticismo degli scienziati (a partire dal premio Nobel Kary Mullis).

 

Uno studio di scienziati inglesi sugli effetti climatici di un raddoppio nelle emissioni di anidride carbonica, pubblicato su Nature lo scorso anno, aveva ipotizzato un aumento medio di tre gradi della temperatura terrestre; soltanto secondo una minima parte dei ricercatori le previsioni erano peggiori, fino a undici gradi in più. Eppure, solo quest’ultimo dato è stato preso in considerazione al momento di dare la notizia al pubblico.

 

L’esagerazione funziona, anche sull’immaginario collettivo: nell’ultimo secolo la temperatura si è alzata di 0,6 gradi, ma molte persone credono che l’innalzamento sia stato di due o tre gradi. Merito della passione apocalittica di alcuni che, anche col freddo, riescono a scaldare comunque l’aria.

E a vendere copie.

 

 

Da Il Giornale del 4 agosto 2006

Modificato da Ricky
Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

E ancora: fresca, fresca.

In particolare, leggete il paragrafo due, sul Sole che Ride.

E trattenete le lacrime! :laughing::laughing:

 

Inserito il 16-9-2007

 

L'unico Prodi buono è quello Franco

Oscar Giannino

 

 

La conferenza del clima. Le tasse. Alitalia. Che cosa unisce questi tre temi in apparenza tanto lontani ? Fateci caso. La maestria della sinistra. Sulle tasse, persino Luigi Spaventa su Repubblica ieri è stato preso da un sussulto di rabbia, e ha fatto a fette le tre formule diverse con le quali i mebri dell'attuale governo sembrano annunciare meno tasse in realtà per accrescere la pressione fiscale.

 

Sull'Alitalia, ieri il Corriere ha inneggiato a Walter Veltroni che avrebbe aperto a Malpensa, ma ai lettori del giornalone di via Solferino è stato opportunamento nascosto che in realtà Walterino, Massimo D'Alema e Prodi hanno ottenuto quel che da sempre volevano: e cioè che Alitalia sbaraccasse da Malpensa, in vista della difesa della romana Fiumicino e con un bell'approdo nelle braccia salvifiche di Air France a prezzi di realizzo, visto il falò di risorse che è costata la scelta folle del doppio hub che fu proprio Prodi a compiere 10 anni fa.

 

Eppure, a guardare i giornali, pare quasi che la sinistra si batta per la difesa di Malpensa più del centrodestra. Che abilità, la sinistra. Da decenni non posso fare a meno di pensarlo. Pratica l'occupazione del dibattito pubblico con una tecnica impareggiabile. In latinorum si direbbe horror vacui.

 

In parole povere, poiché la natura non ammette il vuoto, ecco che loro te lo riempiono tutto. Su ogni argomento, abbracciano l'intero diagramma di ascisse e ordinate, con posizioni prese dai più diversi dei loro. Posizioni talora divergenti e talaltra anche diametralmente opposte, s'intende. In maniera tale però che, alla fine, all'opinione pubblica arrivi una sola grande impressione di fondo. E cioè che, comunque la si pensi, l'idea più giusta è quella appannaggio della sinistra. Anche se magari è opposta a quella che sempre la sinistra ha concretamente realizzato nei fatti, e a cui occorre porre rimedio.

 

Le stupidaggini del Sole che Ride

 

La conferenza internazionale sul clima è stata un altro perfettissimo esempio di questa stessa tecnica di supremazia culturale. Il ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio vi ha tenuto banco taroccando le cifre di tutti i rapporti internazionali vendendo la bufala di un aumento della temperatura in Italia quattro volte superiore al resto del pianeta.

Il ministro dell'Università Fabio Mussi ha aggiunto di suo che è addirittura il capitalismo in quanto tale a essere incontrovertibilmente incompatìbile con la preservazione del Pianeta. Dopodiché bum, il pallone aerostatico dell'ambientalismo contaballe attualmente al governo è naturalmente esploso sotto risa e cachinni dell'intera comunità scientifica, nemmeno invitata alla conferenza.

 

Ma chi è che si è incaricato di giustiziare le imbecillità manipolatorie del ministro che dice no a decine e decine di rigassificatori, elettrodotti, centrali a carbone e via proseguendo? Ma naturalmente Prodi. Non Prodi Romano, no. Sarebbe stato troppo. Prodi Franco, suo fratello. Perché nella numerosissima tribù dei Prodi in effetti c'è di tutto: cinque su sette dei maschi sono docenti universitari, economisti, storici, sociologi, politici.

 

E persino il più grande meteorologo italiano, appunto Prodi Franco. Il direttore di una lista impressionante di istituti di ricerca sull'atmosfera e clima del Cnr, non per parentela come sarebbe stato accusato si chiamasse Berlusconi, ma per meriti scientifici riconosciuti di una carriera lunga così cominciata al National Center for Atmospheric Rersearch di Boulder, Colorado, la bellezza di 40 anni fa.

 

Ed è stato il Prodi "giusto", quello Franco appunto con la "effe" maiuscola ma evidententemente anche minuscola a differenza dell'altro, a fare a pezzi Pecoraro. Sui tre punti a effetto più taroccati dagli ambientalisti del no pregiudiziale allo sviluppo.

 

La temperatura in Italia è aumentata assolutamente in linea con quella di tutte le altre terre emerse, meno di un grado per secolo. Altroché le sciocchezze propalate alla conferenza.

 

Secondo: non c'è alcuna certezza scientifica sull'effetto che l'uomo determini sull'andamento del clima.

 

Terzo: la scelta del nucleare come fonte di energia è "inevitabile", proprio per la compatibilita con il clima, viste le zero emissioni di anidride carbonica.

 

E del resto, con tutto il rispetto, per fermarci all'Europa dal nucleare il Belgio ricava il 91% della sua energia, la Francia l'85%, la Slovacchia il 69%, la Svezia il 57%, la Spagna il 50%, la Finlandia il 37%, la Germania il 32%. Tutti scemi? Siamo solo noi gli intelligenti ad aver seguito la ricetta Pecoraro azzerando il nucleare? Per importare energia a caro prezzo dalla Francia che col nucleare la produce, e che coi nostri soldi si è venuta a comprare in Italia il maggior concorrente privato dell'Enel?

 

E oplà, ecco che il gioco di prestigio dell'egemonia culturale della sinistra fa l'ultimo salto mortale. Perché alla malaparata delle panzane propalate dalla conferenza ambientalista governativa, chi è che sui maggiori quotidiani italiani ieri ha rilasciato interviste a go go a favore del nucleare? Ma come stupirsi?

 

Il ministro delle Attività produttive, Pierluigi Bersani. E il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta. Per quanto mi riguarda, i due sono il meglio del meglio che abbia da offrire l'ulivismo attuale. Però santiddio, è l'ambientalismo contaballe che sta al governo con loro a bloccare tutto. Mica ci stiamo noi, che siamo per il mercato e il nucleare, a palazzo Chigi.

 

Tutti i "niet" dei progressisti

 

È per la vittoria nei fatti celebrata a sinistra dal no allo sviluppo, alle opere pubbliche e a un mix energetico competitivo, che l'Enel ha dovuto tornare al nucleare come per contrabbando, comprando all'estero impianti per 3mila megawatt in Slovacchia, Romania e speriamo in Bulgaria, oltre che mettendosi in fila per gestire atomo in Russia e Francia.

 

È per l'egemonia culturale che nell'opinione pubblica e sui media esercitano gli sparapalle catastrofisti, che l'Eni è costretta a fare campagne di comunicazione pubblica in cui sembra che l'unica cosa che le interessi è che tutti consumiamo il meno possibile di ciò che lei importa e trasforma.

 

Per carità, anche quel santuomo bizzosissimo del professor Giovanni Sartori e quel posatissimo maestro del giornalismo che è Alberto Ronchey sparano i loro eccessi, in materia di demografia e di eccesso di esseri umani rispetto alle possibilità del Pianeta. Ma a noi sviluppisti brucia molto che i catastrofisti e gli anticatastrofisti sembrino tutti della stessa sinistra.

 

Noi restiamo convinti che, se la razza umana è passata dall'età della pietra a quella del nucleare, l'avanzamento tecnologico sia la chiave di tutto. Solo trasformando e sfruttando la Terra, la tecnologia avanza e si trovano risposte adeguate ai nuovi problemi. Sono quelli che a sinistra praticano l'arresto delle tecnologie e di centellinare le risorse attualmente considerate disponibili, a premere sul pedale della paura: per farci restare in attesa che il sole si spenga e il mondo finisca.

 

 

Libero del 16 settembre 2007

Modificato da Ricky
Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
×
  • Crea Nuovo...