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cominciamo subito con il dire che una diagnosi di arresto cardiaco in acqua è pressochè impossibile, vuoi per le condizioni ambientali, vuoi perchè l'infortunato porta la muta e vuoi perchè la sensibilità dei polpastrelli è praticamente nulla per la permanenza in acqua; altro punto fermo è che il massaggio cardiaco in acqua è impossibile praticarlo.

Detto questo facciamo una breve analisi di quelle che potrebbero essere delle piccole regole comportamentali da ricordare:

1. applicare sempre la regola del triage - osserva, valuta, stabilisci: osserva il luogo dell'evento e l'infortunato, valuta eventuali situazioni di rischio per l'infortunato e per il soccorritore, stabilisci una scali di interventi prioritari per il mantenimento dei parametri vitali dell'infortunato.

 

Siamo sulla perpendicolare del compagno che stà risalendo e sembra normale, bene andiamogli comunque incontro sino alla fascia dei 10 metri, perchè è proprio negli ultimi 6 - 7 metri che avviene l'accidente sincopale ed in quel caso saremo pronti ad intervenire; in superficie controllate che tutto sia a posto (la samba compare alla riemersione per l'assurdo concetto di non espirare completamente).

 

Professore mi scusi se intervengo ma forse ho perso dei passaggi leggendo

 

a questo punto dell'intervento di soccorso conviene sganciare la cintura del compagno e la propria o solo quella del compagno o nessuna delle due??

 

 

 

Se la perdita di coscienza si protrae e/o compaiono convulsioni MANTENETE SALDAMENTE LO SNORKEL TRA LE LABBRA DELL'INFORTUNATO: può evitare il morso della lingua (in caso di convulsioni) e può servire ad iniziare una respirazione artificiale (insufflando aria dall'estremità del tubo direttamente nelle prime vie aeree); in caso di respirazione artificiale LASCIATE LA MASCHERA SUL VISO dell'infortunato, in quanto oltre ad evitare la fuoriuscita di aria dal naso, funziona anche da valvola di sovrappressione (in caso di insufflazioni troppo violente).

 

In caso di perdita di coscienza sul fondo, s'impone un rapido recupero per evitare che alla sincope si sovrapponga una sindrome da annegamento con inondazione polmonare:

1. slacciare la zavorra, propria e del compagno;

2. risalire sostenendo il compagno dalle sue spalle;

3. con una mano (la dx in genere) mantenere contemporaneamente boccaglio in bocca, maschera sul viso (iperestendendo all'indietro il capo dell'infortunato);

4. con l'altra mano sostenere l'infortunato sotto le ascelle.

 

Una volta in superficie, svuotare lo snorkel dall'acqua e riposizionarlo tra i denti del sincopato e effettuare le stesse manovre di superficie del paragrafo precedente.

 

ovviamente chiedere aiuto a barche di passaggio, bagnanti e a quanti siano presenti.

 

L'organizzazione procede e sarà una bella sorpresa per tutti. :bye:

 

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cominciamo subito con il dire che una diagnosi di arresto cardiaco in acqua è pressochè impossibile, vuoi per le condizioni ambientali, vuoi perchè l'infortunato porta la muta e vuoi perchè la sensibilità dei polpastrelli è praticamente nulla per la permanenza in acqua; altro punto fermo è che il massaggio cardiaco in acqua è impossibile praticarlo.

Detto questo facciamo una breve analisi di quelle che potrebbero essere delle piccole regole comportamentali da ricordare:

1. applicare sempre la regola del triage - osserva, valuta, stabilisci: osserva il luogo dell'evento e l'infortunato, valuta eventuali situazioni di rischio per l'infortunato e per il soccorritore, stabilisci una scali di interventi prioritari per il mantenimento dei parametri vitali dell'infortunato.

 

Siamo sulla perpendicolare del compagno che stà risalendo e sembra normale, bene andiamogli comunque incontro sino alla fascia dei 10 metri, perchè è proprio negli ultimi 6 - 7 metri che avviene l'accidente sincopale ed in quel caso saremo pronti ad intervenire; in superficie controllate che tutto sia a posto (la samba compare alla riemersione per l'assurdo concetto di non espirare completamente).

Se la perdita di coscienza si protrae e/o compaiono convulsioni MANTENETE SALDAMENTE LO SNORKEL TRA LE LABBRA DELL'INFORTUNATO: può evitare il morso della lingua (in caso di convulsioni) e può servire ad iniziare una respirazione artificiale (insufflando aria dall'estremità del tubo direttamente nelle prime vie aeree); in caso di respirazione artificiale LASCIATE LA MASCHERA SUL VISO dell'infortunato, in quanto oltre ad evitare la fuoriuscita di aria dal naso, funziona anche da valvola di sovrappressione (in caso di insufflazioni troppo violente).

 

In caso di perdita di coscienza sul fondo, s'impone un rapido recupero per evitare che alla sincope si sovrapponga una sindrome da annegamento con inondazione polmonare:

1. slacciare la zavorra, propria e del compagno;

2. risalire sostenendo il compagno dalle sue spalle;

3. con una mano (la dx in genere) mantenere contemporaneamente boccaglio in bocca, maschera sul viso (iperestendendo all'indietro il capo dell'infortunato);

4. con l'altra mano sostenere l'infortunato sotto le ascelle.

 

Una volta in superficie, svuotare lo snorkel dall'acqua e riposizionarlo tra i denti del sincopato e effettuare le stesse manovre di superficie del paragrafo precedente.

 

ovviamente chiedere aiuto a barche di passaggio, bagnanti e a quanti siano presenti.

 

L'organizzazione procede e sarà una bella sorpresa per tutti. :bye:

 

Grazie Massimo,

 

solo una modesta ma secondo me importante puntualizzazione al punto 1:

 

PRIMA SGANCIARE LA ZAVORRA DELL'INFORTUNATO e SOLO DOPO la propria.

Al contrario si correrebbe il rischio di perdere l'assetto e di risalire involontariamente verso la superficie per effetto della spinta positiva della muta ormai non più compensata dai piombi, senza peraltro avere la possibilità di scendere nuovamente( o comunque rendendo molto difficile la discesa), lasciando quindi il compagno al suo triste destino.

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quì si da per scontato che recuperare un sub a mezz' acqua, in risalita, o, peggio ancora, a fondo, portarlo in secco, sul gommone o a terra sia una cosa 'banale'.

Io sinceramente credo che avrei delle difficoltà già dalle prime fasi, provo ad immaginarmi se il malcapitato invece di stare fermo si muove convulsamente, non so cosa dire ....

 

Senza considerare che la prima cosa da fare è evitare di metterci nei guai in due.

 

La rianimazione la vedo come una fase successiva, ancora più complessa.

 

Andrea

 

Col c@**o che rivengo a pesca con te!

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Prima cosa da fare,togliere la maschera, dopo di che due belle pizze sul viso sperando che riprenda conoscenza, in caso contrario si afferra l'infortunato da dietro con il braccio che passa sotto la sua ascella e la mano sotto il mento,e ci dirigiamo verso terra, una volta arrivati a terra si mette l'infortunato su di un fianco per far uscire l'eventuale acqua dai polmoni, dopo di che mettiamo uno spessore sotto la testa per facilitare la respirazione ,controlliamo il battito sul polso, in caso non ci sia battito iniziamo con un massaggio cardiaco 15 pressioni, quattro dita sotto lo sterno, e due o tre suflazioni di respirazione artificiale, sempre controllando che non si gonfi la pancia, a dimenticavo tagliare la muta sul petto per aiutare la respirazione, la muta si puo sempre ricomprare, la vita no.

Nel frattempo chiamare i soccorsi.

Spero di essermi ricordato tutto in grandi linee.

 

Tutto bene a parte il protocollo rcp che ora è un 30 : 2 senza insufflazioni iniziali e.....lo spessore sotto la testa! Ragazzi non fatelo mai con un incosciente! Se non è un traumatico (e nel nostro caso nn lo è) o abbiamo una canula di Guedel con noi (improbabile) o è necessario mantenere la testa iperestesa permettendo la pervietà delle vie aeree! (non dimentichiamoci mai che la lingua in un incosciente tende a voltarsi all'indietro impedento la respirazione e provocando la morte per asfissia). Dopo aver valutato lo stato di coscienza prendiamo una decisione che può essere:

1) Se l'infortunato è solo svenuto ma respira e ha battito lo si mette in posizione laterale di sicurezza con la testa ipertesa

2) Se l'infortunato è svenuto ed è in arresto respiratorio o presenta un'evidente insufficienza respiratoria è necessario un supporto di 10 insufflazioni al minuto (una ogni 6 secondi). Questa operazione va fatta mantenendo il paziente in posizione supina.

3) Se appuriamo anche un arresto cardiaco pratichiamo rcp 30 : 2 con l'infortunato in posizione supina su superficie rigida.

 

Questi sono i protocolli attuali usati anche dai soccorritori su tutte le ambulanze del 118.

Ovviamente questi discorsi sono facili da fare per iscritto o a voce, ma vi posso assicurare che dal vivo diventa tutto può difficile sia dal punto di vista psicologico sia per il fatto che spesso e volentieri intervengono fattori sfavorevoli per il soccorritore. Applicare queste manovre malamente o quando non ve ne sia la necessità può portare a conseguenze anche gravi. Quindi se non siete sicuri sul da farsi limitatevi a chiamare i soccorsi. Scontato è sottolineare il fatto che per apprendere certe nozioni è necessario frequentare corsi, senza limitarsi a leggere il forum.

Ciao a tutti

Modificato da jacklosquartagronghi
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