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Il Pianeta Che Cambia


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Da "il Sardegna" del 10/07/2007

 

Un pianeta in continuo movimento, ma con l'uomo è tutto più accelerato.

 

Il pianeta cambia. Climi diversi, epidemie, rapide modificazioni dell'habitat: sono alcuni dei fattori che da sempre trasformano la natura. Ma a questi, bisogna aggiungere l'opera dell'uomo. Gli esperti la chiamano antropizzazione e, per restare a casa nostra, riguarda molto il Mediterraneo.

 

L' incremento demografico, l'incessante opera di “colonizzazione” delle coste e l'inquinamento delle falde acquifere hanno infatti alterato i fattori un tempo caratteristici del nostro mare.

 

IL RISULTATO: l'arrivo di specie prima inusuali. «Ci sono delle variazioni in atto - conferma Federica Maggiani, torinese trapiantata in Sardegna biologa dell'Area marina protetta di Capo Carbonara a Villasimius - ma non è detto che siano negative. Il vero problema è l'intervento dell'uomo che sta abbreviando i tempi di queste trasformazioni». Due i fenomeni da tenere d'occhio. Quello della meridionalizzazione, dovuto all'aumento della temperatura dell'acqua che spinge alcune specie a trasferirsi a nord delle loro zone d'origine come i barracuda e il pesce balestra; e quello della tropicalizzazione con la comparsa di fauna e flora marina non autoctoni.

 

Nell'ultimo caso, rientrano il pesce palla e il pesce scorpione, ma le cosiddette specie aliene arrivate nel Mediterraneo sono già 750. «L'apertura del canale di Suez - spiega ancora Maggiani - favorì a suo tempo l'ingresso di specie tropicali, più di recente hanno dato il loro contributo le acque di zavorra delle imbarcazioni, i parassiti di specie commerciali e anche i grandi acquari». Poco male se i nuovi arrivati non interagissero con flora e fauna locali innescando dei processi di

competizione dai quali non sempre è la specie autoctona ad avere la meglio. Come è avvenuto con l'alga caulerpa taxifolia che sta letteralmente soffocando la posidonia oceanica.

 

A rischio è dunque la biodiversità che, come indica la lista delle specie in via d'estinzione pubblicata dalla Iucn (l'organizzazione internazionale nata per contribuire a preservare la diversità e l'integrità del patrimonio naturale) va ben al di là degli ambienti marini: sotto minaccia di scomparire per sempre non sono soltanto 64 diverse specie di pesci, ma anche 16 di anfibi, 14 di rettili, 29 di uccelli e 39 di mammiferi.

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