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Polpo Cavatappi


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Simpatico,avevo visto un filmato in una puntata di geo e geo,dove si parlava dell'inteliggenza dei polpi,e della loro astuzia nell'aprire un contenitore con tappo nel caso intuivano presenza di cibo :clapping::bye:

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Questo tipo d'esperimento è stato documentato circa 40 anni fa dalla troupe di J. Cousteau e non in acquario: direttamente in mare.

Si trattava di una boccia di vetro chiusa da un tappo e contenente un'aragosta, "ancorata" vicino alla tana dell'invertebrato: ci mise pochi minuti ad aprirla, con l'aragosta in preda al panico che scodava a vuoto da tutte le parti.

 

A me, invece, capitò d'assistere a un'altra avventura del polpo: nella "serra" dove tenevamo parcheggiati gli animali da acquario, tenevamo una fila di vasche in linea lungo la parete. Quasi tutte erano aperte, così vicine che si toccavano e ognuna col suo assortimento di pesci e invertebrati calibrato per le proprie dimensioni.

Un giorno prendemmo un polpo enorme perchè ogni tanto qualche ristorante ce lo richiedeva così, per scena, e lo lasciammo in una vasca da solo con un bel collo d'anfora al centro dove intanarsi tutto contento. Da solo, chiaramente, perchè il polpo, altrimenti, si fa fuori ogni cosa in poco tempo, compresi i suoi simili.

Sto polpo non si riusciva a vendere e rimase con noi qualche tempo.

Dopo un po' iniziammo a accorgerci che i pesci delle vasche accanto stavano calando vistosamente: sospettammo subito del polpo, anche perchè i resti nelle vasche non s'erano rinvenuti (se fossero morti per qualche ragione dovevano restare sul fondo), ma scartammo l'idea perchè ci sembrava tecnicamente impossibile che un polpo avesse potuto percorrere anche 8 metri di parete saltando di vasca in vasca, spesso separate anche da diversi centimetri.

Alcuni pesci, infatti, mancavano perfino da 6 vasche più in là...In ogni caso, isolammo il polpo, svuotando tutte le vasche limitrofe, nel numero di due per lato.

I pesci continuavano a calare, adesso perfino dalle pareti opposte....Trovammo dei vaghi resti del pasto nella vasca del cefalopode, ma non si riconoscevano più, quindi non si capiva fino a che vasca si fosse potuto spingere. Ma soprattutto, la cosa ci sembrava ancora inverosimile.

Ci mettemmo di punta a spiare la situazione, dandoci anche il cambio, e la cosa andò avanti per 3 giorni: alla fine scoprimmo che il responsabile era proprio il polpo. A sera inoltrata lo vedemmo uscire quatto quatto dalla sua casa (dove ormai si trovava come un papa!) all'aria aperta, allungarsi sulle pareti delle vasche limitrofe, scendere a terra e risalire quando non arrivava a issarsi direttamente sui vetri, e in questo modo percorrere tutta la distanza che lo separava dalla prima vasca ancora piena di pesce.

Il bello è che acchiappava un paio di pesci e non se li mangiava sul luogo del delitto: se li trasportava a ritroso fino al suo collo d'anfora e solo lì banchettava meritatamente.

Per fortuna qualche giorno dopo ce lo comprarono: avevamo già deciso di ributtarlo a mare alla prima occasione.

 

Sanno riconoscere subito il vetro, a differenza di molti altri organismi, e la loro vista è eccellente: di certo non poteva vedere attraverso decine di cristalli, perdipiù opachi come quelli per le alghe e le porcherie di cui erano sporchi, ma aveva imparato presto che ad ogni passaggio in una vasca diversa, poteva "studiare" la situazione che esisteva un po' più in là, e così ogni volta che aveva fame si faceva un viaggetto esplorativo e tornava sempre con qualcosa da sgranocchiarsi, dopo a casa.

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Questo tipo d'esperimento è stato documentato circa 40 anni fa dalla troupe di J. Cousteau e non in acquario: direttamente in mare.

Si trattava di una boccia di vetro chiusa da un tappo e contenente un'aragosta, "ancorata" vicino alla tana dell'invertebrato: ci mise pochi minuti ad aprirla, con l'aragosta in preda al panico che scodava a vuoto da tutte le parti.

 

A me, invece, capitò d'assistere a un'altra avventura del polpo: nella "serra" dove tenevamo parcheggiati gli animali da acquario, tenevamo una fila di vasche in linea lungo la parete. Quasi tutte erano aperte, così vicine che si toccavano e ognuna col suo assortimento di pesci e invertebrati calibrato per le proprie dimensioni.

Un giorno prendemmo un polpo enorme perchè ogni tanto qualche ristorante ce lo richiedeva così, per scena, e lo lasciammo in una vasca da solo con un bel collo d'anfora al centro dove intanarsi tutto contento. Da solo, chiaramente, perchè il polpo, altrimenti, si fa fuori ogni cosa in poco tempo, compresi i suoi simili.

Sto polpo non si riusciva a vendere e rimase con noi qualche tempo.

Dopo un po' iniziammo a accorgerci che i pesci delle vasche accanto stavano calando vistosamente: sospettammo subito del polpo, anche perchè i resti nelle vasche non s'erano rinvenuti (se fossero morti per qualche ragione dovevano restare sul fondo), ma scartammo l'idea perchè ci sembrava tecnicamente impossibile che un polpo avesse potuto percorrere anche 8 metri di parete saltando di vasca in vasca, spesso separate anche da diversi centimetri.

Alcuni pesci, infatti, mancavano perfino da 6 vasche più in là...In ogni caso, isolammo il polpo, svuotando tutte le vasche limitrofe, nel numero di due per lato.

I pesci continuavano a calare, adesso perfino dalle pareti opposte....Trovammo dei vaghi resti del pasto nella vasca del cefalopode, ma non si riconoscevano più, quindi non si capiva fino a che vasca si fosse potuto spingere. Ma soprattutto,  la cosa ci sembrava ancora inverosimile.

Ci mettemmo di punta a spiare la situazione, dandoci anche il cambio, e la cosa andò avanti per 3 giorni: alla fine scoprimmo che il responsabile era proprio il polpo. A sera inoltrata lo vedemmo uscire quatto quatto dalla sua casa (dove ormai si trovava come un papa!) all'aria aperta, allungarsi sulle pareti delle vasche limitrofe, scendere a terra e risalire quando non arrivava a issarsi direttamente sui vetri, e in questo modo percorrere tutta la distanza che lo separava dalla prima vasca ancora piena di pesce.

Il bello è che acchiappava un paio di pesci e non se li mangiava sul luogo del delitto: se li trasportava a ritroso fino al suo collo d'anfora e solo lì banchettava meritatamente.

Per fortuna qualche giorno dopo ce lo comprarono: avevamo già deciso di ributtarlo a mare alla prima occasione.

 

Sanno riconoscere subito il vetro, a differenza di molti altri organismi, e la loro vista è eccellente: di certo non poteva vedere attraverso decine di cristalli, perdipiù opachi come quelli per le alghe e le porcherie di cui erano sporchi, ma aveva imparato presto che ad ogni passaggio in una vasca diversa, poteva "studiare" la situazione che esisteva un po' più in là, e così ogni volta che aveva fame si faceva un viaggetto esplorativo e tornava sempre con qualcosa da sgranocchiarsi, dopo a casa.

Ricky leggendo il tuo racconto,si intuisce l'inteliggenza acuta del polpo,quello vostro agiva da 007, :robot: come dici tu fortuna l'avete venduto,altrimenti si mangiava tutto :whistling: nell'indifferenza più totale :bye:

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